Sviluppo negativo c.d. stand
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
Interessante il discorso sulla quantità della soluzione di sviluppo, quindi mantenendo la diluizione invariata si ottengono effetti diversi in base alla quantità di Rodinal presente. Vi dirò che mi state facendo tornare voglia di pellicola B/N, erano almeno tre anni che avevo le tank a prendere polvere!
Devo essere sincero, il "bromide drag" (ma non ha un nome in italiano??) mi piace come effetto, mi pare che renda la scena molto drammatica, la possibilità di ottenerlo semplicemente cambiando la tank mi esalta! Penso che per alcune tipologie di immagini lo utilizzerò con gusto.
Per curiosità, lo notate in tutte e due le foto?
Devo essere sincero, il "bromide drag" (ma non ha un nome in italiano??) mi piace come effetto, mi pare che renda la scena molto drammatica, la possibilità di ottenerlo semplicemente cambiando la tank mi esalta! Penso che per alcune tipologie di immagini lo utilizzerò con gusto.
Per curiosità, lo notate in tutte e due le foto?
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Ciao nè!
"Nessuna immagine può essere "la realtà", perché la realtà ti capita una volta sola davanti agli occhi."
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- Matteo Riondato
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
Si', ma controlla che ci sia davvero sul negativo e in stampa da negativo, magari e' maschera di contrasto applicata dal software di scansione o da te in PP.Emiliano ha scritto:Per curiosità, lo notate in tutte e due le foto?
Ciao!
Matteo Riondato (Rionda)
Bassano '09, '10, '11.
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
L'ho pensato anch'io... infatti mi sembra troppo marcato come effetto.Matteo Riondato ha scritto:... magari e' maschera di contrasto applicata dal software di scansione o da te in PP.
Ciao
Riccardo
riccardox.2@libero.it
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Manuel Alvarez Bravo
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- Giuliano Guarnieri
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
Per quel che mi è capitato solitamente il "BD" si manifesta come alone, quasi come nuvoletta che tende a sfumare, il taglio netto frastagliato fra chiari e scuri è più opera di bit manipolari (maschera di contrasto). Si ottiene un bell'effetto adiacenza con lo stand e lo si nota ma è più omogeneo su tutta l'immagine.Riccardox ha scritto:L'ho pensato anch'io... infatti mi sembra troppo marcato come effetto.Matteo Riondato ha scritto:... magari e' maschera di contrasto applicata dal software di scansione o da te in PP.
Ciao
Vedremo la stampa
Bye
GG
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
La diluizione dipende da quanto vogliamo far durare lo sviluppo (1:100 un'ora, 1:200 due ore, 1:300 tre ore e via discorrendo) e dalla capacità della tank. Io ho di recente sviluppato due rulli di FP4 Plus e due di HP5 Plus, a coppie (ma si potevano tranquillamente mischiare, senza nessun problema). Ho usato la diluzione 1:100 (quindi lo sviluppo globale è durato un'ora) e una coppia di tank A-P, ciascuna con due spirali: la capacità delle A-P, con due spirali, è di 650 cc/ml. Pertanto, ho usato 6.5 ml di R09 (Rodinal) in 643.5 ml di acqua.
Ho eseguito una serie di rovesciamenti lenti per 1 minuto, ho battutto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo, quindi l'ho lasciata ferma per 30 minuti. Ho eseguito quindi 4 rovesciamenti lenti, ho nuovamente battuto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo e l'ho lasciata ferma per altri 30 minuti. Tecnicamente, ho quindi usato il semi-stand (lo stand, invece, prevede che dopo il primo minuto di rovesciamenti lenti, la tank sia lasciata ferma per un'ora, considerando la diluizione 1:100).
Per il bagno d'arresto ho usato la sola acqua demineralizzata (utilizzata anche per lo sviluppo), quindi ho eseguito fissaggio e lavaggio finale come di consueto.
Il bello dei sistemi di sviluppo stand e semi-stand è che la temperatura d'esercizio dell'acqua è un fattore assai meno critico rispetto ai sistemi di sviluppo standard: si può andare da 15°C a 22/24°C. Inoltre, si possono tranquillamente sviluppare assieme pellicole di marca e/o di sensibilità diverse. Non solo: su di un medesimo rullo di 400 ISO, ad esempio, possiamo esporre singoli fotogrammi a 400, a 800, a 1600 ISO eccetera eccetera, tanto lo sviluppo avverrà comunque, tenendo conto di una durata minima di un'ora. Una sorta di B/N analogico in salsa digitale, appunto...
Ciao.
Ho eseguito una serie di rovesciamenti lenti per 1 minuto, ho battutto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo, quindi l'ho lasciata ferma per 30 minuti. Ho eseguito quindi 4 rovesciamenti lenti, ho nuovamente battuto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo e l'ho lasciata ferma per altri 30 minuti. Tecnicamente, ho quindi usato il semi-stand (lo stand, invece, prevede che dopo il primo minuto di rovesciamenti lenti, la tank sia lasciata ferma per un'ora, considerando la diluizione 1:100).
Per il bagno d'arresto ho usato la sola acqua demineralizzata (utilizzata anche per lo sviluppo), quindi ho eseguito fissaggio e lavaggio finale come di consueto.
Il bello dei sistemi di sviluppo stand e semi-stand è che la temperatura d'esercizio dell'acqua è un fattore assai meno critico rispetto ai sistemi di sviluppo standard: si può andare da 15°C a 22/24°C. Inoltre, si possono tranquillamente sviluppare assieme pellicole di marca e/o di sensibilità diverse. Non solo: su di un medesimo rullo di 400 ISO, ad esempio, possiamo esporre singoli fotogrammi a 400, a 800, a 1600 ISO eccetera eccetera, tanto lo sviluppo avverrà comunque, tenendo conto di una durata minima di un'ora. Una sorta di B/N analogico in salsa digitale, appunto...
Ciao.
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Vincenzo (alias Makopokù)
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Re: Sviluppo negativo c.d. stand
Questo metodo è molto interessante. Ho letto con attenzione questo passaggio. In effetti se uno ha tempo (io sviluppo la sera in bagno) puo' applicare questo metodo. Se poi hai un HP5 esposta a 400 e 800 o anche 1600 nel solito rotolino, è una manna.Vincenzo Maielli ha scritto:La diluizione dipende da quanto vogliamo far durare lo sviluppo (1:100 un'ora, 1:200 due ore, 1:300 tre ore e via discorrendo) e dalla capacità della tank. Io ho di recente sviluppato due rulli di FP4 Plus e due di HP5 Plus, a coppie (ma si potevano tranquillamente mischiare, senza nessun problema). Ho usato la diluzione 1:100 (quindi lo sviluppo globale è durato un'ora) e una coppia di tank A-P, ciascuna con due spirali: la capacità delle A-P, con due spirali, è di 650 cc/ml. Pertanto, ho usato 6.5 ml di R09 (Rodinal) in 643.5 ml di acqua.
Ho eseguito una serie di rovesciamenti lenti per 1 minuto, ho battutto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo, quindi l'ho lasciata ferma per 30 minuti. Ho eseguito quindi 4 rovesciamenti lenti, ho nuovamente battuto leggermente il fondo della tank sul bordo del lavabo e l'ho lasciata ferma per altri 30 minuti. Tecnicamente, ho quindi usato il semi-stand (lo stand, invece, prevede che dopo il primo minuto di rovesciamenti lenti, la tank sia lasciata ferma per un'ora, considerando la diluizione 1:100).
Per il bagno d'arresto ho usato la sola acqua demineralizzata (utilizzata anche per lo sviluppo), quindi ho eseguito fissaggio e lavaggio finale come di consueto.
Il bello dei sistemi di sviluppo stand e semi-stand è che la temperatura d'esercizio dell'acqua è un fattore assai meno critico rispetto ai sistemi di sviluppo standard: si può andare da 15°C a 22/24°C. Inoltre, si possono tranquillamente sviluppare assieme pellicole di marca e/o di sensibilità diverse. Non solo: su di un medesimo rullo di 400 ISO, ad esempio, possiamo esporre singoli fotogrammi a 400, a 800, a 1600 ISO eccetera eccetera, tanto lo sviluppo avverrà comunque, tenendo conto di una durata minima di un'ora. Una sorta di B/N analogico in salsa digitale, appunto...
Ciao.
Sono curioso e proverò, mi sembra troppo facile.
Unico dubbio, ho l'ID11, va bene uguale? Posso utilizzare 1:100 per un ora?Grazie.
Ale