Pellicole & Co.

si parla di pellicole, processi, materiali, attrezzature, sviluppo, stampa, fotografia analogica

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luciano.xxk
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da luciano.xxk » mer gen 20, 2016 2:37 pm

alessioblve ha scritto: consigli per lo sviluppo della panf ... grana extrafine e gamma dinamica estesa ...
se l'esigenza è quella scritta: Perceptol stock

Se invece lo usi 1+1 ottieni:

- grana un pochino meno invisibile (a mio gusto più gradevole)
- recupero di circa mezzo stop di sensibilità effettiva, che il perceptol puro abbassa
- minor tendenza a tappare le luci, caratteristica abbastanza classica dei bagni solfitosi

Un mio conoscente - bravo - mi ha parlato bene dell'accoppiata con XTOL, ma per me è un relata refero.

Comunque penso tu sappia che la PanF è una pellicola un po' bizzosa, che lascia poco margine di processo: esposizione mai scarsa e sviluppo ben controllato
Ciao Luciano

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maxberek
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da maxberek » mer gen 20, 2016 4:51 pm

mi ha pregato di non portargli più hp5+ perche', dice, sono solo il ricordo di ciò che furono...
Ecco, toccato il tasto dolente...
Se non avete mai provato cosa significa caricare la macchina con una Tri-X di una quarantina di anni fa, magari emulsione americana, allora non fatelo con una "moderna"...
La Tri-X, o la Hp5 (allora si chiamava Hp4) di oggi non si possono nemmeno definire un pallidissimo ricordo delle pellicole di allora.
Purtroppo vale per quasi tutte le emulsioni: oggi l'argento (carissimo) glielo fanno appena vedere; se penso a certi negativi Ferrania P30 o Adox, che usava mio padre, e alla loro gamma tonale infinita mi viene da piangere...
Per forza poi uno passa in toto al digitale, lasciando le pellicole ai bei ricordi passati.
consigli per lo sviluppo della panf ... grana extrafine e gamma dinamica estesa ...
Tetenal Neofin Blu, se lo fanno ancora...
Sulla bizzosità della Pan-F concordo: pellicola affascinante (sempre riferita a quella di allora), ma decisamente da trattare con i guanti e con massima attenzione alla corretta esposizione.

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Franco Felici
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da Franco Felici » mer gen 20, 2016 5:11 pm

maxberek ha scritto:la Hp5 (allora si chiamava Hp4)
Beh Edgar anche "allora" la HP4 (che era nata dieci anni prima) era un'altra cosa, forse ricorderai che quando fu introdotta la HP5 come al solito all'inizio ci si divise tra nostalgici e maniaci dell'ultima novità...!
N.B. "Allora" correva l'anno 1976, esattamente quaranta anni fa.
Franco (già "Contarex")

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luchino85
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da luchino85 » mer gen 20, 2016 11:00 pm

A voi che avete avuto la fortuna di maneggiare vecchie glorie che hanno fatto storia, oggi, quali pellicole si avvicinano maggiormente ai fasti di in tempo?
Luca Tabbia.

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luchino85
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da luchino85 » mer gen 20, 2016 11:05 pm

Inoltre, per quel poco che ho visto io, sembra che le moderne pellicole più che mirare a gamme tonali estesissime rispecchino, nella resa, quel gusto per forti contrasti dove i neri profondi e i bianchi squillanti la fanno da padroni...
Luca Tabbia.

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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da nikarlo » gio gen 21, 2016 9:21 am

Secondo molti le pellicole dalla resa più antica sono quelle da cinema, sviluppate adeguatamente e quindi con rivelatori coevi...
C
Kodak xx 5222
Orwo nelle due sensibilità.
Ciao,
Carlo.
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da luciano.xxk » gio gen 21, 2016 9:50 am

luchino85 ha scritto:Inoltre, per quel poco che ho visto io, sembra che le moderne pellicole più che mirare a gamme tonali estesissime rispecchino, nella resa, quel gusto per forti contrasti dove i neri profondi e i bianchi squillanti la fanno da padroni...
Guarda, so bene che si legge questo in giro, ma io ci credo relativamente.

La restituzione relativa dei valori di luminanza del soggetto in valori di bianco e di nero è univocamente determinata dalla curva sensitometrica, e dipende dalla pellicola e da come viene sviluppata.

In fase di stampa si introducono altre variabili, ma visto che qui parliamo di confronto di pellicole, queste sono al momento off topic.

Sia con pellicole "antiche", o per meglio dire classiche, che con pellicole "moderne", come ad esempio tutte le T-grain, puoi ottenere negativi con gamma, o con indice di contrasto, sostanzialmente paragonabile.

Affilando molto l'analisi possiamo dire che le pellicole di un tempo tendevano ad avere la curva sensitometrica a forma sigmoide, mentre quelle moderne sono più lineari, anche a valori elevati di esposizione.

L'effetto qual'è? In mano ad uno stampatore che sa il fatto suo, le pellicole moderne consentono si spremere maggior dinamica residua anche nelle zone molto scure e molto chiare della foto, laddove quelle classiche tendevano / tendono a comprimere un po' la separazione tonale ai limiti della scala di restituzione.

Attenzione però: poiché tutto deve passare attraverso "l'imbuto" della restituzione su carta, quando si cerca di spremere la separazione tonale agli estremi, ci mangiamo un po' di dinamica nella parte centrale della scala, che tra l'altro è quella fisiologicamente di più immediata percezione da parte dell'osservatore; è da qui che nasce la preferenza di molti per le pellicole di tecnologia classica, ed anche un po' di nostalgia per materiali oggi scomparsi.

Comunque con scelte opportune in fase di sviluppo e di stampa il comportamento delle due macro famiglie possono essere assai avvicinati, e credo che - a parte per la dimensione o struttura della grana, che è relativamente semplice discriminare - ci voglia davvero un occhio super allenato per dire con che pellicola è fatta una foto.

In definitiva secondo me non esiste una classifica, bisogna sapere cosa si vuole ottenere, e conoscendo il comportamento dei ns materiali, perseguirlo.
Ciao Luciano

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maxberek
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Re: Pellicole & Co.

Messaggio da maxberek » ven gen 22, 2016 10:36 pm

A voi che avete avuto la fortuna di maneggiare vecchie glorie che hanno fatto storia, oggi, quali pellicole si avvicinano maggiormente ai fasti di in tempo?
Nessuna.
Ho provato le Adox (penso di produzione Efke), ma, a parte la vecchia 25 iso (mi pare che l'abbiano cambiata), dichiarata "ricca di argento", non mi hanno esaltato più di tanto. Nemmeno da paragonare con le storiche Adox e Perutz.
Le uniche che riesco ancora ad usare (anche se pellicola ormai ne faccio poca) sono le t-grain (T-Max).

Luciano, in parte hai ragione, se ragioniamo in termini di pura sensitometria.
Ma l'estensione tonale non è solo un fatto teorico: le pellicole attuali, per forza di cose povere di Ag, non riescono, secondo me, a generare tutta la gamma infinita di grigi (parlo di pellicole sviluppate come si deve e con rivelatori adatti, nonchè esposte con tutti i crismi: se cominciamo a pasticciare in un solo passaggio della catena di trattamento, addio...) che le pellicole ricche di argento producevano.

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