DOMANDA
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- Danio Cabrini
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DOMANDA
Visto anche l'andazzo generale malsano come dice Roberto,qualcuno mi vuole spiegare,al di là di necessità strettamente professionali,per quale motivo uno è spinto all'acquisto di una macchina digitale come la M8 che necessariamente si vede non già affiancare ma sostituire le M tradizionali (perchè alla resa dei conti io vedo questo),abbandonando cose certe come la resa delle pellicole conosciute in grado di offrire già il massimo in termini di risultati...Motivi di praticità?Meno rotture di scatole?Principi ecologisti?Convinzioni circa il futuro?O semplice conoscenza di un nuovo modo di fotografare?O ancora necessità legate alla professione che fa i conti con tempistiche sempre più ristrette?Voi cosa pensate?
Saluti,Danio
Saluti,Danio
Ci sono molti motivi che spingono verso il digitale. Personalmente ho ancora più analogiche che digitali, l'uso è al 50% circa, ma si propende sempre più verso il digitale. I motivi?
1) scattare in pellicola è diventato costoso, una buona pellicola costa almeno 5 euro, ce ne vogliono altri 1.5-2 per lo sviluppo, con 4-5 rulli ci si rovina, non parliamo poi delle dia dove tra acquisto e sviluppo si superano tranquillamente i 10 euro a rullo
2) oramai il 90% delle stampe da pellicola è previa scannerizzazione, per cui la differenza col digitale si riduce
3) spesso la velocità di lavorazione e stampa è necessaria
4) la flessibilità del digitale è a volte impagabile
Detto questo non ho la M8 ma la RD1, perchè ritengo la M8 un prodotto uscito sul mercato prematuramente. Se uso Leica, accettandone le scomodità, voglio almeno avere risultati migliori riapetto alla concorrenza, con la M8, purtroppo, questo non avviene. In particolare la necessità di usare filtri IR è anacronistica, per me che odio i filtri
1) scattare in pellicola è diventato costoso, una buona pellicola costa almeno 5 euro, ce ne vogliono altri 1.5-2 per lo sviluppo, con 4-5 rulli ci si rovina, non parliamo poi delle dia dove tra acquisto e sviluppo si superano tranquillamente i 10 euro a rullo
2) oramai il 90% delle stampe da pellicola è previa scannerizzazione, per cui la differenza col digitale si riduce
3) spesso la velocità di lavorazione e stampa è necessaria
4) la flessibilità del digitale è a volte impagabile
Detto questo non ho la M8 ma la RD1, perchè ritengo la M8 un prodotto uscito sul mercato prematuramente. Se uso Leica, accettandone le scomodità, voglio almeno avere risultati migliori riapetto alla concorrenza, con la M8, purtroppo, questo non avviene. In particolare la necessità di usare filtri IR è anacronistica, per me che odio i filtri
- lucaghedini
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- Iscritto il: mer lug 18, 2007 10:36 am
Le mie sono motivazioni molto banali: mi piacciono le fotografie in bianco e nero "stampate"; non ho più lo spazio in casa per la camera oscura e, se anche l'avessi, non ne ho più voglia; recentemente ho trovato il modo di stampare un b/n soddisfacente a getto d'inchiostro e ho venduto i modesti corredi analogici per comprami l'M8.
:-)
:-)
Luca Ghedini - Bologna
Le ragioni che spingono sempre più appassionati a sposare la fotografia digitale sono molteplici.
Naturalmente esse sono solo in parte oggettive e conclusive, in quanto nella passione fotografica vi sono spinte e considerazioni decisamente personali che nulla hanno a che fare con l'oggettività, ma piuttosto con il gusto personale, con il sapore di certe consuetudini legate alla fotografia argentica, con l'apprezzamento di certe caratteristiche "pittoriche" dell'immagine su pellicola, con l'amore per la manualità della Camera Oscura, per la stampa su carta baritata, ecc.
Non ostante questo però è indubbio che la fotografia digitale abbia molte frecce al suo arco. Ecco alcuni dei punti di forza:
* Qualità d'immagine particolarmente costante a tutte le sensibiltà. la fotografia argentica rivendica che ancora oggi la sua qualità d'immagine sia superiore a quella digitale. Ammesso che ciò sia vero, se lo è lo è per pellicole con sensibilità di 50 o 100 ISO al massimo. Dai 400 ISO inclusi a salire la pellicola scende a picco, emnter il digitale di buona qualità tiene molto bene fino a 1600 ISO.
* Flessibilità nella gestione della sensibilità ISO: poter scattare in esterni in pieno sole a 100 ISO e poi entrare in una chiesa e scattare a 1600 ISO e uscire di nuovo al sole pronti allo scatto (è solo uno dei mille esempi possibili) è un vantaggio operativo non banale, che in molto casi può fare davvero la differenza.
* Possibilità di verificare l'immagine appena scattata. Tramite l'esame della foto sul display e dell'istogramma è facile rendersi conto se i parametri di esposizione sono corretti e se l'inquadratura è impeccabile. In caso contrario si può scattare fino ad ottenere il risultato voluto. In certi generi, come la macro, lo still life e il ritratto posato da studio questa possibilità fa una grande differenza.
* Velocità operativa: soprattutto nei lavori massivi - matrimoni, eventi, reportage di viaggio - la possibilità di scaricare in tempi brevi le immagini su un PC portatile permette ancora in viaggio di iniziare a selezionare le immagini, a catalogarle e a elaborarle. In caso di eventi, poche ore dopo la fine dell'evento stesso il fotografo ha la possibilità di realizzare una prima selezione e un CD Catalogo da consegnare al committente.
* Libertà dai laboratori; l'intero flusso operativo è nelle mani del fotografo che ne decide i tempi in totale autonomia e libertà. Inoltre, una volta impratichitisi del flusso operativo stesso è possibile contare su un livello qualitativo assai costante, cosa a volte non sempre possibile con le incognite del lavoro di laboratorio.
* Costo dello scatto: con il costo attuale delle pellicole e degli sviluppi, una volta acquistata l'attrezzatura digitale il costo del singolo scatto diventa marginale.
* Autonomia di scatto. Un esempio banale: durante l'ultima vacanza ho fatto oltre 3500 scatti; in rulli vuole dire circa 97 rulli. Inutile dire quanto voglia dire in occupazione di spazio, mentre al contrario basta pochissimo spazio in schede di memoria per contenere migliaia di scatti.
* Didattica: chi impara con una reflex digitale ha la possibilità di verificare il proprio lavoro in modo molto più immediato e di accumulare esperienza utile in tempi molto più brevi.
Solo per citare alcuni dei principali punti.
A voi la palla, per un vostro punto di vista.
Elio
Naturalmente esse sono solo in parte oggettive e conclusive, in quanto nella passione fotografica vi sono spinte e considerazioni decisamente personali che nulla hanno a che fare con l'oggettività, ma piuttosto con il gusto personale, con il sapore di certe consuetudini legate alla fotografia argentica, con l'apprezzamento di certe caratteristiche "pittoriche" dell'immagine su pellicola, con l'amore per la manualità della Camera Oscura, per la stampa su carta baritata, ecc.
Non ostante questo però è indubbio che la fotografia digitale abbia molte frecce al suo arco. Ecco alcuni dei punti di forza:
* Qualità d'immagine particolarmente costante a tutte le sensibiltà. la fotografia argentica rivendica che ancora oggi la sua qualità d'immagine sia superiore a quella digitale. Ammesso che ciò sia vero, se lo è lo è per pellicole con sensibilità di 50 o 100 ISO al massimo. Dai 400 ISO inclusi a salire la pellicola scende a picco, emnter il digitale di buona qualità tiene molto bene fino a 1600 ISO.
* Flessibilità nella gestione della sensibilità ISO: poter scattare in esterni in pieno sole a 100 ISO e poi entrare in una chiesa e scattare a 1600 ISO e uscire di nuovo al sole pronti allo scatto (è solo uno dei mille esempi possibili) è un vantaggio operativo non banale, che in molto casi può fare davvero la differenza.
* Possibilità di verificare l'immagine appena scattata. Tramite l'esame della foto sul display e dell'istogramma è facile rendersi conto se i parametri di esposizione sono corretti e se l'inquadratura è impeccabile. In caso contrario si può scattare fino ad ottenere il risultato voluto. In certi generi, come la macro, lo still life e il ritratto posato da studio questa possibilità fa una grande differenza.
* Velocità operativa: soprattutto nei lavori massivi - matrimoni, eventi, reportage di viaggio - la possibilità di scaricare in tempi brevi le immagini su un PC portatile permette ancora in viaggio di iniziare a selezionare le immagini, a catalogarle e a elaborarle. In caso di eventi, poche ore dopo la fine dell'evento stesso il fotografo ha la possibilità di realizzare una prima selezione e un CD Catalogo da consegnare al committente.
* Libertà dai laboratori; l'intero flusso operativo è nelle mani del fotografo che ne decide i tempi in totale autonomia e libertà. Inoltre, una volta impratichitisi del flusso operativo stesso è possibile contare su un livello qualitativo assai costante, cosa a volte non sempre possibile con le incognite del lavoro di laboratorio.
* Costo dello scatto: con il costo attuale delle pellicole e degli sviluppi, una volta acquistata l'attrezzatura digitale il costo del singolo scatto diventa marginale.
* Autonomia di scatto. Un esempio banale: durante l'ultima vacanza ho fatto oltre 3500 scatti; in rulli vuole dire circa 97 rulli. Inutile dire quanto voglia dire in occupazione di spazio, mentre al contrario basta pochissimo spazio in schede di memoria per contenere migliaia di scatti.
* Didattica: chi impara con una reflex digitale ha la possibilità di verificare il proprio lavoro in modo molto più immediato e di accumulare esperienza utile in tempi molto più brevi.
Solo per citare alcuni dei principali punti.
A voi la palla, per un vostro punto di vista.
Elio
3500 scatti?? Quanti mesi di vacanza hai fatto?? Se avessi fatto due settimane di vacanza, scattando 12 ore al giorno, fanno 20 foto all'ora... una ogni tre minuti... e la chiami vacanzaBobCapa ha scritto:* Autonomia di scatto. Un esempio banale: durante l'ultima vacanza ho fatto oltre 3500 scatti; in rulli vuole dire circa 97 rulli. Inutile dire quanto voglia dire in occupazione di spazio, mentre al contrario basta pochissimo spazio in schede di memoria per contenere migliaia di scatti.
A questo punto non sono poi così sicuro che l'autonomia di scatto sia un aspetto tanto positivo...
.
Ciao nè!
"Nessuna immagine può essere "la realtà", perché la realtà ti capita una volta sola davanti agli occhi."
Ciao nè!
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- Danio Cabrini
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Ecco,come sospettavo....Basta che la M8 acquisti in affibabilità,che la messa a punto diventi perfetta,e allora addio M4P,M6,MP, e soprattutto addio al mio Focomat V 35 con Focotar 40 WA..Rimane la consolazione delle ottiche...E pensare che sono mesi che fotografo per conoscere a fondo una pellicola che sostituisse degnamente il Kodachrome.....Dannato digitale...
Saluti,Danio
Saluti,Danio
In realtà non c'è alcun bisogno che tu maledica il digitale. E' uno strumento e come tale se utilizzato bene permette di fare ottime cose.lupastro ha scritto:Ecco,come sospettavo....Basta che la M8 acquisti in affibabilità,che la messa a punto diventi perfetta,e allora addio M4P,M6,MP, e.....Dannato digitale...
Saluti,Danio
Nessuno del resto ti impedisce di continuare ad usare il focomat, i bagni chimici e tutto il resto. L'esperienza pratica dice che nel mercato finchè ci sarà domanda di prodotti ci sarà qualcuno a produrli. Costeranno di più certo, ma la disponibilità continuerà certamente per lungo tempo.
Elio
- Roberto Piero Ottavi
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...e soprattutto addio al mio Focomat V 35 con Focotar 40...
Beh, se la perdita è il V35 non è un addio particolarmente doloroso, se tu avessi parlato di un Focomat 2c come quello che vergognosamente sonnecchia nella mia CO ti avrei dato ragione ma per il V35, con la sua resa straiperultramorbidona proprio no. :-))
Io lo comperai pieno di entusiasmi e credo che sia rimasto in CO non più di una settimana...
Ciao
Roberto
Beh, se la perdita è il V35 non è un addio particolarmente doloroso, se tu avessi parlato di un Focomat 2c come quello che vergognosamente sonnecchia nella mia CO ti avrei dato ragione ma per il V35, con la sua resa straiperultramorbidona proprio no. :-))
Io lo comperai pieno di entusiasmi e credo che sia rimasto in CO non più di una settimana...
Ciao
Roberto
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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- Danio Cabrini
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Certo,Roberto..Non è un ingranditore a condensatori....Tuttavia non è nemmeno un ingranditore a luce diffusa in senso stretto...Io personalmente ho stampato su carta Elite Fine Art della Kodak ingrandmenti 40x50 da negativo Kodak tri x 400 sviluppata con Microdol x dil 1:3 ottenendo risultati notevoli (foto per una mostra)....Spero tu l'abbia provato col Focotar...Comunque sia sono anni che sta sonnecchiando...
Ciao Danio
Ciao Danio
- Roberto Piero Ottavi
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Sì caro Danio, lo ho provato con il Focotar e siccome possiedo ed ho usato praticamente tutti gli ingranditori Leitz partendo dal Valoy II per passare attraverso il meraviglioso Focomat I e al successivo Focomat IIc con le sue due ottiche dedicate, per atterrare poi dolorosamente sul V35 che con il suo improbabile diffusore a "scatola di Ulbricht" ha segnato il momento meno entusiasmante di tutta la produzione ingranditoriale Leitz-Leica (tant'è che poi smisero le linee di produzione), credo di poterti dire quello che si avvicina alla verità.
Quando un ingranditore, oltre che essere meccanicamente di gran lunga inferiore alle precedenti produzioni, non ti permette di leggere la grana del negativo per quanto è ignobilmente impastata e morbida l'immagine che proietta sul piano di stampa significa che la ricerca della perfezione è andata troppo in là ed è sconfinata nel regresso.
Lasciatelo dire, senza alcuna forma di ostentazione, da chi ha forse qualche anno di più di camera oscura...
Il V35 è stato presentato come una evoluzione mentre in realtà si è trattato di una ricerca di contenimento dei costi di produzione (una scatola di polipropilene bianco costa molto meno di mezzo condensatore del Focomat IIc e un sistema di mantenimento del fuoco automatico a nastro metallico costa 1/3 della sola camma in acciaio rettificato) mantenendo però i prezzi di vendita alle stelle.
IL fatto che tu abbia stampato buoni ingrandimenti 40x50 c'entra fino a lì con l'ingranditore perchè il Focotar 40 è un ottimo obiettivo e una decina di ingrandimenti lineari non sono poi tantissimi.
Se le stesse stampe le avessi fatte con un Focomat IIc e il Focotar 50, ottica neppure paragonabile al 40 che montava il V35, oppure ancor meglio con il Focotar 60/4,5, ottica montata di serie per il 35 mm sul Focomat IIc, sono assolutamente certo (per aver fatto le prove comparate) che i risultati sarebbero stati di gran lunga superiori.
Come è strano... da un argomento prettamente digitale ci siamo spostati sull'analogico per antonomasia. Spesso le repliche spostano inavvertitamente il tiro. Me ne scuso.
Ciao
Roberto
Quando un ingranditore, oltre che essere meccanicamente di gran lunga inferiore alle precedenti produzioni, non ti permette di leggere la grana del negativo per quanto è ignobilmente impastata e morbida l'immagine che proietta sul piano di stampa significa che la ricerca della perfezione è andata troppo in là ed è sconfinata nel regresso.
Lasciatelo dire, senza alcuna forma di ostentazione, da chi ha forse qualche anno di più di camera oscura...
Il V35 è stato presentato come una evoluzione mentre in realtà si è trattato di una ricerca di contenimento dei costi di produzione (una scatola di polipropilene bianco costa molto meno di mezzo condensatore del Focomat IIc e un sistema di mantenimento del fuoco automatico a nastro metallico costa 1/3 della sola camma in acciaio rettificato) mantenendo però i prezzi di vendita alle stelle.
IL fatto che tu abbia stampato buoni ingrandimenti 40x50 c'entra fino a lì con l'ingranditore perchè il Focotar 40 è un ottimo obiettivo e una decina di ingrandimenti lineari non sono poi tantissimi.
Se le stesse stampe le avessi fatte con un Focomat IIc e il Focotar 50, ottica neppure paragonabile al 40 che montava il V35, oppure ancor meglio con il Focotar 60/4,5, ottica montata di serie per il 35 mm sul Focomat IIc, sono assolutamente certo (per aver fatto le prove comparate) che i risultati sarebbero stati di gran lunga superiori.
Come è strano... da un argomento prettamente digitale ci siamo spostati sull'analogico per antonomasia. Spesso le repliche spostano inavvertitamente il tiro. Me ne scuso.
Ciao
Roberto
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Roberto - Site Admin
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- Danio Cabrini
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- Iscritto il: dom giu 03, 2007 5:32 pm
- Località: Cremona
Allora riprendiamo proprio da qui...Se come dici tu e come scrivi nell'ultimo numero della rivista la M8 col bianco e nero offre risultati insuperabili dal sistema tradizionale,che senso ha continuare con l'analogico?Io non sono mai stato un collezionista ma sono del parere che sulla base di quello che si può, per rispetto di ciò che si ama si cerca sempre di ottenere il massimo.Sono passato a Leica venticinque anni fa proprio perchè col bianco e nero non ce n'era per nessuno...Ora i laboratori professionali sono quasi spariti...I materiali sono di difficile reperibilità....I costi non sono più paragonabili...Se la M8 mantiene quello che promette lasciamo il vecchio a chi colleziona e non fotografa...E che viva il digitale!
(e non fare il braghettone anche qui)
Ciao,Danio
(e non fare il braghettone anche qui)
Ciao,Danio
- Roberto Piero Ottavi
- Messaggi: 8530
- Iscritto il: ven apr 27, 2007 3:42 pm
- Località: Bassano del Grappa (VI)
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Ma io questo lo ho sempre sostenuto a patto però che non si cerchi il sistema che "va meglio" ma che si accetti una convivenza ponderata di entrambi.
E' vero che già a 640 Iso la M8 fornisce risultati in b&n decisamente migliori di una qualsiasi pellicola di pari sensibilità ma è anche vero che questo sta in piedi solo nel b&n e non certo ancora nel colore.
Dipende quindi da quello che fai e da quello che vuoi perchè non ti consiglio di avventurarti nel colore con la M8 anche solo a 1250 a meno che lo scopo sia soltanto quello di portare comunque a casa l'immagine e la qualità possa passare tranquillamente in secondo piano...
Il digitale ha cariolate di vantaggi rispetto alla pellicola ma non è vincente in assoluto e sempre sull'analogico.
Personalmente, scattando io solo in bianco e nero, non ho mai trovato fino ad oggi altre fotocamere in grado di fornire i risultati che la M8 regala soprattutto in condizioni di luce precaria.
Ovvio che il mix di vantaggi tempo-immediatezza-duttilità del digitale relega progressivamente e sempre di più la "vecchia" M7 piuttosto che la "sempreverde" M6 nell'armadio.
Chiunque tra noi, cresciuto tra sviluppi e fissaggio, abbia provato la M8 non può certamente negare che la pellicola (parlo sempre del bianco e nero) la si usa sempre meno.
Io recentemente ho avuto occasione di scattare in pellicola e, abituato alla M8, giuro che ho trovato terribilmente lungo tutto il procedimento di sviluppo che invece, prima, affrontavo con assoluta disinvoltura.
Oggi veramente sembra non finire mai senza contare che, quando hai finalmente terminato, ti ritrovi sempre il pelaccio incollato sull'emulsione e poi la polvere, la solita perfida righina proprio sul fotogramma che ti interessava di più (Murphy insegna...) per terminare con il pallore che si impadronisce della nostra pelle dopo le nottate passate a stampare.
Insomma il digitale da 200 Euro stampantina compresa NO di certo ma quello della M8 (ma anche di altre macchine pensate col cervello) assolutamente SI'.
Ciao
Roberto
E' vero che già a 640 Iso la M8 fornisce risultati in b&n decisamente migliori di una qualsiasi pellicola di pari sensibilità ma è anche vero che questo sta in piedi solo nel b&n e non certo ancora nel colore.
Dipende quindi da quello che fai e da quello che vuoi perchè non ti consiglio di avventurarti nel colore con la M8 anche solo a 1250 a meno che lo scopo sia soltanto quello di portare comunque a casa l'immagine e la qualità possa passare tranquillamente in secondo piano...
Il digitale ha cariolate di vantaggi rispetto alla pellicola ma non è vincente in assoluto e sempre sull'analogico.
Personalmente, scattando io solo in bianco e nero, non ho mai trovato fino ad oggi altre fotocamere in grado di fornire i risultati che la M8 regala soprattutto in condizioni di luce precaria.
Ovvio che il mix di vantaggi tempo-immediatezza-duttilità del digitale relega progressivamente e sempre di più la "vecchia" M7 piuttosto che la "sempreverde" M6 nell'armadio.
Chiunque tra noi, cresciuto tra sviluppi e fissaggio, abbia provato la M8 non può certamente negare che la pellicola (parlo sempre del bianco e nero) la si usa sempre meno.
Io recentemente ho avuto occasione di scattare in pellicola e, abituato alla M8, giuro che ho trovato terribilmente lungo tutto il procedimento di sviluppo che invece, prima, affrontavo con assoluta disinvoltura.
Oggi veramente sembra non finire mai senza contare che, quando hai finalmente terminato, ti ritrovi sempre il pelaccio incollato sull'emulsione e poi la polvere, la solita perfida righina proprio sul fotogramma che ti interessava di più (Murphy insegna...) per terminare con il pallore che si impadronisce della nostra pelle dopo le nottate passate a stampare.
Insomma il digitale da 200 Euro stampantina compresa NO di certo ma quello della M8 (ma anche di altre macchine pensate col cervello) assolutamente SI'.
Ciao
Roberto
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Roberto - Site Admin
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- Andrea De Sanctis
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:55 pm
- Località: Orta Nova(FG)
Ma dai,Roberto,non mi dire che non torneresti di corsa in camera oscura,magari a Settembre,se dovesse ritornare l'Agfa Apx 25 o la Kodak Panatomic-X 32 asa e la carta Brovira camoscio,sognare non costa nulla,ma le emozioni della camera oscura,gli odori dei reagenti e le maledette baritate che non ne vogliono sapere di spianarsi,poi il ritocco con la punta di una lama per bisturi Nr.23 e la vecchia cara mattoleina,o in mancanza la matita 6B,molta più poesia che non usare con un mouse il cerotto o il timbro clone di PS.
Altro che romantici,stiamo diventando decadenti.....
Ciao
Altro che romantici,stiamo diventando decadenti.....
Ciao
Andrea
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
quoto
Quoto e aggiungo che il risparmio di tempo in digitale, spesso è solo pigrizia mascherata.andreadesanctis ha scritto:Ma dai,Roberto,non mi dire che non torneresti di corsa in camera oscura,magari a Settembre,se dovesse ritornare l'Agfa Apx 25 o la Kodak Panatomic-X 32 asa e la carta Brovira camoscio,sognare non costa nulla,ma le emozioni della camera oscura,gli odori dei reagenti e le maledette baritate che non ne vogliono sapere di spianarsi,poi il ritocco con la punta di una lama per bisturi Nr.23 e la vecchia cara mattoleina,o in mancanza la matita 6B,molta più poesia che non usare con un mouse il cerotto o il timbro clone di PS.
Altro che romantici,stiamo diventando decadenti.....
Ciao
Molto più veloce accendere un pc che riempire le bacinelle.
Se non ci sono impegni specifici di commissione, tutta sta fretta non riesco a sopportarla.
La camera oscura mi restituisce quello spazio temporale di quieta meditazione e lento fluire, come quando agito la baritata e la scolo prima d'immergerla nel fissaggio, momento che ri da al mio polso affaticato da una giornata di mouse il giusto massaggio per il corretto ricircolo sanguigno.