Scusate se riporto in alto l’argomento.
Ieri mi sono tolto una curiosità e ho verificato sul campo la tolleranza in sovraesposizione del sensore della D50 in jpg, e l’attendibilità o meno del lampeggio delle alte luci nell’istogramma, controllando la latitudine di posa teorica del sensore sia in jpg che in raw.
I dati riscontrati sul campo coincidono con quelli riportati dalla rivista Tutti Fotografi che testa approfonditamente, in termini tecnici, il funzionamento delle reflex digitali.
Il limite in sovraesposizione è intorno ai 3 stop allla minima sensibilità disponibile –il limite di 3 stop è peraltro comune a molte reflex digitali -
(valori analoghi sono riportati, per es. per la Canon 50D, appena testata),
e non c’è differenza tra Jpg e Raw, almeno alle basse sensibilità (questo conferma, in sostanza che in termini esposimetrici il Raw elaborato successivamente consente essenzialmente di attribuire in un secondo tempo l’esposizione, entro certi limiti, non di guadagnare in latitudine esposimetrica complessiva.
Il limite in sottoesposizione è risultato di circa 5 stop.
La prova, elementare, è consistita nel fotografare la neve , con cielo velato
- sia in controluce, sia con la parte più luminosa del cielo alle spalle, senza differenze di risultato apprezzabili –
con esposizione spot, puntato nel punto di massima luminosità della neve
Risultato:
sovresponendo fino a +2.7 stop, la neve viene riprodotta correttamente senza perdita di dettagli (verificato anche in stampa), senza fuori gamma e senza lampeggio;
a +3,0 stop ci sono modeste “screziature” di sovraesposizione.
2.7 stop di sovraesposizione, determina l’esposizione corretta del file compresso alla massima risoluzione e qualità, con la neve riprodotta fedelmente bianca senza perdita di dettagli, con tutti gli altri colori perfettamente bilanciati.
Ho ripetuto la prova misurando un cielo chiaro in varie salse e fino a più 2,7 stop
- sempre in spot, e sempre misurando la parte più chiara -
e il risultato è stato analogo (perfetta leggibilità, no fuori gamma).
Il risultato è paragonabile a quello ottenibile rilevando l’esposizione con un cartoncino grigio o, che è la stessa cosa, sovresponendo il retro del medesimo – il cartoncino bianco – di 2,5 stop.
In questo il comportamento in digitale si avvicina a quello teorico con la pellicola diapositiva dove sovresporre la neve bianca (la zona più luminosa) durante una nevicata, di circa 2,5 stop dà un aspetto naturale alla neve e al paesaggio.
Questo test, grazie all’esposimetro spot della D50, è stato possibile condurlo pigrescamente dal poggiolo al III piano, puntando i tetti sottostanti innevati di fresco.
Con la M8 avrei dovuto cercare un prato innevato e procedere parimenti,
ma credo che la latitudine di posa non sia poi molto diversa tra i sensori,
mentre lo è di sicuro la qualità dei file.
Quindi, l'esposizione a destra sulla neve, o sul cielo luminoso,
vale, + 2,7 stop!
Buone sciate!