Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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nikarlo
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Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

Messaggio da nikarlo » lun feb 06, 2017 3:14 pm

Ho letto l'articolo di Luca sui flash a lampada e lo ritengo molto interessante anche perché ne ho un paio che mi piacerebbe provare anche su pellicola e soprattutto con le antiche tecniche.
Ma dove si trovano le lampade?
Ho cercato un po' in giro e ho trovato solo dei prezzi molto alti.
Grazie
Ciao,
Carlo.
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Luca Puntin
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Re: Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

Messaggio da Luca Puntin » mar feb 07, 2017 12:10 am

Ciao Nikarlo,

effettivamente il motivo per cui non vado in giro lampeggiando come Giove tonante (... ma e' tanto divertente, provare per credere) e' proprio il costo delle lampadine. Me ne sono fatto una discreta scorta (diciamo circa 500 pezzi, suddivisi fra varii tipi, foggie e calibri) ed ho speso abbastanza da comperarmi un bel flash elettronico nuovo...

Ho acquistato tutto su Ebay e praticamente ogni lampadina viene direttamente dagli USA. Prova la ricerca avanzata, mettici "tutto il mondo" ed usa come parola chiave "flashbulb" e/o "flashbulbs". Quello che conviene sicuramente e' puntare su un grosso lotto (possibilmente oltre le 100 lampadine) per minimizzare l' incidenza dei costi di trasporto. Con un po' di fortuna si puo' portare a casa, per esempio, un cartone di 12 scatola da 12 lampadine (144 pezzi) per 50 / 60 Euro, cui vanno aggiunti almeno atrettanti per dogana e trasporto.

Dal mio punto di vista occorre innanzi tutto stabilire il tipo di lampadina che si cerca e se e' necessario disporre di quelle azzurrate o bastano quelle chiare in base al fatto che si voglia fotografare con pellicola a colori (lampada blu o chiara con filtro blu sull' obiettivo o sul riflettore) o bianco e nero (basta chiara ed ha ache numero guida piu' alto). Nota: tutte le lampadine azzurrate, solitamente, hanno la stessa sigla delle corrispondenti "chiare" con l' aggiunta di una "B".

Il tipo di lampadina dipende dal riflettore, in primis dal suo diametro, e dall' attacco di cui e' fornito per la lampadina:

negli anni 50 fino ai 70 erano in voga fotocamere con flash integrato con riflettore di non piu' di 2" (5 cm.) di diametro: usavano di solito lampadine completamente in vetro tipo AG1 o AG3 che avevano la parte che si inseriva nel flash piatta: erano le lampadine piu' piccole, se si escludono quelle contenute nei "cuboflash" e nelle "bars", utilizzate da Polaroid, Agfa, Kodak e simili "scatole per fotografare". Questo tipo di lampadine sono state molto diffuse anche in Europa, prodotte dalla olandese Philips e dalla tedesca Osram e pertanto si trovano abbastanza facilmente anche senza cercare oltremare.

Leggermente a salire si trovano le PF1 e le PF5, a seconda delle marche anche siglate FP1 ed FP5, prodotte sia in Europa dalle solite marche che negli USA, principalmente col marchio "Sylvania". Sono anche esse tutte in vetro, ma l' attacco non e' piatto, e' invece circolare con due sfacciature. Sono piu' difficili da trovare, specialmente quelle piu' potenti, cioe' le PF5, e si fanno pagare un po' care. Purtroppo alcuni flash vanno solo con questo tipo di lampadine. La dimensione tipica delle parabole era di 3" (poco piu' di 7,5 cm.).

Vengono poi le "Midget", cioe' le varie M1 / M2 / M3 / M5 / M25: hanno zoccolo metallico cilindrico liscio, salvo un piccolo bordino dalla parte che vengono inserite e che serve da ritegno per trattenerle nello zoccolo: poco diffuse in Europa, devono esserlo stato molto negli USA. Come potenza non si discostano molto dalle PF5 di cui sopra, ma acquistate a scatole intere ( o, meglio, a cartoni da dodici dozzine) sono le piu' convenienti.

Arriviamo alle GE #5 ed alle equivalenti Sylvania P25 ; sono distinguibili ad occhio nudo perche' le prime hanno forma "ad uovo", mentre le seconde sono sferiche, con dimensioni prossime a quelle di una pallina da ping-pong. Hanno zoccolo metallico a baionetta, praticamente lo stesso delle lampadine che alloggiano nei fari posteriori delle automobili.
Sono state a lungo lo standard di fatto negli USA, non qui da noi. Hanno fatto la Seconda Guerra mondiale nelle tasche dei reporter di guerra. Se comperate in quantita' possono spuntare ancora prezzi (incluso trasporto e dogana) sotto l' Euro l' una. Attenzione: cominciano ad avere emissione luminosa paragonabile ad un flash con numero guida di almeno 40, pertanto e' bene evitare di guardarle direttamente mentre "bruciano".
I tipi GE #6 e Sylvania P26 sono di classe FP, ovvero Focal Plane, studiate per l' uso con otturatori a tendina: hanno emissione di picco piu' bassa, ma e' prolungata nel tempo. L' emissione totale e' pari alle sorelle #5 e P25, costano di piu' (probabilmente perche' prodotte contemporaneamente alla uscita dei primi flash elettronici, dai quali sono state rapidamente soppiantate).

Parliamo ora delle tipo "SB", ovvero "Screw Base", dotate di zoccolo metallico a vite E27 ( lo stesso delle lampadine di casa, quelle grandi): nate prima delle altre, hanno avuto una carriera lunghissima e tutt' ora vengono prodotte per effetti teatrali e cinematografici. Probabilmente con queste lampadine hanno fotografato Al Capone ed i divi del cinema muto.... La varieta' e' vastissima, quelle prodotte fino a qualche tempo fa da Philips avevano sigle del tipo PF100B o similari, ma di solitito erano usati codici numerici, tipo #0, #8, #40, #22, #3, #2, #50. Il numero dice poco, di per se, ho cercato di metterle in ordine crescente di emissione luminosa. Erano prodotte da General Electric (anche come GE o Mazda), Sylvania e Westinghouse ed erano in pratica diffuse solo oltremare. Se ne trovano ancora in giro, ma i prezzi "volano alto": difficile pagarle meno di 3 - 5 Euro l' una, poi dispiace usarle: comunque fanno un effetto scenografico notevole, producono occhi rossi non solo sulle foto, ma anche sui soggetti e chi e' vicino sente distintamente il "Poff !" che fanno quando vengono accese e il rumore del vetro che si raffredda scricchiolando ed andando in pezzettini dopo il lampo. Richiedono un riflettore di almeno 6 - 7 " ( 15 - 18 cm.).

A meno di non usare la posa "B", ogni lampada va' usata col sincronismo appropriato. Siccome la curva di emissione assomiglia (tranne che nei tipi FP) ad una Gaussiana ( una campana con il vertice in alto simile un po' ad una parabola accuminata, ma con la base allargata), sbagliando il sincronismo o adottando tempi brevi si perde rapidamente la maggior parte dell' emissione luminosa: ergo il numero guida cala rapidamente.

Si trovano adattatori per sistemare, al posto delle lampadine a vite, quelle a baionetta o quelle con zoccolino a metalo cilindrico; esistono anche adattatori per sistemmare negli zoccoli a baionetta lampadine con attacco metallico cilindrico o anche per quelle tutto vetro, tipo PF1 / PF5.

In genere AG1 / AG3 / PF1 / PF5, le M3 e le M25 potevano essere usate anche in sincronismo X, tutte le altre almeno in sincronismo M.

Curiosita: la GE "Mazda" #45 era prodotta per uso militare di ricognizione aerea: si dice ne bastasse una per illuminare un campo da calcio; prezzo sulla baia: circa 60 Euro l' una. Esistite anche lampadine flash nere e ambra: le seconde erano filtrate per usare pellicola colore per luce artificiale, le prime in realta' erano rosso scuro ed utilizzate per fotografare con pellicola infrarossa senza farsi vedere: roba da agenti segreti....... (cercare GE 5R).

Spero di essere stato utile, eventualmente chiedete pure, l' argomento e' vasto.
Ciao.

Luca

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valerio.falzetti
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Re: Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

Messaggio da valerio.falzetti » mar feb 07, 2017 10:41 pm

Luca, grazie, questa è la Bibbia delle lampade.

Vale


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Luca Puntin
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Re: Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

Messaggio da Luca Puntin » mer feb 08, 2017 12:00 am

Ciao Valerio,

purtroppo non ho scritto una Bibbia, ma solo un Bignami, spero almeno sia utile a non far prendere a qualcuno cantonate colossali. Visto che l' argomento incuriosisce, terrei a puntualizzare, a scapito di cocenti delusioni, che:

- per utilizzare i "flashbulbs", cioe' le lampadine flash monouso, occorre disporre di una fotocamera nata per questo tipo di flash ed usare le lampadine con il giusto tipo di sincronizzazione (che non e' tanto il tempo di otturazione, ma quello di cui occorre anticipare l' accensione della lampada rispetto all' apertura dell' otturatore: 20 millisecondi per M-sync, 7 millisecondi per F-sync, zero per X-sync. Il sincronismo X e' l' unico ormai presente sulle fotocamere, poiche' e' quello che si usa col flash elettronico, gli altri si sono praticamente estinti in epoche pre-digitali. Se non si usa una fotocamera adatta si rischia di danneggiarla, ma non tanto per le tensioni in gioco, quanto per le correnti. Se si dispone di un lampeggiatore a lampadina con alimentazione a pile stilo, diciamo tre pezzi, siamo a 3x1,5=4,5 V, sotto quei famosi 5 - 6 V che "fanno male" alle moderne fotocamere: purtroppo le lampadine, all' accensione, assorbono anche 3 Ampere , ben al di fuori del limite (pochi milliampere) di progetto di una fotocamera che accetta un flash elettronico. In pratica adesso le fotocamere hanno circuiteria allo stato solido (diciamo un transistor finale, per semplificare), una volta c'era un molto piu' robusto contatto elettromeccanico.
Per usare il sicro X con le lampadine e' possibile costruirsi un accessorio elettronico abbastanza semplice a protezione della DSLR, per ottenere le sinronizzazioni F ed M sul digitale bisogna partire da uno scatto esterno, costruire oltre al circuitino di cui sopra un temporizzatore di precisione e conoscere lo shutter-lag della propria fotocamera, e' decisamente piu' impegnativo....

- le lampadine costano, alla lunga molto piu' di un buon flash elettronico, e le loro quotazioni sono in aumento: 0,50 Euro a flash puo' essere una quotazione indicativa, ma occorre comperare lampadine "all' ingrosso";

- le lampadine non sono giocattoli, sono un po' come i fuochi artificiali: bisogna saperle maneggiare. Se vengono afferrate con le mani appena usate, ci si lascia
la pelle (quella delle dita, ovviamente), sono fortemente abbaglianti (anche per la durata di emissione molto maggiore rispetto al flash elettronico). Le avvertenze dell' epoca avvertivano di lasciarle nei loro cartoni fino all' uso, poiche' potevano autoaccendersi in presenza di campi elettrici intensi o in aereoporto sotto i raggi X. Consiglio: usare un flash col pulsantino di espulsione meccanico della lampadina e/o usare un fazzoletto di stoffa ripiegato piu' volte per estrarre le lampade usate, come si vedeva fare ai fotografi nei vecchi film in B/N;

- occorre fare delle prove prima di avere risultati apprezzabili: consiglio di rivedere il discorso dell' impostazione del diaframma con calcolo dal numero guida,
facendo notare che ci vogliono circa 3 piedi per fare 1 metro e che quindi, se il NG e' indicato come GN (guide number) potrebbe essere riferito a distanze in piedi e quindi va' diviso per tre per calcolare in metri. Operando con obiettivi con ancora la scala distanziometrica e' facile, dopo messo a fuoco, valutare la distanza dal soggetto per fare i calcoli, ma occorre anche considerare che non sara' solo indicativa della zona a fuoco, ma anche di quella effettivamente illuminata. Da considerare l' influenza del colore del soggetto (chiaro o scuro), delle pareti e della loro distanza se ci si trova in una stanza, del tipo di riflettore usato e del suo diametro. La General Electric consigliava di moltiplicare per 0,7 il numero guida delle proprie lampadine per riflettori diffondenti o con diffusore in vetro/plastica ed anche per quelli pieghevoli ( a ventaglio) rispetto a quelli lucidati a specchio: si tratta del 30% in meno di luce !
Anche se sembra strano, non sempre grande e' meglio: montando lampadine fisicamente piu' piccole mediante adattatore entro un riflettore piu' grande, si ha un effetto di diffusione grandangolare, quindi si allarga il fascio luminoso, ma raggiunge distanze minori. Consigliate prove con bracketing di esposizione a cinque fotogrammi per serie, con il valore centrale corrispondente a quello calcolato col numero guida.

Se qualcuno "mastica" bene l' Inglese, questo vecchio forum puo' dare una idea di quante variabili ci siano in gioco:

http://www.apug.org/forum/index.php?thr ... 3.73833/

....mentre qui si possono trovare veramente un sacco di informazioni utili sulle lampade: in alto a destra c'e' qualche cosa di simile ad un player audio con solo "start" and "stop" che serve a fermare la "surf music" che parte a tradimento e che trovo un po' invadente.

http://www.flashbulbs.com/index.shtml
Ciao.

Luca

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Luca Puntin
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Re: Discussione sull'articolo di Puntin relativo ai flash

Messaggio da Luca Puntin » mer feb 08, 2017 12:35 am

Ah, dimenticavo un download fondamentale ( e non scherzo):

http://www.cameramanuals.org/flashes_me ... 1_data.pdf

Buona lettura !
Ciao.

Luca

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