Vorrei fare alcune considerazioni su quanto scritto sopra da Alberto Bari per dire solo che ogni formato è il crop di un altro.alberto bari ha scritto:Ho avuto la fortuna di passare alla M9 e contestualmente di aver lavorato con la M8.2 e prima ancora con la M8, posso quindi esprimere le mie opinioni con l'esperienza di molti scatti alle spalle con tutte e tre le fotocamere.
Per coloro che sono nati come fotografi nel corso degli ultimi sei anni, passando in un tempo relativamente breve dalla pellicola al sensore della RD1 con crop 1,5 per poi arrivare alla M8 con crop 1,33, non credo esistano problemi di sorta. Per costoro il 21 mm, il 50 mm come il 35 mm altro non rappresentano che una focale che deve essere moltiplicata per un determinato coefficiente per sapere se si tratta di un grandangolo, di un normale o di un tele.
Per chi come me scatta con una Leica in mano da circa 30 anni la situazione è molto diversa!
Io dall'avvento del digitale non mi sono mai rassegnato al cambio di formato, da sempre infatti sono abituato ad osservare la scena che intendo immortalare e decidere quale focale utilizzare per la ripresa in base all'angolo di campo, alla profondità di campo delle ottiche che ho sempre prediletto e tenuto nella mia borsa fotografica, ossia il 35, il 50 e il 90 mm, con allargamenti verso il 21 e il 135.
Quando osservo una scena, quindi la vedo con gli occhi come se la stessi osservando col Summicron 35, immagino lo sfocato a una determinata apertura e, soprattutto, l'area inquadrata. A titolo di esempio so che tenendo la fotocamera sullo stomaco inquadrando di fronte a me con messa a fuoco sui 3 mt. inquadro una zona corrispondente a tre metri di larghezza e due di altezza, sufficiente a fotografare un uomo in piedi a patto che non si tratti di un vatusso!
Molti scatti "street" sono stati effettuati da me con questo sistema per non dare nell'occhio.
Con la RD1 prima e le due M8 poi, mi sono trovato con un 35 mm che in realtà era un 52 o un 46, con un angolo che non riesco a focalizzare e una profondità di campo più o meno simile a quella del 35, in pratica un oggetto per me estraneo alle mie abitudini oramai consolidate.
Oggi, con la M9, il 35 millimetri non richiede più lo studio che richiedeva prima e torna ad essere quello strumento attraverso il quale osservo le scene che mi si presentano anche quando non sto usando il mirino per osservarle!
Lo stesso discorso vale per il 50 che nelle tre fotocamere precedenti era un tele da ritratto con un campo inquadrato peri alla focale di 67 mm. nel caso delle Leica e di 75 mm nel caso della RD1!
La M8.2 era per me un'ottima fotocamera, ma il crop non lo avevo ancora digerito : io pensavo e continuo a pensare le mie foto in 24x36!
Io cominciai a fotografare molti anni fa con una Kodak Instamatic, poi con reflex 24x36, poi con rollei 6x6 ecc. ecc. fino al banco ottico 9x12. Ho usato macchine da presa super8, 16 mm, 35 mm, per non parlare di telecamere di tutti i formati. Sono abituato a considerare la lunghezza focale di un ottica relativamente al formato che sto utilizzando. Un 50 mm con una cinecamera 35mm è un ottica da primo piano, su una fotocamera 35mm è un normale, ecc. ecc.
Solo per dire che personalmente il crop 1,33 di una m8 non mi infastidisce più di tanto. Monterò un 28 anzichè un 35, fine.
Altro è il discorso che riguarda la qualità che un formato maggiore può dare, nel quale non voglio entrare.
Volevo solo considerare che i limiti, comuni anche a tanti amici del forum, di cui parla Alberto nel suo post della M8, sono tali perchè riguardano l'esperienza personale e non il mezzo in sè, come del resto egli stesso ammette.