Piu' di macro, meno di micro
Moderatore: Ferruccio Lobba
- Luca Puntin
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Piu' di macro, meno di micro
Vorrei un parere tecnico sulla possibile utilizzabilita' di una terna di vecchi obiettivi Leitz, che, come da titolo, vanno oltre l' 1:1 ma non raggiungono valori da microscopia.
Ho partecipato ad una asta su Ebay che aveva come oggetto "OTTICA PER TELECAMERA VINTAGE TRIOTTICA LEITZ MILAR": una breve ricerca mi ha permesso di capire che la torretta a revolver con tre obiettivi non appateneva ad una telecamera, ma ad un microscopio comparatore per balistica forense : gli obiettivi MILAR non sono altro che gli antenati dei piu' noti " Photar ".
Aggiudicato l' oggetto per circa 100 Euro, ho potuto constatare che:
- la costruzione e' tipica Leitz (ottone, verniciatura nera raggrinzata, precisione ai massimi livelli);
- il gruppo a revolver con tre obiettivi e' marcato "Links", molto probabilmente era in coppia con un "Rechts" nel comparatore;
- nel gruppo ci sono due MILAR ed un SUMMAR, nessuno trattato.
- tutti gli obiettivi sono montati sulla piastra girevole con distanziali (tubi) di lunghezza diversa.
- tutti gli obiettivi sono dotati di diaframma, ma con riferimenti a dir poco "insoliti".
Ho trovato le caratteristiche di tutti tre gli obiettivi su una pubblicazione Leitz del 1968 che illustra il sistema "Aristophot", dedicato alla macro ed alla microfotografia con quattro varianti: due con visore a grande formato e due con Leica M e mirrorbox (Visoflex ?), sia con soffietto che sopra un microscopio Leitz.
Con soffietto si usano, fra gli altri, gli obiettivi che comperato e che sono:
- Summar 35 mm;
- Milar 65 mm f4.5;
- Milar 100 mm f4.8.
Il Summar ha marcature di aprtura di diaframma 2, 6 e 12 ed e' montato rispetto alla piastra girevole con un distanziale di circa 50 mm;
Il Milar da 6,5 cm ha aperture contraddistinte dai numeri 2, 4, 6 e 12 ed un distanziale di circa 14 mm;
il Milar da 10 cm. ha aperture contraddistinte dai numeri 3, 6, 12, 24, 48 e 96 ed un distanziale di circa 10 mm.
Dalla pubblicazione sull' Aristophot i campi di lavoro consigliati per i tre obiettivi e sistema Leica M con soffietto erano:
- per il Milar da 10 cm. : da 1:1 a 5:1;
- per il Milar da 6,5 cm: da 1:1 a 9:1;
- per il Summar da 35mm: da 2:1 a 16:1.
In ogni caso si parla di estensioni per il soffietto anche di 40 centimetri...
C'e' qualcuno che sa spiegarmi cosa indicano i numeri usati per le aperture di diaframma ? Sono dei fattori moltiplicativi dell'esposizione ?
A cosa servono i distanziali fra obiettivi e piastra ? Si e' voluta ottenere una sequenza definita di fattori di ingrandimento ?
Tutti i suggerimenti sono bene accetti, vorrei provare ad usare questi strani "macro".
Ho partecipato ad una asta su Ebay che aveva come oggetto "OTTICA PER TELECAMERA VINTAGE TRIOTTICA LEITZ MILAR": una breve ricerca mi ha permesso di capire che la torretta a revolver con tre obiettivi non appateneva ad una telecamera, ma ad un microscopio comparatore per balistica forense : gli obiettivi MILAR non sono altro che gli antenati dei piu' noti " Photar ".
Aggiudicato l' oggetto per circa 100 Euro, ho potuto constatare che:
- la costruzione e' tipica Leitz (ottone, verniciatura nera raggrinzata, precisione ai massimi livelli);
- il gruppo a revolver con tre obiettivi e' marcato "Links", molto probabilmente era in coppia con un "Rechts" nel comparatore;
- nel gruppo ci sono due MILAR ed un SUMMAR, nessuno trattato.
- tutti gli obiettivi sono montati sulla piastra girevole con distanziali (tubi) di lunghezza diversa.
- tutti gli obiettivi sono dotati di diaframma, ma con riferimenti a dir poco "insoliti".
Ho trovato le caratteristiche di tutti tre gli obiettivi su una pubblicazione Leitz del 1968 che illustra il sistema "Aristophot", dedicato alla macro ed alla microfotografia con quattro varianti: due con visore a grande formato e due con Leica M e mirrorbox (Visoflex ?), sia con soffietto che sopra un microscopio Leitz.
Con soffietto si usano, fra gli altri, gli obiettivi che comperato e che sono:
- Summar 35 mm;
- Milar 65 mm f4.5;
- Milar 100 mm f4.8.
Il Summar ha marcature di aprtura di diaframma 2, 6 e 12 ed e' montato rispetto alla piastra girevole con un distanziale di circa 50 mm;
Il Milar da 6,5 cm ha aperture contraddistinte dai numeri 2, 4, 6 e 12 ed un distanziale di circa 14 mm;
il Milar da 10 cm. ha aperture contraddistinte dai numeri 3, 6, 12, 24, 48 e 96 ed un distanziale di circa 10 mm.
Dalla pubblicazione sull' Aristophot i campi di lavoro consigliati per i tre obiettivi e sistema Leica M con soffietto erano:
- per il Milar da 10 cm. : da 1:1 a 5:1;
- per il Milar da 6,5 cm: da 1:1 a 9:1;
- per il Summar da 35mm: da 2:1 a 16:1.
In ogni caso si parla di estensioni per il soffietto anche di 40 centimetri...
C'e' qualcuno che sa spiegarmi cosa indicano i numeri usati per le aperture di diaframma ? Sono dei fattori moltiplicativi dell'esposizione ?
A cosa servono i distanziali fra obiettivi e piastra ? Si e' voluta ottenere una sequenza definita di fattori di ingrandimento ?
Tutti i suggerimenti sono bene accetti, vorrei provare ad usare questi strani "macro".
Ciao.
Luca
Luca
- Franco Felici
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- Iscritto il: ven feb 18, 2011 7:40 pm
Re: Piu' di macro, meno di micro
Salve Luca, i riferimenti sulla ghiera del diaframma effettivamente corrispondono ai diversi rapporti di esposizione rispetto alla luminosità massima, ovvero ad esempio impostando il diaframma su 6 bisogna aumentare di sei volte il tempo di esposizione. Questo tipo di indicazione è presente anche in altri obiettivi analoghi, ad esempio è così anche negli Zeiss Luminar. In ogni caso la massima resa di solito si ottiene a tutta apertura e il diaframma va chiuso solamente quando si necessita di una maggiore profondità di campo.Luca Puntin ha scritto:C'e' qualcuno che sa spiegarmi cosa indicano i numeri usati per le aperture di diaframma ? Sono dei fattori moltiplicativi dell'esposizione ?
Gli obiettivi che hai acquistato (a proposito, complimenti per l'affare) erano già in produzione negli anni '30, in particolare i due Milar sono raffigurati a pag. 128 del secondo volume del Lager.
Per l'uso credo che ti convenga fare delle prove empiriche con tubi di prolunga e soffietto, cercando di stare nell'ambito dei rapporti di ingrandimento consigliati.
Buon divertimento, ciao,
Franco (già "Contarex")
- Luca Puntin
- Messaggi: 605
- Iscritto il: sab gen 17, 2009 11:15 pm
- Località: Udine (provincia)
Re: Piu' di macro, meno di micro
Grazie Franco !
Per i Milar non c'e' problema, per il Summar, strano ma vero, e' indicata la lunghezza focale, ma non la luminosita': bisognera' andare per tentativi. Per il soffietto no problem: ho il Novoflex doppia slitta con attacchi Leica R, piu' la serie originale di anelli macro per Leica R: con la R8 ed il DMR ci sara' da divertirsi.
Qui ho trovato un po' di dati tecnici:
https://onedrive.live.com/embed?cid=BEE ... ling="no">
Ho comperato sui mercatini un vecchio ingranditore Meopta per il 6x9 : e' incompleto (manca portanegativi e obiettivo), ma a me interessava la colonna con la cremagliera...
La base della torretta che porta i Milar ed i Summar ha un innesto a coda di rondine: mi tocchera' darmi da fare e cercare di costruire la slitta maschio che termini con una baionetta Leica R (ne ho proprio una che mi avanza, guarda il caso...).
Per i Milar non c'e' problema, per il Summar, strano ma vero, e' indicata la lunghezza focale, ma non la luminosita': bisognera' andare per tentativi. Per il soffietto no problem: ho il Novoflex doppia slitta con attacchi Leica R, piu' la serie originale di anelli macro per Leica R: con la R8 ed il DMR ci sara' da divertirsi.
Qui ho trovato un po' di dati tecnici:
https://onedrive.live.com/embed?cid=BEE ... ling="no">
Ho comperato sui mercatini un vecchio ingranditore Meopta per il 6x9 : e' incompleto (manca portanegativi e obiettivo), ma a me interessava la colonna con la cremagliera...
La base della torretta che porta i Milar ed i Summar ha un innesto a coda di rondine: mi tocchera' darmi da fare e cercare di costruire la slitta maschio che termini con una baionetta Leica R (ne ho proprio una che mi avanza, guarda il caso...).
Ciao.
Luca
Luca
- Franco Felici
- Messaggi: 5965
- Iscritto il: ven feb 18, 2011 7:40 pm
Re: Piu' di macro, meno di micro
Ti segnalo il link al manuale di istruzioni dell'Aristophot, molte delle tabelle sono comuni alla pubblicazione che già hai trovato, ma magari riesci a trarne comunque qualche utile informazione: http://microscope.database.free.fr/Acce ... ctions.pdf
Se il tuo Summar corrisponde a questo dovrebbe essere un 35mm f/4,5.
Se il tuo Summar corrisponde a questo dovrebbe essere un 35mm f/4,5.
Franco (già "Contarex")
- Luca Puntin
- Messaggi: 605
- Iscritto il: sab gen 17, 2009 11:15 pm
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Re: Piu' di macro, meno di micro
Grazie Franco !
Il Summar e' proprio quello, e' identico al mio. La pubblicazione che mi hai linkato e' a dir poco "illuminante" e, tra l' altro, contiene l' equivalena dei numeri di riferimento dei diaframmi con la scala corrente, quella cui siamo tutti abituati.
Ora ho materiale in abbondanza per gli esperimenti, se ne nasce qualche cosa postero' qui i risultati.
Il Summar e' proprio quello, e' identico al mio. La pubblicazione che mi hai linkato e' a dir poco "illuminante" e, tra l' altro, contiene l' equivalena dei numeri di riferimento dei diaframmi con la scala corrente, quella cui siamo tutti abituati.
Ora ho materiale in abbondanza per gli esperimenti, se ne nasce qualche cosa postero' qui i risultati.
Ciao.
Luca
Luca
- Luca Puntin
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- Iscritto il: sab gen 17, 2009 11:15 pm
- Località: Udine (provincia)
Re: Piu' di macro, meno di micro
Ho avuto un po' di tempo da dedicare a questo oggetto misterioso (... ma non tanto); questa e' la vista frontale con i tre obiettivi macro: il Summar da 35mm e' quello che sporge di piu' dal piatto rotante (con il tubo di prolunga conico), il Milar da 6,5 cm e' quello piu' basso e piccolo di diametro, il Milar da 10 cm e' quello con la lente di diametro maggiore.
Questa e' la vista posteriore della torretta a revolver, si nota l' innesto con le guide a coda di rondine e l' arresto eccentrico er la regolazione del centraggio del foro sull' asse ottico del comparatore balistico su cui era montata. La scritta in tedesco vuole dire "Sinistra", il che' conferma che c'era anche la torretta di destra.
Per utilizzare il tutto con una fotocamera occorreva, quindi, dotare il tutto di un attacco compatibile.... Ecco la mia soluzione:
Ho approffittato delle attrezzature di Officina di scuola e ho ricavato due pezzi, uniti da quattro viti M3 sotto le tenute di luce in velluto nero. La coda di rondine delle guide ha inclinazione di 60 gradi, la verniciatura raggrinzata esterna e' realizzata con un prodotto in bomboletta chiamato "Grinzex"
che viene di solito usato nel restauro di veicoli d' epoca, la baionetta Leica R ed il marchietto "Leitz - New York" sono stati acquistati su Ebay. Le viti di fissaggio della baionetta sono da M1,7 x 6 mm. I contatti ROM non servono proprio a nulla, ma la baionetta mi e' arrivata cosi'...
Ora la torretta diventa utilizzabile, sembra quasi nata cosi' :
Dai dati degli obiettivi dedotti dalle istruzioni del sistema "Aristophot" su cui erano utilizzati, si deduce che la distanza ottimale dal soggetto al piano di fuoco (pellicola o sensore che sia) va da un minimo di 15 ad un massimo di circa 75 centimetri, con una distanza lente anteriore obiettivo - soggetto che varia da un minimo di un paio di centimetri per il 35 mm a piu' di una decina per il 100 mm, in funzione del rapporto di ingrandimento che si vuole ottenere ( minimo 1:1 per il 100 mm, minimo 2:1 per gli altri due). Con una distanza totale fra i 35 ed i 45 cm tutti tre gli obiettivi rientrano nel loro range centrale di rapporto di ingrandimento consigliato, cosi' ho adottato questa soluzione :
Il supporto e' di un ingranditore Meopta Opemus per il 6x6 (la colonna e' piu' alta di quella di uno per il 35 mm), comperato per 25 Euro su un mercatino, la fotocamera e' la mia R8 con il DMR, attrezzata con mirino angolare con ingrandimento 1X e 2X (cod. 14300) e scatto remoto Leica Remore Controller R8 (cod. 14202) che aiuta a non muovere nulla durante lo scatto, ma anche visualizza i dati di scatto senza guardare nel mirino. I tubi di prolunga sono composti dal kit maschio + femmina da 25 mm. (cod. 14158) piu' due anelli intermedi da 25 mm. ciascuno ( cod. 14135). Il soffietto e' il Novoflex automatico per Leica R.
Il sistema esteso completo conta circa 300 mm. di estensione, cui vanno aggiunti i 47 mm. del tiraggio (registro) Leica R e lo spessore della torretta con il mio attacco (circa altri 30 mm), nonche' i distanziali che ogni singolo obiettivo ha interposti rispetto al piatto.
A conti fatti con i grafici dell' "Aristophot" alla mano, riesco ad ottenere il 2:1 col 100 mm, 4:1 con il 65 mm. e 8:1 con il 35 mm e credo che questo sia stato nelle intenzioni i chi ha calcolato le lunghezze dei distanziali da porre sotto a ciascun obiettivo, cioe'di avere rapporti di riproduzione esattamente doppi l' uno rispetto al precedente, stando all' incirca nel mezzo della prestazione massima di ciascun obiettivo (il Summar 35 dovrebbe arrivare al 16:1...).
Ho fatto qualche foto alla filigrana di una banconota da 20 Euro, nuovo tipo, con:
Milar 10 cm (100 mm.), ISO 100 ed 1/15 s.
(dovremmo essere sul 2:1)
Milar 6,5 cm (65 mm.), ISO 100 ed 1/4 s.
(dovremmo essere sul 4:1)
Summar 35 mm., ISO 100 ed 1 s.
(dovremmo essere sull' 8:1)
Tutte le riprese sono a TA (f4.5 o f4.8 ) , quella col Summar non e' il massimo per la messa a fuoco difficoltosa da stimare nel mirino, vista la ridottissima profondita' di campo. Comunque i risultati mi sembrano incoraggianti. Prossimo passo: migliorare l' illuminazione e chiudere un pochino i diaframmi, usando un paio di flash inclinati a 45 gradi rispetto alla verticale e posizionati lateralmente al soggetto, ma piu' alti dell' obiettivo.
Questa e' la vista posteriore della torretta a revolver, si nota l' innesto con le guide a coda di rondine e l' arresto eccentrico er la regolazione del centraggio del foro sull' asse ottico del comparatore balistico su cui era montata. La scritta in tedesco vuole dire "Sinistra", il che' conferma che c'era anche la torretta di destra.
Per utilizzare il tutto con una fotocamera occorreva, quindi, dotare il tutto di un attacco compatibile.... Ecco la mia soluzione:
Ho approffittato delle attrezzature di Officina di scuola e ho ricavato due pezzi, uniti da quattro viti M3 sotto le tenute di luce in velluto nero. La coda di rondine delle guide ha inclinazione di 60 gradi, la verniciatura raggrinzata esterna e' realizzata con un prodotto in bomboletta chiamato "Grinzex"
che viene di solito usato nel restauro di veicoli d' epoca, la baionetta Leica R ed il marchietto "Leitz - New York" sono stati acquistati su Ebay. Le viti di fissaggio della baionetta sono da M1,7 x 6 mm. I contatti ROM non servono proprio a nulla, ma la baionetta mi e' arrivata cosi'...
Ora la torretta diventa utilizzabile, sembra quasi nata cosi' :
Dai dati degli obiettivi dedotti dalle istruzioni del sistema "Aristophot" su cui erano utilizzati, si deduce che la distanza ottimale dal soggetto al piano di fuoco (pellicola o sensore che sia) va da un minimo di 15 ad un massimo di circa 75 centimetri, con una distanza lente anteriore obiettivo - soggetto che varia da un minimo di un paio di centimetri per il 35 mm a piu' di una decina per il 100 mm, in funzione del rapporto di ingrandimento che si vuole ottenere ( minimo 1:1 per il 100 mm, minimo 2:1 per gli altri due). Con una distanza totale fra i 35 ed i 45 cm tutti tre gli obiettivi rientrano nel loro range centrale di rapporto di ingrandimento consigliato, cosi' ho adottato questa soluzione :
Il supporto e' di un ingranditore Meopta Opemus per il 6x6 (la colonna e' piu' alta di quella di uno per il 35 mm), comperato per 25 Euro su un mercatino, la fotocamera e' la mia R8 con il DMR, attrezzata con mirino angolare con ingrandimento 1X e 2X (cod. 14300) e scatto remoto Leica Remore Controller R8 (cod. 14202) che aiuta a non muovere nulla durante lo scatto, ma anche visualizza i dati di scatto senza guardare nel mirino. I tubi di prolunga sono composti dal kit maschio + femmina da 25 mm. (cod. 14158) piu' due anelli intermedi da 25 mm. ciascuno ( cod. 14135). Il soffietto e' il Novoflex automatico per Leica R.
Il sistema esteso completo conta circa 300 mm. di estensione, cui vanno aggiunti i 47 mm. del tiraggio (registro) Leica R e lo spessore della torretta con il mio attacco (circa altri 30 mm), nonche' i distanziali che ogni singolo obiettivo ha interposti rispetto al piatto.
A conti fatti con i grafici dell' "Aristophot" alla mano, riesco ad ottenere il 2:1 col 100 mm, 4:1 con il 65 mm. e 8:1 con il 35 mm e credo che questo sia stato nelle intenzioni i chi ha calcolato le lunghezze dei distanziali da porre sotto a ciascun obiettivo, cioe'di avere rapporti di riproduzione esattamente doppi l' uno rispetto al precedente, stando all' incirca nel mezzo della prestazione massima di ciascun obiettivo (il Summar 35 dovrebbe arrivare al 16:1...).
Ho fatto qualche foto alla filigrana di una banconota da 20 Euro, nuovo tipo, con:
Milar 10 cm (100 mm.), ISO 100 ed 1/15 s.
(dovremmo essere sul 2:1)
Milar 6,5 cm (65 mm.), ISO 100 ed 1/4 s.
(dovremmo essere sul 4:1)
Summar 35 mm., ISO 100 ed 1 s.
(dovremmo essere sull' 8:1)
Tutte le riprese sono a TA (f4.5 o f4.8 ) , quella col Summar non e' il massimo per la messa a fuoco difficoltosa da stimare nel mirino, vista la ridottissima profondita' di campo. Comunque i risultati mi sembrano incoraggianti. Prossimo passo: migliorare l' illuminazione e chiudere un pochino i diaframmi, usando un paio di flash inclinati a 45 gradi rispetto alla verticale e posizionati lateralmente al soggetto, ma piu' alti dell' obiettivo.
Ciao.
Luca
Luca
Re: Piu' di macro, meno di micro
Complimenti ottima realizzazione!
Alessandro
Il perfetto viaggiatore non conosce la propria destinazione (Lao Tsu)
http://www.alessandrosaponaro.com
Instagram: a.saponaro.photography
https://www.flickr.com/photos/130082956@N04/
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- Iscritto il: mar ago 28, 2007 6:53 pm
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Re: Piu' di macro, meno di micro
La trattazione dell'amico Luca ed i succesivi interventi mi convincono a spostare questa conversazione nel nostro Archivio tecnico, in modo che sia sempre fruibile a tutti.
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