BERGGER Pancro400
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BERGGER Pancro400
A Brescia, durante il pranzo di sabato, fra le varie cose, si era parlato con "marcobia" e con un altro amico di cui mi sfugge il nome - lo so sono una frana per ricordare i nomi e me ne scuso con l'interessato - si era paròato dicevo di questa nuovo film per bianconero.
Entrambi avevano espresso la loro insoddisfazione profonda per i risultati ottenuti.
Nel loro caso si trattava di rulli 135 sviluppati, almeno uno, in HC-110.
Domenica sempre a Brescia ho caricato la Pentax 6x7 con un rullo di questa pellicola, chiaramente nel formato 120.
Ho sviluppato oggi - avevo bisogno di verificare più che altro se ero ancora in grado di utilizzare una medio formato e quindi gli scatti non sono nulla di eccezionale - e debbo dire che il risultato della pellicola, visto sotto l'ingranditore, mi sembra ottimo.
Quindi in attesa di trovare un'anima pia che mi scansioni il negativo per farvelo vedere, pensando di fare cosa gradita, vi descrivo i passi dello sviluppo:
-fatto prelavaggio iniziale in acqua corrente con agitazione per circa 1 minuto;
-sviluppato con ARS IMAGO FD (14,0 soluzione + 486,0 acqua, totale 500 ml) temperatura 20°C, tempo 10 minuti e 30 secondi, agitazione continua il primo minuto, poi agitazione 10 secondi ogni minuto;
-arresto con ARS IMAGO SB (acido acetico 60%) tempo 1 minuto, agitazione continua;
-1°fissaggio con ARS IMAGO FX (diluizione 125 soluzione + 875 acqua, totale 1 litro) per 5 minuti con agitazioen continua il primo minuto, poi agitazione 10 secondi ogni minuto;
-2° fissaggio (per il primo avevo usato un bagno preparato da un po e volevo stare tranquillo) stesso prodotto, stessa diluizione, agitazione continua per il primo minuto poi tank ferma per altri 9 minuti;
-lavaggio in acqua corrente nella tank per 10 minuti con tubo Paterson;
-bagno finale con 500 ml di acqua e alcune gocce di wetting agent AGFA per circa due minuti, ruotando la spirale nella tank.
Mi sembra di avervi detto tutto quindi in attesa di scansionare, mi fermo.
Entrambi avevano espresso la loro insoddisfazione profonda per i risultati ottenuti.
Nel loro caso si trattava di rulli 135 sviluppati, almeno uno, in HC-110.
Domenica sempre a Brescia ho caricato la Pentax 6x7 con un rullo di questa pellicola, chiaramente nel formato 120.
Ho sviluppato oggi - avevo bisogno di verificare più che altro se ero ancora in grado di utilizzare una medio formato e quindi gli scatti non sono nulla di eccezionale - e debbo dire che il risultato della pellicola, visto sotto l'ingranditore, mi sembra ottimo.
Quindi in attesa di trovare un'anima pia che mi scansioni il negativo per farvelo vedere, pensando di fare cosa gradita, vi descrivo i passi dello sviluppo:
-fatto prelavaggio iniziale in acqua corrente con agitazione per circa 1 minuto;
-sviluppato con ARS IMAGO FD (14,0 soluzione + 486,0 acqua, totale 500 ml) temperatura 20°C, tempo 10 minuti e 30 secondi, agitazione continua il primo minuto, poi agitazione 10 secondi ogni minuto;
-arresto con ARS IMAGO SB (acido acetico 60%) tempo 1 minuto, agitazione continua;
-1°fissaggio con ARS IMAGO FX (diluizione 125 soluzione + 875 acqua, totale 1 litro) per 5 minuti con agitazioen continua il primo minuto, poi agitazione 10 secondi ogni minuto;
-2° fissaggio (per il primo avevo usato un bagno preparato da un po e volevo stare tranquillo) stesso prodotto, stessa diluizione, agitazione continua per il primo minuto poi tank ferma per altri 9 minuti;
-lavaggio in acqua corrente nella tank per 10 minuti con tubo Paterson;
-bagno finale con 500 ml di acqua e alcune gocce di wetting agent AGFA per circa due minuti, ruotando la spirale nella tank.
Mi sembra di avervi detto tutto quindi in attesa di scansionare, mi fermo.
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/
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- manuel.zanetti
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Re: BERGGER Pancro400
Emilio come hai trovato il supporto dell' emulsione? Sottile o in linea delle altre pellicole?
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Manuel Zanetti
Re: BERGGER Pancro400
Grazie per la condivisione della tua esperienza, Emilio. Eravamo io e Alessandro Saponaro a parlarti a Brescia della nostra esperienza negativa con la Pancro 400 in formato 135.
Abbiamo usato sia HC110 che XTOL, sviluppi consigliati dal produttore, secondo i criteri suggeriti. Pensiamo di aver "incocciato" con una partita di pellicola nata male (tra l'altro era il primo arrivo a Milano). Risultato pessimo, grana brutta e grossolana e alte luci poco controllate. Bisogna che riproviamo
Buona serata a tutti
Marco
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Abbiamo usato sia HC110 che XTOL, sviluppi consigliati dal produttore, secondo i criteri suggeriti. Pensiamo di aver "incocciato" con una partita di pellicola nata male (tra l'altro era il primo arrivo a Milano). Risultato pessimo, grana brutta e grossolana e alte luci poco controllate. Bisogna che riproviamo
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la migliore macchina fotografica del mondo è quella che si ha con sè al momento di scattare la foto.
proverbio fotografico cinese
marco
http://marcoeugenio52.blogspot.it
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Re: BERGGER Pancro400
Direi in linea con altre 120, forse un pochino più sottile ma è solo un'impressione.manuel.zanetti ha scritto:Emilio come hai trovato il supporto dell' emulsione? Sottile o in linea delle altre pellicole?
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In questo momento non ho possibilità di confronto.
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Re: BERGGER Pancro400
Grazie a te Marco e scusami ancora con Alessandro... per averlo dimenticato.marcobia ha scritto:Grazie per la condivisione della tua esperienza, Emilio. Eravamo io e Alessandro Saponaro a parlarti a Brescia della nostra esperienza negativa con la Pancro 400 in formato 135.
Abbiamo usato sia HC110 che XTOL, sviluppi consigliati dal produttore, secondo i criteri suggeriti. Pensiamo di aver "incocciato" con una partita di pellicola nata male (tra l'altro era il primo arrivo a Milano). Risultato pessimo, grana brutta e grossolana e alte luci poco controllate. Bisogna che riproviamo
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Marco
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Anche il rullo che ho usato è stato uno dei primi venduti da Ars-Imago di Roma, dove lo avevo prenotato prima della disponibilità perchè facevano in pre-ordine, in questo caso, un prezzo migliore.
Spero di riuscire a farmi scansionare questo e condividerlo qui.
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Re: BERGGER Pancro400
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Re: BERGGER Pancro400
In realtà in confronto ai marchi storici il confronto di questo film è impari ovviamente con Test sensitometrici alla mano. Poi soggettivamente è un altra cosa...
- Enrico
- Ottavio_Colosio
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Re: BERGGER Pancro400
Mai provata,
ad ogni modo e' sempre difficile trarre conclusioni da immagini a video..un negativo adatto per la stampa difficilmente
lo e' per la scansione..bisognerebbe fare dei test accurati e ricavarne delle curve.
Poi dietro l'angolo, vi e' sempre in agguato il "baro" della sensibilita' dichiarata sulla
confezione...che e' spesso ben lontana dalla sensibilita' effettiva del film.
ad ogni modo e' sempre difficile trarre conclusioni da immagini a video..un negativo adatto per la stampa difficilmente
lo e' per la scansione..bisognerebbe fare dei test accurati e ricavarne delle curve.
Poi dietro l'angolo, vi e' sempre in agguato il "baro" della sensibilita' dichiarata sulla
confezione...che e' spesso ben lontana dalla sensibilita' effettiva del film.
Saluti
Ottavio
____________________
Matematicamente parlando, la fotografia e' un'applicazione lineare da R3 in R2
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Re: BERGGER Pancro400
Puoi spiegare la ragione per cui sostieni questa cosa? Detta così mi trova molto scettico.Ottavio_Colosio ha scritto:un negativo adatto per la stampa difficilmente lo e' per la scansione
Dalla mia esperienza anche professionale, parlando naturalmente di b/n, su di un negativo si cerca di lasciare il maggior numero di informazioni possibile.
Queste informazioni in stampa vengono soggettivamente interpretate dalla combinazione di carta, gradazione, rivelatore, più naturalmente gli interventi di bruciatura/mascheratura.
In scansione non vedo questa differenza di procedura, posto che per me lo scanner dovrebbe funzionare il più possibile come 'fotocopiatrice' delle informazioni originali e non come loro manipolatore/interprete.
Poi, come si interviene in camera oscura, si opera con la stessa soggettività in camera chiara.
------------------
gabuscia = Matteo
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- Ottavio_Colosio
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Re: BERGGER Pancro400
Ciao Matteo,
che le informazioni ci siano sulla pellicola e' una cosa,
che queste siano completamente e correttamente leggibili da uno scanner
ricreando la scena ripresa con il giusto contrasto, e' un'altra.
Trascurando un'attimo la scena (che ha pero' la sua importanza), una pellicola (bn) ideale e ben bilanciata per l'ingranditore la stampi senza particolari tribolazioni di filtri od altro con una normale carta ed ottieni la gamma tonale completa e ben distribuita. Se il negativo e' anche un po meno contrastato lo preferisco, in fase di stampa puoi aumentare il contrasto senza problemi ma, se il negativo e' troppo contrastato e' ben piu' difficile diminuirlo e ti ritroverai con parti del negativo troppo dense ed altre praticamente trasparenti,
In stampa classica, dalle zone dense del negativo ci ricavi, ma da quelle molto trasparenti che coincidono con possibili ombre sotto esposte, difficilmente ci si ricava un ragno dal buco.
In pratica e' bene avere ( fatto salvo ovvi ed insindacabili gusti artistici ed espressivi ), una buona densita' distribuita sul negativo, questa e', per un buon sistema ingranditore/carta, pane per i suoi denti mentre,
per uno scanner, ricavare deboli differenze in un negativo denso, e' opera piu' impegnativa..
..puo' aiutare indubbiamente la qualita' dello scanner, i passaggi multipli, l'aumento del guadagno ( ma attenzione al rumore ) ecc...quello della scansione e' un ampio ed affascinante mondo a se.
Trovo che scansionare come si deve una pellicola sia cosa per pochi, io non mi metto sicuramente fra questi ..serve troppa pazienza.. ...
..e resto convinto che il fine ultimo del negativo sia quello di essere posto sotto ad un ingranditore.
C'e' da dire che la tecnologia galoppa ed oggi, con cifre ragionevoli si possono acquistare scanner con prestazioni che solo una decina di anni fa erano impensabili.
che le informazioni ci siano sulla pellicola e' una cosa,
che queste siano completamente e correttamente leggibili da uno scanner
ricreando la scena ripresa con il giusto contrasto, e' un'altra.
Trascurando un'attimo la scena (che ha pero' la sua importanza), una pellicola (bn) ideale e ben bilanciata per l'ingranditore la stampi senza particolari tribolazioni di filtri od altro con una normale carta ed ottieni la gamma tonale completa e ben distribuita. Se il negativo e' anche un po meno contrastato lo preferisco, in fase di stampa puoi aumentare il contrasto senza problemi ma, se il negativo e' troppo contrastato e' ben piu' difficile diminuirlo e ti ritroverai con parti del negativo troppo dense ed altre praticamente trasparenti,
In stampa classica, dalle zone dense del negativo ci ricavi, ma da quelle molto trasparenti che coincidono con possibili ombre sotto esposte, difficilmente ci si ricava un ragno dal buco.
In pratica e' bene avere ( fatto salvo ovvi ed insindacabili gusti artistici ed espressivi ), una buona densita' distribuita sul negativo, questa e', per un buon sistema ingranditore/carta, pane per i suoi denti mentre,
per uno scanner, ricavare deboli differenze in un negativo denso, e' opera piu' impegnativa..
..puo' aiutare indubbiamente la qualita' dello scanner, i passaggi multipli, l'aumento del guadagno ( ma attenzione al rumore ) ecc...quello della scansione e' un ampio ed affascinante mondo a se.
Trovo che scansionare come si deve una pellicola sia cosa per pochi, io non mi metto sicuramente fra questi ..serve troppa pazienza.. ...
..e resto convinto che il fine ultimo del negativo sia quello di essere posto sotto ad un ingranditore.
C'e' da dire che la tecnologia galoppa ed oggi, con cifre ragionevoli si possono acquistare scanner con prestazioni che solo una decina di anni fa erano impensabili.
Saluti
Ottavio
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Re: BERGGER Pancro400
Quello che dici per la stampa mi trova assolutamente concorde, mentre il discorso che fai per lo scanner no.Ottavio_Colosio ha scritto:Ciao Matteo,
che le informazioni ci siano sulla pellicola e' una cosa,
che queste siano completamente e correttamente leggibili da uno scanner
ricreando la scena ripresa con il giusto contrasto, e' un'altra.
Trascurando un'attimo la scena (che ha pero' la sua importanza), una pellicola (bn) ideale e ben bilanciata per l'ingranditore la stampi senza particolari tribolazioni di filtri od altro con una normale carta ed ottieni la gamma tonale completa e ben distribuita. Se il negativo e' anche un po meno contrastato lo preferisco, in fase di stampa puoi aumentare il contrasto senza problemi ma, se il negativo e' troppo contrastato e' ben piu' difficile diminuirlo e ti ritroverai con parti del negativo troppo dense ed altre praticamente trasparenti,
In stampa classica, dalle zone dense del negativo ci ricavi, ma da quelle molto trasparenti che coincidono con possibili ombre sotto esposte, difficilmente ci si ricava un ragno dal buco.
In pratica e' bene avere ( fatto salvo ovvi ed insindacabili gusti artistici ed espressivi ), una buona densita' distribuita sul negativo, questa e', per un buon sistema ingranditore/carta, pane per i suoi denti mentre,
per uno scanner, ricavare deboli differenze in un negativo denso, e' opera piu' impegnativa..
..puo' aiutare indubbiamente la qualita' dello scanner, i passaggi multipli, l'aumento del guadagno ( ma attenzione al rumore ) ecc...quello della scansione e' un ampio ed affascinante mondo a se.
Trovo che scansionare come si deve una pellicola sia cosa per pochi, io non mi metto sicuramente fra questi ..serve troppa pazienza.. ...
..e resto convinto che il fine ultimo del negativo sia quello di essere posto sotto ad un ingranditore.
C'e' da dire che la tecnologia galoppa ed oggi, con cifre ragionevoli si possono acquistare scanner con prestazioni che solo una decina di anni fa erano impensabili.
Però io mi parametro con gli scanner professionali che fino a 10 anni fa erano ancora molto diffusi, macchine che prezzavano a suo tempo centinaia di milioni di lire e che erano gestiti da software proprietari che ne costavano altre fittissime decine. Il tutto pilotato da professionisti con una cultura cromatica eccellente: L'accoppiata macchina/software faceva esattamente quello che gli veniva comandato, dopo un'attenta analisi dell'originale.
Niente automatismi, niente maschere semplificate, era sempre la sensibilità dell'operatore (spesso in diretto confronto con il fotografo) a creare il risultato finale.
Rimango comunque convinto che se il negativo è giustamente denso, lo scanner deve fare niente o poco più di una sua fotocopia.
Non voglio assolutamente sminuire la difficoltà della scansione di un negativo b/n, anzi posso terminare questo discorso con un ulteriore tassello della mia esperienza.
Per tanti anni mi sono occupato di prestampa professionale e di editoria, anche d'arte.
Quando è stato possibile ho sempre evitato la scansione del negativo, suggerendo ai fotografi/artisti di dare come originale una stampa 'fine art' di loro gradimernto.
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gabuscia = Matteo
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- Ottavio_Colosio
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Re: BERGGER Pancro400
Non credo che gli utenti dispongano di scanner da ( ex ) centinaia di milioni di lire ma,
in generale, qualsiasi negativo anche di pessima qualita', puo' essere stampato o scansionato...qualcosa ci si ricava sempre.
La chiave di lettura alla quale mi riferivo, l'hai toccata anche tu:
in generale, qualsiasi negativo anche di pessima qualita', puo' essere stampato o scansionato...qualcosa ci si ricava sempre.
La chiave di lettura alla quale mi riferivo, l'hai toccata anche tu:
Ovvero, per la scansione, un negativo meno denso, soprattutto per il colore, e' piu' adatto... e.. potendo scegliere all'origine... .Rimango comunque convinto che se il negativo è giustamente denso..
Saluti
Ottavio
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Re: BERGGER Pancro400
Se qualcuno vuole quattro rullini di questa pellicola in formato 135 e se li viene a prendere, glieli regalo.
Ne ho utilizzato uno dei cinque che avevo acquistato e non ho nessuna intenzione di sprecare tempo e chimici sugli altri...
Il risultato è stato talmente obbrobrioso da farmi sospettare un lotto di produzione fallato: senza alcun dubbio e di gran lunga la peggior pellicola che mia sia mai capitato di utilizzare.
Ne ho utilizzato uno dei cinque che avevo acquistato e non ho nessuna intenzione di sprecare tempo e chimici sugli altri...
Il risultato è stato talmente obbrobrioso da farmi sospettare un lotto di produzione fallato: senza alcun dubbio e di gran lunga la peggior pellicola che mia sia mai capitato di utilizzare.
Alessandro
Il perfetto viaggiatore non conosce la propria destinazione (Lao Tsu)
http://www.alessandrosaponaro.com
Instagram: a.saponaro.photography
https://www.flickr.com/photos/130082956@N04/
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Re: BERGGER Pancro400
Questo è l'ultimo OT che scrivo in questo topic, che dovrebbe parlare della resa di una pellicola.Ottavio_Colosio ha scritto:Non credo che gli utenti dispongano di scanner da ( ex ) centinaia di milioni di lire ma,
in generale, qualsiasi negativo anche di pessima qualita', puo' essere stampato o scansionato...qualcosa ci si ricava sempre.
La chiave di lettura alla quale mi riferivo, l'hai toccata anche tu:
Ovvero, per la scansione, un negativo meno denso, soprattutto per il colore, e' piu' adatto... e.. potendo scegliere all'origine... .Rimango comunque convinto che se il negativo è giustamente denso..
Chiedo scusa all'autore del topic ed ai moderatori, poi torno nel mio silenzio storico.
Ottavio, continui a voler argomentare un'affermazione che, tecnicamente, di fondo non ha ragione di esistere.
E il tuo accenno alla scansione del colore non ha senso, in quanto quel tipo di lavorazione non ha alcuna attinenza con la scansione del negativo bn. Sono lavorazioni diverse e non confrontabili, come ugualmente diversa e non confrontabile è la riproduzione di un trasparente.
E continuo a sottolinearti che sono diversi gli approcci lavorativi e culturali tra una lavorazione professionale e un diletto casalingo, perché diversi sono gli strumenti che devono essere comandati e domati. Anzi, perché nella prima hai strumenti da comandare e domare con cognizione di causa, nel secondo il più delle volte un tasto di spingere e poco più.
Il fatto che poche persone abbiano avuto diretta esperienza di un workflow adeguato e che attualmente si sia orientati a considerarlo superato non ne sminuisce il senso e l'opportunità: io lo rimpiango, come rimpiango un buon carburatorista per la mia moto di 32 anni, od un buon tornitore, falegname, macellaio, ...
Concludo, con un po' di amarezza, rimpiangendo uno stile di interventi dove il buon senso e la capacità di ascoltare erano regole non scritte ma adeguatamente (auto)applicate, dove certo capitava di non trovarsi in accordo ma non per questo si arrivava a mescolare pere e banane per imporre una validità alle proprie ragioni.
Se ad esempio si discuteva della resa di un Noctilux 1,2 esaltandone o criticandone le caratteristiche peculiari, nessuno si sarebbe mai figurato di inserire un intervento del tipo 'Non credo che gli utenti dispongano di obiettivi da decine di milioni di lire ma, in generale, qualsiasi obiettivo anche di pessima qualità, può impressionare un negativo...qualcosa si ricava sempre'.
Oppure, parlando di assistenza su di un corpo totalmente meccanico Leica, chi mai avrebbe messo in discussione la peculiarità di Sam.Ca. argomentando che un qualsiasi meccanico fotografico sotto casa poteva intervenire in un modo simile e più economico?
Naturalmente, ma ci tengo a ribadirlo, senza alcun rancore.
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Re: BERGGER Pancro400
Per tutti:
Il post è stato aperto per parlare di una pellicola e delle sue caratteristiche.
Restiamo se possibile in tema e SOPRATTUTTO cerchiamo di (auto)moderarci evitando di "scivolare" in giudizi e considerazioni personalizzate l'uno verso l'altro, perché non arrichiscono la discussione.
Grazie
Il post è stato aperto per parlare di una pellicola e delle sue caratteristiche.
Restiamo se possibile in tema e SOPRATTUTTO cerchiamo di (auto)moderarci evitando di "scivolare" in giudizi e considerazioni personalizzate l'uno verso l'altro, perché non arrichiscono la discussione.
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