Newsha Tavakolian
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Newsha Tavakolian
A volte, in giorni qualsiasi, succedono cose che, se anche non ti cambiano la vita, te la rendono piacevole.
Ieri per me è stato uno di questi giorni.
A Roma, alla Nuvola di Fuksas, é in corso la manifestazione PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI.
Oltre la presenza di centinaia di editori\espositori ci sono, durante il giorno, numerosi eventi.
Così, fra gli altri, ho potuto assistere alla presentazione di un nuovo libro edito da Contrasto.
Ma il vero evento per me non è stata la proposta di acquisto della nuova edizione del repertorio fotografico MAGNUM MAGNUM, quanto la presenza di una fotografa dell'agenzia, Newsha Tavakolian.
Cittadina iraniana, oggi vive Teheran, anche se il suo lavoro la porta spesso in giro nel mondo.
Dopo aver ascoltato la sua storia di fotografa, che inizia all'età di sedici anni - oggi ne ha quarantuno - e le sue numerose esperienze, ha illustrato la sua visione , o meglio, il suo ruolo nella fotografia.
Il suo fotografare, pur caratterizzato da aspetti documentaristici, per quello che ho potuto vedere durante l'evento, e caratterizzato da un notevole gradiente di poesia.
Lei stessa afferma che la fotografia deve avere non solo aspetti di documentazione, ma anche contenuti che avvicinano sempre di più, in una tendenza attuale, la fotografia all'opera d'arte, nel senso più ampio del termine.
Nel suo uso del colore prevalgono toni delicati, soprattutto nei lavori sulle donne e la loro condizione.
Ha fotografato per le più importanti testate internazionali, quali Newsweek, Der Spiegel, Le Monde, solo per citarne alcuni.
Fra i vari progetti che ha realizzato, uno mi ha particolarmente colpito.
Cito da Wikipedia: "
Newsha Tavakolian ha avuto diversi progetti controversi nel mondo islamico. Il suo progetto "Listen" si concentra su cantanti donne alle quali non è permesso esibirsi da soli o produrre i propri CD a causa delle normative islamiche in vigore dalla rivoluzione del 1979. Oltre a creare potenziali copertine di CD per cantanti musulmane, Tavakolian include ritratti delle cantanti, con gli occhi chiusi, la bocca aperta e la passione sui loro volti. Queste donne erano così terrorizzate di essere fotografate, che la Tavakolian ha trascorso quasi un anno a convincerle a partecipare al servizio fotografico. Le donne nelle fotografie sono tutte cantanti professioniste che hanno abbandonato le loro carriere.[21] Secondo il principio islamico, alle donne non è permesso cantare per gli uomini. Per guadagnarsi da vivere, queste donne possono cantare solo in feste per sole donne, cantare in sottofondo o esibirsi al di fuori dell'Iran. Pertanto, il suo lavoro può essere considerato altamente controverso per le società musulmane, oltre ai paesi che difendono l'Islam."
Al Termine dell'incontro pubblico - Newsha si è rivelata nei miei confronti veramente gentile e disponibile - per un quarto d'ora ho potuto parlare con lei approfondendo ancora meglio la sua visione della fotografia contemporanea, che definirei, forse impropriamente, di documentazione gentile, efficace ma non urlata.
Altro su questa autrice di cui, confesso, fino a ieri non conoscevo l'esistenza, sul suo sito
https://www.newshatavakolian.com/
Ieri per me è stato uno di questi giorni.
A Roma, alla Nuvola di Fuksas, é in corso la manifestazione PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI.
Oltre la presenza di centinaia di editori\espositori ci sono, durante il giorno, numerosi eventi.
Così, fra gli altri, ho potuto assistere alla presentazione di un nuovo libro edito da Contrasto.
Ma il vero evento per me non è stata la proposta di acquisto della nuova edizione del repertorio fotografico MAGNUM MAGNUM, quanto la presenza di una fotografa dell'agenzia, Newsha Tavakolian.
Cittadina iraniana, oggi vive Teheran, anche se il suo lavoro la porta spesso in giro nel mondo.
Dopo aver ascoltato la sua storia di fotografa, che inizia all'età di sedici anni - oggi ne ha quarantuno - e le sue numerose esperienze, ha illustrato la sua visione , o meglio, il suo ruolo nella fotografia.
Il suo fotografare, pur caratterizzato da aspetti documentaristici, per quello che ho potuto vedere durante l'evento, e caratterizzato da un notevole gradiente di poesia.
Lei stessa afferma che la fotografia deve avere non solo aspetti di documentazione, ma anche contenuti che avvicinano sempre di più, in una tendenza attuale, la fotografia all'opera d'arte, nel senso più ampio del termine.
Nel suo uso del colore prevalgono toni delicati, soprattutto nei lavori sulle donne e la loro condizione.
Ha fotografato per le più importanti testate internazionali, quali Newsweek, Der Spiegel, Le Monde, solo per citarne alcuni.
Fra i vari progetti che ha realizzato, uno mi ha particolarmente colpito.
Cito da Wikipedia: "
Newsha Tavakolian ha avuto diversi progetti controversi nel mondo islamico. Il suo progetto "Listen" si concentra su cantanti donne alle quali non è permesso esibirsi da soli o produrre i propri CD a causa delle normative islamiche in vigore dalla rivoluzione del 1979. Oltre a creare potenziali copertine di CD per cantanti musulmane, Tavakolian include ritratti delle cantanti, con gli occhi chiusi, la bocca aperta e la passione sui loro volti. Queste donne erano così terrorizzate di essere fotografate, che la Tavakolian ha trascorso quasi un anno a convincerle a partecipare al servizio fotografico. Le donne nelle fotografie sono tutte cantanti professioniste che hanno abbandonato le loro carriere.[21] Secondo il principio islamico, alle donne non è permesso cantare per gli uomini. Per guadagnarsi da vivere, queste donne possono cantare solo in feste per sole donne, cantare in sottofondo o esibirsi al di fuori dell'Iran. Pertanto, il suo lavoro può essere considerato altamente controverso per le società musulmane, oltre ai paesi che difendono l'Islam."
Al Termine dell'incontro pubblico - Newsha si è rivelata nei miei confronti veramente gentile e disponibile - per un quarto d'ora ho potuto parlare con lei approfondendo ancora meglio la sua visione della fotografia contemporanea, che definirei, forse impropriamente, di documentazione gentile, efficace ma non urlata.
Altro su questa autrice di cui, confesso, fino a ieri non conoscevo l'esistenza, sul suo sito
https://www.newshatavakolian.com/
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/
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- pinguinoblu
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- Iscritto il: ven ott 13, 2017 4:56 pm
- Località: La Spezia
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Re: Newsha Tavakolian
Grazie per la segnalazione Emilio ho guardato con piacere il suo link che hai postato. Incredibile come riesca anche nelle foto più crude a mantenere una dolcezza che le rende delle piccolo poesie.
Alberto Borrini
Re: Newsha Tavakolian
Grazie Emilio, fotografia di una sensibilità fuori dal comune
Pier Maria Lorenzi
http://www.sbooi.it
"Lo primero que todo es tener una maquina que a uno le guste, la que mas le guste a uno... Y que sea el minimo, lo indispensable y nada mas."
Sergio Larrain, secondo me uno dei più grandi. (Ma anche Sarah Moon non scherza...)
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Re: Newsha Tavakolian
Grazie, non la conoscevo, la sua sensibilità mi ha veramente colpito
Mark Knoll
- Michele Azzali
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Re: Newsha Tavakolian
Foto molto belle e soprattutto significative. Oltre ad avere un'ottima padronanza della tecnica (alcune foto sono prese in condizioni di luce quasi proibitive, mi riferisco a quelle della serie ISIS' Yazidi Child Soldiers) riesce ad ottenere una collaborazione dai soggetti che si capisce essere molto difficile.
Il primo piano della (splendida) ragazza in lacrime nella serie Look mi ha colpito molto.
Il primo piano della (splendida) ragazza in lacrime nella serie Look mi ha colpito molto.
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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