Scannerizzare da dia o da negativa ?
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Scannerizzare da dia o da negativa ?
Buonasera.
Una domanda un po' ingenua da parte di chi non e' ancora molto pratico del digitale.
Se faccio scannerizzare o scannerizzo negative e diapositive dello stesso soggetto e poi le stampo o le faccio stampare, quale fra negativa e stampa mi offrira' in linea di massima le stampe migliori come qualita' colore e nitidezza?
Una signora che lavora in un laboratorio colore , appassionata di fotografia , mi sconsiglia le diapositive.
Grazie e saluti.
Mauro
Una domanda un po' ingenua da parte di chi non e' ancora molto pratico del digitale.
Se faccio scannerizzare o scannerizzo negative e diapositive dello stesso soggetto e poi le stampo o le faccio stampare, quale fra negativa e stampa mi offrira' in linea di massima le stampe migliori come qualita' colore e nitidezza?
Una signora che lavora in un laboratorio colore , appassionata di fotografia , mi sconsiglia le diapositive.
Grazie e saluti.
Mauro
- Mario Grazioso
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Ti dico come la penso io: a parità di ottimizzazione dei parametri dello scanner, meglio da Diapositiva.
La Dia, oltre a non presentare la maschera arancione (di cui lo scanner deve tener conto), se ben esposta e sviluppata come si deve, rimane molto più fedele al soggetto originale.
In tempi non troppo lontani, quando il digitale ancora non esisteva, le redazioni delle riviste con foto di qualità (moda, viaggi, arte, ecc.) richiedevano espressamente scatti in diapositiva.
Poi arrivarono i pixel...
Ciao
La Dia, oltre a non presentare la maschera arancione (di cui lo scanner deve tener conto), se ben esposta e sviluppata come si deve, rimane molto più fedele al soggetto originale.
In tempi non troppo lontani, quando il digitale ancora non esisteva, le redazioni delle riviste con foto di qualità (moda, viaggi, arte, ecc.) richiedevano espressamente scatti in diapositiva.
Poi arrivarono i pixel...
Ciao
Ciao
Mario
Mario
Dipende da che scanner usi.
Se di buona e ottima qualità, dedicato al film, puoi, associandolo ad un software altrettanto valido, ottenere dalle dia una qualità pari al digitale colore (in alcuni casi, superiore): ma, ricorda, la scansione delle dia non fa sconti. O è condotta a regola d'arte o le delusioni non mancheranno (ombre "tappate", luci bruciate e via discorrendo), quindi tanta pazienza e tanta pratica in camera chiara. Come d'altronde si faceva un tempo in camera oscura: la fotografia "di qualità" non ha mai concesso scorciatoie; difficile era allora, difficile è adesso; ma una volta acquisiti gli skill, le soddisfazioni ripagano il tempo dedicato. A chi crede che comprando la digitale tuttofare con gli zoom altrettanto tuttofare la strada sia spianata e si possa saltare a piè pari tutto l'apprendistato, beh, consiglio di cambiare hobby.
Tieni altresì presente che è bene scansionare diapositive "a posto" come esposizione ed equilibrio tonale, altrimenti il lavoro si fà duro..
Specie se la dia si chiama Velvia.
Se non si dispone (o non si vuole disporre) di uno scanner con tutti i crismi, meglio dedicarsi al negativo colore, meno problematico, ma, a mio parere, dai risultati inferiori. E le dia godersele proiettate.
Saluti.
Edgar
Se di buona e ottima qualità, dedicato al film, puoi, associandolo ad un software altrettanto valido, ottenere dalle dia una qualità pari al digitale colore (in alcuni casi, superiore): ma, ricorda, la scansione delle dia non fa sconti. O è condotta a regola d'arte o le delusioni non mancheranno (ombre "tappate", luci bruciate e via discorrendo), quindi tanta pazienza e tanta pratica in camera chiara. Come d'altronde si faceva un tempo in camera oscura: la fotografia "di qualità" non ha mai concesso scorciatoie; difficile era allora, difficile è adesso; ma una volta acquisiti gli skill, le soddisfazioni ripagano il tempo dedicato. A chi crede che comprando la digitale tuttofare con gli zoom altrettanto tuttofare la strada sia spianata e si possa saltare a piè pari tutto l'apprendistato, beh, consiglio di cambiare hobby.
Tieni altresì presente che è bene scansionare diapositive "a posto" come esposizione ed equilibrio tonale, altrimenti il lavoro si fà duro..
Specie se la dia si chiama Velvia.
Se non si dispone (o non si vuole disporre) di uno scanner con tutti i crismi, meglio dedicarsi al negativo colore, meno problematico, ma, a mio parere, dai risultati inferiori. E le dia godersele proiettate.
Saluti.
Edgar
Re: Scannerizzare da dia o da negativa ?
ma che lavoro fa all'interno del laboratorio? Sai ci sono anche quelle che ramazzano per terra, e lo faranno per tutta la vita perchè dicono di queste idiozie.papagone ha scritto:Buonasera.
Una signora che lavora in un laboratorio colore , appassionata di fotografia , mi sconsiglia le diapositive.
Grazie e saluti.
Mauro
buona notte
Aldo
- Mario Grazioso
- Messaggi: 1675
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Re: Scannerizzare da dia o da negativa ?
gaemedo ha scritto:ma che lavoro fa all'interno del laboratorio? Sai ci sono anche quelle che ramazzano per terra, e lo faranno per tutta la vita perchè dicono di queste idiozie.papagone ha scritto:Buonasera.
Una signora che lavora in un laboratorio colore , appassionata di fotografia , mi sconsiglia le diapositive.
Grazie e saluti.
Mauro
buona notte
Aldo
Ciao
Mario
Mario
- Alberto Bari
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Re: Scannerizzare da dia o da negativa ?
gaemedo ha scritto:ma che lavoro fa all'interno del laboratorio? Sai ci sono anche quelle che ramazzano per terra, e lo faranno per tutta la vita perchè dicono di queste idiozie.papagone ha scritto:Buonasera.
Una signora che lavora in un laboratorio colore , appassionata di fotografia , mi sconsiglia le diapositive.
Grazie e saluti.
Mauro
buona notte
Aldo
e secondo me ramazzano anche male !
- Alberto Bari
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- Alberto Bari
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Re: superiori
No Aldo, non che ne servono di più ma che hai le mani meno legate e dove con la diapositiva (più contrastata) ti fermi, col negativo puoi andare oltre !gaemedo ha scritto:Alberto, penso che quando scrivi "superiori" intendi dire che ne servono di più.
Ciao
Aldo
PS mi hai contagiato e sto comprando lo scanner Nikon anch'io visto che devo rinunciare alla camera oscura... che almeno qualcosa sia chiaro
- albertospa
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- Iscritto il: lun apr 30, 2007 2:53 pm
- Località: ROMA
mi sembra una corretta interpretazione.albertospa ha scritto:Io penso che dipende dalla sensibilità di cui hai bisogno.
100 ISO meglio la dia, oltre meglio il negativo.
Poi è anche una questione di gusti, personalmente per il paesaggio preferiscao la dia, per la figura e il ritratto a volte il neg può dare risultati davvero interessanti.
Aldo
"No Aldo, non che ne servono di più ma che hai le mani meno legate e dove con la diapositiva (più contrastata) ti fermi, col negativo puoi andare oltre ! "
Grazie a tutti per la collaborazione, in particolare Alberto ha centrato il problema al cuore , perche' un pelo di contrasto il laboratorio te lo fa pagare con un lavoro pessimo...
Questo forse voleva dire la signora ...che mi ha confessato di avere a casa sua moltissme diapositive da scannerizzare..o forse voleva far l'interesse del suo centro perche' loro scannerizzano solo negative e le dia da scannerizzare vengono inviate ad un altro lab |||
Buona note
Mauro
Grazie a tutti per la collaborazione, in particolare Alberto ha centrato il problema al cuore , perche' un pelo di contrasto il laboratorio te lo fa pagare con un lavoro pessimo...
Questo forse voleva dire la signora ...che mi ha confessato di avere a casa sua moltissme diapositive da scannerizzare..o forse voleva far l'interesse del suo centro perche' loro scannerizzano solo negative e le dia da scannerizzare vengono inviate ad un altro lab |||
Buona note
Mauro
no
No cerciamo di essere chiari.
facciamo un passo indietro di qualche anno.
Qualunque tipografia ha sempre richiesto per qualunquue lavoro e tutte le riviste e fotografi di questo mondo hanno sempre lavorato in diapositiva per le stampe tipografice su carta.
E quando non c'era la diapositiva esigevano una stampa, ma mai un negativo, e se facevano credere di accettarlo, lo facevano stampare su carta fotografica e poi scannerizzavano la stampa.
E per questo potrei scrivere un trattato.
I moderini sistemi di stampa fotografica diretta su carta chimica sono "tarati" ovviamente per negativi, con curve e profili per eliminare grana e covertire la colorazione rossastra della maschera in un positivo interpretabile dalla carta chimica.
Se a questi laboratori, minilab, affidiamo una dia, gli sconvolgiamo il mondo.
E mentre un rullo di 36 pose lo si stampa (l'ho fatto fino a qualche mese fa e quindi so bene cosa dico) automaticamente in 60/60 secondi, con le diapositive fra il cambio di programma e lo infila e sfila della dia passano 2 minuti per una singola stampa.
Andate e provate a vedere con i vostri occhi, e poi ne riparliamo.
Da qui la non voglia di a trattare la dia.
E pensare che tanti, oltre 22 anni fa la Kodak per rispondere all'incursione del Cibacrome, costruì e brevettò il primo sistema digitale di stampa della storia dei finisher.
Era costituito da uno scanner dia che ripoduceva la dia filtrata e resa negativa su un monitor ad alta risoluzione, in pratica un film recorder all'incontrario, per impressionare la carta fotografica quasi a contatto.
Il sistema non resse perchè la stampa diretta per via ottica era molto più veloce e quindi fu abbandonato il progetto e inventata la carta R14 alternativa alla Ciba.
Fotograficamente la stampa della dia è sempre stato un problema per la natura della carta chimica nata e strutturata per la stampa del negativo.
Cosa diversa per la scansione che avviene con sensori filtrati in RGB e quindi molto più rispondenti ai colori primari della dia e non a quelli complemtari della negativa.
Perciò scannerizzare la dia è semplice, mentre scannerizzare la negativa non è così automatico.
Che poi il negativo consente maggiori inerpretazioni e manipolazioni è un'altra cosa, ma provate a fare il computo del tempo necessario.
Scansionare significa riportare in dati, bit e codici, quanto è.
Mentre con la dia si fa facilemte e in semiatumatico, con la negativa bisogna smanettare con vari parametri.
Poi se ci piace pensare e credere quanto fa comodo, fate come vi pare.
buona notte
Aldo
facciamo un passo indietro di qualche anno.
Qualunque tipografia ha sempre richiesto per qualunquue lavoro e tutte le riviste e fotografi di questo mondo hanno sempre lavorato in diapositiva per le stampe tipografice su carta.
E quando non c'era la diapositiva esigevano una stampa, ma mai un negativo, e se facevano credere di accettarlo, lo facevano stampare su carta fotografica e poi scannerizzavano la stampa.
E per questo potrei scrivere un trattato.
I moderini sistemi di stampa fotografica diretta su carta chimica sono "tarati" ovviamente per negativi, con curve e profili per eliminare grana e covertire la colorazione rossastra della maschera in un positivo interpretabile dalla carta chimica.
Se a questi laboratori, minilab, affidiamo una dia, gli sconvolgiamo il mondo.
E mentre un rullo di 36 pose lo si stampa (l'ho fatto fino a qualche mese fa e quindi so bene cosa dico) automaticamente in 60/60 secondi, con le diapositive fra il cambio di programma e lo infila e sfila della dia passano 2 minuti per una singola stampa.
Andate e provate a vedere con i vostri occhi, e poi ne riparliamo.
Da qui la non voglia di a trattare la dia.
E pensare che tanti, oltre 22 anni fa la Kodak per rispondere all'incursione del Cibacrome, costruì e brevettò il primo sistema digitale di stampa della storia dei finisher.
Era costituito da uno scanner dia che ripoduceva la dia filtrata e resa negativa su un monitor ad alta risoluzione, in pratica un film recorder all'incontrario, per impressionare la carta fotografica quasi a contatto.
Il sistema non resse perchè la stampa diretta per via ottica era molto più veloce e quindi fu abbandonato il progetto e inventata la carta R14 alternativa alla Ciba.
Fotograficamente la stampa della dia è sempre stato un problema per la natura della carta chimica nata e strutturata per la stampa del negativo.
Cosa diversa per la scansione che avviene con sensori filtrati in RGB e quindi molto più rispondenti ai colori primari della dia e non a quelli complemtari della negativa.
Perciò scannerizzare la dia è semplice, mentre scannerizzare la negativa non è così automatico.
Che poi il negativo consente maggiori inerpretazioni e manipolazioni è un'altra cosa, ma provate a fare il computo del tempo necessario.
Scansionare significa riportare in dati, bit e codici, quanto è.
Mentre con la dia si fa facilemte e in semiatumatico, con la negativa bisogna smanettare con vari parametri.
Poi se ci piace pensare e credere quanto fa comodo, fate come vi pare.
buona notte
Aldo
Io sono nel settore dell'editoria da molti anni e vi posso assicurare che quanto precisato da Aldo è assolutamente sacrosanto.
Affermazioni contrarie probabilmente nascono da una incompleta conoscenza delle varie tecniche di stampa che porta a confondere ed accomunare la stampa direttamente da dia con i processi di digitalizzazione (scanner) e di stampa offset in quadricromia.
Buona giornata a tutti,
Mark
Affermazioni contrarie probabilmente nascono da una incompleta conoscenza delle varie tecniche di stampa che porta a confondere ed accomunare la stampa direttamente da dia con i processi di digitalizzazione (scanner) e di stampa offset in quadricromia.
Buona giornata a tutti,
Mark
Mark Knoll