Conservazione dei chimici
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Conservazione dei chimici
Nella mia CO, ho installato un vecchio frigorifero in cui tengo le mie scorte di pellicola.
Queste ovviamente occupano solo una piccola parte dello spazio, quindi ho pensato di riporvi anche i chimici per i bagni delle pellicole e delle carte BN; solo che mi e' sorto qualche dubbio:
-le possibili esalazioni dei chimici all'interno del frigorifero (in funzione quindi penso approssimativamente intorno ai 3°C) possono danneggiare le pellicole?
-vi e' un vantaggio sulla durata dei chimici a queste temperature o non serve a nulla?
-I chimici al freddo (come sopra) durano di piu' o possono deteriorarsi e non funzionare piu' a dovere anche se portati alla temp. di 20° per lo sviluppo, fix ecc.?
Domande forse banali, ma non saprei darvi risposta.
Grazie a tutti, ciao
Queste ovviamente occupano solo una piccola parte dello spazio, quindi ho pensato di riporvi anche i chimici per i bagni delle pellicole e delle carte BN; solo che mi e' sorto qualche dubbio:
-le possibili esalazioni dei chimici all'interno del frigorifero (in funzione quindi penso approssimativamente intorno ai 3°C) possono danneggiare le pellicole?
-vi e' un vantaggio sulla durata dei chimici a queste temperature o non serve a nulla?
-I chimici al freddo (come sopra) durano di piu' o possono deteriorarsi e non funzionare piu' a dovere anche se portati alla temp. di 20° per lo sviluppo, fix ecc.?
Domande forse banali, ma non saprei darvi risposta.
Grazie a tutti, ciao
Michele Ponzoni
L'importante è che siano ben chiusi per evitare qualsiasi fuoriuscita o esalazione... comunqu se le pellicole sono chiuse nei loro portarullini non dovrebbe esserci alcun problema.. non tenerlo troppo basso di gradazione, 3 gradi credo siano perfetti
Se non si trova il motivo non ha più senso essere lì, perde di forza la testimonianza, il valore della nostra testimonianza.
Francesco Zizola
Francesco Zizola
- Andrea De Sanctis
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La mia esperienza è questa:
1)-pellicole, le conservo in un ambiente (una stanza di casa dove ho anche l'ingranditore) in cui la temperatura è (più o meno) costante tutto l'anno, le lascio nelle confezioni originali, cerco di non approvigionarne quantità eccessive - mai avuto problemi
2))-chimici per sviluppo, normalmente utilizzo materiali in polvere con cui preparo i bagni al momento e dopo l'uso li butto, se debbo servirmi di liquidi concentrati già pronti (es sviluppo T-Max) cerco di accumulare un po' di rulli in modo da finire la boccetta in breve tempo, altrimenti uso bottiglie a soffietto, conservo tutto nella stanza di cui sopra e anche in questo caso (a parte una volta con un flacone di fissaggio chiuso male) mai avuto p roblemi.
Come filosofia non metterei i bagni in un frigo, perchè se lo facessi so che dovrei al momento dell'utilizzo, riportarli a temperatura ambiente.
Ciao.
1)-pellicole, le conservo in un ambiente (una stanza di casa dove ho anche l'ingranditore) in cui la temperatura è (più o meno) costante tutto l'anno, le lascio nelle confezioni originali, cerco di non approvigionarne quantità eccessive - mai avuto problemi
2))-chimici per sviluppo, normalmente utilizzo materiali in polvere con cui preparo i bagni al momento e dopo l'uso li butto, se debbo servirmi di liquidi concentrati già pronti (es sviluppo T-Max) cerco di accumulare un po' di rulli in modo da finire la boccetta in breve tempo, altrimenti uso bottiglie a soffietto, conservo tutto nella stanza di cui sopra e anche in questo caso (a parte una volta con un flacone di fissaggio chiuso male) mai avuto p roblemi.
Come filosofia non metterei i bagni in un frigo, perchè se lo facessi so che dovrei al momento dell'utilizzo, riportarli a temperatura ambiente.
Ciao.
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/
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Grazie, mi avete tolto un dubbio, non me ne intendo di chimica, e visto che recentemente sviluppando la fp4 col D76 1+1 (entrambi conservati nello stesso frigorifero) mi sembra che sia sempre sottosviluppata avevo pensato ad un danno ai liquidi; E' molto strano, circa un anno fa ritenevo sufficenti 8,5 min esp. a 80 iso, poi acquistando una bobina ho dovuto portare i tempi a 11 min. ora in una successiva partita di rullini singoli le trovo ancora chiare e pensavo di provare con 13min. , non so spiegarmelo.
Michele Ponzoni
- Andrea De Sanctis
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perfettamente... inoltre il d76 già preparato va tenuto, anche se stock il meno possibile, purtroppo è uno sviluppo "intollerante" all'immagazzinamento. è sempre meglio usarlo entro uno, masimo due giorni da quando lo si è preparato... comunque se uno sviluppo non è buono lo si nota in genere subito osservandone il colore, il d76 ad esempio è cristallino con una tendenza al giallino spento, trasparente comunque, se il giallo è gi marcato o addirittura assume un colorito prossimo all'arancione è da buttare... questo problema non si presenta tuttavia con sviluppi quali il Rodinal, praticamente eterno, l'HC110 che anche una volta acquisito un color miele è buono e altri..
Se non si trova il motivo non ha più senso essere lì, perde di forza la testimonianza, il valore della nostra testimonianza.
Francesco Zizola
Francesco Zizola
Mi sono spiegato male, il D76 lo diluisco 1+1 solo al momento dell'utilizzo, pero' la soluzione stock la conservo anche per 4 mesi.
Mi sarebbe impossibile preparare lo sviluppo dalla polvere e utilizzarlo in pochi giorni, vorrebbe dire avere da sviluppare decine di rulli o altrimenti usarne una parte e buttare il resto inutilizzato.
Se non erro, non si puo' nemmeno sudduvidere le polveri.
Preparando il chimico partendo dai vari componenti e' possibile farne quantita' minori?
Secondo voi, qual'e' il tempo corretto per lo sviluppo della Fp4 esposta nominale o al massimo leggermente sovraesposta (80)?
Mi sarebbe impossibile preparare lo sviluppo dalla polvere e utilizzarlo in pochi giorni, vorrebbe dire avere da sviluppare decine di rulli o altrimenti usarne una parte e buttare il resto inutilizzato.
Se non erro, non si puo' nemmeno sudduvidere le polveri.
Preparando il chimico partendo dai vari componenti e' possibile farne quantita' minori?
Secondo voi, qual'e' il tempo corretto per lo sviluppo della Fp4 esposta nominale o al massimo leggermente sovraesposta (80)?
Michele Ponzoni
- Andrea De Sanctis
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:55 pm
- Località: Orta Nova(FG)
Il D76,se non lo si prepara in proprio,non è frazionabile,come tutti gli sviluppi in polvere da diluire.
Ma non è neanche tanto poco conservabile,contenendo ben 100 grammi/litro di sodio solfito che è l'antiossidante,una soluzione stock,ben tappata e conservata al fresco dura almeno quattro mesi.
Circa i tempi per la Fp4,mi atterrei a quanto la Ilford consiglia per il trattamento con ID11,che è identico al D76.
Soluzione stock 8 minuti e mezzo
diluizione 1+1 11 minuti
diluizione 1+3 20 minuti
Ovviamente a 20°C
Ciao
Ma non è neanche tanto poco conservabile,contenendo ben 100 grammi/litro di sodio solfito che è l'antiossidante,una soluzione stock,ben tappata e conservata al fresco dura almeno quattro mesi.
Circa i tempi per la Fp4,mi atterrei a quanto la Ilford consiglia per il trattamento con ID11,che è identico al D76.
Soluzione stock 8 minuti e mezzo
diluizione 1+1 11 minuti
diluizione 1+3 20 minuti
Ovviamente a 20°C
Ciao
Andrea
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
Allego una scansione di una striscia negativa di una Fp4p recentemente sviluppata, giusto per rendere l'idea.
Probabilmente la scansione non rende allo stesso modo il negativo, ho cercato di essere il piu' preciso possibile.
Inoltre cerco di descrivere il negativo ed il mio metodo di lavoro, perche' secondo me ci deve essere una falla in questo, in quanto i tempi elencati da Andrea corrispondono a quelli da me utilizzati.
Il negativo, alla vista appare con il codice tipo "barre" inferiore, ben marcato, direi giustamente annerito, mentre le scritte "Fp4 plus" hanno una densita' dimezzata come uno stop in meno; le immagini negative, nelle zone di massima trasparenza arrivano piu' o meno alla densita' del supporto (grigio, leggerissimamente magenta, ma non trasparente), le densita' maggiori (bianchi sulla stampa) invece sono al massimo come le sritte Fp4 plus, ma mai neri quanto il codice a barre inferiore. La trama del negativo, e' abbastanza distinguibile anche nelle zone di massima densita' invece tende a scarseggiare nelle parti piu' trasparenti.
Il processo di sviluppo, e' stato eseguito a 20°c per tutti i bagni utilizzando il D76 diluito 1+1 partendo dalla soluzione stock preparata circa 3 mesi prima e poi conservata nel frigorifero.
La pellicola (acquistata dal mio negoziante e lontana dalla scadenza)esposta a 80 iso con Leica M e 35 Summicron asph. ai vari diaframmi e tempi (dovrebbero essere regolarmente funzionanti), e' stata sviluppata per 11min agitando il primo minuto e successivamente 4 capovolgimenti ogni inizio di min.; poi 30" di bagno di arresto e 5min di fissaggio piu' altri 5 di fissaggio fresco,. Infine circa 30 min di lavaggio corrente in acqua a circa 15°.
Ho sempre trattato cosi' i miei negativi, penso sia corretto; prima utilizzavo altre pellicole, fino a quando ho capito che preferivo la struttura delle vecchie emulsioni, che pero' mi stanno facendo dannare, i negativi mi sembrano troppo leggeri e le immagini stampate troppo morbide.
Vi sono molto grato dei consigli che mi avete dato, e scusatemi fin d'ora della mia insistenza sull'argomento, ma continuo a sviluppare un sacco di rulli ed a buttare molto tempo e molto materiale perche' ottengo sempre negativi fiacchi.
Saluti e grazie Michele Ponzoni.
Probabilmente la scansione non rende allo stesso modo il negativo, ho cercato di essere il piu' preciso possibile.
Inoltre cerco di descrivere il negativo ed il mio metodo di lavoro, perche' secondo me ci deve essere una falla in questo, in quanto i tempi elencati da Andrea corrispondono a quelli da me utilizzati.
Il negativo, alla vista appare con il codice tipo "barre" inferiore, ben marcato, direi giustamente annerito, mentre le scritte "Fp4 plus" hanno una densita' dimezzata come uno stop in meno; le immagini negative, nelle zone di massima trasparenza arrivano piu' o meno alla densita' del supporto (grigio, leggerissimamente magenta, ma non trasparente), le densita' maggiori (bianchi sulla stampa) invece sono al massimo come le sritte Fp4 plus, ma mai neri quanto il codice a barre inferiore. La trama del negativo, e' abbastanza distinguibile anche nelle zone di massima densita' invece tende a scarseggiare nelle parti piu' trasparenti.
Il processo di sviluppo, e' stato eseguito a 20°c per tutti i bagni utilizzando il D76 diluito 1+1 partendo dalla soluzione stock preparata circa 3 mesi prima e poi conservata nel frigorifero.
La pellicola (acquistata dal mio negoziante e lontana dalla scadenza)esposta a 80 iso con Leica M e 35 Summicron asph. ai vari diaframmi e tempi (dovrebbero essere regolarmente funzionanti), e' stata sviluppata per 11min agitando il primo minuto e successivamente 4 capovolgimenti ogni inizio di min.; poi 30" di bagno di arresto e 5min di fissaggio piu' altri 5 di fissaggio fresco,. Infine circa 30 min di lavaggio corrente in acqua a circa 15°.
Ho sempre trattato cosi' i miei negativi, penso sia corretto; prima utilizzavo altre pellicole, fino a quando ho capito che preferivo la struttura delle vecchie emulsioni, che pero' mi stanno facendo dannare, i negativi mi sembrano troppo leggeri e le immagini stampate troppo morbide.
Vi sono molto grato dei consigli che mi avete dato, e scusatemi fin d'ora della mia insistenza sull'argomento, ma continuo a sviluppare un sacco di rulli ed a buttare molto tempo e molto materiale perche' ottengo sempre negativi fiacchi.
Saluti e grazie Michele Ponzoni.
Ciao Marzio,dici che si tratta di un problema di diluzione? Per curiosita', tu che tipo di pellicole e rilevatori usi? Io vorrei cercare di utilizzare due tipi di pellicole con struttura tradizionale(100 - 400), possibilmente uno o al massimo due tipi di sviluppo, per diminuire la permanenza dei bagni ed evitare scadenze indesiderate, cercando stampe con buona acutanza e pastosita' dei grigi mantenendo comunque bianchi e neri; la grana mi interessa meno, importante la brillantezza dei particolari in ombra o controluce.
E' da un po' di anni che faccio camera oscura, ma la maggior parte delle mie foto le facevo in dia e sporadicamente utilizzavo il BN; ora ho deciso di fare solo BN, da circa un anno; e devo dire che mi rendo conto delle difficolta' nel vedere le immagini giuste, ma soprattutto nel riuscire poi a ricostruire l'idea in camera oscura.
Devo dire di non esservi ancora riuscito, o comunque di essere ben lontano da cio' che voglio, ma da quando ho intrappreso questo cammino, il colore mi piace sempre meno mentre l'intensita' degli scatti monocromatici strega sempre di piu' il mio modo di vedere.
E' da un po' di anni che faccio camera oscura, ma la maggior parte delle mie foto le facevo in dia e sporadicamente utilizzavo il BN; ora ho deciso di fare solo BN, da circa un anno; e devo dire che mi rendo conto delle difficolta' nel vedere le immagini giuste, ma soprattutto nel riuscire poi a ricostruire l'idea in camera oscura.
Devo dire di non esservi ancora riuscito, o comunque di essere ben lontano da cio' che voglio, ma da quando ho intrappreso questo cammino, il colore mi piace sempre meno mentre l'intensita' degli scatti monocromatici strega sempre di piu' il mio modo di vedere.
Michele Ponzoni
- Andrea De Sanctis
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:55 pm
- Località: Orta Nova(FG)
Comunque,Michele, almeno a video i negativi non mi sembrano molto deboli,anzi ben stampabili su una carta di gradazione 3,ma sai come è aleatorio giudicare a monitor.
Quanto al fatto che le scritte in alto sono deboli,questo dipende dal fatto che mettono sempre meno argento nelle pellicole,figurati poi dove non è necessario,qualche tempo fa anche Manlio ha segnalato un problema simile su una Tri-X,se non ricordo male.
Ciao
Quanto al fatto che le scritte in alto sono deboli,questo dipende dal fatto che mettono sempre meno argento nelle pellicole,figurati poi dove non è necessario,qualche tempo fa anche Manlio ha segnalato un problema simile su una Tri-X,se non ricordo male.
Ciao
Andrea
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
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