Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
- Ferruccio Lobba
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Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Mi sono ritrovato, durante il famigerato lockdown, nella possibilità di rimettere in piedi una camera oscura, dopo molti anni di latitanza; travolto dall’entusiasmo ho cominciato a cercare e a rimettere in ordine tutte le attrezzature che avevo nel tempo accumulato, riposto e nascosto in vari armadi e cantine; in pratica ingranditore, obiettivi, timer, esposimetri, vasche e vaschette, caraffe e cilindri graduati, pacchi di carta e chimici e tante altre piccole attrezzature.
A questo punto però ho scoperto di aver perso, nei vari traslochi, la “lavatrice” che mi ero costruito, in maniera molto artigianale, più di 35 anni fa.
Il WEB, a questo punto, mi ha aiutato molto. Mediante il web ho trovato, su vari forum, nazionali ed internazionali, dedicati alla fotografia analogica, discussioni e addirittura progetti riguardanti gli strumenti per il lavaggio delle stampe.
A questo punto ho deciso di cimentarmi di nuovo nella costruzione artigianale di una lavatrice e devo dire che un produttore americano, con le sue realizzazioni, mi ha aiutato molto.
Diciamo che, in pratica, mi sono liberamente ispirato alle sue idee e realizzato ciò che, di seguito, cercherò di farvi vedere e di illustrarvi.
Per correttezza comunque vi metto il sito di questo costruttore; questo vi aiuterà a capire meglio la mia realizzazione.
https://www.versalab.com/PHOTO.html
Per prima cosa vi presento la lavatrice finita e testata.
Come potete vedere la lavatrice si basa su l’utilizzo di una vasca e di un cestello che serve a contenere, tenendole distanziate, le varie stampe da lavare.
Alla vasca sono poi collegati due tubi di plastica morbida che gestiscono, rispettivamente, uno l’ingresso dell’acqua pulita e l’altro lo scarico dell’acqua sporca.
La lavatrice funziona con il principio dei vasi comunicanti; in pratica l’acqua, scendendo dall’alto, negli scompartimenti del cestello, lava le stampe; le sostanze chimiche residue dello sviluppo e del fissaggio si depositano sul fondo della vasca e l’acqua “sporca” viene costantemente scaricata mediante un apposito tubo; il tutto con un flusso continuo se il forellino, sul tubo di scarico (quello che vedrete nelle immagini successive), è senza tappo; inserendo il tappo e chiudendo l’afflusso dell’acqua pulita, la vasca si svuota completamente da sola.
Il flusso di ingresso va regolato a seconda della portata d’acqua ma, quando si raggiunge l’equilibrio tra ingresso ed uscita, la vasca si carica e scarica da sola senza nessun problema.
Esiste comunque un foro di “troppo” pieno che personalmente ho deciso di fare ma al quale non ho attaccato nessun tubo di scarico perché, dopo un po' di prove, ho trovato la regolazione perfetta della portata di ingresso e del relativo scarico.
Ho comunque montato, sul foro, un raccordo per installare un eventuale tubo di scarico aggiuntivo.
Nella prima foto vedete, appoggiate sul cestello, 3 barre piatte di alluminio. Le ho ricavate tagliando a misura delle barre che sono come “peso” per i tendaggi; servono per impedire il galleggiamento delle stampe, tenendole così sempre immerse completamente.
Vi elenco, di seguito, il materiale utilizzato per la preparazione della vasca di lavaggio:
1) Contenitore marca Pavoni mod.4332 Serie Europa a fondo liscio
2) Tubetto cavo in pvc rigido da 12 mm di spessore esterno (in genere si trova lungo 1 metro e basta per ottenere i due spezzoni che servono e cioè il tubo bucherellato per l’entrata acqua e il pezzo per l’innesto dello scarico)
3) Tubo in pvc trasparente da 17 mm di spessore esterno (detto anche tubo cristallo alimentare)
4) 1 Raccordo portagomma femmina in ottone
5) Tubo in pvc trasparente da 14 mm di spessore esterno (detto anche tubo cristallo alimentare)
6) 3 Passacavi per lamiera in gomma nera (utilizzati dai carrozzieri e nei quadri elettrici)
7) 1 tappo conico in gomma rossa da 6 mm alla base
8 1 tappo cavo in gomma nera da 12 mm (dimensione del foro)
9) Fascette zincate a vite e/o fascette serracavo in nylon
10) 3 Barre piatte di alluminio
Questo è invece il materiale utilizzato per costruire il cestello porta stampe:
1) 9 pezzi di barra filettata zincata da 4 mm (lunghi 25,5 cm)
2) 18 rondelle zincate con foro da 4 mm
3) 18 dadi zincati per filetto da 4 mm
4) 13 fogli di vetro sintetico da 3 mm (tagliati a misura 32x26 cm)
5) 108 distanziali (lunghi 17 mm) ricavati da tubo nylon da 6 mm esterno e 4 mm interno
I vari materiali li ho trovati nei soliti supermercati del bricolage. Sono comunque materiali facilmente reperibili nelle grosse ferramenta o similari.
La lavatrice permette il lavaggio, contemporaneo, di 13 stampe 24x30; è chiaro che, utilizzando formati minori, il numero delle stampe, che si possono lavare, aumenta.
Se avete bisogno di raggiungere il formato 30x40 o superiori dovete cercare una cassa più grossa e ridimensionare opportunamente le dimensioni del cestello e del tubo forato che permette la distribuzione dell’acqua. Il resto sarà formalmente identico (comunque due o tre stampe 30x40 ci stanno in diagonale, togliendo il cestello).
Entrando nel dettaglio cercherò di descrivervi come ho realizzato il cestello e la vasca.
CESTELLO STAMPE
Il cestello è costituito da 14 pannelli di vetro sintetico da 3 mm pretagliati a misura (nel mio caso pannelli di forex), da 9 barre filettate zincate, 104 distanziali di nylon, 18 rondelle zincati e 18 dadi zincati.
Le misure dei pannelli e delle barre filettate, che ho esposto nell’elenco precedente, sono relative alla vasca che ho scelto; è chiaro che se si dovesse optare per una vasca più piccola o più grande, il numero e le dimensioni dei pannelli, la lunghezza delle barre, il numero e la dimensione dei distanziali cambierebbero; dovete ricalcolare il tutto.
L’immagine allegata del mio cestello non vi deve trarre in inganno; vedete dei fori su diversi pannelli.
Ho utilizzato dei pannelli in forex bianco perché li ho avuti gratis.
Il forex è un materiale molto leggero, robusto e facilmente lavorabile ma anche molto galleggiante; questo mi ha costretto a fare un sacco di fori per diminuirne il galleggiamento. Usando il vetro sintetico questo problema di galleggiamento non c’è.
I pannelli sono stati tutti preforati con 10 fori da 4,5 mm; 5 fori sul lato più lungo (la base del cestello) e 4 sui due lati verticali e 1 vicino all’angolo superiore (questo foro serve per avere sempre lo stesso verso dei pannelli nel montaggio/smontaggio del cestello).
L’importante (sempre per le misure della mia vasca) è che i 5 fori sulla base siano fatti al massimo ad 1 cm dal bordo e i 4 laterali al massimo a 0,6 cm dal lato. Questo per ospitare senza problemi le stampe 24 x 30.
I distanziali li ho ottenuti tagliando con un cutter affilato il tubetto di nylon da 6 mm e per farlo con precisione mi sono costruito questa rudimentale attrezzatura, che però ha funzionato benissimo.
Per il montaggio, molto semplice, basta prendere le 9 barre filettate, intestarle con una rondella ed un dado e cominciare ad inserire dall’alto (vedi foto di seguito) un pannello nelle barre e sopra il pannello 9 distanziali e proseguire con questo schema fino all’ultimo pannello; a questo punto basta “chiudere” il tutto con rondelle e dadi.
Fatto questo, raddrizzando il cestello e utilizzando due chiavi, si stringono in modo uniforme tutti i 18 dadi.
VASCA LAVAGGIO
- Ingresso acqua
Per la vasca, invece, ho forato le due pareti lunghe, in un angolo, a circa 7 cm dall’alto e 1,5 cm dallo spigolo, facendo in modo che i due fori risultino perfettamente simmetrici. In questi due fori ho piazzato due dei passacavi che hanno lo scopo, nello stesso tempo, di fare da supporto e da guarnizione al tubo in pvc rigido da 12 mm; il tubo opportunamente forato longitudinalmente, con una punta da 1 - 1,5 mm, verrà utilizzato per l’immissione forzata, negli scomparti del cestello porta foto, dell’acqua necessaria al lavaggio.
I fori li ho fatti da 1,5 mm dopo varie prove; se lo fate vi conviene partire da 1 mm e poi eventualmente allargarli.
Il tubo rigido, in pvc da 12 mm, è stato perciò tagliato calcolando che: da una parte deve essere tappato utilizzando il tappo cavo di gomma nera e dall’altra collegato al tubo di ingresso dell’acqua (tubo morbido in pvc trasparente da 17 mm).
Il tubo dell’entrata acqua, io l’ho fissato con una fascetta zincata ma siete liberi di fissarlo come volete. All’altra estremità, libera, del tubo ho poi applicato il raccordo femmina in ottone, fissato in questo caso con due fascette di nylon, per poter poi collegare l’alimentazione dell’acqua (io utilizzo un classico tubo della doccia).
Per inserire il tubo morbido sul raccordo vi consiglio di scaldarlo preventivamente con un phon e mettere sul corpo del raccordo un po' di sapone.
- Scarico acqua
Ho poi forato una delle due pareti lunghe della vasca dalla parte opposta all’ingresso dell’acqua, a circa 2 cm dall’alto e 1,5 cm dallo spigolo, per posizionare lo scarico.
La posizione deve essere chiaramente più alta di almeno 4-5 mm il livello dell’acqua necessario per coprire il bordo superiore del cestello.
Questo per lasciare sempre completamente immerso il cestello e di conseguenza le stampe in lavaggio.
Nel foro realizzato bisogna inserire il terzo passacavo in gomma nera che, a sua volta, farà da blocco e guarnizione del pezzetto di tubo cavo in pvc rigido da 12 mm.
La lunghezza di questo pezzetto di tubo è relativa alla modalità di serraggio del tubo di plastica morbido, che gli deve essere inserito sopra; io l’ho fatto lungo circa 5 cm e ho usato come fissaggio le fascette in nylon.
Il vero e proprio scarico è realizzato con un tubo di pvc morbido trasparente ed è diviso in due parti.
Una che entrerà nella vasca raggiungendone il fondo (vedi immagine) e l’altra che scaricherà all’esterno l’acqua di lavaggio.
Questi due pezzi saranno tra loro connessi attraverso il pezzetto di tubo in pvc rigido da 12 mm di cui ho parlato prima.
Sulla parte di tubo trasparente che entra nella vasca bisogna, prima di fissarlo al tubetto rigido, praticare un foro di circa 5-6 mm che servirà alla gestione del livello dell’acqua durante il lavaggio a flusso continuo (guardate l’immagine qua sotto e capirete meglio)
I passacavi, il tappo rosso e il tappo nero cavo per l’entrata e per lo scarico li potete vedere nella fotografia qua sotto.
I fori per inserire i tubi rigidi (entrata e uscita) con i relativi passacavi vi conviene comunque farli dopo aver costruito il cestello; posizionate il cestello all’interno della vasca e regolatevi sulla posizione precisa dei tre fori in modo da permettere che il flusso dell’acqua di lavaggio sia corretto e nello stesso tempo il cestello sia facilmente amovibile per le pulizie periodiche.
La lunghezza finale dei due tubi (entrata e uscita) è relativa alla distanza dalla fonte dell’acqua e dallo scarico.
Tenete sempre conto, comunque, che la base della vasca va posizionata sempre più in alto del punto dove farete scaricare l’acqua “sporca”.
Qualche trucco che voglio ricordare:
- Per forare le pareti di qualsiasi vasca in materiale plastico usate una fresa a tazza o una mecchia da legno, opportunamente dimensionate per i fori che servono.
- Mettere sempre un pezzo di legno sotto la parete da forare per avere la battuta.
- Meglio un vecchio trapano manuale che un trapano elettrico (non sono materiali duri).
- La serie di fori, che ho fatto sul tubo di pvc dell’ingresso acqua, l’ho realizzata solo aver inserito il cestello, in modo da poter con più precisione segnare dove forare.
- Sul tubo per l’immissione diffusa dell’acqua ho fatto due serie di fori paralleli, in modo che, regolando opportunamente la rotazione assiale del tubo, si riesce a spruzzare l’acqua in modo diffuso all’interno del cestello. Così si riesce meglio a lavare le stampe.
- Per fissare i tubi di pvc morbido ai due tubi di pvc rigido (quello lungo forato per l’ingresso e quello corto per l’uscita) e al raccordo in ottone utilizzate le normali fascette serra cavo in nylon o in alternativa le fascette a vite zincate.
- Per introdurre i tubi rigidi nei passacavi di gomma lubrificateli con del normalissimo sapone neutro (non usate oli o grassi vari perché vi toccherebbe sgrassare tutta la vasca e, se non perfettamente pulita, nei primi lavaggi potreste rovinare le stampe, specialmente lavando le carte baritate).
- Per forare il tubo di scarico (il foro che serve a regolare lo scarico con l’uso del tappo di gomma rosso) mettete, prima di forarlo, il tubo di pvc morbido nel congelatore di casa; dopo circa 10 minuti diventa rigidissimo e forarlo con precisione diventa facile.
- Per introdurre sia il raccordo in ottone nel tubo in pvc morbido, da 17 mm, che il tubo in pvc morbido, da 14 mm, nel raccordo di scarico, utilizzate un normalissimo asciugacapelli che vi permetterà di rendere morbidissimo il pvc, facilitando enormemente il lavoro.
E con questi consigli ho finito di descrivervi questo mio esperimento. Dopo, non nego, svariati tentativi e modifiche ho, alla fine, trovato la soluzione ottimale. La lavatrice funziona perfettamente e devo dire che è anche piuttosto comoda da utilizzare.
Come informazione aggiuntiva ho calcolato che alla fine il costo complessivo dei materiali utilizzati non ha superato i 50/60 euro (ho fatto il conto simulando il costo dei pannelli di vetro sintetico che io personalmente non ho avuto).
Non ho contato le ore di lavoro tra prove e incazzature varie ……. Quelle non hanno costo !!!!
Devo anche ringraziare mia moglie che mi ha aiutato, collaborando direttamente nella costruzione e nelle varie prove di funzionamento, senza mandarmi a quel paese !!!
A questo punto vi ringrazio per l’attenzione e, se qualcuno ha interesse a provare a costruirsene una, resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Magari, nel costruirla, trovate come apportare miglioramenti per renderla ancora più performante.
Buona lettura e grazie dell'attenzione !!!
A questo punto però ho scoperto di aver perso, nei vari traslochi, la “lavatrice” che mi ero costruito, in maniera molto artigianale, più di 35 anni fa.
Il WEB, a questo punto, mi ha aiutato molto. Mediante il web ho trovato, su vari forum, nazionali ed internazionali, dedicati alla fotografia analogica, discussioni e addirittura progetti riguardanti gli strumenti per il lavaggio delle stampe.
A questo punto ho deciso di cimentarmi di nuovo nella costruzione artigianale di una lavatrice e devo dire che un produttore americano, con le sue realizzazioni, mi ha aiutato molto.
Diciamo che, in pratica, mi sono liberamente ispirato alle sue idee e realizzato ciò che, di seguito, cercherò di farvi vedere e di illustrarvi.
Per correttezza comunque vi metto il sito di questo costruttore; questo vi aiuterà a capire meglio la mia realizzazione.
https://www.versalab.com/PHOTO.html
Per prima cosa vi presento la lavatrice finita e testata.
Come potete vedere la lavatrice si basa su l’utilizzo di una vasca e di un cestello che serve a contenere, tenendole distanziate, le varie stampe da lavare.
Alla vasca sono poi collegati due tubi di plastica morbida che gestiscono, rispettivamente, uno l’ingresso dell’acqua pulita e l’altro lo scarico dell’acqua sporca.
La lavatrice funziona con il principio dei vasi comunicanti; in pratica l’acqua, scendendo dall’alto, negli scompartimenti del cestello, lava le stampe; le sostanze chimiche residue dello sviluppo e del fissaggio si depositano sul fondo della vasca e l’acqua “sporca” viene costantemente scaricata mediante un apposito tubo; il tutto con un flusso continuo se il forellino, sul tubo di scarico (quello che vedrete nelle immagini successive), è senza tappo; inserendo il tappo e chiudendo l’afflusso dell’acqua pulita, la vasca si svuota completamente da sola.
Il flusso di ingresso va regolato a seconda della portata d’acqua ma, quando si raggiunge l’equilibrio tra ingresso ed uscita, la vasca si carica e scarica da sola senza nessun problema.
Esiste comunque un foro di “troppo” pieno che personalmente ho deciso di fare ma al quale non ho attaccato nessun tubo di scarico perché, dopo un po' di prove, ho trovato la regolazione perfetta della portata di ingresso e del relativo scarico.
Ho comunque montato, sul foro, un raccordo per installare un eventuale tubo di scarico aggiuntivo.
Nella prima foto vedete, appoggiate sul cestello, 3 barre piatte di alluminio. Le ho ricavate tagliando a misura delle barre che sono come “peso” per i tendaggi; servono per impedire il galleggiamento delle stampe, tenendole così sempre immerse completamente.
Vi elenco, di seguito, il materiale utilizzato per la preparazione della vasca di lavaggio:
1) Contenitore marca Pavoni mod.4332 Serie Europa a fondo liscio
2) Tubetto cavo in pvc rigido da 12 mm di spessore esterno (in genere si trova lungo 1 metro e basta per ottenere i due spezzoni che servono e cioè il tubo bucherellato per l’entrata acqua e il pezzo per l’innesto dello scarico)
3) Tubo in pvc trasparente da 17 mm di spessore esterno (detto anche tubo cristallo alimentare)
4) 1 Raccordo portagomma femmina in ottone
5) Tubo in pvc trasparente da 14 mm di spessore esterno (detto anche tubo cristallo alimentare)
6) 3 Passacavi per lamiera in gomma nera (utilizzati dai carrozzieri e nei quadri elettrici)
7) 1 tappo conico in gomma rossa da 6 mm alla base
8 1 tappo cavo in gomma nera da 12 mm (dimensione del foro)
9) Fascette zincate a vite e/o fascette serracavo in nylon
10) 3 Barre piatte di alluminio
Questo è invece il materiale utilizzato per costruire il cestello porta stampe:
1) 9 pezzi di barra filettata zincata da 4 mm (lunghi 25,5 cm)
2) 18 rondelle zincate con foro da 4 mm
3) 18 dadi zincati per filetto da 4 mm
4) 13 fogli di vetro sintetico da 3 mm (tagliati a misura 32x26 cm)
5) 108 distanziali (lunghi 17 mm) ricavati da tubo nylon da 6 mm esterno e 4 mm interno
I vari materiali li ho trovati nei soliti supermercati del bricolage. Sono comunque materiali facilmente reperibili nelle grosse ferramenta o similari.
La lavatrice permette il lavaggio, contemporaneo, di 13 stampe 24x30; è chiaro che, utilizzando formati minori, il numero delle stampe, che si possono lavare, aumenta.
Se avete bisogno di raggiungere il formato 30x40 o superiori dovete cercare una cassa più grossa e ridimensionare opportunamente le dimensioni del cestello e del tubo forato che permette la distribuzione dell’acqua. Il resto sarà formalmente identico (comunque due o tre stampe 30x40 ci stanno in diagonale, togliendo il cestello).
Entrando nel dettaglio cercherò di descrivervi come ho realizzato il cestello e la vasca.
CESTELLO STAMPE
Il cestello è costituito da 14 pannelli di vetro sintetico da 3 mm pretagliati a misura (nel mio caso pannelli di forex), da 9 barre filettate zincate, 104 distanziali di nylon, 18 rondelle zincati e 18 dadi zincati.
Le misure dei pannelli e delle barre filettate, che ho esposto nell’elenco precedente, sono relative alla vasca che ho scelto; è chiaro che se si dovesse optare per una vasca più piccola o più grande, il numero e le dimensioni dei pannelli, la lunghezza delle barre, il numero e la dimensione dei distanziali cambierebbero; dovete ricalcolare il tutto.
L’immagine allegata del mio cestello non vi deve trarre in inganno; vedete dei fori su diversi pannelli.
Ho utilizzato dei pannelli in forex bianco perché li ho avuti gratis.
Il forex è un materiale molto leggero, robusto e facilmente lavorabile ma anche molto galleggiante; questo mi ha costretto a fare un sacco di fori per diminuirne il galleggiamento. Usando il vetro sintetico questo problema di galleggiamento non c’è.
I pannelli sono stati tutti preforati con 10 fori da 4,5 mm; 5 fori sul lato più lungo (la base del cestello) e 4 sui due lati verticali e 1 vicino all’angolo superiore (questo foro serve per avere sempre lo stesso verso dei pannelli nel montaggio/smontaggio del cestello).
L’importante (sempre per le misure della mia vasca) è che i 5 fori sulla base siano fatti al massimo ad 1 cm dal bordo e i 4 laterali al massimo a 0,6 cm dal lato. Questo per ospitare senza problemi le stampe 24 x 30.
I distanziali li ho ottenuti tagliando con un cutter affilato il tubetto di nylon da 6 mm e per farlo con precisione mi sono costruito questa rudimentale attrezzatura, che però ha funzionato benissimo.
Per il montaggio, molto semplice, basta prendere le 9 barre filettate, intestarle con una rondella ed un dado e cominciare ad inserire dall’alto (vedi foto di seguito) un pannello nelle barre e sopra il pannello 9 distanziali e proseguire con questo schema fino all’ultimo pannello; a questo punto basta “chiudere” il tutto con rondelle e dadi.
Fatto questo, raddrizzando il cestello e utilizzando due chiavi, si stringono in modo uniforme tutti i 18 dadi.
VASCA LAVAGGIO
- Ingresso acqua
Per la vasca, invece, ho forato le due pareti lunghe, in un angolo, a circa 7 cm dall’alto e 1,5 cm dallo spigolo, facendo in modo che i due fori risultino perfettamente simmetrici. In questi due fori ho piazzato due dei passacavi che hanno lo scopo, nello stesso tempo, di fare da supporto e da guarnizione al tubo in pvc rigido da 12 mm; il tubo opportunamente forato longitudinalmente, con una punta da 1 - 1,5 mm, verrà utilizzato per l’immissione forzata, negli scomparti del cestello porta foto, dell’acqua necessaria al lavaggio.
I fori li ho fatti da 1,5 mm dopo varie prove; se lo fate vi conviene partire da 1 mm e poi eventualmente allargarli.
Il tubo rigido, in pvc da 12 mm, è stato perciò tagliato calcolando che: da una parte deve essere tappato utilizzando il tappo cavo di gomma nera e dall’altra collegato al tubo di ingresso dell’acqua (tubo morbido in pvc trasparente da 17 mm).
Il tubo dell’entrata acqua, io l’ho fissato con una fascetta zincata ma siete liberi di fissarlo come volete. All’altra estremità, libera, del tubo ho poi applicato il raccordo femmina in ottone, fissato in questo caso con due fascette di nylon, per poter poi collegare l’alimentazione dell’acqua (io utilizzo un classico tubo della doccia).
Per inserire il tubo morbido sul raccordo vi consiglio di scaldarlo preventivamente con un phon e mettere sul corpo del raccordo un po' di sapone.
- Scarico acqua
Ho poi forato una delle due pareti lunghe della vasca dalla parte opposta all’ingresso dell’acqua, a circa 2 cm dall’alto e 1,5 cm dallo spigolo, per posizionare lo scarico.
La posizione deve essere chiaramente più alta di almeno 4-5 mm il livello dell’acqua necessario per coprire il bordo superiore del cestello.
Questo per lasciare sempre completamente immerso il cestello e di conseguenza le stampe in lavaggio.
Nel foro realizzato bisogna inserire il terzo passacavo in gomma nera che, a sua volta, farà da blocco e guarnizione del pezzetto di tubo cavo in pvc rigido da 12 mm.
La lunghezza di questo pezzetto di tubo è relativa alla modalità di serraggio del tubo di plastica morbido, che gli deve essere inserito sopra; io l’ho fatto lungo circa 5 cm e ho usato come fissaggio le fascette in nylon.
Il vero e proprio scarico è realizzato con un tubo di pvc morbido trasparente ed è diviso in due parti.
Una che entrerà nella vasca raggiungendone il fondo (vedi immagine) e l’altra che scaricherà all’esterno l’acqua di lavaggio.
Questi due pezzi saranno tra loro connessi attraverso il pezzetto di tubo in pvc rigido da 12 mm di cui ho parlato prima.
Sulla parte di tubo trasparente che entra nella vasca bisogna, prima di fissarlo al tubetto rigido, praticare un foro di circa 5-6 mm che servirà alla gestione del livello dell’acqua durante il lavaggio a flusso continuo (guardate l’immagine qua sotto e capirete meglio)
I passacavi, il tappo rosso e il tappo nero cavo per l’entrata e per lo scarico li potete vedere nella fotografia qua sotto.
I fori per inserire i tubi rigidi (entrata e uscita) con i relativi passacavi vi conviene comunque farli dopo aver costruito il cestello; posizionate il cestello all’interno della vasca e regolatevi sulla posizione precisa dei tre fori in modo da permettere che il flusso dell’acqua di lavaggio sia corretto e nello stesso tempo il cestello sia facilmente amovibile per le pulizie periodiche.
La lunghezza finale dei due tubi (entrata e uscita) è relativa alla distanza dalla fonte dell’acqua e dallo scarico.
Tenete sempre conto, comunque, che la base della vasca va posizionata sempre più in alto del punto dove farete scaricare l’acqua “sporca”.
Qualche trucco che voglio ricordare:
- Per forare le pareti di qualsiasi vasca in materiale plastico usate una fresa a tazza o una mecchia da legno, opportunamente dimensionate per i fori che servono.
- Mettere sempre un pezzo di legno sotto la parete da forare per avere la battuta.
- Meglio un vecchio trapano manuale che un trapano elettrico (non sono materiali duri).
- La serie di fori, che ho fatto sul tubo di pvc dell’ingresso acqua, l’ho realizzata solo aver inserito il cestello, in modo da poter con più precisione segnare dove forare.
- Sul tubo per l’immissione diffusa dell’acqua ho fatto due serie di fori paralleli, in modo che, regolando opportunamente la rotazione assiale del tubo, si riesce a spruzzare l’acqua in modo diffuso all’interno del cestello. Così si riesce meglio a lavare le stampe.
- Per fissare i tubi di pvc morbido ai due tubi di pvc rigido (quello lungo forato per l’ingresso e quello corto per l’uscita) e al raccordo in ottone utilizzate le normali fascette serra cavo in nylon o in alternativa le fascette a vite zincate.
- Per introdurre i tubi rigidi nei passacavi di gomma lubrificateli con del normalissimo sapone neutro (non usate oli o grassi vari perché vi toccherebbe sgrassare tutta la vasca e, se non perfettamente pulita, nei primi lavaggi potreste rovinare le stampe, specialmente lavando le carte baritate).
- Per forare il tubo di scarico (il foro che serve a regolare lo scarico con l’uso del tappo di gomma rosso) mettete, prima di forarlo, il tubo di pvc morbido nel congelatore di casa; dopo circa 10 minuti diventa rigidissimo e forarlo con precisione diventa facile.
- Per introdurre sia il raccordo in ottone nel tubo in pvc morbido, da 17 mm, che il tubo in pvc morbido, da 14 mm, nel raccordo di scarico, utilizzate un normalissimo asciugacapelli che vi permetterà di rendere morbidissimo il pvc, facilitando enormemente il lavoro.
E con questi consigli ho finito di descrivervi questo mio esperimento. Dopo, non nego, svariati tentativi e modifiche ho, alla fine, trovato la soluzione ottimale. La lavatrice funziona perfettamente e devo dire che è anche piuttosto comoda da utilizzare.
Come informazione aggiuntiva ho calcolato che alla fine il costo complessivo dei materiali utilizzati non ha superato i 50/60 euro (ho fatto il conto simulando il costo dei pannelli di vetro sintetico che io personalmente non ho avuto).
Non ho contato le ore di lavoro tra prove e incazzature varie ……. Quelle non hanno costo !!!!
Devo anche ringraziare mia moglie che mi ha aiutato, collaborando direttamente nella costruzione e nelle varie prove di funzionamento, senza mandarmi a quel paese !!!
A questo punto vi ringrazio per l’attenzione e, se qualcuno ha interesse a provare a costruirsene una, resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Magari, nel costruirla, trovate come apportare miglioramenti per renderla ancora più performante.
Buona lettura e grazie dell'attenzione !!!
Ciao
Ferruccio
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- Andrea Podesta'
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
..complimenti Ferruccio ! Ottima realizzazione .....
Un saluto
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
Andrea
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- valerio.falzetti
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Detto fatto! Grande Ferruccio.
Vale
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Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.
Ansel Adams
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Siamo un popolo di santi, navigatori e... inventori, artigiani, maestri dei fai da te!
Bravo Ferruccio, quando la passione è unita alla manualità si producono cose egregie.
Immagino la progettazione a tavolino, le prove, le imprecazioni per un tubo tagliato male o un foro troppo largo, il lavoro di lima per smussare gli angoli dei pannelli (non troppo! ) e le sbavature delle barre filettate, magari segate a mano..., la ricerca dei materiali delle dimensioni giuste, il calibro usato mille volte per controllare tutti i diametri...
Insomma complimenti (senza tralasciare i meriti di chi ti ha aiutato), la soluzione è raffinata e inoltre credo che consenta di risparmiare molta acqua per il lavaggio delle stampe regolando bene sia la mandata che il flusso in uscita.
Bravo Ferruccio, quando la passione è unita alla manualità si producono cose egregie.
Immagino la progettazione a tavolino, le prove, le imprecazioni per un tubo tagliato male o un foro troppo largo, il lavoro di lima per smussare gli angoli dei pannelli (non troppo! ) e le sbavature delle barre filettate, magari segate a mano..., la ricerca dei materiali delle dimensioni giuste, il calibro usato mille volte per controllare tutti i diametri...
Insomma complimenti (senza tralasciare i meriti di chi ti ha aiutato), la soluzione è raffinata e inoltre credo che consenta di risparmiare molta acqua per il lavaggio delle stampe regolando bene sia la mandata che il flusso in uscita.
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
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- Massimiliano Liti
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Uno spettacolo!!!
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- Danilo Belloni
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Bravo Ferro, bel lavoro e ottima e minuziosa descrizione. Se posso, faccio una chiosa sui pannellini in forex. Probabilmente a lungo andare potrebbero imbarcarsi e forse peggio gonfiarsi a causa dell'acqua e/o acidi che assorbono, quindi la possibilità di dover intervenire di nuovo sui pezzi c'è. Quelli in "vetro sintetico" che tu non hai usato e che penso possano essere in PMMA o PC sono ovviamente meglio sotto questo aspetto ma sono difficili da tagliare, se non con attrezzi appositi e molto veloci come rotazione altrimenti si scheggiano e per di più sono quasi impossibili da forare in modo preciso senza "criccarli" e alla peggio romperli. Quindi consiglio la costruzione dei suddetti reperendo una lastra di PP o PE o ABS o PS compatta e non espansa ( come lo è il Forex) proprio perchè questi materiali plastici li puoi tagliare e forare molto facilmente. Queste lastre si possono trovare nei grandi magazzini o ferramenta specializzate ed hanno un basso costo d'acquisto con la sicurezza che saranno eterni come la vasca. PS: grazie per aver acquistato la vasca Pavoni, hai contribuito alla "Sciura Maria" ( titolare) a pagarmi il master grigio per colorarla PS2: Mari ha detto che quando si rompe la sua lavatrice ti chiama
Ciao
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Grazie a tutti dei commenti ma in particolare grazie al Sciur Belloni per le informazioni tecniche ......... quando parlavo di vetro sintetico mi riferivo alle lastre disponibili al Leroy Merlin che, tra parentesi, te le taglia pure a misura .......... restano da fare solo i fori ........
Per intenderci queste :
https://www.leroymerlin.it/catalogo/vet ... 33682600-p
Per quanto riguarda la Pavoni, visto che sei intimo della "Sciura Maria", fai un indagine sulle altre vasche che stampano ........ magari, per chi stampa di frequente formati dal 30x40 in su, può essere interessante sapere se le fanno ...........
Per quanto riguarda la lavatrice della Mari ......... a disposizione
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https://www.leroymerlin.it/catalogo/vet ... 33682600-p
Per quanto riguarda la Pavoni, visto che sei intimo della "Sciura Maria", fai un indagine sulle altre vasche che stampano ........ magari, per chi stampa di frequente formati dal 30x40 in su, può essere interessante sapere se le fanno ...........
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Ciao
Ferruccio
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
A parte l'uso improprio del termine da parte di Leroy Merlin,quelle sono in comune polistirolo cristallo e anche quelle se forate si criccano/fessurano, meglio quelle che ho citato sopra, oppure trovandole quelle in polistirolo antiurto. Un bèsoFerruccio Lobba ha scritto: ↑sab set 26, 2020 12:18 pmGrazie a tutti dei commenti ma in particolare grazie al Sciur Belloni per le informazioni tecniche ......... quando parlavo di vetro sintetico mi riferivo alle lastre disponibili al Leroy Merlin che, tra parentesi, te le taglia pure a misura .......... restano da fare solo i fori ........
Ciao
Danilo*
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Wow Ferruccio! Complimenti!
Dello sviluppo in camera oscura non so nulla, ho visto alcune volte persone fare il processo di sviluppo, che è davvero un'arte (pure molto difficile), ma della lavatrice non avevo neppure idea dell'esistenza.
Bravissimo e complimenti ancora.
Dello sviluppo in camera oscura non so nulla, ho visto alcune volte persone fare il processo di sviluppo, che è davvero un'arte (pure molto difficile), ma della lavatrice non avevo neppure idea dell'esistenza.
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Dimitri
E se ogni cosa fosse un’illusione e nulla esistesse? In questo caso io sicuramente ho pagato troppo la mia macchina fotografica. (Woody Allen adattato)
E se ogni cosa fosse un’illusione e nulla esistesse? In questo caso io sicuramente ho pagato troppo la mia macchina fotografica. (Woody Allen adattato)
Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
complimenti Ferruccio per la realizzazione e grazie infinite di aver condiviso l' ottimo lavoro, più che una condivisione mi sembra un manuale delle istruzioni mi sarà utilissimo per poter realizzare la mia che stavo cercando di progettare mentalmente...
_altra domanda, per il cestello potrebbero andare bene dei pannelli di alluminio (che già possiedo) oppure il metallo a contatto con i residui chimici del lavaggio potrebbe alla lunga essere soggetto a corrosione ?
_ultima domanda, non avendo uno scarico x l' acqua nella stanza pensavo di far convogliare l' acqua "sporca" di lavaggio (ovviamente i chimici li raccolgo scrupolosamente in contenitori x lo smaltimento) in un tubo che andrei a collegare allo scarico di una terrazza collegato ad una grondaia che raccoglie l' acqua piovana, ecco a me risulta che l' acqua piovana finisce nelle acque bianche che sono le stesse di scarico di un lavandino, o sbaglio ?
altrimenti dovrei effettuare il lavaggio delle stampe in un altra stanza.
otto.
_questa soluzione di adottare lo scarico dell' acqua "sporca" in una posizione rialzata rispetto all' ingresso dell' acqua pulita è sicuramente funzionale per evitare un trabocco dalla vasca, ma per il lavaggio delle stampe dai residui chimici che si depositano sul fondo potrebbe essere efficace anche un foro di scarico fatto sul fondo della vasca ?Alla vasca sono poi collegati due tubi di plastica morbida che gestiscono, rispettivamente, uno l’ingresso dell’acqua pulita e l’altro lo scarico dell’acqua sporca.
La lavatrice funziona con il principio dei vasi comunicanti; in pratica l’acqua, scendendo dall’alto, negli scompartimenti del cestello, lava le stampe; le sostanze chimiche residue dello sviluppo e del fissaggio si depositano sul fondo della vasca e l’acqua “sporca” viene costantemente scaricata mediante un apposito tubo; il tutto con un flusso continuo se il forellino, sul tubo di scarico (quello che vedrete nelle immagini successive), è senza tappo; inserendo il tappo e chiudendo l’afflusso dell’acqua pulita, la vasca si svuota completamente da sola.
Il flusso di ingresso va regolato a seconda della portata d’acqua ma, quando si raggiunge l’equilibrio tra ingresso ed uscita, la vasca si carica e scarica da sola senza nessun problema.
_altra domanda, per il cestello potrebbero andare bene dei pannelli di alluminio (che già possiedo) oppure il metallo a contatto con i residui chimici del lavaggio potrebbe alla lunga essere soggetto a corrosione ?
_ultima domanda, non avendo uno scarico x l' acqua nella stanza pensavo di far convogliare l' acqua "sporca" di lavaggio (ovviamente i chimici li raccolgo scrupolosamente in contenitori x lo smaltimento) in un tubo che andrei a collegare allo scarico di una terrazza collegato ad una grondaia che raccoglie l' acqua piovana, ecco a me risulta che l' acqua piovana finisce nelle acque bianche che sono le stesse di scarico di un lavandino, o sbaglio ?
altrimenti dovrei effettuare il lavaggio delle stampe in un altra stanza.
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Be', complimenti veramente, Ferruccio. Mi sembra un'opera di ingegno e molto ben riuscita.
Bello anche che tua moglie abbia condiviso il lavoro.
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- Michele Azzali
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Qui posso certificare io: le acque di scarico dei lavandini sarebbero considerate "acque grigie" ma in realtà nelle nostre case sono collegate agli scarichi delle "acque nere"! Finiscono nelle fognature nere insieme ai liquami di wc, docce, vasche da bagno, lavatrici e tutti gli scarichi dei sanitari della casa. Vengono convogliate ai depuratori, non ho ancora visto case con impianti separati per il trattamento delle acque grigie (non ce li hanno neanche i Comuni).
Le uniche acque "bianche" sono quelle piovane, che vengono convogliate alle fognature bianche e quindi direttamente ai corsi d'acqua (anche qui ci sarebbero delle eccezioni, per esempio le cosiddette "acque di prima pioggia" che lavano l'asfalto portando via gli idrocarburi ed altre porcherie...)
E' proibito scaricare le nere nelle tubature delle bianche. Inorridisco quando vedo le signore delle pulizie vuotare il secchio dell'acqua sporca nel tombino in strada...
Resta da verificare qual'è la presenza di residui di fissaggio sulle stampe lavate...
Se uno mette il tubo di scarico dell'apparecchio di Ferruccio in un lavandino o in una vasca è a posto. Nella grondaia di una terrazza non sarebbe consentito, ma come ho detto sopra c'è di molto ma molto peggio...
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- Ferruccio Lobba
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Re: Lavatrice stampe analogiche autocostruita
Per quanto riguarda la prima domanda non penso sia conveniente un foro di scarico sul fondo della vasca, perché non riusciresti a regolarne la portata. La vasca si svuoterebbe continuamente.nove ha scritto: ↑dom set 27, 2020 10:55 am
_questa soluzione di adottare lo scarico dell' acqua "sporca" in una posizione rialzata rispetto all' ingresso dell' acqua pulita è sicuramente funzionale per evitare un trabocco dalla vasca, ma per il lavaggio delle stampe dai residui chimici che si depositano sul fondo potrebbe essere efficace anche un foro di scarico fatto sul fondo della vasca ?
_altra domanda, per il cestello potrebbero andare bene dei pannelli di alluminio (che già possiedo) oppure il metallo a contatto con i residui chimici del lavaggio potrebbe alla lunga essere soggetto a corrosione ?
_ultima domanda, non avendo uno scarico x l' acqua nella stanza pensavo di far convogliare l' acqua "sporca" di lavaggio (ovviamente i chimici li raccolgo scrupolosamente in contenitori x lo smaltimento) in un tubo che andrei a collegare allo scarico di una terrazza collegato ad una grondaia che raccoglie l' acqua piovana, ecco a me risulta che l' acqua piovana finisce nelle acque bianche che sono le stesse di scarico di un lavandino, o sbaglio ?
altrimenti dovrei effettuare il lavaggio delle stampe in un altra stanza.
E' proprio il tubo con il foro che autoregola lo scarico ........... quando la lavatrice è a regime (tanto entra, tanto esce) il foro, che continua a essere scoperto/coperto dall'acqua, emette un gorgoglio, "simpatico", che indica la perfetta regolazione ..... se sta "zitto" vuol dire che la vasca non è ancora piena oppure che è troppo piena (è per questo che esiste il foro del troppo pieno).
La vasca si svuota regolarmente, mettendo il tappo rosso sul foro e fermendo l'antrata, e gli eventuali residui che potrebbero restare sul fondo (se funziona tutto restano circa un paio di millimetri di acqua) non toccano mai le stampe perché queste restano sempre sollevate dal fondo mediante l'appoggio sulle barre trasversali del cestello e per togliere l'acqua rimasta basta togliere il cestello e dargli una sciacquata veloce.
Per capire meglio come io uso la lavatrice vi allego un'immagine "operativa" ............ a sinistra vedete la vasca che è posta su uno sgabello; sgabello che è più alto dello scarico (un normale water) dove posiziono il tubo di scarico. A destra, invece, potete vedere il tubo di entrata collegato alla doccia.
Per la seconda domanda riguardante l'eventuale corrosione dei pannelli di alluminio non penso proprio che ci possano essere problemi .......... Tieni conto che però non sono un esperto metallurgico ne un chimico ............
Per la terza ci ha già risposto l'esimio Admin ............ a meno che tu metta in piedi un laboratorio industriale con ettolitri di acqua da scaricare tutti i giorni ........... vai tranquillo e usa pure la grondaia ...........
In aggiunta vi metto il collegamento ad un filmato YouTube dove un appassionato come noi mostra il funzionamento dal vivo della lavatrice Versalab a cui mi sono ispirato ............ Penso sia utile per capire meglio il tutto ...........
https://www.youtube.com/watch?v=sbVnrSVaGow
A disposizione come sempre
Ciao
Ferruccio
Ferruccio