Il punto sulla Leica M8, il bicchiere mezzo pieno 2
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- santecastignani
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Il punto sulla Leica M8, il bicchiere mezzo pieno 2
Lo scrivente intitolò "il bicchiere mezzo pieno" un suo remoto topic alla uscita della Epson RD1, scritto al termine della luna di miele, quando oramai pregi e difetti gli apparivano evidenti.
Devo dire, passando alla prima persona, che di quelle lontane considerazioni non mi rimangerei nemmeno una sillaba; quelli che indicavo come pregi (bellezza delle immagini), e come difetti (instabilità del telemetro, imprecisione e limitatezza delle cornici) tali sono stati confermati quasi all'unanimità dal popolo degli utilizzatori.
Forse è tempo, a ormai due anni dalla sua uscita, di fare il punto anche sulla digitale telemetrica della casa di Solms. Questo anche alla luce della incessante doccia scozzese cui è sottoposto l'utente medio del web, dove giudizi esaltanti si alternano a stroncature senza appello.
Io amo i paradossi e le espressioni iperboliche; mi sembra che aggiungano un pizzico di ironia a verità altrimenti difficili da veicolare per la loro intrinseca carenza di verve. Traducendo: se a chi mi chiedesse un parere sulla M8 io rispondessi: "così-così", forse non sbaglierei, ma difficilmente potrei definire questa espressione come memorabile. A chi mi chiede dunque se acquistare una M8 io ho preso l'abitudine pilatesca di rispondere con queste parole: "io ce l'ho e non la vendo, ma non so se la ricomprerei".
Inutile dire che all'interlocutore, per riprendersi, occorrono sempre lunghi secondi; puntuale un secondo attacco, si, ma me la consigli, o no? E, da copione, replico che non so ancora cosa consigliare, esistono ragioni validissime sia per acquistarla, che per non farlo.
Partiamo dai difetti, oramai a tutti noti:
-affidabilità non esemplare; in particolare il telemetro, semplificato, non ha la stabilità delle altre M, pur rimanendo su un altro pianeta rispetto a quello della RD1;
-necessità di usare i famigerati filtri, che comunque risolvono alcuni problemi ma ne creano altri;
-resa agli alti ISO ormai non più competitiva;
-difficoltà di assemblare un sistema ottico perfettamente a punto sotto il punto di vista della precisione di fuoco;
-rumore di scatto non da M (migliore la situazione per la 8.2);
-lentezza operativa (per limiti di elettronica o per scelta progettuale).
Proviamo ad elencare i pregi, forse meno facili da ricordare:
-resa ottica mediamente molto al di sopra della concorrenza;
-qualità delle riprese grandangolari al momento non raggiungibile da alcun retrofocus per reflex, specie sotto il parametro della distorsione;
-piacevolezza del file spesso superiore alla altra roba in circolazione, anche se non in tutte le condizioni di luce;
a questi vanno aggiunti i pregi da sempre associati al telemetro, come dimensioni, facilità di fuoco in certe circostanze (non di rado superiore all'AF, in condizioni incerte), eccetera.
Alla luce di queste pur banali considerazioni, forse si riesce a capire la ragione della mia indecisione: sia nel campo dei pro, che dei contro, ci sono aspetti fondamentali della fotografia; i difetti sono grandi, ma lo sono anche certi pregi. Non è un oggetto facile da liquidare, non si può semplicemente mettere su una bilancia con la reflex giapponese campione del Q/P, sarebbe un confronto improprio; da un lato la giovin popolana avrebbe partita facile (e ben vengano simili prodotti per la maggioranza degli appassionati), ma dall'altro la vecchia aristocratica potrebbe giocare alcune carte risolutive.
Provo a tirare una conclusione, che forse rappresenta il succo della mia personale e sofferta disamina: se abbiamo bisogno di 1000 ottimi scatti nelle più disparate circostanze, meglio guardare altrove; se dobbiamo guadagnare la minestra con la macchina fotografica, e ogni foto perduta rappresenta una perdita, idem. Ma se quello che cerchiamo è uno strumento diverso, più essenziale e quindi più vicino alla nostra personale filosofia (ammesso che sia così, ovviamente), se valutiamo di più pochi scatti eccellenti che il destino vorrà far capitare sul nostro cammino, che un HD pieno di files perfetti ma non "sentiti" e "vissuti", questo è forse il momento di fare un pensiero sereno, e molto meno oneroso di un tempo, sull'oggetto di questo lungo monologo.
Io purtroppo sono un professionista, e molto di quello che ho detto finora non mi riguarda; per me il mulo poco capriccioso vale più del purosangue ribelle; ma la mia lunga consuetudine con un certo tipo di appassionati Leica mi ha portato a ritenere che molti di essi oggi abbiano fatti propri giudizi altrui, che hanno senso in ambiti diversi da quelli che dovrebbero interessarli; se affranchiamo queste macchine da fardelli che non sono evidentemente progettate per sopportare, potremo restituirle alla loro vera vocazione, quella di strumento per tradurre in immagini un certo tipo di ispirazione, che credo familiare a molti di noi.
Devo dire, passando alla prima persona, che di quelle lontane considerazioni non mi rimangerei nemmeno una sillaba; quelli che indicavo come pregi (bellezza delle immagini), e come difetti (instabilità del telemetro, imprecisione e limitatezza delle cornici) tali sono stati confermati quasi all'unanimità dal popolo degli utilizzatori.
Forse è tempo, a ormai due anni dalla sua uscita, di fare il punto anche sulla digitale telemetrica della casa di Solms. Questo anche alla luce della incessante doccia scozzese cui è sottoposto l'utente medio del web, dove giudizi esaltanti si alternano a stroncature senza appello.
Io amo i paradossi e le espressioni iperboliche; mi sembra che aggiungano un pizzico di ironia a verità altrimenti difficili da veicolare per la loro intrinseca carenza di verve. Traducendo: se a chi mi chiedesse un parere sulla M8 io rispondessi: "così-così", forse non sbaglierei, ma difficilmente potrei definire questa espressione come memorabile. A chi mi chiede dunque se acquistare una M8 io ho preso l'abitudine pilatesca di rispondere con queste parole: "io ce l'ho e non la vendo, ma non so se la ricomprerei".
Inutile dire che all'interlocutore, per riprendersi, occorrono sempre lunghi secondi; puntuale un secondo attacco, si, ma me la consigli, o no? E, da copione, replico che non so ancora cosa consigliare, esistono ragioni validissime sia per acquistarla, che per non farlo.
Partiamo dai difetti, oramai a tutti noti:
-affidabilità non esemplare; in particolare il telemetro, semplificato, non ha la stabilità delle altre M, pur rimanendo su un altro pianeta rispetto a quello della RD1;
-necessità di usare i famigerati filtri, che comunque risolvono alcuni problemi ma ne creano altri;
-resa agli alti ISO ormai non più competitiva;
-difficoltà di assemblare un sistema ottico perfettamente a punto sotto il punto di vista della precisione di fuoco;
-rumore di scatto non da M (migliore la situazione per la 8.2);
-lentezza operativa (per limiti di elettronica o per scelta progettuale).
Proviamo ad elencare i pregi, forse meno facili da ricordare:
-resa ottica mediamente molto al di sopra della concorrenza;
-qualità delle riprese grandangolari al momento non raggiungibile da alcun retrofocus per reflex, specie sotto il parametro della distorsione;
-piacevolezza del file spesso superiore alla altra roba in circolazione, anche se non in tutte le condizioni di luce;
a questi vanno aggiunti i pregi da sempre associati al telemetro, come dimensioni, facilità di fuoco in certe circostanze (non di rado superiore all'AF, in condizioni incerte), eccetera.
Alla luce di queste pur banali considerazioni, forse si riesce a capire la ragione della mia indecisione: sia nel campo dei pro, che dei contro, ci sono aspetti fondamentali della fotografia; i difetti sono grandi, ma lo sono anche certi pregi. Non è un oggetto facile da liquidare, non si può semplicemente mettere su una bilancia con la reflex giapponese campione del Q/P, sarebbe un confronto improprio; da un lato la giovin popolana avrebbe partita facile (e ben vengano simili prodotti per la maggioranza degli appassionati), ma dall'altro la vecchia aristocratica potrebbe giocare alcune carte risolutive.
Provo a tirare una conclusione, che forse rappresenta il succo della mia personale e sofferta disamina: se abbiamo bisogno di 1000 ottimi scatti nelle più disparate circostanze, meglio guardare altrove; se dobbiamo guadagnare la minestra con la macchina fotografica, e ogni foto perduta rappresenta una perdita, idem. Ma se quello che cerchiamo è uno strumento diverso, più essenziale e quindi più vicino alla nostra personale filosofia (ammesso che sia così, ovviamente), se valutiamo di più pochi scatti eccellenti che il destino vorrà far capitare sul nostro cammino, che un HD pieno di files perfetti ma non "sentiti" e "vissuti", questo è forse il momento di fare un pensiero sereno, e molto meno oneroso di un tempo, sull'oggetto di questo lungo monologo.
Io purtroppo sono un professionista, e molto di quello che ho detto finora non mi riguarda; per me il mulo poco capriccioso vale più del purosangue ribelle; ma la mia lunga consuetudine con un certo tipo di appassionati Leica mi ha portato a ritenere che molti di essi oggi abbiano fatti propri giudizi altrui, che hanno senso in ambiti diversi da quelli che dovrebbero interessarli; se affranchiamo queste macchine da fardelli che non sono evidentemente progettate per sopportare, potremo restituirle alla loro vera vocazione, quella di strumento per tradurre in immagini un certo tipo di ispirazione, che credo familiare a molti di noi.
ciao, Sante
- andrea tonellotto
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Re: Il punto sulla Leica M8, il bicchiere mezzo pieno 2
...mi hanno fatto molto sorridere, quelli che si sono scandalizzati per la stroncatura ricevuta dall'M8 come strumento per documentare la guerra in iraq... come se alla domenica ci fosse la colonna all'aereoporto per andare a bagdad...santecastignani ha scritto:...molti di essi oggi abbiano fatti propri giudizi altrui, che hanno senso in ambiti diversi da quelli che dovrebbero interessarli...
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Le tue conclusioni sono assolutamente perfette almeno per il mio modestissimo parere!!!se abbiamo bisogno di 1000 ottimi scatti nelle più disparate circostanze, meglio guardare altrove; se dobbiamo guadagnare la minestra con la macchina fotografica, e ogni foto perduta rappresenta una perdita, idem. Ma se quello che cerchiamo è uno strumento diverso, più essenziale e quindi più vicino alla nostra personale filosofia (ammesso che sia così, ovviamente), se valutiamo di più pochi scatti eccellenti che il destino vorrà far capitare sul nostro cammino, che un HD pieno di files perfetti ma non "sentiti" e "vissuti", questo è forse il momento di fare un pensiero sereno, e molto meno oneroso di un tempo, sull'oggetto di questo lungo monologo
Massimiliano Liti (già HAWK)
Quant'è bella giovinezza
Che si fugge tuttavia
Chi vuol essere lieto sia
Del doman non v'è certezza
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- Gianluca Capiozzo
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Grazie Sante per il tuo bicchiere mezzo pieno anche se la penso in maniera leggermente differente. Sono convinto che ci siano più M8 (o M8.2) che potrebbero lamentarsi di chi le tiene in mano, che il contrario, la mia in primis. Ma per fortuna di chi le possiede, queste non hanno il dono della parola
Gianluca Capiozzo
- santecastignani
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D'accordo, Gianluca, ma questa non è una primizia della M8; credo che da parecchio tempo molti utenti Leica non siano all'altezza del proprio strumento.Gianluca Capiozzo ha scritto:Grazie Sante per il tuo bicchiere mezzo pieno anche se la penso in maniera leggermente differente. Sono convinto che ci siano più M8 (o M8.2) che potrebbero lamentarsi di chi le tiene in mano, che il contrario, la mia in primis. Ma per fortuna di chi le possiede, queste non hanno il dono della parola
ciao, Sante
- Roberto Piero Ottavi
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Beh, visto che la strada è aperta da uno che le cose le sa bene e soprattutto può parlarne a ragion veduta e non per sentito dire o peggio per dar da intendere che "conosce" , potevo forse mancare io che credo di essere stato il primo a prenderla in mano oltre che avere, sulle mie M8, quasi 20.000 scatti su una e circa la metà sull'altra?
Il difetto più imperdonabile di Leica è sempre stata, almeno a partire dalla M6, la lentezza bradipale con cui ha sempre cercato di rincorrere il resto del mondo fotografico.
Le difficoltà progettuali, gli intrighi internazionali per garantirsi partner non sempre all'altezza del nome Leica, la fretta nel voler distribuire ciò che forse andava soltanto presentato e quindi migliorato prima di produrlo definitivamente, hanno fatto in modo che questa benedetta/maledetta M8 sia arrivata in mano agli utilizzatori quando di fatto era già vecchiotta ma non ancora completamente formata.
Ovvio, oggi il rischio di partorire una donna di mezza età al posto di una neonata è molto più forte e più forte sarà in avvenire proprio per la concorrenza spietata che certi colossi sono in grado di fare a chi come Leica, invece, ha le mani legate strette dai numeri assolutamente ridotti.
Premesso questo e non intendendo ricalcare pedissequamente la precisa disamina di Sante io sostengo che la M8 ha comunque molti pregi e le immagini che spesso vediamo pubblicate nelle sezioni fotografiche di questo Forum così come in quello di Leica internazionale lo confermano.
La qualità dei files è innegabile e, se non ci si spinge alle sensibilità estreme (cosa spesso inutile vista la estrema luminosità delle ottiche di cui dispone), la M8 è in grado di dare del filo da torcere a molte megareflex di grosso nome.
Ovvio, se si vuol lavorare come con una reflex digitale dell'ultima generazione è meglio lasciar perdere ma, scusatemi, non è forse lo stesso se al posto di una M8 noi usiamo una sana e pellicolare M6 o una M7?
Affidabilità a parte (anche le mie due ogni tanto perdono l'infinito ma io lo so e controllo ogni tanto) non ho trovato poi tanti e tali lati negativi da sentirmi di poterne parlare in modo dispregiativo o con atteggiamento di sufficienza.
Quando apro le mie foto a monitor così come quando stampo non ho mai trovato pecche che non derivassero da errori miei e non della macchina.
E' il tipo di approccio con la documentazione attraverso la fotocamera a telemetro che è sostanzialmente ben differente da quella del reflex autofocus, è l'avvicinarsi all'immagine senza l'affanno della raffica spesso inutile, è il sottile gusto di una messa a fuoco assolutamente obsoleta e fuori del tempo, come è fuori del tempo la chiacchierata che mi faccio in morse con un collega radioamatore giapponese o un californiano ben consci tutti che stiamo usando un sistema di comunicazione ormai morto e seppellito.
Ma è proprio qui che secondo me sta il valore aggiunto del telemetro sia che si tratti di una M2 che di una M8.
Ovvio, tutti si spera che il prodotto possa migliorare e certamente migliorerà perchè una digitale è fatta di un sensore e del firmware, il resto sono cosa da poco e così come il DMR è letteralmente rinato soltanto riscrivendo un programma così anche la M8 arriverà a colmare le sue lacune ma Leica necessita dei suoi tempi che non sono quelli di Nikon e di Canon, tanto per citare le solite due.
Non per questo, però, trovo giusto sparare a zero su l'unico prodotto oggi disponibile e se Leica di più non è riuscita a fare significa che di più non è possibile almeno allo stato attuale delle conoscenze tecnico elettroniche.
E non mi si facciano i soliti confronti con le reflex da 24 Mp e 10 micromotori perchè le difficoltà ottiche da affrontare nella M8 sono enormemente più pesanti che in qualunque reflex.
Io non sono un professionista, intendendo che con le foto fortunatamente non ci debbo mangiare, e quindi ben comprendo le necessità di chi invece abbisogna di uno strumento dalle caratteristiche diverse ma credo che questa chiacchierata macchina sia in grado di regalare, se usata nella coscienza di determinate sue caratteristiche che non sono necessariamente difetti, immagini eccellenti e anzi spesso di qualità superiore al resto delle digital disponibili sul mercato.
Ritengo quindi, senza inutili campanilismi o interessi, che il bicchiere M8 sia per quattro quinti pieno e che molte critiche nascano spesso e solo da chi pretende l'impossibile solo in forza del costo.
Saluti
Il difetto più imperdonabile di Leica è sempre stata, almeno a partire dalla M6, la lentezza bradipale con cui ha sempre cercato di rincorrere il resto del mondo fotografico.
Le difficoltà progettuali, gli intrighi internazionali per garantirsi partner non sempre all'altezza del nome Leica, la fretta nel voler distribuire ciò che forse andava soltanto presentato e quindi migliorato prima di produrlo definitivamente, hanno fatto in modo che questa benedetta/maledetta M8 sia arrivata in mano agli utilizzatori quando di fatto era già vecchiotta ma non ancora completamente formata.
Ovvio, oggi il rischio di partorire una donna di mezza età al posto di una neonata è molto più forte e più forte sarà in avvenire proprio per la concorrenza spietata che certi colossi sono in grado di fare a chi come Leica, invece, ha le mani legate strette dai numeri assolutamente ridotti.
Premesso questo e non intendendo ricalcare pedissequamente la precisa disamina di Sante io sostengo che la M8 ha comunque molti pregi e le immagini che spesso vediamo pubblicate nelle sezioni fotografiche di questo Forum così come in quello di Leica internazionale lo confermano.
La qualità dei files è innegabile e, se non ci si spinge alle sensibilità estreme (cosa spesso inutile vista la estrema luminosità delle ottiche di cui dispone), la M8 è in grado di dare del filo da torcere a molte megareflex di grosso nome.
Ovvio, se si vuol lavorare come con una reflex digitale dell'ultima generazione è meglio lasciar perdere ma, scusatemi, non è forse lo stesso se al posto di una M8 noi usiamo una sana e pellicolare M6 o una M7?
Affidabilità a parte (anche le mie due ogni tanto perdono l'infinito ma io lo so e controllo ogni tanto) non ho trovato poi tanti e tali lati negativi da sentirmi di poterne parlare in modo dispregiativo o con atteggiamento di sufficienza.
Quando apro le mie foto a monitor così come quando stampo non ho mai trovato pecche che non derivassero da errori miei e non della macchina.
E' il tipo di approccio con la documentazione attraverso la fotocamera a telemetro che è sostanzialmente ben differente da quella del reflex autofocus, è l'avvicinarsi all'immagine senza l'affanno della raffica spesso inutile, è il sottile gusto di una messa a fuoco assolutamente obsoleta e fuori del tempo, come è fuori del tempo la chiacchierata che mi faccio in morse con un collega radioamatore giapponese o un californiano ben consci tutti che stiamo usando un sistema di comunicazione ormai morto e seppellito.
Ma è proprio qui che secondo me sta il valore aggiunto del telemetro sia che si tratti di una M2 che di una M8.
Ovvio, tutti si spera che il prodotto possa migliorare e certamente migliorerà perchè una digitale è fatta di un sensore e del firmware, il resto sono cosa da poco e così come il DMR è letteralmente rinato soltanto riscrivendo un programma così anche la M8 arriverà a colmare le sue lacune ma Leica necessita dei suoi tempi che non sono quelli di Nikon e di Canon, tanto per citare le solite due.
Non per questo, però, trovo giusto sparare a zero su l'unico prodotto oggi disponibile e se Leica di più non è riuscita a fare significa che di più non è possibile almeno allo stato attuale delle conoscenze tecnico elettroniche.
E non mi si facciano i soliti confronti con le reflex da 24 Mp e 10 micromotori perchè le difficoltà ottiche da affrontare nella M8 sono enormemente più pesanti che in qualunque reflex.
Io non sono un professionista, intendendo che con le foto fortunatamente non ci debbo mangiare, e quindi ben comprendo le necessità di chi invece abbisogna di uno strumento dalle caratteristiche diverse ma credo che questa chiacchierata macchina sia in grado di regalare, se usata nella coscienza di determinate sue caratteristiche che non sono necessariamente difetti, immagini eccellenti e anzi spesso di qualità superiore al resto delle digital disponibili sul mercato.
Ritengo quindi, senza inutili campanilismi o interessi, che il bicchiere M8 sia per quattro quinti pieno e che molte critiche nascano spesso e solo da chi pretende l'impossibile solo in forza del costo.
Saluti
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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- Domenico Caminiti
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- Iscritto il: mar feb 19, 2008 11:25 am
- Località: Reggio Calabria
In altro forum, non italiano e "pari passion", è stato istituito un questionario sul livello di soddisfacimento della M8.
Sono certo che i risultati sarebbero analoghi ovunque.
Buona serata.
Sono certo che i risultati sarebbero analoghi ovunque.
Buona serata.
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
Chiacchierando con un amico appassionato di orologi, che avrebbe voluto arricchire il suo corredo con un m8, ho posto questo quesito:
Spenderesti 5000€ per un orologio a batteria con quadrante a cristalli liquidi?
L'elettronica contenuta in un m8 non può avere i prezzi della realizzazione meccanica di precisione (almeno presunta) delle più blasonate e vecchie sorelle.
Senza nulla togliere a super files di m8, ma questa è l'imitazione ergonomica delle vecchie sorelle, con inserito un sistema nemmeno degno delle entry level giapponesi!
Come sempre si è in attesa di qualcosa che possa far usare le lenti con una fotocamera funzionante; ad un prezzo congruo, che magari potrebbe per l'appunto avere occhi (telemetro) a mandorla!!!
(si puo evincere che un m8 non l'ho)
ciao
Matteo
Spenderesti 5000€ per un orologio a batteria con quadrante a cristalli liquidi?
L'elettronica contenuta in un m8 non può avere i prezzi della realizzazione meccanica di precisione (almeno presunta) delle più blasonate e vecchie sorelle.
Senza nulla togliere a super files di m8, ma questa è l'imitazione ergonomica delle vecchie sorelle, con inserito un sistema nemmeno degno delle entry level giapponesi!
Come sempre si è in attesa di qualcosa che possa far usare le lenti con una fotocamera funzionante; ad un prezzo congruo, che magari potrebbe per l'appunto avere occhi (telemetro) a mandorla!!!
(si puo evincere che un m8 non l'ho)
ciao
Matteo
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Interessantissimo questa discussione specialmente per me che ho M8 da poco più di una settimana e che sono riuscito a permettermela soprattutto grazie a prezzi più ragionevoli.
La mia fotografia professionale è legata al mondo sportivo dove per necessità sono costretto ad utilizzare reflex giapponesi con N-Megapixel e con TOT-fotogrammi a secondo... oltre a dover avere un autofocus rapido (poi sulla precisione ci sarebbe da discutere molto) ma soprattutto un'affidabilità certa. Tuttavia, lontano da questo clamore professionale, ho sempre trovato enorme gusto nella fotografia lenta e pensata di una Leica a pellicola così ho cercato di gustare lo stesso piatto anche digitalmente dopo aver potuto ammirare fotografie spettacolari. E concordo a pieno sulla eccezionalità del file anche se paragonato alle reflex più moderne, certo l'affidabilità della macchina in generale mi fa passare notti insonni ma in fondo continuo a ripetermi che se sto usando una Leica non avrò bisogno di TOT-fotogrammi al secondo, il fuoco me lo faccio da me e la foto la sto creando proprio come farei con la pellicola.
Ripeto a me stesso che non è assolutamente una legge fisica quella che vuole associare il binomio digitale=velocità.
La M8 la vedo come la risposta digitale al mondo moderno della fotografia via computer.... La bellezza del file della M8 sta anche nelle stampe che si riesce a tirar fuori.
La mia speranza da neo utente è quella di trovare lati positivi maggiori e più importanti dei lati negativi e riuscirmi a godere la macchina per lungo tempo senza ricorrere a cure forzate.
Speriamo che il nome Leica sia ancora all'altezza della sua fama.
La mia fotografia professionale è legata al mondo sportivo dove per necessità sono costretto ad utilizzare reflex giapponesi con N-Megapixel e con TOT-fotogrammi a secondo... oltre a dover avere un autofocus rapido (poi sulla precisione ci sarebbe da discutere molto) ma soprattutto un'affidabilità certa. Tuttavia, lontano da questo clamore professionale, ho sempre trovato enorme gusto nella fotografia lenta e pensata di una Leica a pellicola così ho cercato di gustare lo stesso piatto anche digitalmente dopo aver potuto ammirare fotografie spettacolari. E concordo a pieno sulla eccezionalità del file anche se paragonato alle reflex più moderne, certo l'affidabilità della macchina in generale mi fa passare notti insonni ma in fondo continuo a ripetermi che se sto usando una Leica non avrò bisogno di TOT-fotogrammi al secondo, il fuoco me lo faccio da me e la foto la sto creando proprio come farei con la pellicola.
Ripeto a me stesso che non è assolutamente una legge fisica quella che vuole associare il binomio digitale=velocità.
La M8 la vedo come la risposta digitale al mondo moderno della fotografia via computer.... La bellezza del file della M8 sta anche nelle stampe che si riesce a tirar fuori.
La mia speranza da neo utente è quella di trovare lati positivi maggiori e più importanti dei lati negativi e riuscirmi a godere la macchina per lungo tempo senza ricorrere a cure forzate.
Speriamo che il nome Leica sia ancora all'altezza della sua fama.
- Marco Febbrari
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- edmondo.dantes
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