A proposito di stand...
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- prabolin
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A proposito di stand...
Salve Amici, la scorsa domenica rovistando in una cantina per una volta tanto ho avuto un colpo di "fortuna" ed ho trovato una splendida IKOFLEX col Tessar 2.8/80, una 853/16 che secondo ricerca risale al 1940. Fin qui nulla di straordinario nello straordinario, ma con grande sorpresa e nemmeno l'avessi per un attimo sospettato, al buio l'ho aperta e all'interno ho riavvolto manualmente un rullo: 3M 80asa b/n.
Per farla breve, ho temporeggiato un attimo per capire meglio il da farsi ed alla fine l'ho sviluppato per gioco, senza aspettarmi nulla, in stand col rodinal, 1-100 per un ora ed un quarto con un capovolgimento a metà.
Il risultato è stato a dir poco stupefacente, allego parte degli otto scatti che erano stati esposti; due decenti, quelli che erano i primi,e poi via via gli altri degradanti per qualità.
Dopo alcune peripezie sono riuscito a risalire alla persona ritratta di spalle, alla storia assurda della macchina che è stata di proprietà di una fotografa tedesca dell'est, Leni Junghans di Dresda, alla data alla quale risalgono gli scatti e cioè alla fine degli anni settanta.
Sono ancora emozionato per aver avuto il privilegio di viaggiare nel tempo, grazie ad un rullino di Ferrania a questo punto...
Un saluto!
roberto
Per farla breve, ho temporeggiato un attimo per capire meglio il da farsi ed alla fine l'ho sviluppato per gioco, senza aspettarmi nulla, in stand col rodinal, 1-100 per un ora ed un quarto con un capovolgimento a metà.
Il risultato è stato a dir poco stupefacente, allego parte degli otto scatti che erano stati esposti; due decenti, quelli che erano i primi,e poi via via gli altri degradanti per qualità.
Dopo alcune peripezie sono riuscito a risalire alla persona ritratta di spalle, alla storia assurda della macchina che è stata di proprietà di una fotografa tedesca dell'est, Leni Junghans di Dresda, alla data alla quale risalgono gli scatti e cioè alla fine degli anni settanta.
Sono ancora emozionato per aver avuto il privilegio di viaggiare nel tempo, grazie ad un rullino di Ferrania a questo punto...
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roberto
- Michele Azzali
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Re: A proposito di stand...
Bella storia Roberto, e ritrovamento interessante. La fotocamera però sembra essere più recente del 1940, per lo meno da una rapida ricerca on-line. le fotografie poi sembrano fine anni '70 sia dall'abbigliamento del personaggio che dall'automobile nell'ultimo fotogramma.
Comunque sicuramente da continuare a utilizzare, complimenti e auguri!
Comunque sicuramente da continuare a utilizzare, complimenti e auguri!
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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- prabolin
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Re: A proposito di stand...
Buongiorno Michele, grazie del commento; sisi come ho scritto sopra il personaggio ritratto di spalle, che ho rintracciato con nome e cognome, mi ha datato gli scatti eseguiti verso la fine degli anni settanta e per quanto riguarda la Ikoflex, wikipedia riporta
-The Ikoflex III (853/16) is a 6x6 120 film TLR camera that was made by Zeiss Ikon from February 1939 till January 1940. In total about 8 500 units were manufactured.[1] The camera was Zeiss Ikons attempt to equal and even surpass the Rolleiflex of Franke & Heidecke. It was priced significantly higher at 320 RM in 1939 vs. 240 RM for the Rolleiflex Automat Model 3, and had a large aperture 1:2.8 lens, two-thirds of a stop larger than the Rolleiflex and other competitors.[
e quindi conferma la datazione citata da me; aggiungo che il seriale del Tessar appartiene ad un lotto del 1936. La macchina ora è presso un noto riparatore di Verona per una doverosa revisione. Dopo lo sviluppo ho infatti scattato un rullo che ha evidenziato problematiche di spaziatura oltre ad avere il vetrino di messa a fuoco molto sporco proprio dal lato interno accessibile solo smontando la macchina, mentre il Compur nonostante gli ottantanni di vita, appena caricato ha prontamente scattato a tutti i tempi con una precisione ad orecchio perfetta.
Comunque è stata una grande emozione che penso non mi capiterà più tanto facilmente.
r
-The Ikoflex III (853/16) is a 6x6 120 film TLR camera that was made by Zeiss Ikon from February 1939 till January 1940. In total about 8 500 units were manufactured.[1] The camera was Zeiss Ikons attempt to equal and even surpass the Rolleiflex of Franke & Heidecke. It was priced significantly higher at 320 RM in 1939 vs. 240 RM for the Rolleiflex Automat Model 3, and had a large aperture 1:2.8 lens, two-thirds of a stop larger than the Rolleiflex and other competitors.[
e quindi conferma la datazione citata da me; aggiungo che il seriale del Tessar appartiene ad un lotto del 1936. La macchina ora è presso un noto riparatore di Verona per una doverosa revisione. Dopo lo sviluppo ho infatti scattato un rullo che ha evidenziato problematiche di spaziatura oltre ad avere il vetrino di messa a fuoco molto sporco proprio dal lato interno accessibile solo smontando la macchina, mentre il Compur nonostante gli ottantanni di vita, appena caricato ha prontamente scattato a tutti i tempi con una precisione ad orecchio perfetta.
Comunque è stata una grande emozione che penso non mi capiterà più tanto facilmente.
r
- Franco Felici
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Re: A proposito di stand...
Caro Roberto,
la tua Ikoflex III 853/16 con Tessar 80/2,8 non è solamente una bella macchina, ma anche un pezzo da collezione non da poco. Come già sai è piuttosto rara, ma inoltre essa rappresenta il modello di punta delle biottiche 6x6 Zeiss Ikon, proprio per il suo obiettivo, che costituiva un importante passo avanti rispetto ai precedenti Novar, Triotar e Tessar 75/3,5 e non fu più fornito con le Ie più economiche Ikoflex del dopoguerra. Inoltre rispetto ai modelli che la precedevano aveva la leva di carica a manovella invece che a manopola e il mirino con specchio incorporato per le riprese con autoscatto, analogamente alla famosa Contaflex biottica. Costava nel 1939 ben 320 Reichsmark che allora corrispondevano a 128 USD, ovvero a circa 2380 $ o 2170 Euro attuali.
Referenze bibliografiche: Tubbs "Zeiss Ikon Cameras 1926-39" Howe 1977 pag. 75-86 e Forti-Ghisetti "Zeiss" Reflex 2014 pag. 139.
Buon divertimento,
la tua Ikoflex III 853/16 con Tessar 80/2,8 non è solamente una bella macchina, ma anche un pezzo da collezione non da poco. Come già sai è piuttosto rara, ma inoltre essa rappresenta il modello di punta delle biottiche 6x6 Zeiss Ikon, proprio per il suo obiettivo, che costituiva un importante passo avanti rispetto ai precedenti Novar, Triotar e Tessar 75/3,5 e non fu più fornito con le Ie più economiche Ikoflex del dopoguerra. Inoltre rispetto ai modelli che la precedevano aveva la leva di carica a manovella invece che a manopola e il mirino con specchio incorporato per le riprese con autoscatto, analogamente alla famosa Contaflex biottica. Costava nel 1939 ben 320 Reichsmark che allora corrispondevano a 128 USD, ovvero a circa 2380 $ o 2170 Euro attuali.
Referenze bibliografiche: Tubbs "Zeiss Ikon Cameras 1926-39" Howe 1977 pag. 75-86 e Forti-Ghisetti "Zeiss" Reflex 2014 pag. 139.
Buon divertimento,
Franco (già "Contarex")
- prabolin
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Re: A proposito di stand...
Ciao Franco, buongiorno, guarda è difficile da credere, ma in un paesello di duemila abitanti come il mio hanno dormito per mezzo secolo ben due macchine di un certo valore, la Ikoflex che ho descritto ed una Bentzin Primar ReflexII che ha però lo specchio bloccato e della quale non ho parlato in precedenza; tutte e due le macchine, soprattutto la Bentzin, sono in condizioni estetiche non si può dire pari al nuovo ma eccellenti, specialmente per quel che riguarda le ottiche che come sai sono la prima cosa che noi appassionati controlliamo. La storia che le accompagna è entusiasmante: appartenevano ad una reporter tedesca tale Sig.ra Waegener a sua volta formatasi allo studio di Lena Junghans a Dresda, dalla quale ha avuto in dono la Ikoflex, riuscita a fuggire poi ad ovest al contrario della sua insegnante ed ereditate dal figlio Knut, quello di spalle nel fotogramma, che a sua volta è stato compagno della mia ex moglie fino a qualche anno fa e che quando ha fatto le valigie (non ha retto nemmeno lui, e lo capisco) le ha dimenticate presso la casa di lei, a Cavalese. Ora entra in gioco uno dei miei sei figli, uno dei più grandi, che facendo pulizia in cantina ha ritrovato il tutto e mi ha PENSATO conoscendo la mia passione per la fotografia , ed una volta rintracciato Knut ed avuto il permesso di maneggiarle me le ha prontamente portate.A quel punto la scoperta del rullino che per me è stata la cosa più sconvolgente, poter entrare nella vita di chissà chi e viaggiare nel tempo in un'avventura dagli esiti incerti. Chissà mai se tra cinquant'anni trovando una chiavetta con dei file, uno dei miei ragazzi riuscirà ad aprirli e stamparli... ho qualche dubbio, invece con un rullino Ferrania ciò è stato possibile e, mi ripeto, al di là delle macchine che ho avuto il permesso di tenermi, la vera emozione, grande ed indescrivibile, è stata sviluppare QUEL rullino, aspettare un'ora che lo stand lavorasse, il solito stop, il solito fix, i risciacqui e poi dopo tanto.... aprire la spirale e scoprire i fotogrammi.
Grazie per l'attenzione, saluti.
r
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r
- prabolin
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Re: A proposito di stand...
Per Te Franco, ecco un'immagine delle due macchine ed il negativo appena sviluppato.
Buon pomeriggio!
roberto
Buon pomeriggio!
roberto
Re: A proposito di stand...
Bellissima storia Roberto, non stento a credere l'emozione che avrai provato, questi viaggi nel tempo sono affascinanti. Un saluto. Pier Maria
Pier Maria Lorenzi
http://www.sbooi.it
"Lo primero que todo es tener una maquina que a uno le guste, la que mas le guste a uno... Y que sea el minimo, lo indispensable y nada mas."
Sergio Larrain, secondo me uno dei più grandi. (Ma anche Sarah Moon non scherza...)
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Sergio Larrain, secondo me uno dei più grandi. (Ma anche Sarah Moon non scherza...)
- Franco Felici
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Re: A proposito di stand...
Affascinante storia Roberto, grazie di averla condivisa e dell'immagine delle due fotocamere. Della Primar-Reflex II non so dirti nulla, se non che quelle così marchiate dovrebbero essere degli esemplari degli anni '50 destinati all'esportazione al di fuori della DDR (ma immagino che anche tu avrai letto la pagina http://camera-wiki.org/wiki/Primarflex).
Certo che il grande mirino Albada della tua Ikoflex è spettacolare, così come la storia delle sue proprietarie Lena Junghans e Sig.ra Waegener che riporta proprio a Dresda, cha come saprai prima dell'ultima guerra era la città sede della Zeiss Ikon e della Fondazione Zeiss.
Certo che il grande mirino Albada della tua Ikoflex è spettacolare, così come la storia delle sue proprietarie Lena Junghans e Sig.ra Waegener che riporta proprio a Dresda, cha come saprai prima dell'ultima guerra era la città sede della Zeiss Ikon e della Fondazione Zeiss.
Franco (già "Contarex")