mini test 35 lux new
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- a.feliziani
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Sul nuovo Summilux, montando il paraluce, la coperura del mirino , o meglio della cornicetta interessata, si riduce di molto poco (6% circa all'infinito e 10% a 1 metro).a.feliziani ha scritto:Sinceramente Ario, sul mio Summicron non uso mai il paraluce e non ho mai avuto problemi di abbassamento di contrasto.
Forse sono stato fortunato finora a trovarmi in situazioni di luce non difficile.
E' che l'idea di avere il paraluce montato che copre molto il mirino mi dà alquanto fastidio.
In ogni caso il paralauce oltre a svolgere il compitoper cui è stato inventato costituisce una buona protezione delle lenti da urti accidentali e ditate.
Ciao, Ario
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Per Aldo, ho fatto gli scatti a 2 metri con tutti i diaframmi fino a f 11, tutto perfetto! Addio Shift Focus, almeno nel mio esemplare.
Il moirè appare talvolta dipende dalla luce, infatti qualche ora prima di scattare le immagini del lume, le prime per capirci, ero stato costretto a ripeterle perchè non era a fuoco dove volevo, e lì c'era evidente moirè, nella serie successiva nulla!
Antonio
Il moirè appare talvolta dipende dalla luce, infatti qualche ora prima di scattare le immagini del lume, le prime per capirci, ero stato costretto a ripeterle perchè non era a fuoco dove volevo, e lì c'era evidente moirè, nella serie successiva nulla!
Antonio
- Roberto Piero Ottavi
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In realtà dipende sia dallla capacità risolvente del sensore che da quella dell'ottica, infatti compare quando la frequenza spaziale dei dettagli che si ripetono in un soggetto e che sono risolti dall'obbiettivo (la fitta trama di un tessuto oppure una griglia ad es.) è più alta della frequenza di Nyquist che caratterizza il sensore.
Ciao, Ario
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Roberto nel caso specifico, io aggiungerei dal sensore e dall'inclinazione della luce, poichè a parità di sensore, a parità di ottica e a parità di soggetto o trama, in quelle effettuate in precedenza (forse perchè in luce diffusa, mentre nella seconda serie la luce presentava un'inclinazione diversa.
Antonio
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- Roberto Piero Ottavi
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Scusatemi, se in pellicola il moirè non compare significa che il fenomeno, "frequenza spaziale dei dettagli che si ripetono in un soggetto e che sono risolti dall'obbiettivo", o meno, è dovuta all'uso digitale e quindi si riconduce al sensore.
Punto
Saluti
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Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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Sì Roberto, hai ragione, è un fenomeno tipico del digitale, per il motivo che in analogico non c'è conversione del segnale, quello che voleva dire Ario è che con lo stesso sensore cambiando ottica, a parità di altre condizioni, il fenomeno può non verificarsi. Questo in quanto è la risoluzione complessiva sensore-obiettivo che, alle alte frequenze spaziali (particolari molto piccoli e ripetitivi), può generare moire. Con il medesimo sensore, utilizzando un obiettivo meno performante il moirè può non esserci in quanto l'accoppiata sensore-obiettivo meno risolvente può fungere da filtro passa-basso, e pertanto eliminare il moirè (o meglio renderlo meno visibile). In questi casi il cosniglio è appunto quello di ridurre la risoluzione compelssiva del sistema, sfuocando leggermente oppure cambiando la distanza di ripresa (cambia la frequenza spaziale), oppure scattare in Jpeg (meno risolvente).