Una domanda

si parla di pellicole, processi, materiali, attrezzature, sviluppo, stampa, fotografia analogica

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Emilio Vendramin
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Una domanda

Messaggio da Emilio Vendramin » ven apr 02, 2021 8:47 pm

Osservando asciutte ed alla luce del sole le stampe che ho fatto ieri - da negativo 120 correttamente sviluppato con HC-110 - ho notato che la parte non impressionata, bordo di un paio di cm che lascio e che di solito si presenta normalmente bianco, è lievemente grigiasta, ma pochissimo.
La parte stampata, l'immagine, è tecnicamente ineccepibile.
Avendo usato lo stesso sviluppo degli altri giorni (Agfa Print Ne in Diluizione 1+7 °C=20,0-20,5) in questo caso preparato ieri pomeriggio poco prima di stampare, è possibile che il "fenomeno" dipenda dal fatto che la carta (Ilford MGFB finitura K1) utilizzata era chiusa - sottolineo sigillata - nella sua scatola e conservata in un mobile sempre chiuso, ma sicuramente acquistata prima di settembre 2017 ???
Nei prossimi giorni proverò a ristampare le stesse foto utilizzando la medesima carta ed un diverso sviluppo, ma mi piacerebbe capire cosa è successo.
Aggiungo che una striscia della stessa carta, utilizzata come provino, sviluppata nello stesso bagno alla stessa ora, nella parte che non è stata esposta, una volta sviluppata e fissata tutta la striscia risulta bianca...... e messa vicino alle stampe di cui sopra la differenza di colore è piccola ma c'è.
Grazie a chi ha letto fino qui e se la sente di rispondere.
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Re: Una domanda

Messaggio da Walter » dom apr 04, 2021 11:25 pm

Velatura? Quattro anni di "invecchiamento" non sarebbero nemmeno tantissimi ma ci può stare.
Walter

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Emilio Vendramin
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Re: Una domanda

Messaggio da Emilio Vendramin » gio apr 15, 2021 9:26 am

Un aggiornamento dovuto per i tanti che hanno letto e per l'unico amico che ha risposto.
Dopo varie prove della stessa carta con diversi rivelatori posso concludere che il problema....... non era il presunto invecchiamento della carta.
Piuttosto si è trattato, probabilmente, di un processo di degrado (ossidazione?) di uno sviluppo concentrato, circa 250 cc in una confezione che in origine ne contiene 1.200.
La bottiglia era stata aperta da circa 30gg ed il contenuto utilizzato diluito in diverse sessioni di stampa, senza problemi.
Ma probabilmente quell'ultimo quantitativo........
Normalmente, quando riesco a reperire i chimici puri, preparo in casa lo sviluppo.
Questa esperienza mi ha insegnato che, se dovessi comprare ancora sviluppi concentrati già fatti, converrà scegliere confezioni di minore capacità (ne esistono in commercio anche da 100 e da 250 cc, costano un po' di più ma una volta, aperte non c'è necessità di conservare i residui).
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Augusto Lucchini
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Re: Una domanda

Messaggio da Augusto Lucchini » lun mag 31, 2021 10:59 am

Concordo Emilio.
Da utilizzatore esclusivo di concentrati ho provato in un primo momento il riempimento del flacone con bilie di vetro. Poi con lo spray della Tetenal.
Purtroppo, vista la minor disponibilità di rilevatori, la soluzione maestra è l'utilizzo di confezioni monodose da 250cc, almeno per chi come me vive la camera oscura in sedute notturne e quindi alternate nel tempo.
Grazie per la condivisione

Augusto
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Re: Una domanda

Messaggio da Emilio Vendramin » gio giu 03, 2021 8:54 pm

Esatto Augusto.
Sono passato anche io ai flaconi piccoli...... e vivo più tranquillo.
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Re: Una domanda

Messaggio da Michele Azzali » mar lug 13, 2021 5:43 pm

Quando sviluppavo negativi (tanti anni fa...) avevo acquistato delle boccette in plastica semitrasparente da 250 cc con doppio tappo (a pressione + tappo a vite).
Li riempivo con la soluzione preparata, fresca, e li congelavo in freezer. Si deformavano ma conservavano abbastanza a lungo lo sviluppo, pronto da usare. Non dovevo aspettare troppo però: dopo pochi mesi vedevo che cominciavano a ossidarsi: macchie marroni attorno al tappo.
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Re: Una domanda

Messaggio da Mandelbrot » mer lug 14, 2021 7:40 am

Le soluzioni chimiche per lo sviluppo a temperatura basse perdono la loro capacità chimica.
Andrebbero tenute in ambienti a temperature normali.
Io non le congelerei mai.

Per conservarle io utilizzo il gas per ricaricare gli accendini.
Riempi il volume della bottiglia rimasta occupata dall'aria in modo tale che si crei uno strato che protegga dall'ossidazione (il gas butano e più pesante dell'aria?) Poi chiudo bene.
Ad ogni modo non si può sperare di conservare le proprietà di sviluppo per anni.
Ciao

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Ciao. Mario

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Re: Una domanda

Messaggio da Michele Azzali » mer lug 14, 2021 3:11 pm

Grazie per il chiarimento Mario. Non ricordo di aver avuto problemi ma... non seguite il mio esempio!
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Re: Una domanda

Messaggio da marlune » gio lug 15, 2021 2:37 pm

Emilio Vendramin ha scritto:Esatto Augusto.
Sono passato anche io ai flaconi piccoli...... e vivo più tranquillo.
Buongiorno a tutti,
Ho sempre usato flaconi a soffietto, che permettono, schoacciandoli, il livello a bordo... Sino oltre la metà del volume iniziale. Mi sono sempre trovato bene.
Marco

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Re: Una domanda

Messaggio da Ferruccio Lobba » gio lug 15, 2021 3:24 pm

Sin dai tempi del liceo (quanto tempo è passato :D) uso riempire le bottigliette di plastica nera con le biglie di vetro fino a far raggiungere il liquido al bordo e poi tappo, conservandole al buio e al fresco.
Ciao
Ferruccio

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