Duplicare dia in digitale
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- stefanorizzi
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Duplicare dia in digitale
Avendo un gran numero di diapositive e volendole digitalizzare (se non tutte, buona parte) e non essendo soddisfatto dell'Epson 4490, soprattutto per i tempi di lavorazione, avrei pensato a un duplicatore da utilizzare sulla micro 4/3 Lumix gx1 utilizzando - e qui vengo al primo quesito - o l'Elmarit 35 R o (forse meglio, ma chiedo, il 100 Elmar macro R. Ho visto che la Reflecta vende il duplicatore che monta una lente macro. Secondo voi questa lente può inficiare la qualità degli obiettivi Leica? Esistono altri sistemi di supporto per le dia da montare sulle ottiche? E, ancora, come sorgente di lue meglio un illuminator led o altro?. Scusate la somma di domande, ma ogni consiglio è prezioso. Grazie.
p.s. la post produzione la farei con Lightroom 6.
ciao
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ciao
Stefano
"Un cane può esprimere di più con la sua coda in un minuto che il suo padrone con la sua lingua in ore."
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- Franco Felici
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- Iscritto il: ven feb 18, 2011 7:40 pm
Re: Duplicare dia in digitale
Caro Stefano, anche piuttosto recentemente tra noi si era già parlato di utilizzare una procedura analoga a quella da te descritta e il consenso fu quasi unanime nello sconsigliarla caldamente, raccomandazione che da parte mia ti confermo. Se vuoi leggere le varie opinioni allora espresse, oltre a diversi altri dettagli sull'argomento, puoi farlo qui: viewtopic.php?f=1&t=40772
Ciao,
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Franco (già "Contarex")
Re: Duplicare dia in digitale
Mi associo a Franco nello sconsigliarti tale procedura (anche se qualcuno ne sostiene la fattibilità con buoni risultati... Si vede che si accontenta) che non rende assolutamente merito alle tue diapositive.
Per la digitalizzazione c'è solo una strada: lo scanner, possibilmente (anzi, assolutamente) dedicato.
Capisco che i migliori scanner non sono più prodotti, e quelli, come i Minolta o i Coolscan Nikon, che si trovano in buone condizioni sull'usato hanno prezzi a dir poco assurdi, ma, credimi, alternative non ce ne sono.
Al limite il "solito" Epson serie 7xx piano, e tanta, tanta pazienza.
Gli scanner dedicati di qualità, al contrario di quanto molti pensano, non sono dei giocattoli: pensa solo al perfetto allineamento e planeità che deve avere il sistema originale-obiettivo-illuminazione; alla assolutamente costante fonte di illuminazione (si parla di led, non certo di lampade o altro...), agli obiettivi di scansione (Nikon usava obiettivi specifici per riproduzione a sei-sette lenti) e alla meccanica che deve supportare il tutto, motore di trascinamento e via dicendo.
Per non parlare del software di conversione analogico-digitale.
Il tallone di Achille degli scanner dedicati per pellicola è il sistema di specchi dai quali passa l'immagine dopo essere stata focalizzata dall'obiettivo, necessari per ragioni costruttive e per permettere una dimensione compatta all'insieme.
Purtroppo sugli specchi a 45°, nonchè sull'obiettivo, si deposita col tempo uno strato di polvere, che poi va a deteriorare la scansione con la formazione di aloni luminosi sui soggetti e con la perdita di nitidezza.
Problema risolvibile solo smontando lo scanner, cosa decisamente complicata da fare in proprio e non più praticata dai centri di assistenza.
Non per nulla i costosissimi ed ingombranti Imacon/Hasselblad non utilizzano specchi a 45°, ma un sistema detto "a tamburo virtuale", dove l'originale, focalizzato dall'obiettivo, scorre in scansione su una superfice curva, in modo di essere sempre a fuoco su tutta la superfice (cosa non possibile con gli scanner dedicati, dove l'originale, magari incurvato dai telaietti, viene focalizzato in piano perpendicolarmente all'asse ottico).
Per la digitalizzazione c'è solo una strada: lo scanner, possibilmente (anzi, assolutamente) dedicato.
Capisco che i migliori scanner non sono più prodotti, e quelli, come i Minolta o i Coolscan Nikon, che si trovano in buone condizioni sull'usato hanno prezzi a dir poco assurdi, ma, credimi, alternative non ce ne sono.
Al limite il "solito" Epson serie 7xx piano, e tanta, tanta pazienza.
Gli scanner dedicati di qualità, al contrario di quanto molti pensano, non sono dei giocattoli: pensa solo al perfetto allineamento e planeità che deve avere il sistema originale-obiettivo-illuminazione; alla assolutamente costante fonte di illuminazione (si parla di led, non certo di lampade o altro...), agli obiettivi di scansione (Nikon usava obiettivi specifici per riproduzione a sei-sette lenti) e alla meccanica che deve supportare il tutto, motore di trascinamento e via dicendo.
Per non parlare del software di conversione analogico-digitale.
Il tallone di Achille degli scanner dedicati per pellicola è il sistema di specchi dai quali passa l'immagine dopo essere stata focalizzata dall'obiettivo, necessari per ragioni costruttive e per permettere una dimensione compatta all'insieme.
Purtroppo sugli specchi a 45°, nonchè sull'obiettivo, si deposita col tempo uno strato di polvere, che poi va a deteriorare la scansione con la formazione di aloni luminosi sui soggetti e con la perdita di nitidezza.
Problema risolvibile solo smontando lo scanner, cosa decisamente complicata da fare in proprio e non più praticata dai centri di assistenza.
Non per nulla i costosissimi ed ingombranti Imacon/Hasselblad non utilizzano specchi a 45°, ma un sistema detto "a tamburo virtuale", dove l'originale, focalizzato dall'obiettivo, scorre in scansione su una superfice curva, in modo di essere sempre a fuoco su tutta la superfice (cosa non possibile con gli scanner dedicati, dove l'originale, magari incurvato dai telaietti, viene focalizzato in piano perpendicolarmente all'asse ottico).
- albertospa
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- Località: ROMA
Re: Duplicare dia in digitale
Credo che ogni fotografo dovrebbe avere uno scanner dedicato. Per quanto mi riguarda è una di quelle spese che non mi sono mai pentito di aver fatto.
Anni fa portai a pulire il mio Coolscan al laboratorio Nikon di Roma. Fecero un ottimo lavoro. Per esperienza posso dire che la polvere si deposita con l'uso e non con il tempo.
Comunque se non trovate qualcuno che lo pulisce, qui spiegano come farlo (ci vuole un pò di coraggio):
http://www.pearsonimaging.com/articles/ ... aning.html
Anni fa portai a pulire il mio Coolscan al laboratorio Nikon di Roma. Fecero un ottimo lavoro. Per esperienza posso dire che la polvere si deposita con l'uso e non con il tempo.
Comunque se non trovate qualcuno che lo pulisce, qui spiegano come farlo (ci vuole un pò di coraggio):
http://www.pearsonimaging.com/articles/ ... aning.html
Re: Duplicare dia in digitale
Leggevo qualche giorno fa che Plustek ha presentato un nuovo scanner di tipo professionale, derivato dall'opticfilm 120, ma solo per 35mm e ad un costo veramente competitivo.
Per adesso l'ho visto in vendita solo in USA a 399$.
Massimo
Per adesso l'ho visto in vendita solo in USA a 399$.
Massimo
ciao,
Massimo
"Non ci sono regole per una buona foto, ci sono solo buone fotografie" Ansel Adams
_________________
http://madeva71.wix.com/photographer
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Re: Duplicare dia in digitale
L'avevo già visto, ma non mi sento assolutamente in grado di effettuare l'operazione: se poi qualcosa va storto chi me lo ripara il Coolscan?Comunque se non trovate qualcuno che lo pulisce, qui spiegano come farlo (ci vuole un pò di coraggio):
http://www.pearsonimaging.com/articles/ ... aning.html
Ho interpellato il mese scorso Nital LTR, ma mi hanno risposto che non intervengono più sugli scanner datati per mancanza di pezzi di ricambio, ma nemmeno per operazioni di pulizia/manutenzione.
- stefanorizzi
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- Località: alessandria
Re: Duplicare dia in digitale
Ringrazio tutti per tutti i preziosi consigli.
ciao
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Stefano
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Re: Duplicare dia in digitale
Ho un Reflecta 7200 che va molto bene, ma sono arrivato alla conclusione che è più pratico e migliore fotografare in digitale le mie dia. Uso una Nikon D750 con Nikkor Micro 60/2.8 che monto su di una slitta micrometrica Novoflex Castel L, munita di un porta diapositive Novoflex Copi-Digi.
Ciao.
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"Un centesimo di secondo di qua, un centesimo di secondo di là, messi uno dietro l'altro non faranno mai più di uno, due, tre secondi rubati all'eternità" Robert Doisneau
Vincenzo (alias Makopokù)
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