Battuta d'arresto per il Don.
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- santecastignani
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Non resisto a questi stimoli...
Se per "nulla" il nostro illustre amico sociologo si riferisce alla immaterialità del digitale, alla sua impalpabilità... bè, che dire allora del pensiero dell'uomo? Da Socrate a Schopenauer, un branco di fannulloni che ha vissuto a sbafo, sul nulla, appunto.
Una fotografia pubblicata su un giornale, o su un libro, o appesa alle pareti di una galleria, è "nulla", o "tutto", esclusivamente in virtù di ciò che rappresenta, e di come lo rappresenta. Non essendo possibile neppure stabilire la sua origine, se non con criteri di indagine estranei alla normale fruizione, mi verrebbe da parafrasare che se c'è una cosa "nulla", essa è proprio la fissazione di operare questo discrimine.
Non avendo tuttavia letto Ferrarotti, posso immaginare che la sua definizione nascesse da elucubrazioni più corpose di quella che provocatoriamente ho assunto ad ipotesi.
Dubito però di essere davvero interessato a conoscerle: sono riuscito a schivare Benjamin, Barthes, Sontag...
Se per "nulla" il nostro illustre amico sociologo si riferisce alla immaterialità del digitale, alla sua impalpabilità... bè, che dire allora del pensiero dell'uomo? Da Socrate a Schopenauer, un branco di fannulloni che ha vissuto a sbafo, sul nulla, appunto.
Una fotografia pubblicata su un giornale, o su un libro, o appesa alle pareti di una galleria, è "nulla", o "tutto", esclusivamente in virtù di ciò che rappresenta, e di come lo rappresenta. Non essendo possibile neppure stabilire la sua origine, se non con criteri di indagine estranei alla normale fruizione, mi verrebbe da parafrasare che se c'è una cosa "nulla", essa è proprio la fissazione di operare questo discrimine.
Non avendo tuttavia letto Ferrarotti, posso immaginare che la sua definizione nascesse da elucubrazioni più corpose di quella che provocatoriamente ho assunto ad ipotesi.
Dubito però di essere davvero interessato a conoscerle: sono riuscito a schivare Benjamin, Barthes, Sontag...
ciao, Sante
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Intendeva l'impalpabilità del supporto, anche se per certi aspetti riprendeva delle posizioni al limite del luddismo vicine a Russel, tuttavia il problema non cambia per quanto riguarda la possibilità di uscire dall'obblio, ammesso che ci possa interessare ( a me proprio no, non ho cose cosi importanti da dire) la sopravvivenza del nostro vissuto, e con esso ovviamente anche i click. Mi sembra fosse Marco Aurelio, che dicesse che la fama ritardava solamente l'obblio ed allora... molto meglio vivere il presente che il futuro ove non ci saremo più. Ciao Sante devo ammettere che sei molto più concreto di me, Ottaviano
Ps: Ad ogni modo il pensiero di Socrate e degli altri, è stato tramandato con supporti scritti e definiti, il solo pensiero, da solo non ci sarebbe mai pervenuto.
Ps: Ad ogni modo il pensiero di Socrate e degli altri, è stato tramandato con supporti scritti e definiti, il solo pensiero, da solo non ci sarebbe mai pervenuto.
Ottaviano
HEISEMBERG
HEISEMBERG
- fabrizio canella
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Con Benjamin e Barthes hai fatto malissimo...santecastignani ha scritto:Non resisto a questi stimoli...
Se per "nulla" il nostro illustre amico sociologo si riferisce alla immaterialità del digitale, alla sua impalpabilità... bè, che dire allora del pensiero dell'uomo? Da Socrate a Schopenauer, un branco di fannulloni che ha vissuto a sbafo, sul nulla, appunto.
Una fotografia pubblicata su un giornale, o su un libro, o appesa alle pareti di una galleria, è "nulla", o "tutto", esclusivamente in virtù di ciò che rappresenta, e di come lo rappresenta. Non essendo possibile neppure stabilire la sua origine, se non con criteri di indagine estranei alla normale fruizione, mi verrebbe da parafrasare che se c'è una cosa "nulla", essa è proprio la fissazione di operare questo discrimine.
Non avendo tuttavia letto Ferrarotti, posso immaginare che la sua definizione nascesse da elucubrazioni più corpose di quella che provocatoriamente ho assunto ad ipotesi.
Dubito però di essere davvero interessato a conoscerle: sono riuscito a schivare Benjamin, Barthes, Sontag...
Di Benjamin leggi almeno Infanzia berlinese, se non vuoi gustare le goie di Parigi, capitale del XIX secolo e di Barthes quel libricino bellissimo che è L'impero dei segni. Esci a comprarli!
Ciao,
fabrizio / citizenkane
fabrizio / citizenkane
- santecastignani
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Mi riferivo esclusivamente ai trattati sulla fotografia e sull'arte: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" (+ o -), e "Camera chiara".fabrizio canella ha scritto:Con Benjamin e Barthes hai fatto malissimo...santecastignani ha scritto:Non resisto a questi stimoli...
Se per "nulla" il nostro illustre amico sociologo si riferisce alla immaterialità del digitale, alla sua impalpabilità... bè, che dire allora del pensiero dell'uomo? Da Socrate a Schopenauer, un branco di fannulloni che ha vissuto a sbafo, sul nulla, appunto.
Una fotografia pubblicata su un giornale, o su un libro, o appesa alle pareti di una galleria, è "nulla", o "tutto", esclusivamente in virtù di ciò che rappresenta, e di come lo rappresenta. Non essendo possibile neppure stabilire la sua origine, se non con criteri di indagine estranei alla normale fruizione, mi verrebbe da parafrasare che se c'è una cosa "nulla", essa è proprio la fissazione di operare questo discrimine.
Non avendo tuttavia letto Ferrarotti, posso immaginare che la sua definizione nascesse da elucubrazioni più corpose di quella che provocatoriamente ho assunto ad ipotesi.
Dubito però di essere davvero interessato a conoscerle: sono riuscito a schivare Benjamin, Barthes, Sontag...
Di Benjamin leggi almeno Infanzia berlinese, se non vuoi gustare le goie di Parigi, capitale del XIX secolo e di Barthes quel libricino bellissimo che è L'impero dei segni. Esci a comprarli!
Le altre lacune cercherò di colmarle
ciao, Sante
- fabrizio canella
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Adesso sono più tranquillo...santecastignani ha scritto:Mi riferivo esclusivamente ai trattati sulla fotografia e sull'arte: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" (+ o -), e "Camera chiara".fabrizio canella ha scritto:Con Benjamin e Barthes hai fatto malissimo...santecastignani ha scritto:Non resisto a questi stimoli...
Se per "nulla" il nostro illustre amico sociologo si riferisce alla immaterialità del digitale, alla sua impalpabilità... bè, che dire allora del pensiero dell'uomo? Da Socrate a Schopenauer, un branco di fannulloni che ha vissuto a sbafo, sul nulla, appunto.
Una fotografia pubblicata su un giornale, o su un libro, o appesa alle pareti di una galleria, è "nulla", o "tutto", esclusivamente in virtù di ciò che rappresenta, e di come lo rappresenta. Non essendo possibile neppure stabilire la sua origine, se non con criteri di indagine estranei alla normale fruizione, mi verrebbe da parafrasare che se c'è una cosa "nulla", essa è proprio la fissazione di operare questo discrimine.
Non avendo tuttavia letto Ferrarotti, posso immaginare che la sua definizione nascesse da elucubrazioni più corpose di quella che provocatoriamente ho assunto ad ipotesi.
Dubito però di essere davvero interessato a conoscerle: sono riuscito a schivare Benjamin, Barthes, Sontag...
Di Benjamin leggi almeno Infanzia berlinese, se non vuoi gustare le goie di Parigi, capitale del XIX secolo e di Barthes quel libricino bellissimo che è L'impero dei segni. Esci a comprarli!
Le altre lacune cercherò di colmarle
Ciao,
fabrizio / citizenkane
fabrizio / citizenkane
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grazie a tutti per la solidarietà,santecastignani ha scritto:Dimentichiamo per un istante che stiamo parlando di un amico; il quadro che viene a delinearsi è di desolante arretratezza, e non mi riferisco certo a Donatello.
Un ente pubblico finanzia con i nostri soldi (e nel caso in oggetto c'è il supplemento dello statuto speciale) una serie di ammirevoli lavori (anch'io ho visto degli scatti che storicizzano trasformazioni del paesaggio incredibili); poi stima talmente poco la documentazione di questi lavori da lasciare che se ne perda la memoria come descritto.
Dove è l'arretratezza? Sono strasicuro che sarebbe impossibile rinvenire nel magazzino veicoli dello stesso ente una automobile senza revisione, senza tagliando, senza olio nella coppa, senza assicurazione; se esistesse non potrebbe circolare, lo sanno anche gli asini. Ma passando a una tecnologia che per definire "nuova" bisognerebbe aver perso il calendario, oggi probabilmente molto più vitale dei mezzi di trasporto, si lascia che sia la sorte a decidere degli eventi.
auguri di Buona Pasqua,
a presto,
Don
Ciao,
Donatello
Donatello
- Domenico Caminiti
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Io non ne sarei strasicuro, la pubblica amministrazione è piena di uffici con auto che marciano (quando c'è la benzina) senza un cambio d'olio (spesso quello presente è al di sotto della prima tacca in basso dell'astina) dal primo tagliando, mi astengo dall'affermare ci possano essere o meno assicurazione e revisione .santecastignani ha scritto:Dimentichiamo per un istante che stiamo parlando di un amico; il quadro che viene a delinearsi è di desolante arretratezza, e non mi riferisco certo a Donatello.
Un ente pubblico finanzia con i nostri soldi (e nel caso in oggetto c'è il supplemento dello statuto speciale) una serie di ammirevoli lavori (anch'io ho visto degli scatti che storicizzano trasformazioni del paesaggio incredibili); poi stima talmente poco la documentazione di questi lavori da lasciare che se ne perda la memoria come descritto.
Dove è l'arretratezza? Sono strasicuro che sarebbe impossibile rinvenire nel magazzino veicoli dello stesso ente una automobile senza revisione, senza tagliando, senza olio nella coppa, senza assicurazione; se esistesse non potrebbe circolare, lo sanno anche gli asini. Ma passando a una tecnologia che per definire "nuova" bisognerebbe aver perso il calendario, oggi probabilmente molto più vitale dei mezzi di trasporto, si lascia che sia la sorte a decidere degli eventi.
La cosa che secondo me dovrebbe meravigliare è che trattandosi di una provincia autonoma, dovrebbero essere ivi presenti dei criteri dirigenziali posti in essere sotto ottiche "private", volti quindi, anche e soprattutto, alla salvaguardia del patrimonio presente nell'hard disk di Donatello.
Basterebbe poi al massimo lo stipendio di un mese di uno dei massimi vertici politici di quell'amministrazione per consentire la sottoposizione della memoria rigida ad una (mi sembra siano solo due in Italia) delle società specializzate nel recupero dati.
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)