Sicuro di fare cosa gradita Lo Staff raccoglie qui - perché siano sempre facilmente rintracciabili - alcuni interessanti interventi sull'argomento.
Tutto comincia quando "luigi65" chiede: " ...ho comprato una Leica iiif del 1951 con un summar del 1937. Volevo chiedere se a Vs giudizio c'e' un modo sicuro per pulire il corpo da piccoli residui di sporcizia che si accumulano nei punti più stretti ... "
Di seguito i consigli dell'amico "webmax" al secolo Massimo, che ringraziamo per aver condiviso le sue esperienze in merito.
Primo intervento.
Visto che è una III F del 51 , non è sicuramente in finitura nera fornita alle forze armate svedesi nel 56, quindi puoi operare tranquillamente .
Io consiglio di passare tutto il corpo, dove possibile, con una gomma morbida da matita, naturalmente col tappo sul bocchettone: già con questa operazione il metallo viene pulito a secco. Poi,dopo una bella spompettata e un passaggio con pennello morbido, se ci sono ancora zone di sporco tenace, si può passare delicatamente e velocemente un panno di cotone prelavato, o un panno in microfibra, inumidito con benzina avio ( anche la benzina dello zippo va bene pur contenendo una piccola quantità di oli) facendo attenzione a non bagnare la vulcanite.
Succesivamente usare un altro panno prelavato/microfibra inumidito con acqua leggermente saponata sulla vulcanite.Poi passare un panno semplicemente umido come risciaquo.
Per ultimo trattare la vulcanite con un velo di glicerina per ridare morbidezza al rivestimento.
Tutto ciò va bene per fotocamere cromate come la tua.
Per le nere o , peggio, black paint, evitare, se possibile, i solventi ed usare semplicemente un panno morbido leggermente inumidito con acqua.
Per i punti difficili, cerca di arrangiarti con una striscia di panno sottile e con movimento " vai e vieni " o, delicatamente, con uno stuzzicadenti avvolto dal panno.
Secondo intervento.
Tutto ciò è frutto di un po' di esperienza e dei saggi consigli a mia volta ricevuti che volentieri condivido con voi.
L' amore per questi meravigliosi oggetti ci spinge ad apprezzarli in tutte le loro sfaccettature, compresa la consapevolezza di lasciarli come sono stati trovati, con la "patina" del tempo; in qualche caso, però, si può fare qualche piccolo restauro conservativo.
Teniamo sempre presente che il lavoro di pulizia deve essere un lavoro superficiale e non invasivo con particolare attenzione all' uso di solventi che possano entrare in contatto con parti non metalliche, lasciando ai laboratori specializzati i casi più ostici.
Parallelamente alla pulizia, un intervento che è possibile fare in casa è il ripristino delle scritte sulla calotta.
Premetto che qualsiasi intervento che cancelli i segni del tempo va fatto " cum grano salis " nel senso che, se si possiede un pezzo raro e quindi di valore collezionistico, è IMPERATIVA la conservazione nello stato di originalità in cui l' oggetto è pervenuto a noi ( sporco a parte... ), pena la perdita di valore dell' oggetto stesso. Per esempio se veniamo in possesso di una M3 black paint con mancanze di vernice, teniamola così, assolutamente non cerchiamo di ritoccare nulla !
Questo è un caso estremo, ma io non toccherei nemmeno una più comune Leica II nera: la lascerei nelle condizioni in cui la trovo per conservarne il " sapore " vissuto.
Mi riferisco quindi alle tante macchine cromate tipo IIIF, IIIC, M2, M3, M4, M5 cosiddette " da uso " sulle quali è possibile fare un restauro conservativo.
Quindi potremo operare al ripristino delle scritte nere sulla calotta solo su modelli comuni. Dico scritte nere perchè è implicito che le scritte nere sono su calotta cromata e potremo farlo con relativa facilità; sconsiglio vivamente di ripristinare le scritte bianche su calotta nera anodizzata o peggio black paint per non rischiare di rovinare il rivestimento.
Fornitevi di vernice nitro nera opaca ( quei barattolini per modellismo ), di un pennellino, di solvente per vernici, di un tampone fatto con un parallelepipedo di legno o di polietilene circa di lunghezza della fotocamera, e di un pezzo di tela senza cuciture ( per esempio la tela per camicie ) sufficientemente grande da avvolgere abbondantemente il parallelepipedo, lasciando della tela in più che verrà " ritorta " su se stessa per tendere quella sul lato opposto che dovrà andare a contatto con le scritte.
Dopo aver pulito la parte, riempite le scritte sulla calotta con la vernice, aspettate il tempo necessario perchè la vernice asciughi ma non secchi ( 10/15 minuti dovrebbero essere sufficienti ), poi avvolgete il tampone con il pezzo di tela tenendolo ben teso su una faccia ( la faccia che andrà a contatto con le scritte ), versate un po' di solvente su quella faccia del tampone perfettamente piana in modo che imbibisca tutta la superficie e passate rapidamente il tampone imbevuto sulla scritta precedentemente riempita di vernice. Due o tre passaggi di cui l' ultimo molto veloce ( cambiando leggermente la posizione del tampone per operare con una porzione di tela non sporca di vernice ) dovrebbero essere sufficienti a togliere le sbavature e a lasciare la scritta completamente rinnovata . Mettete la macchina a riposare lontano dalla polvere, in un armadietto, fino al giorno dopo.
Consiglio : non fate subito il lavoro sulla fotocamera, ma allenatevi con una vecchia targhetta di ottone o simile per familiarizzare col quantitativo di vernice da usare e col movimento da effettuare per togliere la vernice in eccesso.
Buon lavoro se deciderete di farlo, ma ricordatevi che le nostre Leica sono tutte belle anche se non restaurate; basta che tecnicamente siano perfette e vi daranno soddisfazione per tutta la vita.
Pulizia dei corpi macchina
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