M9 differenze e controllo qualità

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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Alberto (muralto)
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Messaggio da Alberto (muralto) » gio nov 05, 2009 1:08 am

Se monto un 35mm inquadrerò la scena con la cornice del 35, l'esposizione verrà calcolata su di un ipotetico cerchio di diametro circa 2/3 del lato corto della cornicetta;
se monto un 90 inquadrerò la scena con la cornice del 90 e l'esposizione verrà calcolata sempre dallo stesso ipotetico cerchio, che questa volta però dovrò visualizzare come molto più piccolo, dal momento che la cornice del 90 è più piccola di quella del 35.
E' da qui che nasce l'inghippo : il cerchietto (o bollino) dove agisce l'esposimetro dovrò io vederlo diverso, in base all'obiettivo che monto ! :wink:
(a me così sembra più semplice)
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Moreno

Messaggio da Moreno » gio nov 05, 2009 2:31 am

Nei fatti avremo sempre una misurazione media molto centrale...con entrambe le ottiche, giusto?
Giusto.

:lol:

In pratica il motivo del contendere è proprio questo:
la misurazione chiamatela media, spot, semispot, ma è sempre la stessa, con qualunque obiettivo.
Eppure c'è chi continua a credere che sia diversa al variare della focale, e sinceramente non capisco come faccia a prendere un tale abbaglio.

Però adesso è meglio che la finiamo, sennò si arrabbia pure Sante.

Buona notte a tutti.

Moreno Carloni

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Domenico Caminiti
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Messaggio da Domenico Caminiti » gio nov 05, 2009 8:37 am

Caro Moreno,
io invece credo che il post si sia infilato in un cul de sac.
Non mi pare che qualcuno continui a credere, nè abbia mai detto, che la misurazione possa variare in relazione alla focale utilizzata, ma, molto più semplicemente, che nel caso del mirino di una telemetro il campo inquadrato che misura l'esposizione è relativo alle cornicette visualizzate, con i rapporti già specificati precedentemente.
Sostanzialmente si afferma la stessa cosa, solo che, probabilmente, qualcuno recepisce differentemente quanto scritto da Andrea De Sanctis all'inizio, che ritengo più che chiaro.

Buona giornata.
Domenico

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Messaggio da Alberto (muralto) » gio nov 05, 2009 1:29 pm

Domenico Caminiti ha scritto:...qualcuno recepisce differentemente quanto scritto da Andrea De Sanctis all'inizio, che ritengo più che chiaro
Caro Domenico, a me non importa andare contro o in favore di qualcuno, però prova a rileggere bene i primi 3 messaggi di Andrea e poi dimmi cosa ne deduci;
a me non sembra proprio chiaro, ma anzi sbagliato.
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Domenico Caminiti
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Messaggio da Domenico Caminiti » gio nov 05, 2009 1:57 pm

Abbi pazienza Alberto, ma continui a non recepire e non ho la possibilità di farti un disegno per spiegarmi.

Andrea De Sanctis ha scritto che la quantità di luce che entra dall'obiettivo e che va a colpire il dischetto bianco, varia in funzione dell'angolo di campo dell'obiettivo, di conseguenza, sempre con riferimento al dischetto bianco, la lettura decrescerà man mano che il campo inquadrato si restringe, da media con i grandangoli a spot con i tele, cosa peraltro già specificata da Gianluca. Sostanzialmente, solo che in maniera semplicistica, tu dici la stessa cosa, cioè che la lettura varia al variare dell'angolo di campo ripreso, solo che non recepisci che il motivo è dovuto alla quantità di luce che va a colpire il dischetto bianco.

Da quel che scrivi, si ha come l'impressione che tu abbia recepito che il dischetto bianco possa magicamente aumentare o diminuire la superficie ad ogni cambio di obiettivo, ma questo, te lo assicuro, rimane sempre delle stesse dimensioni, ne viene solo colpita l'intera superficie con i grandangolari, riducendosi con il restringimento del campo inquadrato.

Nella speranza di essermi spiegato meglio, ma soprattutto tu abbia recepito meglio, al tuo posto mi sforzerei di comprendere bene prima di scrivere che in questo caso Andrea abbia sbagliato.

E con questo passo e chiudo anch'io.

Buona giornata.
Domenico

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Messaggio da santecastignani » gio nov 05, 2009 2:05 pm

Io propongo di chiudere il topic, non mi sembra che il susseguirsi di post chiarisca nulla, anzi, aggiunge confusione su un tema che, abbiate pazienza, in un forum Leica dovrebbe essere nell'abbecedario.

L'esposimetro della M6/7/MP funziona come qualunque altro esposimetro TTL; i dati forniti dipendono dalla quantità di luce e dal diaframma, non dalla focale;
quest'ultima influisce sull'angolo di misurazione, ma non nella percentuale di fotogramma misurato;

tutti questi elementi non cambiano rispetto a una reflex TTL;

l'unica differenze è che in una macchina a telemetro l'area di misurazione va parametrata alla cornicetta in uso.
ciao, Sante

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Messaggio da Alberto (muralto) » gio nov 05, 2009 2:09 pm

A questo punto credo proprio che sia tu a non aver capito...
Se mi mandi in MP il tuo numero di telefono ti chiamo e ci chiariamo.
(anche se io le cose ce le ho avute sempre molto chiare)
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Messaggio da Alberto (muralto) » gio nov 05, 2009 2:11 pm

Sante, sono 2 giorni che io vado dicendo la stessa cosa...
Grazie, ciao
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ho

Messaggio da AlClaMed » gio nov 05, 2009 2:20 pm

Ho l'impressione che ogni uno a suo modo dica la stessa cosa.

E vissero tutti felici e contenti...
Un saluto, Aldo Claudio.
aldoclaudio.medorini@gmail.com

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Messaggio da Andrea Podesta' » gio nov 05, 2009 2:20 pm

Ci provo …
Pensiamo per un attimo a quello che succede sul solo fotogramma dietro la tendina .... con qualunque ottica innestata sarà uguale il rapporto tra area inquadrata e area misurata per l’esposizione.
Ora guardiamo dentro alle cornicette : innestando le stesse ottiche ed oscurando le cornicette che eventualmente eccedono l'inquadratura.
Con l’uso di un grandangolo la proiezione virtuale dell’area soggetta a misurazione sarà molto più grande di quella relativa all'inquadratura di un teleobiettivo che vedrà, oscurata la parte circostante di “competenza” del grandangolo; quindi se vogliamo parlare di effetto spot nel mirino, lo spot ci sarà innescando un tele e non il grandangolo, ma il rapporto tra area realmente inquadrata e misurata resterà sempre costante.
Un saluto

Andrea




... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » gio nov 05, 2009 2:20 pm

Caro Domenico,

Avevo detto di non intervenire più sull’argomento,ma visto che alcuni grandi esperti non capiscono neanche quello che si evince dalle figure da loro stessi pubblicate,faccio l’ultima precisazione:

Cito,alla lettera,quello che è scritto su "Leica M alta scuola di fotografia",pag.42:

"..Sebbene l'area della zona di misura dell'esposizione rimanga sempre costante(13%)in rapporto alla superficie del negativo,varia in rapporto alle superfici comprese nei riquadri del mirino dal 13 al 23% a seconda della distanza di messa a fuoco.Per una regolazione all'infinito,il diametro della zona di misura corrisponde a circa i due terzi del lato corto del rispettivo riquadro a linee chiare nel mirino,ed alla distanza minima è grande circa la metà dello stesso lato.Per praticità,è meglio applicare la regola per l'infinito e ricordare la dimensione della zona di misura nel mirino(vedi fig.43)"


La figura 43 altri non è che quella riportata nei libretti d'istruzione.
L'autore del libro,G. Osterloh,non è un semplice scrittore,ma è stato all'epoca,1985,un dirigente Leitz e corresponsabile della progettazione dei modelli M,per cui sicuramente conosce la M6 meglio di me,probabilmente anche di chi sghignazzava sul forum,io non ho detto altro che quanto riportato sul libro.

Per far capire la differenza ho anche citato i mirini della Nikon F3,che hanno un cerchio fisso di 12mm di diametro:

http://mir.com.my/rb/photography/hardwa ... /index.htm

Nel mirino della M6 non è possibile inserire tali sofisticatezze,e bisogna "immaginare" il diametro della zona di misura,in altre parole bisogna sapere dove si sta misurando l'esposizione,tutto qui,ma è dura farsi capire.

Ciao
Andrea

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Messaggio da santecastignani » gio nov 05, 2009 2:48 pm

Andrea De Sanctis ha scritto:Caro Domenico,



"..Sebbene l'area della zona di misura dell'esposizione rimanga sempre costante(13%)in rapporto alla superficie del negativo,varia in rapporto alle superfici comprese nei riquadri del mirino dal 13 al 23% a seconda della distanza di messa a fuoco.Per una regolazione all'infinito,il diametro della zona di misura corrisponde a circa i due terzi del lato corto del rispettivo riquadro a linee chiare nel mirino,ed alla distanza minima è grande circa la metà dello stesso lato.Per praticità,è meglio applicare la regola per l'infinito e ricordare la dimensione della zona di misura nel mirino(vedi fig.43)"

Beh, questo è ovvio: passando dall'infinito alla minima distanza la cornicetta mostra una discrepanza di circa un 10%, e la stessa vale sia per il campo di ripresa che di misurazione.
ciao, Sante

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Messaggio da Alberto (muralto) » gio nov 05, 2009 2:53 pm

Andrea, pensi che quello che abbia scritto poco sopra Andrea Podestà sia giusto ? (visto che l'ha detto in modo sicuramente più chiaro di me!)
Perchè se sei daccordo la piantiamo qui, altrimenti no ! (comunque sempre in privato e al telefono, che ci si capisce meglio !)
Quello che hai detto sulla minina distanza e all'infinito, è un'altra storia, che comunque si ripercuote sulla dimensione del bollino, ma sempre solo virtualmente !

OPS....mentre scrivevo Sante stava dicendo la stessa cosa....!!
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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » gio nov 05, 2009 3:11 pm

Caro Alberto,

Vedo che continui a non capire cosa dico,non capisco cosa intendi per "bollino",è sicuramente un mio limite,ma è ora di chiudere questo post,non l'ho mai fatto,ma c'è sempre una prima volta.

Ciao
Andrea

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Domenico Caminiti
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Messaggio da Domenico Caminiti » gio nov 05, 2009 3:20 pm

Visto l'intervento di Andrea, intervengo anch'io :lol: .

Andrea Podestà scrive bene, il restringimento del campo inquadrato determinerà nel mirino un "effetto" di misurazione media e spot nel rispettivo caso di grandangolo e teleobiettivo, ma, ovviamente, il rapporto tra area inquadrata e misurata sarà sempre costante.

Come scrive Aldo, con modalità differenti, tutti stiamo affermando la stessa cosa: la differenza di misurazione in funzione dell'area inquadrata.

Altresì ovvio, come scrive Sante, che i dati saranno forniti dalla quantità di luce che entra dall'obiettivo e dal diaframma prescelto.

Ciao.
Domenico

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