M9, sì, d'accordo, però...

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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albertospa
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Messaggio da albertospa » gio ott 29, 2009 12:33 pm

alberto bari ha scritto:Ho avuto la fortuna di passare alla M9 e contestualmente di aver lavorato con la M8.2 e prima ancora con la M8, posso quindi esprimere le mie opinioni con l'esperienza di molti scatti alle spalle con tutte e tre le fotocamere.
Per coloro che sono nati come fotografi nel corso degli ultimi sei anni, passando in un tempo relativamente breve dalla pellicola al sensore della RD1 con crop 1,5 per poi arrivare alla M8 con crop 1,33, non credo esistano problemi di sorta. Per costoro il 21 mm, il 50 mm come il 35 mm altro non rappresentano che una focale che deve essere moltiplicata per un determinato coefficiente per sapere se si tratta di un grandangolo, di un normale o di un tele.
Per chi come me scatta con una Leica in mano da circa 30 anni la situazione è molto diversa!
Io dall'avvento del digitale non mi sono mai rassegnato al cambio di formato, da sempre infatti sono abituato ad osservare la scena che intendo immortalare e decidere quale focale utilizzare per la ripresa in base all'angolo di campo, alla profondità di campo delle ottiche che ho sempre prediletto e tenuto nella mia borsa fotografica, ossia il 35, il 50 e il 90 mm, con allargamenti verso il 21 e il 135.
Quando osservo una scena, quindi la vedo con gli occhi come se la stessi osservando col Summicron 35, immagino lo sfocato a una determinata apertura e, soprattutto, l'area inquadrata. A titolo di esempio so che tenendo la fotocamera sullo stomaco inquadrando di fronte a me con messa a fuoco sui 3 mt. inquadro una zona corrispondente a tre metri di larghezza e due di altezza, sufficiente a fotografare un uomo in piedi a patto che non si tratti di un vatusso!
Molti scatti "street" sono stati effettuati da me con questo sistema per non dare nell'occhio.
Con la RD1 prima e le due M8 poi, mi sono trovato con un 35 mm che in realtà era un 52 o un 46, con un angolo che non riesco a focalizzare e una profondità di campo più o meno simile a quella del 35, in pratica un oggetto per me estraneo alle mie abitudini oramai consolidate.
Oggi, con la M9, il 35 millimetri non richiede più lo studio che richiedeva prima e torna ad essere quello strumento attraverso il quale osservo le scene che mi si presentano anche quando non sto usando il mirino per osservarle!
Lo stesso discorso vale per il 50 che nelle tre fotocamere precedenti era un tele da ritratto con un campo inquadrato peri alla focale di 67 mm. nel caso delle Leica e di 75 mm nel caso della RD1!
La M8.2 era per me un'ottima fotocamera, ma il crop non lo avevo ancora digerito : io pensavo e continuo a pensare le mie foto in 24x36!
Vorrei fare alcune considerazioni su quanto scritto sopra da Alberto Bari per dire solo che ogni formato è il crop di un altro.
Io cominciai a fotografare molti anni fa con una Kodak Instamatic, poi con reflex 24x36, poi con rollei 6x6 ecc. ecc. fino al banco ottico 9x12. Ho usato macchine da presa super8, 16 mm, 35 mm, per non parlare di telecamere di tutti i formati. Sono abituato a considerare la lunghezza focale di un ottica relativamente al formato che sto utilizzando. Un 50 mm con una cinecamera 35mm è un ottica da primo piano, su una fotocamera 35mm è un normale, ecc. ecc.
Solo per dire che personalmente il crop 1,33 di una m8 non mi infastidisce più di tanto. Monterò un 28 anzichè un 35, fine.
Altro è il discorso che riguarda la qualità che un formato maggiore può dare, nel quale non voglio entrare.
Volevo solo considerare che i limiti, comuni anche a tanti amici del forum, di cui parla Alberto nel suo post della M8, sono tali perchè riguardano l'esperienza personale e non il mezzo in sè, come del resto egli stesso ammette.

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Francesco Lepri
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Messaggio da Francesco Lepri » gio ott 29, 2009 1:03 pm

albertospa ha scritto:(...)
Solo per dire che personalmente il crop 1,33 di una m8 non mi infastidisce più di tanto. Monterò un 28 anzichè un 35, fine.
Altro è il discorso che riguarda la qualità che un formato maggiore può dare, nel quale non voglio entrare.
Volevo solo considerare che i limiti, comuni anche a tanti amici del forum, di cui parla Alberto nel suo post della M8, sono tali perchè riguardano l'esperienza personale e non il mezzo in sè, come del resto egli stesso ammette.
...non posso che condividere totalmente..
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Domenico Caminiti
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Messaggio da Domenico Caminiti » gio ott 29, 2009 1:31 pm

Io, come già detto in altra sezione, non sono invece d'accordo con l'innesto di un 28 per ottenere il campo di un 35, credo si debba agire in funzione del tipo di obiettivo che si predilige e, quindi, in funzione del crop, all'occorrenza arretrare di qualche passo nell'inquadratura.

Non dimentichiamo, anche, come già specificato da chi molto più competente di me, che il crop in alcuni casi diventa una panacea.

Ciao.
Domenico

A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)

giosanta
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Messaggio da giosanta » gio ott 29, 2009 1:46 pm

Che ogni formato sia il crop di un altro è un approccio assolutamente lecito ma, nello specifico, debbiamo sempre e comunque ricordarci che stiamo (stavamo, per fortuna) parlando di un sistema, quello della M8, dove per aver l'angolo di campo di un 28 devo comprare il 21, che costa il triplo, sprecandone perdipiù potenzialità e prestazioni. Nel contesto reflex hanno perlomeno avuto la decenza di create ottiche apposite.
Questi sono fatti, poi si può filosofeggiare quanto si vuole, ma il mercato, ci piaccia o meno, guarda i fatti.

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Domenico Caminiti
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Messaggio da Domenico Caminiti » gio ott 29, 2009 2:22 pm

Nel contesto reflex hanno perlomeno avuto la decenza di create ottiche apposite.

Più che di decenza, parlerei di possibilità molto più ampie per quello reflex rispetto ad un sistema, quello telemetrico digitale, ove Leica, per prima, è riuscita a bruciare le tappe con il pieno formato.

Se poi si filosofeggia sulle ottiche apposite, allora è implicita la perdita di resa, in non pochi casi per il sistema reflex, di obiettivi non tanto datati, a differenza di Leica, ove invece la piacevole sorpresa è sempre dietro l'angolo anche con disegni ottici di quasi inizio secolo.

Ciao.
Domenico

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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » gio ott 29, 2009 2:51 pm

A parte questo,è completamente diversa la filosofia.
Le case giapponesi hanno creato un sistema ex novo con nuove ottiche ottimizzate per i vari tipi di sensore.
Leica ha progettato,(fatto progettare) il sensore pensando alle ottiche esistenti,da questo punto di vista possiamo parlare di rispetto per i propri clienti,nonostante le scivolate,leggi M8.2.
E con la consapevolezza che non è possibile ottenere risultati migliori di quelli che restituiscono gli obiettivi Leica M.

Ciao
Andrea

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Moreno

Messaggio da Moreno » ven ott 30, 2009 7:28 pm

Solo per dire che personalmente il crop 1,33 di una m8 non mi infastidisce più di tanto. Monterò un 28 anzichè un 35, fine.
Magari fosse così.
dove per aver l'angolo di campo di un 28 devo comprare il 21, che costa il triplo, sprecandone per di più potenzialità e prestazioni
Esatto. E non è solo una questione di costi.

Se fosse vero quello che dice Alberto, niente - a parte i costi e la scomodità - ci vieterebbe di usare, al posto dell'elmar 3,5/50, un bel distagon 4/50 Hasselblad.
Ma in realtà non otterremmo gli stessi risultati.
Nel caso del file (o del negativo) ottenuto con il Distagon, noteremmo inevitabilmente meno risoluzione, meno nitidezza.

Pur non avendolo visto scritto da nessuna parte (anche se l'ho cercato) mi sono personalmente convinto che - ad esempio - un 2,8/50 per il formato 24x36 mi da la stessa risoluzione complessiva di un 2,8/100 per il formato 6x9. Sempre che gli obiettivi siano di pari qualità, ovviamente, il che implica che allora l'obiettivo per il 6x9 costerà molto ma molto di più.
Che ci piaccia o no, la quantità di particolari complessiva osservabile nel cerchio di copertura del 50mm (diametro ca. 43mm) è all'incirca eguale a quella osservabile nel cerchio di copertura del 100mm (diametro ca. 98mm)!

Da ciò non voglio dire che il formato più grande non serve a nulla, perchè esso ci garantisce una maggiore gradazione tonale, il chè è tantissimo. Ma niente di più.
Sono sicuro che tutti coloro che in altri tempi sono passati dal 35mm a formati superiori, siano rimasti inizialmente delusi, perchè erroneamente convinti di poter vedere molte più cose di quelle osservate col formato più piccolo.

In definitiva, se ci togliamo dalla testa l'idea che un 6x9 "contenga" in se anche un fotogramma 24x36 ottenuto con un 100mm (perchè così non è), allora la M8 con il crop perde molto delle sue attrattive.
Usiamo con essa ottiche più grandi, più pesanti, più costose, meno performanti di quelle che servirebbero. Adesso mi posso sbilanciare a dire che l'affermazione "con la M8 usi la parte centrale, cioè la migliore dell'obiettivo" era in realtà una mezza bufala. Ma come, abbiamo speso capitali per avere ottiche prive di cadute di luce agli angoli, senza distorsioni visibili all'estremo del formato, per poi buttare via tutta questa qualità (leggi soldi)?

Ed è per questo che non ho mai comprata la M8 ne mai la comprerò, collocandomi tra quelli che "posso ma non voglio".

10 secondi dopo aver guardato dentro la M8 che Sante Castignani mi mise fra le mani in un mercatino di tre anni fà, avevo realizzato che quella macchina era stata pensata per avere un sensore 24x36, che ancora non esisteva, ma che qualcuno stava progettando.

Tutti fessi allora quelli che hanno comprato la M8? Neanche per idea!
Innanzitutto in questi anni hanno imparato ad usare il digitale professionale, conoscono fotoschiop, invece io conosco solo i microsensori delle compattine e non so assolutamente intervenire sui files. Ma soprattutto hanno avuto il merito di permettere a Leica di sopravvivere, in attesa della M9.

Cordialissimi saluti a tutti.

Moreno Carloni

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