Sottoscrivo. Aggiungo che è così da sempre, sia col metodo analogico che con quello digitale.luciano.xxk ha scritto:Considerare la stampa (sia analogia che digitale) un'attività necessaria o da valutare in termini di convenienza economica è incongruo.
Considerando costi, tempo per studiare, tempo per la stampa vera e propria, prove, sprechi , frustrazioni quando il risultato è sotto le aspettative etc, il tutto ha senso solo se la stampa è goduta di per sè come una parte non marginale della soddisfazione di produrre una foto.
Chi ama soprattutto scattare, e considera la stampa come una tassa, fa mille volte meglio ad affidarsi a un buon laboratorio.
Entrambe scelte del tutto comprensibili e legittime.
Mi permetto però di spezzare un'altra lancia a favore della stampa cosiddetta "amatoriale", che a dispetto del termine è quasi sempre migliore di quella dei laboratori, proprio perchè fatta con una passione tale che non ammette risultati mediocri (ma è lo stesso motivo per cui vogliamo tutti Leica, no?).
Naturalmente parlo dei laboratori dei grandi circuiti, oggi tutti solo digitali e che propongono la stampa in pochi minuti. In questi casi, spesso la sola scelta che si propone al cliente è: "Su carta opaca o lucida?". E' come chiedere a chi vuol comprare un'auto: "Benzina o diesel?"