COSA USATE PER CONTROLLARE LA TEMPERATURA D'ESERCIZIO?
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COSA USATE PER CONTROLLARE LA TEMPERATURA D'ESERCIZIO?
Dopo essermi posto il problema, ed essermi spellato le dita sulla tastiera, sono arrivato a considerare tre alternative per mantenere sotto controllo la temperatura d'esercizio dei liquidi:
A) Processore Nova FP Daylight: costa 436,00 €. completo di tre bottiglie per prodotti chimici a prova d'aria ed una tank Paterson Super System 4 con una spirale.
B) Sonda Nova Novatronic: costa 70,00 € circa e serve a mantenere in temperatura fino a 15 litri di prodotto.
C) Scaldabacinelle: ne ho trovata una, nuova, per bacinelle 30x40 che costa circa 180 €. e potrebbe servire anche per mantenere in temperatura caraffe e misurini graduati. Certo, per la stampa ne servirebbero altre due, con costi maggiori...
Ora, però, vorrei sapere da voi che sistemi adottate per la soluzione dell'annoso problema del mantenimento delle temperature d'esercizio.
Ciao e grazie.
A) Processore Nova FP Daylight: costa 436,00 €. completo di tre bottiglie per prodotti chimici a prova d'aria ed una tank Paterson Super System 4 con una spirale.
B) Sonda Nova Novatronic: costa 70,00 € circa e serve a mantenere in temperatura fino a 15 litri di prodotto.
C) Scaldabacinelle: ne ho trovata una, nuova, per bacinelle 30x40 che costa circa 180 €. e potrebbe servire anche per mantenere in temperatura caraffe e misurini graduati. Certo, per la stampa ne servirebbero altre due, con costi maggiori...
Ora, però, vorrei sapere da voi che sistemi adottate per la soluzione dell'annoso problema del mantenimento delle temperature d'esercizio.
Ciao e grazie.
"Un centesimo di secondo di qua, un centesimo di secondo di là, messi uno dietro l'altro non faranno mai più di uno, due, tre secondi rubati all'eternità" Robert Doisneau
Vincenzo (alias Makopokù)
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- Domenico Caminiti
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Caro Vincenzo,
è una spesa che personalmente non ho mai affrontato.
La prima cosa che faccio è quella di caricare la pellicola nella tank. Se d'estate, metto in frigo l'acqua distillata fino a farle raggiungere circa 18°/19°. Il tempo necessario per preparare i bagni e per sviluppare, è quello che al massimo ti porta sino ai 21°, rientrando quindi entro il limite di tollerabilità della temperatura.
Se d'inverno, metto l'acqua distillata in un bagno di acqua calda sino a farle raggiungere la temperatura di circa 21°/22°. In questo caso tutto il tempo necessario ti porta al massimo sino ai 19°, anche in questo caso entro il limite di tollerabilità come sopra.
Ciao.
è una spesa che personalmente non ho mai affrontato.
La prima cosa che faccio è quella di caricare la pellicola nella tank. Se d'estate, metto in frigo l'acqua distillata fino a farle raggiungere circa 18°/19°. Il tempo necessario per preparare i bagni e per sviluppare, è quello che al massimo ti porta sino ai 21°, rientrando quindi entro il limite di tollerabilità della temperatura.
Se d'inverno, metto l'acqua distillata in un bagno di acqua calda sino a farle raggiungere la temperatura di circa 21°/22°. In questo caso tutto il tempo necessario ti porta al massimo sino ai 19°, anche in questo caso entro il limite di tollerabilità come sopra.
Ciao.
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
Per il bagno di sviluppo della carta in fase di stampa inserisco la bacinella a bagnomaria in una più ampia.
Per lo sviluppo della pellicola preparo il rivelatore a 20° riscaldando o raffreddando l'acqua distillata di diluizione (o lo stesso rilevatore, se usato stock). Se il tempo di trattamento è lungo (ad esempio usando l'FX1 si va intorno ai 20'). Predispongo poi un recipiente in cui immergo all'occorenza la tank tra un ciclo di agitazione e l'altro: d'estate, per contrastare l'aumento di temperatura, con acqua a 17-18°; all'opposto in inverno, per contrastarne la diminuzione, con acqua a 21-22°. In questa maniera riesco a tenere 20° costanti per tutto il trattamento.
Un saluto
Per lo sviluppo della pellicola preparo il rivelatore a 20° riscaldando o raffreddando l'acqua distillata di diluizione (o lo stesso rilevatore, se usato stock). Se il tempo di trattamento è lungo (ad esempio usando l'FX1 si va intorno ai 20'). Predispongo poi un recipiente in cui immergo all'occorenza la tank tra un ciclo di agitazione e l'altro: d'estate, per contrastare l'aumento di temperatura, con acqua a 17-18°; all'opposto in inverno, per contrastarne la diminuzione, con acqua a 21-22°. In questa maniera riesco a tenere 20° costanti per tutto il trattamento.
Un saluto
Giacomo Renieri
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- Domenico Caminiti
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Certamente Francesco, molti prodotti contengono molecole finalizzate a rendere l'acqua del rubinetto idonea, ma posso assicurarti che, ad esempio, nella mia città, in alcune zone l'acqua corrente è nella migliore delle ipotesi salmastra, oltre alla diversa durezza e composizione riscontrabile nelle altre zone della nostra amata Italia.
Io con il Gradual e Rodinal ho sempre utilizzato l'acqua distillata, senza aver riscontrato anomalie nei risultati.
Buona giornata.
Io con il Gradual e Rodinal ho sempre utilizzato l'acqua distillata, senza aver riscontrato anomalie nei risultati.
Buona giornata.
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
- Elia Freddi
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francesconicastri ha scritto: Per non parlare del rischio, sempre che sia vero, di indebolire l'emulsione.
Infatti, sempre che sia vero.
Avevo sentito parlare di possibili problemi nell'uso dell'acqua distillata nel risciacquo, visto che non avendo sali per osmosi tende a penetrare maggiormente nell'emulsione che non l'acqua normale gonfiandola e rendendola piu' sensibile ai graffi.
Forse era vero con vecchie emulsioni, piu' spesse di quelle attuali. Io in svariati anni non ho mai avuto problemi. In piu', se questo e' il meccanismo, nello sviluppo e nel fissaggio ci sono sali a sufficenza per contrastarlo.
Se qualcun'altro ha esperienza diretta di questo problema mi piacerebbe discuterne per capire meglio.
Ciao
Elia
Solms 2011: ich war dabei.
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- Michele Azzali
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Io non ho mai usato l'acqua distillata (toglievo il calcare dalla pellicola aggiugendo dell'imbibente al lavaggio finale).
Il problema della temperatura invece l'ho sempre avuto. Anzi, mai una volta che avessi i bagni alla temperatura giusta. Diciamo che riuscivo a mantenerli entro un range di 18~22 °C. Ovviavo al problema utilizzando delle tabelle tempo/temperatura fornite dalla Ilford che consentivano di compensare. Altrimenti usavo degli sviluppi in polvere da preparare al momento (es.: Ilford Hyfin, ma non so neanche se lo producono ancora...) e miscelavo l'acqua calda con quella fredda, con il bulbo del termometro direttamente sotto il rubinetto! Il fissaggio invece lo conservavo a temperatura ambiente, ma quello non è un problema.
Ciao,
Il problema della temperatura invece l'ho sempre avuto. Anzi, mai una volta che avessi i bagni alla temperatura giusta. Diciamo che riuscivo a mantenerli entro un range di 18~22 °C. Ovviavo al problema utilizzando delle tabelle tempo/temperatura fornite dalla Ilford che consentivano di compensare. Altrimenti usavo degli sviluppi in polvere da preparare al momento (es.: Ilford Hyfin, ma non so neanche se lo producono ancora...) e miscelavo l'acqua calda con quella fredda, con il bulbo del termometro direttamente sotto il rubinetto! Il fissaggio invece lo conservavo a temperatura ambiente, ma quello non è un problema.
Ciao,
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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- Emilio Vendramin
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La mia esperienza è analoga ad altre già descritte più sopra.
Ho usato a volte l'acqua demineralizzata (quella che si mette nei ferri da stiro) per lo sviluppo dei negativi, ma non ho visto differenze di sorta con l'acqua del rubinetto (per lo sviluppo uso prevalentemente X-TOL 1+1)
Più precisamente per lo sviluppo negativi metto da parte una caraffa con un litro d'acqua del rubinetto e ne controllo la temperatura con un termometro Paterson molto preciso.
Se è il caso faccio un passaggio in frigo (della caraffa) e/o nei casi peggiori aggiungo del ghiaccio e aspetto che la temperatura nel recipiente torni a 20°C
Al termine delle operazioni di sviluppo/arresto/fissaggio/lavaggio del negativo eseguo un ultimo lavaggio con imbibente (solitamente Ornano BBA97)
Per le stampe in camera oscura mai fatto altro che preparare il bagno di sviluppo (uso la formula di Beers con i bagni A+B che preparo in stock a casa utilizzando un miscelatore con ancoretta magnetica per agitazione continua/riscaldatore con termostato per chimici.
Al momento di stampare verifico (con il termometro di cui sopra) che la temperatura non sia inferiore a 19°C e superiore a 21°C.
Per i bagni di arresto e fissaggio mai fatti controlli.
Tieni conto che la mia camera oscura è in una stanza dell'appartamento e che il riscaldamento dell'ambiente (termosifoni) è costante (abbastanza).
Con il modo di fare sopra descritto non ho mai avuto problemi.
Per questo, a meno che tu non abbia esigenze particolari (che io non conosco) sconsiglierei l'acquisto di termostati o altro.
Sperando di esserti stato utile.
Ciao.
Ho usato a volte l'acqua demineralizzata (quella che si mette nei ferri da stiro) per lo sviluppo dei negativi, ma non ho visto differenze di sorta con l'acqua del rubinetto (per lo sviluppo uso prevalentemente X-TOL 1+1)
Più precisamente per lo sviluppo negativi metto da parte una caraffa con un litro d'acqua del rubinetto e ne controllo la temperatura con un termometro Paterson molto preciso.
Se è il caso faccio un passaggio in frigo (della caraffa) e/o nei casi peggiori aggiungo del ghiaccio e aspetto che la temperatura nel recipiente torni a 20°C
Al termine delle operazioni di sviluppo/arresto/fissaggio/lavaggio del negativo eseguo un ultimo lavaggio con imbibente (solitamente Ornano BBA97)
Per le stampe in camera oscura mai fatto altro che preparare il bagno di sviluppo (uso la formula di Beers con i bagni A+B che preparo in stock a casa utilizzando un miscelatore con ancoretta magnetica per agitazione continua/riscaldatore con termostato per chimici.
Al momento di stampare verifico (con il termometro di cui sopra) che la temperatura non sia inferiore a 19°C e superiore a 21°C.
Per i bagni di arresto e fissaggio mai fatti controlli.
Tieni conto che la mia camera oscura è in una stanza dell'appartamento e che il riscaldamento dell'ambiente (termosifoni) è costante (abbastanza).
Con il modo di fare sopra descritto non ho mai avuto problemi.
Per questo, a meno che tu non abbia esigenze particolari (che io non conosco) sconsiglierei l'acquisto di termostati o altro.
Sperando di esserti stato utile.
Ciao.
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/
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Io no... infatti mi chiedevo se sia il caso... ma ho sempre avuto dei dubbi... il tuo post mi è d'aiuto... a continuare con quella del rubinetto...francesconicastri ha scritto:Usate tutti l'acqua distillata?...
Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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