codifica a 6 bits

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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angelo navone
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codifica a 6 bits

Messaggio da angelo navone » lun giu 02, 2008 10:23 am

sono un nuovo iscritto e approffitto della vs. pazienza. In particolare vorrei sapere se il codice a 6 bit influisce sulla resa del colore o meno(i mie obbiettivi-28/50/90- sono tutti senza codifica; uso la M8 da febbraio 2006 e non riesco a decidermi se usarla in JPEG o DNG; in DNG noto una certa tendenza al rosso (uso Lightroom come software di sviluppo) in JPEG la tendenza al rosso scompare ma le foto sono un pò grigie. Ho anche una Canon 5D acquistata recentemente la resa fotografica è notevole sia per il colore che per la nitidezza e non c'è praticamente differenza fra JPEG e RAW.
Ringrazio per le risposte.

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » lun giu 02, 2008 11:48 am

Ciao Angelo e ben letto.
Ritengo che la codifica a 6 bit non apporti assolutamente alcuna miglioria sul colore contrariamente ai filtri interferenziali che sono indispensabili se non si vuol essere costretti a lavorare troppo in post produzione e comunque non raggiungendo risultati perfetti se non con molta esperienza.
In DNG non puoi vedere sbilanciamenti cromatici perchè sei nella stessa situazione di una immagine latente ancora da sviluppare ed è nello sviluppo che decidi poi dove puntare la tua temperatura colore.
Lo sbilanciamento verso il rosso che tu riscontri, secondo me, potrebbe derivare da una non corretta scala cromatica del monitor ma se apri in DNG con CS3 (Lightroom è un ottimo programma di stampa ma le opzioni di correzione del DNG non sono efficaci come Photoshop) e nel preview bilanci preventivamente la temperatura colore, vedrai che quando dici al software di aprire l'immagine non vedrai più dominanti.
Il jpg è più facile e veloce da usre ma non usarlo se non per il web o per stampe superiori al formato A3.
Il file vero di ogni macchina è il RAW e nel caso di M8 è il DNG e solo quello.
Tornando alla codifica, un miglioramento si nota sulle ottiche grandangolari dal 28 a scendere, fino al Tri-Elmar 16/19/21 e al 12 Voigtlander, ma attiva correzioni a formware sulla vignettatura, non certo sulla qualità cromatica che comunque in DNG non viene, ovviamente, minimamente toccata.
Ciao
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.

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francesconicastri
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Messaggio da francesconicastri » lun giu 02, 2008 12:40 pm

Si era parlato in giro per la rete di una non ottimale interpretazione del dng Leica da parte di lightroom sui rossi, non so photoshop come si comporti, non ci ho mai fatto caso.

Personalmente trovo c1 il miglior programma di sviluppo dei raw.

Ciao
Francesco

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Ario Arioldi
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Messaggio da Ario Arioldi » lun giu 02, 2008 1:03 pm

francesconicastri ha scritto:Si era parlato in giro per la rete di una non ottimale interpretazione del dng Leica da parte di lightroom sui rossi, non so photoshop come si comporti, non ci ho mai fatto caso.

Personalmente trovo c1 il miglior programma di sviluppo dei raw.

Ciao
Sulla qualità non posso che concordare.
Peccato che il workflow di C1 non sia così scorrevole come quello di LR.
Comunque anche in LR con un pò di pazienza si possono creare dei preset personalizzati in grado di rendere anche i colori "difficili" secondo il nostro gusto, e per i più pigri se ne trovano anche di già fatti e liberamente scaricabili in rete.
Ciao,
Ario

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popoloni
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Messaggio da popoloni » lun giu 02, 2008 6:31 pm

francesconicastri ha scritto:Si era parlato in giro per la rete di una non ottimale interpretazione del dng Leica da parte di lightroom sui rossi, non so photoshop come si comporti, non ci ho mai fatto caso.

Personalmente trovo c1 il miglior programma di sviluppo dei raw.

Ciao
Sicuramente LR e PS si comportano in modo identico avendo lo stesso motore di conversione dei file RAW.

Per quanto riguarda la resa finale, credo proprio che C1 sia un programma davvero interessante. :D

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Leica_m8_shooter
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Messaggio da Leica_m8_shooter » ven giu 06, 2008 10:01 pm

Penso che la codifica 6bit non serva ad altro che a fornire informazioni sul tipo di lente che utiizza lacosa, la M8, al momento dello scatto, lunghezza focale, diaframma, ecc. Per altro devo aver letto da qualche parte, forse sul forum Leica tedesco, di qualcuno che si lamentava del funzionamento della codifica, tipo che segnava sempre la stessa apertura o una cosa così.
Saluti - Enrico
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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » ven giu 06, 2008 10:34 pm

Gentilmente, aggiungi nel tuo profilo almeno un ciao e il tuo nome.
Premesso questo ti dico che non è possibile che tu abbia letto che il problema della codifica sia quello di riportare nei dati exif sempre lo stesso diaframma semplicemente perchè la codifica non può fisicamente trasmettere informazioni a riguardo non essendoci collegamento fisico tra il diaframma e la macchina.
L'unica cosa che la codifica aggiunge , nei dati, è il tipo di ottica che gli viene comunicata appunto dai sei bit presenti sulla baionetta perchè il tempo di esposizione comunque la macchina lo legge già su sè stessa, anche senza obiettivo.
Nel caso di alcune ottiche particolari inoltre (Tri-Elmar 16/18/21 e Noctilux 50/1 , ad esempio) il firmware interviene sull'immagine (solo sul jpg) correggendo vignettatura e dominanti cromatiche che agli angoli subiscono uno spostamento ma anche in questo caso si tratta semplicemente di una operazione "stupida" nel senso che la macchina non "vede l'ottica" ma legge semplicemente una determinata codifica e informa la macchina che, quando legge quella sequenza di bit, deve correggere in quel modo.
Dimostrazione di questo è che se prendiamo un 50 Summilux e artatamente modifichiamo la codifica della baionetta dipingendo i settori come quelli del Tri-Elmar 16/18/21, ci ritroveremo gli angoli sovraesposti e con una dominante magenta.
E' chiaro il concetto di come si comporta quella che tu chiami "la cosa" ?
Ciao
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zed
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Messaggio da zed » ven giu 06, 2008 11:39 pm

Sulla codifica delle lenti io ho sentito una leggenda urbana, a cui nei display della mia M8 non ho trovato conferma, "si dice" che codificando la lente sia possibile ottenere nei metadati l' informazione dell' apertura del diaframma che la macchina otterrebbe facendo la differenza tra la lettura dell' esposimetro interno e quella del piccolo sensore(???) nell' angolino centrale della calotta, io però non sono mai riuscito a ottenere il salvataggio di tale dato nei files, e no so esattamente cosa sia quel sensorino (ammesso che lo sia), lo vedo più come finalizzato a regolare automaticamente la luminosità dello schermo...

MISTERI
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Ciao Matteo

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » ven giu 06, 2008 11:47 pm

In realtà, all'inizio e prima che fosse presentata ufficialmente, questa voce venne messa in giro ed era credibile a tal punto che io stesso credo di averla bevuta e averne parlato anche qui in Forum.
Poi ne parlammo con maggior attenzione e soprattutto alla luce delle prove fatte e si scoprì che non è possibile che la macchina possa fare, attraverso un semplice sensore, una previsione del diaframma impostato.
L'unico servigio del piccolo sensore azzurro presente sul frontale della M8 è quello, appunto, di adattare la luminosità dei numeri digit interni al mirino all'intensità della luce in modo da evitare, in caso di bassa luce ambientale, di essere abbagliati oppure di non riuscire a leggerli quando si fotografa in pieno sole, come nel caso della M6.
Ciao
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Messaggio da zed » sab giu 07, 2008 12:01 am

Bisogna dire a Sante che con l' avvento del digitale il mondo del telemetro oltre a essere esoterico come scrive lui, è diventato anche mistico e leggendario :D

Scherzo...
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Ciao Matteo

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Messaggio da Ario Arioldi » sab giu 07, 2008 6:01 am

Ci sono alcuni programmi che a partire dai dati presenti negli exif della M8 "stimano" l'apertura del diaframma utilizzato.
Uno di questi ad esempio è Capture One (ver 4.1).
Ciao,
Ario

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » sab giu 07, 2008 9:04 am

"Stimano", appunto... :D
Ciao
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Franco.Pagnoni
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Messaggio da Franco.Pagnoni » sab giu 07, 2008 9:36 am

Una perplessità con quesito: appurato che la codifica serve a correggere vignettatura e dominanti cromatiche di alcuni obiettivi particolari ma che queste spariscono- o quantomeno si riducono- diaframmando un paio di stop e visto che questo (cioè il diaframma usato) è un dato che i codici non leggono . . . a questo punto , punto di domanda ?
ciao ciao
Franco

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Ario Arioldi
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Messaggio da Ario Arioldi » sab giu 07, 2008 12:09 pm

Franco.Pagnoni ha scritto:Una perplessità con quesito: appurato che la codifica serve a correggere vignettatura e dominanti cromatiche di alcuni obiettivi particolari ma che queste spariscono- o quantomeno si riducono- diaframmando un paio di stop e visto che questo (cioè il diaframma usato) è un dato che i codici non leggono . . . a questo punto , punto di domanda ?
Premesso che non so come sia strutturato l'algoritmo di correzione usato da Leica, ritengo però che non sia improbabile che tenga conto di un diaframma stimato a partire dagli altri dati disponibili (ISO, tempo di esposizione, EV) che sicuramente è attendibile a sufficienza per l'uso in questione.
Ciao,
Ario

Mauro M8 & M
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Messaggio da Mauro M8 & M » sab giu 07, 2008 12:26 pm

IDEA: nell'uso del 12 Voigt ha un senso pensare ad una codifica a 6 bit posticcia con un pennarello ?

Magari facendo leggere alla M8 il codice a barre del 16-18-21 o altro, ma non so cosa.

Difficoltà di "marchiatura"a parte (di cui si è già discusso in altri post) il tentativo è motivato chiaramente dalla speranza di un miglioramento della vignettatura.

Mi sembra, comunque, un "gioco" che si potrebbe provare a fare con nessun rischio. Un po' di alcool cancellerà, eventualmente, la vernice del pennarello sulla flangia.

:roll: Se sono pazzo ditemelo subito !!!
Grazie a tutti.
Mauro

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