Scritto da Edgar in arte maxberek
Cerchiamo, per quanto possibile di fare un pò di chiarezza sulle versioni di questo obiettivo, ben consci che non ci sarà mai certezza su alcuni dati.
Cominciamo dalle due grandi "famiglie" del Lux 35 preasferico (quelle sulle quali mi sembra si faccia più confusione), obiettivo prodotto da Leitz ininterrottamente dal 1961 (qualcuno sostiene dal 1960, tanto per semplificare le cose...) al 1995. Ufficialmente lo schema ottico è sempre lo stesso, sette lenti in cinque gruppi, da f1,4 a f16 TUTTI in montatura baionetta M. Un progetto di Walter Mandler.
Il primo tipo: sia per M2 (11870 chrome; 11869 black paint, ma con corona chrome, molto raro), che per M3 con occhiali (11871 sia chrome, che 11872 black paint); filettatura per filtri E41; paraluce OLLUX. Tutti con blocco all'infinito. Minima M.a.f. ad 1m per M2, a 0,65 per M3. Inizio produzione 1961 (ufficialmente) e fine nel 1966. Fino al n° 2.166.700
Prima versione 11870 per M2
Rara versione 11869 black paint per M2, con accanto il tappo originale e il paraluce OLLUX a pressione ed incastro.
Prima versione con occhiali per M3
Particolare di un rarissimo Prima Versione goggled black, con corona nera invece che cromata e numerazione in piedi rossa invece che gialla. Sempre che sia autentico...
Il secondo tipo (o seconda versione): sia per M2 (11870, nero anodizzato; fino al 1968 con blocco all'inf. poi senza; alcuni esemplari con finitura in titanio 11860) che per M3 con occhiali (11871, nero anodizzato, tranne qualche rarissimo black paint, forse apocrifo; blocco all'infinito); paraluce 12504; filtri serie VII da inserire nel paraluce 12504; minima m.a.f. ad 1m per M2, a 0,65 per M3; prodotto dal 1966-67 al 1995.
Seconda versione per M2
Summilux 35 II tipo normale M2 con accanto versione rifinita in titanio
Seconda versione con occhiali per M3
Il paraluce per seconda versione, 12504 che, separato, monta i filtri Serie VII
Tutti i Summilux 35 preasferici, sia Ia che IIa versione, sono stati prodotti in Canada. Anche se le ultime versioni del II tipo (matr. 3.xxx.xxx) vengono chiamati, "M - Germany", molto probabilmente venivano solo assemblati, in parte, in Germania.
E veniamo al "problema" più dibattuto: le quantità effettivamente prodotte, sopratutto della prima versione, più rara visto che ne è stata costruita una quantità minore, quindi con quotazioni sul mercato decisamente superiori.
Qui c'è veramente da perdersi e la letteratura disponibile non ci è di molto aiuto, ma proviamoci lo stesso.
Purtroppo (fonte Erwin Puts) fino al 1663-64 i lotti di Lux 35 sui registri (sempre più o meno ufficiali e precisi) non venivano separati da quelli del Summilux 50 coevo, quindi è difficilissimo capire quanti ne siano stati prodotti sia per M2 che per M3, cromo o neri laccati.
I primi lotti del Lux 35 che compaiono sui registri sono del 1964.
Comunque risulta che fino alla matr. 2.166.700, siano stati prodotti, secondo Rogliatti ed altri autori 1100 Summilux I° tipo per M2; e 1200 sempre I°tipo per M3.
Secondo Laney, invece le quantità sono rispettivamente 788 I°tipo per M2 e 1120 I°tipo per M3. E per il Leica WiKi e E.Puts siamo a 1155 neri e 1216 cromati I° tipo senza specificare se per M2 o M3.
Quasi tutti cromati, i black paint, sia M2 che M3, sono veramente poche decine (immaginarsi il valore di un black originale...).
Ma anche qui certezze non ce ne sono: come si può vedere dall'intervento di ADS nel thread citato da Franco, addirittura si parla di soli 300 esemplari cromo per M2... (non conosco la fonte di tale informazione).
Comunque dal n°2.166.701 (Lager, Laney; 2167701 per Puts) il Summilux 35 pre viene modificato nel secondo tipo.
Non è certo se viene modificato lo schema ottico, qualcuno dice di si (Van Hasbroeck), qualcuno di no, sicuramente nel corso di tutti gli anni nel quale è rimasto in produzione almeno il trattamento antiriflessi deve aver subito qualche miglioramento, visto che tra i primi I°tipo e gli ultimi II°tipo la differenza di resa è rilevabile, almeno da un occhio attento.
Infine nel 1995 (matr. 3710002 secondo Puts) la produzione di questo longevo ed apprezzato obiettivo termina, lasciando posto ai primi asferici, in "coabitation" con il Summilux 35 Aspherical, dal 1991 al 1994 e poi definitivamente dal Summilux 35 M Asph dal 1994-95.
Si parla di una produzione di 28.350 pezzi del secondo tipo.
E veniamo alla resa: visto che, come per gli obiettivi Leitz del periodo, si fece nel progetto abbondante uso di vetri a bassa dispersione ed ottimale indice di rifrazione, per lo più a base di terre rare come il Lantanio, le foto che produce questo piccolo "gigante di luce" hanno il tipico "imprinting" Leitz dell'epoca, grande plasticità e trasparenza, ariosità e grande apertura delle ombre. A t.a. la resa è morbida ma incisa, specie al centro, con basso contrasto generale e buon microcontrasto. Purtroppo affetto da coma evidente ai bordi (le famose farfalline da coma sui punti luce) e da quello che lo fa amare da molti ed odiare da altri, il famoso "Leica glow", una specie di diffusione o alone ai bordi delle superfici molto chiare, dovuto all'aberrazione sferica ed al coma, che allora non poteva essere sufficientemente corretto, su un ottica grandangolare e di apertura massima "limite" per quei tempi. Inoltre è evidente, al chiudere del diaframma, una vistosa curvatura di campo.
Chiudendo anche solo di un paio di stop, il nostro Lux vira di 180°: resa secca, più evidente del cugino Summicron 35, assoluta assenza di distorsione e grande plasticità, con maggiore evidenza alla resa ariosa, sempre rispetto al Cron.
Ha ancora senso usare questo piccolo capolavoro, in epoca di sensori ultraperformanti?
Dipende. Se siete amanti della fotografia classica, magari in bianco e nero, con resa plastica e siete disposti a subire le sue bizze da cavallo di razza (mi riferisco alle "famose" lunette di riflessione che si generano se la lente frontale viene esposta ai raggi intensi di una fonte luminosa di taglio, e non facilmente verificabili in ripresa), direi assolutamente di si, il digitale ne esalta, anzi, le caratteristiche.
Se invece amate sopratutto la resa moderna e uniforme centro-bordi, e non siete disposti ad avere "sorprese", meglio andare sugli asferici.
Poi è anche una questione di gusti: io il mio Lux del 1972 non lo cederei neanche sotto minaccia...
Spero di aver chiarito alcuni punti che spesso, specie per chi è alle prime armi nel mondo Leica M, vengono dibattuti.
Se qualcuno di voi, che ha informazioni più precise sulla storia dei Summilux 35 preasferici, avrà voglia di contribuire a fare chiarezza, è il benvenuto, sopratutto se vorra correggere qualche eventuale svarione che può essermi sfuggito.
Spero di non avervi annoiato...
P.S. Aggiungo solo che sul sito del Leica Wiki a proposito del Summilux 35 I° tipo ci sono alcuni dati inesatti, secondo me, sul numero degli obiettivi prodotti (prima si parla di <6400 pezzi prodotti, poi 7500 conteggiando anche dei Lux 50, mah...) e poi viene illustrato il tipo per M3, che però è un normale II° tipo con occhiali.
I Summilux35 preasferici
Moderatore: Ferruccio Lobba
I Summilux35 preasferici
Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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