La spia non mi piace, il somarello invece è simpatico: scelgo questo
Secondo me stiamo perdendo tutti la bussola. Oggi i sensori sono di gran lunga superiori sia alle effettive necessità, sia, soprattutto, alla maggioranza degli obiettivi che ci schiaffiamo davanti. E questo vale sia per il sensore APS, che, a maggior ragione, per il cosiddetto FF.
Poi dire che un sensore grande è migliore di uno piccolo è un asintoto che va bene fin che restiamo nell'astrazione (sempre supponendo che stiamo usando ottiche rispettivamente paragonabili nei due casi); ma se usciamo dal generico, e vogliamo ad esempio affermare che il sensore della D3 è superiore a quello della M8, la cosa, se permettete, me la vorrei giocare sul campo; le immagini che ad esempio sto realizzando con la M8 e il 12 Voigtlander, secondo me reggono qualsiasi sfida con qualunque supergrandangolo su qualunque supersensore Nikon o Canon; le immagini che ottengo a luce ambiente con i noti grandangoli luminosi Leica o Voigtlander hanno una pasta sia sul piano di fuoco che nello sfocato che nelle giapponesi non ho mai visto, tout court.
E per finire la disamina, oggi che posso usare ottiche R sia sul DMR che sulla arcinota Canon 5D...
Beh, lasciamo perdere: diciamo che bisogna accontentarsi e ci accontentiamo; diciamo che chi ha bisogno degli alti ISO si troverà benissimo con la Canon, e diciamo pure chi ha bisogno dell'intero cerchio di copertura.
Agli altri, a quelli che cercano in una immagine elettronica quel corpo e quella tridimensionalità che rimpiangono in una buona Ektachrome, suggerirei davvero di provare in proprio un DMR. Poi ne riparliamo. In subordine, mi accodo al diffuso apprezzamento per il sistema Olympus, dal quale finalmente vedo provenire immagini che sembrano fotografie, e non rendering...
E, guarda caso, l'imprinting digitale di Olympus è con i sensori Kodak, stessa mamma di quelli Leica. Meno prestazioni strumentali, ma immagini più belle.
Chi non ricorda (di quelli più vecchietti) la moda anni '70 per gli stereo giapponesi da 500 watt? Poi arrivarono gli inglesi e americani da 30 w che "misuravano" male, però suonavano bene.
Il digitale mi sembra maturo per una rivoluzione simile; i sensori oramai bastano e avanzano, è giunta l'ora di lavorare sulle ottiche, e, soprattutto, sulla bellezza della resa, cromatica e non solo cromatica.
Il tutto sempre nel rispetto dell'altrui pensiero, specie quando espresso da amici fraterni
Ciao,
Sante