Raccolgo nel nostro archivio alcune interessanti notizie pubblicate nel corso di una discusione dall'amico Marco Battelli.
I mirini-telemetro della M3 sono 3. In pratica la Leitz lo modificò 2 volte per migliorarne le prestazioni, per poi abbandonarne il sistema e puntare sui mirini-telemetro derivati da quello della M2, per l'importanza che nel frattempo assunse la focale 35 mm. Chi è stato da Samca ha potuto vedere i 3 tipi. Paradossalmente il mirino M3 è stato ripreso anni dopo dalla Zeiss Ikon ZM. Il tipo più evoluto di mirino M3 ha il trattamento antiriflesso e le "tacche" nel rettangolino telemetrico analoghe a quelle della M2. Il primo tipo ha un prisma lungo e delicato, può rovinarsi in seguito ad un urto. Il problema dei mirini, fino alla M5 compresa, è dato dai due vetrini mobili i quali sono rivestiti da una pellicola nera sulla quale sono incise le tacche che, in base alla sovrapposizione rispettiva, formano le cornicette delle focali. Tali vetrini si opacizzano col passare del tempo e con l'evaporazione dei solventi dei lubrificanti. La loro pulizia è critica per il fatto che la pellicola nera che li riveste si è ormai indurita col passare dei decenni, e rischia di essere asportata. Per tale motivo a partire dalla M4.2 i vetrini sono stati sostituiti da due lamine metalliche con perforazioni corrispondenti alle tacche, infatti i mirini dal 1976 in poi sono più contrastati e, soprattutto, le cornicette sono eterne. La casa mise a disposizione dei riparatori ufficiali le lamine metalliche per sostituire i vetrini per tutti i modelli precedenti derivati dal mirino della M2, quindi per M2, M4 ed M5. Purtroppo non lo fece per la M3. Nei primi anni '80 la coppia di lamine costava dalle 200.000 alle 250.000 lire a seconda del modello (quelle della M5 erano più complesse). Molti le fecero sostituire nel corso di revisioni, per cui si trovano M2 con lamine, M2 con 4 cornicette tipo M4 e addirittura con 6, tipo M4.2. Spero di essere stato utile.
In aggiunta al post precedente, nel periodo in cui le Leica M erano utilizzate dai professionisti, esisteva la "rotazione telemetri". In pratica in caso di guasto veniva sostituito il blocco mirino-telemetro con un altro rigenerato pari al nuovo, quello guasto veniva riparato, e così via. Quindi si possono trovare sul mercato dell'usato M3 dei primi tipi con telemetro più moderno, e viceversa. Inoltre la Leitz modificava le fotocamere su ordinazione dei professionisti, ho visto sui sacri testi delle MP col mirino della M2, non escludo che esistano M3 anch'esse col mirino M2 o successive.
E qui c'è la spiegazione ufficiale; è interessante sapere che a Solms riparavano le M3 sostituendo il telemetro con quello della M6J:
"The M3 Rangefinder is a totally different design to the M2 or M4/M6 telemeter. Apart from the obvious differences in magnification , the frame lines ( mask ) is parallel to the camera body , in the other M cameras the mask is at an angle. The M3 has a ground glass diffuser to allow illumination of the mask . The other M cameras have a perspex , fluted diffuser and an internal reflector which , although does the same job , some degree of flare can result in the viewfinder which can 'white-out' the RF secondary image . The original M3 rangefinder was expensive to produce , the viewfinder assembly alone had 2 optics and 2 prisms cemented together , which makes re-silvering more difficult , as these 4 elements have to be aligned and re-cemented exactly after restoration .A lot of effort went into the production of the the M3 RF unit . The mask , itself , is composed of two pieces of glass , each less than a 1/10 of a millimeter thick , cemented together , with the photographically reproduced frame lines , sandwiched bewteen . This is why the image on some M3's becomes yellowed as the balsam deteriorates and crystallises. Leica in Solms, Germany will only fit the M6J rangefinder (which is similar to M6 ) and the internal chassis of the M3 has to be milled out slightly to take the new type unit.
The frame lines for the rangefinder are made up of two glass plates less than a 1/10 mm thick. one of these plates has the frame lines photographically reproduced on one side . To keep the emulsion from deteriorating , Leitz cemented these two plates together ( with balsam ) so that the emulsion side was sandwiched between glass and , consequently , the ageing of the balsam , gives a yellow tint to many rangefinders . These masks are now no longer available . Up to a few years ago they could be purchased as a spare part at UK £ 130 each ! The later M4.2, M4P and M6 cameras overcame this problem by manufacturing the frame mask from aluminium of a similar thickness but with the frame lines and RF aperture cut out of the metal so that there is no optical or glass component bewteen the projected secondary image and the beam-splitter. That is why you will not see a 'yellowed' rangefinder secondary image in the M6.
Saluti Marco
Mirino M3
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