Caro Domenico,
Avevo detto di non intervenire più sull’argomento,ma visto che alcuni grandi esperti non capiscono neanche quello che si evince dalle figure da loro stessi pubblicate,faccio l’ultima precisazione:
Cito,alla lettera,quello che è scritto su "Leica M alta scuola di fotografia",pag.42:
"..Sebbene l'area della zona di misura dell'esposizione rimanga sempre costante(13%)in rapporto alla superficie del negativo,varia in rapporto alle superfici comprese nei riquadri del mirino dal 13 al 23% a seconda della distanza di messa a fuoco.Per una regolazione all'infinito,il diametro della zona di misura corrisponde a circa i due terzi del lato corto del rispettivo riquadro a linee chiare nel mirino,ed alla distanza minima è grande circa la metà dello stesso lato.Per praticità,è meglio applicare la regola per l'infinito e ricordare la dimensione della zona di misura nel mirino(vedi fig.43)"
La figura 43 altri non è che quella riportata nei libretti d'istruzione.
L'autore del libro,G. Osterloh,non è un semplice scrittore,ma è stato all'epoca,1985,un dirigente Leitz e
corresponsabile della progettazione dei modelli M,per cui sicuramente conosce la M6 meglio di me,probabilmente anche di chi sghignazzava sul forum,io non ho detto altro che quanto riportato sul libro.
Per far capire la differenza ho anche citato i mirini della Nikon F3,che hanno un cerchio fisso di 12mm di diametro:
http://mir.com.my/rb/photography/hardwa ... /index.htm
Nel mirino della M6 non è possibile inserire tali sofisticatezze,e bisogna "immaginare" il diametro della zona di misura,in altre parole bisogna sapere dove si sta misurando l'esposizione,tutto qui,ma è dura farsi capire.
Ciao