Formato sensore e profondità di campo... chiedo lumi
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- Giuseppe Toffoli
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Formato sensore e profondità di campo... chiedo lumi
Ciao,
cerco di spiegarvi il mio "dilemma". A parità di obiettivo utilizzato, la profondità di campo risultante sul piano pellicola di 2 corpi macchina (ad esempio con CCD APSC e FF o pellicola) è la medesima, ma l'inquadratura è più grande nel formato maggiore....
Se invece voglio paragonare la profondità di campo di due fotografie con pari inquadratura il discorso si complica:
Utilizzando due focali differenti, supponiamo 50mm per la pellicola o FF e 35 per il ccd con crop 1,5. Quindi in fase di ripresa le profondità di campo saranno differenti.
Domanda: che differenze? Tento di rispondermi, sono "avantaggiato" nei CCD più piccolo perchè la Profondità di Campo AUMENTA dovendo utilizzare, per la stessa inquadratura, obiettivi più grandangolari.
Ora mi chiedo, e quì non so rispondermi, questo "vantaggio" del CCD (più piccolo della pellicola) non viene perso in fase di stampa dovendo ingrandire maggiormente la foto rispetto alla stessa stampa ottenuta con un formato CCD o pellocola più grande?
forse ho un po di confusione in testa, mi aiutate a fare lume sul rapporto tra diversi formati di CCD e profondità di campo?
Beppe
cerco di spiegarvi il mio "dilemma". A parità di obiettivo utilizzato, la profondità di campo risultante sul piano pellicola di 2 corpi macchina (ad esempio con CCD APSC e FF o pellicola) è la medesima, ma l'inquadratura è più grande nel formato maggiore....
Se invece voglio paragonare la profondità di campo di due fotografie con pari inquadratura il discorso si complica:
Utilizzando due focali differenti, supponiamo 50mm per la pellicola o FF e 35 per il ccd con crop 1,5. Quindi in fase di ripresa le profondità di campo saranno differenti.
Domanda: che differenze? Tento di rispondermi, sono "avantaggiato" nei CCD più piccolo perchè la Profondità di Campo AUMENTA dovendo utilizzare, per la stessa inquadratura, obiettivi più grandangolari.
Ora mi chiedo, e quì non so rispondermi, questo "vantaggio" del CCD (più piccolo della pellicola) non viene perso in fase di stampa dovendo ingrandire maggiormente la foto rispetto alla stessa stampa ottenuta con un formato CCD o pellocola più grande?
forse ho un po di confusione in testa, mi aiutate a fare lume sul rapporto tra diversi formati di CCD e profondità di campo?
Beppe
...col tuo CCD hai più profondità di campo, perché per "inquadrare" a 50 mm usi la parte centrale di un un obiettivo da 35, che ha una profondità di campo maggiore.
Ultima modifica di amati35 il gio mag 19, 2011 12:38 pm, modificato 1 volta in totale.
______Claudio_____
Spero di non sbagliare e di essere preciso: La profondità di campo nell'immagine ripresa è data dalle caratteristiche dell'obbiettivo (quindi maggior profondità di campo per i grandangolari rispetto un 50mm) mentre l'area (visto che stiamo parlando di un "rettangolo") ripresa è data dalle dimensioni del sensore o della pellicola. In soldoni: a parità di condizioni di ripresa con un CCD riprenderai meno soggetto (l'area centrale) ma con una profondità di campo inalterata (secondo le caratteristiche dell'obbiettivo) e quindi per ottenere lo stesso risultato che otterresti con una pellicola dovresti fare uno o due passi indietro per inquadrare la stessa area della scena o del soggetto.
Sperem di non aver fatto casino, altrimenti, lascio la parola ai guru !!
Sperem di non aver fatto casino, altrimenti, lascio la parola ai guru !!
Vorrei partecipare alla discussione, ma solo per aggiungere un po' di confusione, che non guasta mai! ;)
La profondita' di campo, si sa, e' una pura illusione, cioe' l'obbiettivo mette a fuoco sempre su un "piano", tutto il resto e' "fuori-fuoco" (in senso stretto). Giusto?
Poi, _stampando_ una foto ad un determinato ingrandimento, si avra' l'illusione, appunto, che molto altro (con un diaframma chiuso) sia a fuoco, ma in realta' e' semplicemente "talmente poco" (o, per meglio dire, in misura accettabile) fuori fuoco, da farcelo sembrare a fuoco.
Quindi "l'iperfocale" e' definita in relazione all'ingrandimento che facciamo di un negativo. (e' immediato riscontrarlo in un provino a contatto vs. la foto ingrandita).
Anche i segni sugli obiettivi, quelli che riportano la profondita' di campo alle varie aperture, e' stimata in base agli ingrandimenti piu' comuni.
Se prendo un negativo e ne faccio un ingrandimento di 6 metri di lato, temo che quello che trovo scritto sull'obbiettivo sia molto ottimistico (e credo comunque che quei segni siano gia' in partenza pessimistici)
Questo ci porta, tra l'altro ad una considerazione:
i segni che indicano la profondita' di campo su un obbiettivo creato per il 35mm, su una digitale a sensore ridotto, non corrispondono precisamente al vero! (ma qui entra in gioco il fatto che siano approsimati in senso pessimistico in primo luogo, e quindi, non credo dobbiamo star qui a fasciarci la testa per questo).
Dico questo supportato dalla formula che definisce la profondita' di campo (da wikipedia):
dove H e' l'iperfocale, f la lunghezza focale, N il diaframma, e c il circolo di confusione (quanto dichiariamo accettabile il fuori fuoco).
Si evince che: l'ierfocale e' una bufala galattica!! ;)
no vabbe', scherzo, diciamo che e' soggettiva e soggetta a modifiche sensibili a seconda dell'ingrandimento che faremo del negativo.
Oppure non ho capito niente e ho detto una marea di castronerie. Mi piacerebbe essere smentito.
ciao,
Danilo.
edit:
ovviamente serve anche questa formula, scusate me l'ero dimenticata:
qui' H e' l'iperfocale e s la distanza di messa a fuoco.
DOF = depth of field (profondita' di campo).
(la formula e' per le distanze medio-lunghe)
ri-edit : :)
da notare che in queste formule non viene usato il simbolo dell'uguaglianza ma quello della similitudine.
La profondita' di campo, si sa, e' una pura illusione, cioe' l'obbiettivo mette a fuoco sempre su un "piano", tutto il resto e' "fuori-fuoco" (in senso stretto). Giusto?
Poi, _stampando_ una foto ad un determinato ingrandimento, si avra' l'illusione, appunto, che molto altro (con un diaframma chiuso) sia a fuoco, ma in realta' e' semplicemente "talmente poco" (o, per meglio dire, in misura accettabile) fuori fuoco, da farcelo sembrare a fuoco.
Quindi "l'iperfocale" e' definita in relazione all'ingrandimento che facciamo di un negativo. (e' immediato riscontrarlo in un provino a contatto vs. la foto ingrandita).
Anche i segni sugli obiettivi, quelli che riportano la profondita' di campo alle varie aperture, e' stimata in base agli ingrandimenti piu' comuni.
Se prendo un negativo e ne faccio un ingrandimento di 6 metri di lato, temo che quello che trovo scritto sull'obbiettivo sia molto ottimistico (e credo comunque che quei segni siano gia' in partenza pessimistici)
Questo ci porta, tra l'altro ad una considerazione:
i segni che indicano la profondita' di campo su un obbiettivo creato per il 35mm, su una digitale a sensore ridotto, non corrispondono precisamente al vero! (ma qui entra in gioco il fatto che siano approsimati in senso pessimistico in primo luogo, e quindi, non credo dobbiamo star qui a fasciarci la testa per questo).
Dico questo supportato dalla formula che definisce la profondita' di campo (da wikipedia):
dove H e' l'iperfocale, f la lunghezza focale, N il diaframma, e c il circolo di confusione (quanto dichiariamo accettabile il fuori fuoco).
Si evince che: l'ierfocale e' una bufala galattica!! ;)
no vabbe', scherzo, diciamo che e' soggettiva e soggetta a modifiche sensibili a seconda dell'ingrandimento che faremo del negativo.
Oppure non ho capito niente e ho detto una marea di castronerie. Mi piacerebbe essere smentito.
ciao,
Danilo.
edit:
ovviamente serve anche questa formula, scusate me l'ero dimenticata:
qui' H e' l'iperfocale e s la distanza di messa a fuoco.
DOF = depth of field (profondita' di campo).
(la formula e' per le distanze medio-lunghe)
ri-edit : :)
da notare che in queste formule non viene usato il simbolo dell'uguaglianza ma quello della similitudine.
No, non hai detto castronerie: solo che la pdc è calcolata, più che sul fattore di ingrandimento (nessun costruttore di ottiche può sapere a quanto ingrandiremo il nostro negativo, anche se può immaginarlo conoscendo i limiti del formato..), proprio sul valore del circolo di confusione accettato, da cui la formula, le varie tabelle e le tacchette (molto "indicative", specie su un grandangolare) sugli obbiettivi. Quella che citi è l'iperfocale (H) non la pdc (profondità di campo, dof in inglese).
Verissimo che la pdc è una convenzione, il piano di messa a fuoco è uno e uno solo.
Ritornando, e semplificando, al concetto di formato del sensore: avere un sensore più piccolo del "formato Leica", 24x36, o come viene chiamato FF o FX, (visto che con i sensori non ha più molto senso parlare di "formato", ma è una convenzione rapportarlo al diffusissimo 35mm), è esattamente, a parità di ottica usata, come effettuare un taglio (crop) in postproduzione (analogica o digitale). Dire che una focale di 35mm diventa "un 52,5mm" su un fattore di crop 1,5 ha un senso solamente "indicativo" del campo che andrà ad inquadrare, ma le caratteristiche della focale restano quelle, pdc, resa prospettica ecc.
Saluti.
Edgar
Verissimo che la pdc è una convenzione, il piano di messa a fuoco è uno e uno solo.
Ritornando, e semplificando, al concetto di formato del sensore: avere un sensore più piccolo del "formato Leica", 24x36, o come viene chiamato FF o FX, (visto che con i sensori non ha più molto senso parlare di "formato", ma è una convenzione rapportarlo al diffusissimo 35mm), è esattamente, a parità di ottica usata, come effettuare un taglio (crop) in postproduzione (analogica o digitale). Dire che una focale di 35mm diventa "un 52,5mm" su un fattore di crop 1,5 ha un senso solamente "indicativo" del campo che andrà ad inquadrare, ma le caratteristiche della focale restano quelle, pdc, resa prospettica ecc.
Saluti.
Edgar
- Alberto Bari
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- Ario Arioldi
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Se ti interessa l'argomento era già stato ampiamente dibattuto sul forum:
viewtopic.php?t=770&start=0&postdays=0& ... highlight=
ciao,
Ario
viewtopic.php?t=770&start=0&postdays=0& ... highlight=
ciao,
Ario
- Alberto Bari
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Non ho messo la macchina su un cavalleto e non sono stato a curare il tutto nei minimi particolare però una idea è possibile farsela in modo abbastanza semplice.
Queste foto sono fatte più o meno alla stessa distanza con un 5D e il 40/2 Zuiko OM e l'altra con la E3 e il 21/2 con formato 4/3 (angolo inquadrato circa equivalente). Messa a fuoco su mio figlio ovviamente ma si vede bene coma a parità di diaframma, F2, la profondità di campo sia ben diversa....
Fabio
Queste foto sono fatte più o meno alla stessa distanza con un 5D e il 40/2 Zuiko OM e l'altra con la E3 e il 21/2 con formato 4/3 (angolo inquadrato circa equivalente). Messa a fuoco su mio figlio ovviamente ma si vede bene coma a parità di diaframma, F2, la profondità di campo sia ben diversa....
Fabio
- Giuseppe Toffoli
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