M9+4 lenti in 3 gruppi = ELMAR 50/3,5
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- Roberto Piero Ottavi
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M9+4 lenti in 3 gruppi = ELMAR 50/3,5
Era la prima ottica che avrei voluto testare sulla nuova M9 ma ho atteso di vedere i risultati dei fratelli "maggiori" almeno nel senso del numero di lenti che contengono.
Anche in questo caso gli anni che separano il mio Elmar 50/3,5 a baionetta dal corpo M9 che ho in prova non sono certamente pochi: il mio Elmar è del 1954 (uno dei primi prodotti per la neonata M3) e la macchina, lo sappiamo tutti, è del 2009 quindi fanno giusto 55 anni.
Il fidato e mai tramontato "tripletto" mostra anche sul sensore tutte le caratteristiche particolari che facevano e fanno tuttora riconoscere gli scatti fatti con questo glorioso obiettivo già anche soltanto guardando i negativi.
Immagini sempre straordinariamente pulite, una punta di troppo di contrasto se usato con forti luci ma assolutamente straordinario in presenza del sole velato o in situazioni di ombra, fotogrammi che sembrano incisi da un coltellino svizzero, sfuocato tipicamente Leitz-Wetzlar, apoteosi di gamma tonale se usato tra f/4 ed f/5,6.
Quattro "misere" lenti di cui due incollate tra loro (da qui il soprannome di "tripletto") che hanno fatto la fortuna di Leitz e più in generale della Leica, più di 323.000 esemplari prodotti di cui soltanto 13.200 nella versione a baionetta cui si debbono aggiungere gli altri 58.000 circa che uscirono montati sulle Leica con ottica fissa.
Insomma più di 380.000 pezzi nella storia di Leitz-Leica con uno schema comunque ripreso nella versione più luminosa 1:2,8 che è rimasto in produzione fino al mese scorso, costituiscono numericamente il record assoluto tra tutte le ottiche mai prodotte da Leitz-Leica in un secolo di vita.
Era diventato più luminoso, le scritte sui barilotti si erano adeguate alla nuova grafica delle ottiche attuali e resta un Grande obiettivo ma io ritengo il "vero" Elmar quello di luminosità 1:3,5 così "Bressoniano" sia nell'uso che nella resa assolutamente inconfondibile e differente da qualsiasi altra ottica.
Questi sono alcuni scatti sulla M9, senza alcuna pretesa di voler rappresentare nulla di fotograficamente pregevole, con l'unico scopo di confermare non solo la totale compatibilità ottico-meccanica (attenti solo a lasciare preferibilmente l'ottica sempre nella sua posizione di lavoro e quindi estratta completamente e bloccata) ma anche e soprattutto per sottolineare che l'Emar 50/3,5 - anche quando usato sul sensore di M9 - conserva tutta la poesia e le atmosfere che ha sempre regalato, ai Grandi della fotografia come a quelli, come me, immensamente più limitati.
Un Grande Obiettivo cui il sistema M9 rende giustizia in tutti i sensi.
Tutti gli scatti sono da jpg-fine nativo e non sono stati ovviamente toccati se non per il ridimensionamento.
Ciao
M9+Elmar 50/3,5 - Auto - 640 ISO
M9+Elmar 50/3,5 - Auto - 640 ISO - Crop della precedente
M9+Elmar 50/3,5 - Auto - 640 ISO
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Anche in questo caso gli anni che separano il mio Elmar 50/3,5 a baionetta dal corpo M9 che ho in prova non sono certamente pochi: il mio Elmar è del 1954 (uno dei primi prodotti per la neonata M3) e la macchina, lo sappiamo tutti, è del 2009 quindi fanno giusto 55 anni.
Il fidato e mai tramontato "tripletto" mostra anche sul sensore tutte le caratteristiche particolari che facevano e fanno tuttora riconoscere gli scatti fatti con questo glorioso obiettivo già anche soltanto guardando i negativi.
Immagini sempre straordinariamente pulite, una punta di troppo di contrasto se usato con forti luci ma assolutamente straordinario in presenza del sole velato o in situazioni di ombra, fotogrammi che sembrano incisi da un coltellino svizzero, sfuocato tipicamente Leitz-Wetzlar, apoteosi di gamma tonale se usato tra f/4 ed f/5,6.
Quattro "misere" lenti di cui due incollate tra loro (da qui il soprannome di "tripletto") che hanno fatto la fortuna di Leitz e più in generale della Leica, più di 323.000 esemplari prodotti di cui soltanto 13.200 nella versione a baionetta cui si debbono aggiungere gli altri 58.000 circa che uscirono montati sulle Leica con ottica fissa.
Insomma più di 380.000 pezzi nella storia di Leitz-Leica con uno schema comunque ripreso nella versione più luminosa 1:2,8 che è rimasto in produzione fino al mese scorso, costituiscono numericamente il record assoluto tra tutte le ottiche mai prodotte da Leitz-Leica in un secolo di vita.
Era diventato più luminoso, le scritte sui barilotti si erano adeguate alla nuova grafica delle ottiche attuali e resta un Grande obiettivo ma io ritengo il "vero" Elmar quello di luminosità 1:3,5 così "Bressoniano" sia nell'uso che nella resa assolutamente inconfondibile e differente da qualsiasi altra ottica.
Questi sono alcuni scatti sulla M9, senza alcuna pretesa di voler rappresentare nulla di fotograficamente pregevole, con l'unico scopo di confermare non solo la totale compatibilità ottico-meccanica (attenti solo a lasciare preferibilmente l'ottica sempre nella sua posizione di lavoro e quindi estratta completamente e bloccata) ma anche e soprattutto per sottolineare che l'Emar 50/3,5 - anche quando usato sul sensore di M9 - conserva tutta la poesia e le atmosfere che ha sempre regalato, ai Grandi della fotografia come a quelli, come me, immensamente più limitati.
Un Grande Obiettivo cui il sistema M9 rende giustizia in tutti i sensi.
Tutti gli scatti sono da jpg-fine nativo e non sono stati ovviamente toccati se non per il ridimensionamento.
Ciao
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M9+Elmar 50/3,5 - Auto - 640 ISO - Crop della precedente
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Ultima modifica di Roberto Piero Ottavi il ven ott 02, 2009 3:47 pm, modificato 2 volte in totale.
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
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Grazie Roberto,per aver esaudito la mia richiesta,che dire? indiscutibilmente Elmar,come da te ricordato si riconosce dal negativo,il miracolo dello schema Tessar un elevato macrocontrasto che restituisce immagini inconfondibili.
Purtroppo,nonostante sia l'obiettivo Leitz per antonomasia,gli attuali vertici hanno tolto dal catalogo anche l'ultima versione,quella presentata nel 1994 con la Leica M6 J,a volte sembra che le glorie del passato siano considerate un peso da rimuovere,anzichè un orgoglio per l'attuale proprietà.
Ciao
Purtroppo,nonostante sia l'obiettivo Leitz per antonomasia,gli attuali vertici hanno tolto dal catalogo anche l'ultima versione,quella presentata nel 1994 con la Leica M6 J,a volte sembra che le glorie del passato siano considerate un peso da rimuovere,anzichè un orgoglio per l'attuale proprietà.
Ciao
Andrea
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- Roberto Piero Ottavi
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"...a volte sembra che le glorie del passato siano considerate un peso da rimuovere,anzichè un orgoglio per l'attuale proprietà..."
Parole sacroSante, caro Andrea, ma non sufficienti: lassù nessuno vuole più capire che il 50% del propellente decisionale nell'acquisto di una Leica, oggi più che mai, non è più costituito dalla assoluta e universale supremazia qualitativa ma (anche) e soprattutto dalla sua Storia.
Leica, con i suoi costi anche nell'usato, non può contare solo sul solito figlio di papà o sul Sultano del Brunei per sopravvivere, deve considerare anche tutti coloro che a Leica si sono avvicinati a fatica e con il referenziale, trepidante, spesso timoroso rispetto di una novizia che attende di essere ricevuta dal Papa.
Grosso sbaglio, per dirla alla Pretty Woman, grosso sbaglio cancellare il passato, cara Leica...
L'hanno tolto, è vero, ma noi comunque qualche Elmar lo abbiamo e quindi, come si suol dire, "ecchèccefrega?"
Ciao
Parole sacroSante, caro Andrea, ma non sufficienti: lassù nessuno vuole più capire che il 50% del propellente decisionale nell'acquisto di una Leica, oggi più che mai, non è più costituito dalla assoluta e universale supremazia qualitativa ma (anche) e soprattutto dalla sua Storia.
Leica, con i suoi costi anche nell'usato, non può contare solo sul solito figlio di papà o sul Sultano del Brunei per sopravvivere, deve considerare anche tutti coloro che a Leica si sono avvicinati a fatica e con il referenziale, trepidante, spesso timoroso rispetto di una novizia che attende di essere ricevuta dal Papa.
Grosso sbaglio, per dirla alla Pretty Woman, grosso sbaglio cancellare il passato, cara Leica...
L'hanno tolto, è vero, ma noi comunque qualche Elmar lo abbiamo e quindi, come si suol dire, "ecchèccefrega?"
Ciao
Ultima modifica di Roberto Piero Ottavi il ven ott 02, 2009 4:02 pm, modificato 1 volta in totale.
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
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....il mio è (penso) del 38 e senza antirilfesso, ma la resa nelle luci soffuse è immutata, con un numero infinito di toni di grigio, fra il nero e il bianco....resta inspiegabile come un'ottica in teoria così antica possa fare scatti simili anche su un sensore modernissimo.
Perchè non è retraibile sulla M9?
ciao
Perchè non è retraibile sulla M9?
ciao
Davide
"...qui, un giorno, 4000 uomini del Peloponneso ne impegnarono in battaglia 300 miriadi."
Erodoto, Storie, VII, 228
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- Joseph Violet
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toni e tridimensionalità insorpassati per questa lente a cui la M9 rende veramente grandissima giustizia.
Una parola: wow
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Giuseppe
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"La felicità, e credo anche la verità, non la trovò in capo al mondo, ma nel suo giardino"
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- gianniansaldi
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pura poesia... anche sulla m8 l'ho amato, ma diventa troppo "lungo"... vale l'acquisto della m9... 'cipicchia... meglio se non le postavi...
à la guerre comme à la mer
gianni ansaldi
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- Joseph Violet
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concordo, io cancellerei questo post di RPOgianniansaldi ha scritto: 'cipicchia... meglio se non le postavi...
Giuseppe
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- Roberto Piero Ottavi
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Ma come posso cancellarlo... Non lo sapete tutti che io sono pagato per farvi venire le voglie e far vendere tante M9?
Verrei meno a precisi vincoli contrattuali.
Ora gli Elmar 50, come tutti i 90 Summicron, saliranno di prezzo...
Ciao
Verrei meno a precisi vincoli contrattuali.
Ora gli Elmar 50, come tutti i 90 Summicron, saliranno di prezzo...
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