La saga di SANTE: OTTICHE LEICA R

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Emilio Vendramin
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La saga di SANTE: OTTICHE LEICA R

Messaggio da Emilio Vendramin » gio gen 30, 2014 4:36 pm

testo di SANTE CASTIGNANI


Il parco ottiche R dal basso, inteso esclusivamente focale...

15 mm f:3,5 ELMAR Non più prodotto, era il frutto di una collaborazione con Zeiss. Si trattava in pratica dell'ottimo pari focale adattato (con la perniciosa aggiunta di una lente) al maggior tiraggio del sistema R. Ingombrante, pesante e costoso, era contraddistinto da un rendimento appena accettabile, superato oggi anche da realizzazioni molto meno ambiziose. Per queste ragioni la Leica lo ha messo in pensione alcuni anni or sono, e sostituito con il nuovo:

15 mm f:2,8 ELMARIT Bellissimo progetto Leica/Schneider, si tratta della riproposizione in chiave aggiornata del modello che lo precede. Resa strepitosa fin dalle maggiori aperture, magnifica distribuzione luminosa (poca vignettatura), un vero capolavoro (per pochi, visto il prezzo), da tenere accuratamente d'occhio soprattutto ora che il Digital Modul si mangerà un 30% dell'angolo di campo...

16 mm f:2,8 ELMARIT A differenza dei precedenti, obiettivi ortoscopici, il 16 mm è un fish-eye, caratterizzato dalla tipica distorsione a botte. Nato in collaborazione con Minolta, gode di una buona fama ottica, nell'ambito dell'uso sicuramente limitato che si può fare di un simile obiettivo. Dotato di filtri incorporati (come del resto il 15 mm), non è attualmente più in catalogo.

19 mm f:2,8 ELMARIT (prima versione) Uno degli obiettivi Leica meno amati e riusciti. Nato come tentativo di offrire un prodotto concepito in casa (il principale rivale, il 21/4 di cui parleremo tra poco è un altro progetto Schneider), mostruosamente ingombrante, afflitto da forte distorsione e aberrazione sferica, trova nella bellissima resa cromatica l'unico motivo di consolazione.

19 mm f:2,8 ELMARIT (attuale) Finalmente un supergrandangolo progettato in casa Leica che rende giustizia alla straordinaria reputazione di cui il marchio gode nelle focali più lunghe (non si è mai ben capito per quale motivo, per tanti anni, i pezzi migliori di Leica misurassero tutti dai 35mm in su...)!
Questo Elmarit tuttavia mette a tacere ogni critica: splendido sotto tutti i punti di vista.

21 mm f:4 SUPER ANGULON Come dichiarato fin dal nome, stiamo parlando di un obiettivo Schneider. Ottica leggendaria, insuperabile ai suoi tempi, conserva molte qualità anche al giorno d'oggi: correzione estrema della distorsione, grande saturazione cromatica, nitidezza al centro strepitosa fin dalla T.A., e ai margini ottima da f:8/11.

24 mm f:2,8 ELMARIT Sviluppato in collaborazione con la Minolta, ma attualmente Made in Germany, si tratta di un eccellente obiettivo, dotato di resa eccellente su tutto il campo a partire da f:5,6, e accreditato di una superba resa cromatica.

Forse qualcuno si sarà stupito nel non leggere la solita sfilza di superlativi che accompagna la trattazione di obiettivi Leica; non posso che confermare quanto già affermato: i grandangoli spinti non sono mai stati il forte di questa altrimenti straordinaria fucina di capolavori. Aver chiesto aiuto a Zeiss, Schneider, Minolta, non può che attestare la capacità autocritica della Leica, prima a riconoscere i propri limiti. Ora tuttavia le cose sono cambiate, e il 15 e il 19, oltre alla serie di asferici M dimostra che Leica sa finalmente progettare e produrre i migliori grandangoli del mondo.

Proseguiamo la carrellata tra le ottiche Leica, affrontando questa volta un gruppo denso di fuoriclasse, con qualche lieve defaillance...

28 mm f:2,8 ELMARIT (vecchio tipo, paraluce staccato) Un obiettivo di riferimento, a lungo il miglior rappresentante della sua focale. Nitidezza superba a tutti i diaframmi in asse, da 5,6 ineccepibile su tutto il campo. Correzione straordinaria delle consuete aberrazioni (sferica, coma, distorsione, etc), e impronta inequivocabilmente... LEICA! Sfuocato magnifico, resa cromatica, giusto contrasto...

28 mm f:2,8 ELMARIT (nuovo tipo, paraluce incorporato) Non fa rimpiangere il suo predecessore, modernizzandone la resa. Correzione ancora più spinta, un pizzico di brillantezza in più. Sicuramente il miglior 28 in circolazione.

28 mm f:2,8 PC SUPER ANGULON Ancora una superba creazione Schneider. Resa di riferimento per la categoria degli obiettivi decentrabili. Perfezione assoluta in distorsione, copertura dell'amplissimo campo, resa cromatica. Un capolavoro.

35 mm f:4 PA CURTAGON Il nonnetto dell'ottica precedentemente descritta, si difende ancora onorevolmente, anche se la modesta escursione del decentramento ne rende l'utilità poco più che simbolica. Resa comunque di assoluto rispetto sul piano della qualità pura.

35 mm f:2,8 ELMARIT (Prima versione, con paraluce staccato, senza perni) Uno dei pochi obiettivi Leica da dimenticare. Presentato assieme alla originaria Leicaflex, ne mortificava le potenzialità con una resa smorta e priva di grinta. Ciò nonostante resistette ben dieci anni nel catalogo!

35 mm f:2,8 ELMARIT (seconda versione, dotato dei perni per il montaggio del paraluce) Tutta un'altra musica. Sempre sette lenti, ma in cinque gruppi invece che sei, ma soprattutto finalmente una resa entusiasmante. Impossibile trovare un difetto a questo obiettivo: preferirgli il Summicron solo se necessita il diaframma in più.

35 mm f:2,8 ELMARIT (terza versione, con paraluce incorporato) Otticamente molto simile al precedente, solo un poco più brillante. Stesse esaltanti prestazioni (anche se alcuni fini esegeti comntinuano a preferire la versione precedente), in un size più leggero e pratico.

35 mm f:2 SUMMICRON (prima versione, paraluce separato) Un altro capolavoro: Ingombrante e pesante, oltre che raro da trovare, ma la resa più LEICA che si possa immaginare. M E R A V I G L I O S O...

35 mm f:2 SUMMICRON (versione attuale, con paraluce incorporato) Obiettivo leggendario, in produzione dal 1976. Praticamente perfetto, superiore a molti consanguinei della dinastia M.

35 mm f:1,4 SUMMILUX Altro obiettivo che merita solo superlativi. Concilia quello che le modeste dimensioni della serie M rendono impossibile: resa tradizionale Leica (con bokeh e ciò che segue) e costruzione non asferica. Impronta Summilux ai massimi livelli, con tridimensionalità, scansione dei piani e cromatica veramente straordinaria.

Nella storia della Leica R.

La focale standard, attorno ai 50mm, da sempre rappresenta per Leica un punto di orgoglio, più che per altri produttori. Dove spesso molti fabbricanti hanno intavisto nella possibilità di produrre normali economici una chance di competitività nei listini, la Leica non ha mai ceduto, tanto che il 50 è forse l'obiettivo proporzionalmente più costoso del catalogo. Leica non ha linee di ottiche economiche, scelta coraggiosa e doverosa.

SUMMICRON 50/2 primo tipo, con paraluce separato; Germany. Obiettivo leggendario, da molti preferito a tutt'oggi. Incredibile equilibrio tra nitidezza, plasticità, contrasto. Ottimo fin dalla massima apertura, con un brillantezza sconosciuta ai coetanei di tutte le marche, salvo il solito Planar.

SUMMICRON 50/2 seconda serie, con paraluce telescopico; Canada prima, poi Germany.
Erede del precedente, non ne ha tradito l'impronta, vivacizzandola un poco, ma in un ambito di differenze molto contenute. Per molti il miglior 50 reflex in circolazione.

SUMMILUX 50/1,4 prima serie, paraluce separato e seconda, identica salvo paraluce telescopico; Germany. Capolavoro assoluto, per plasticità, tridimensionalità, incredibile vivacità cromatica. Nitidezza assoluta da 2,8 in poi, e impronta inconfondibilmente Summilux.

SUMMILUX 50/1,4 terza serie, attuale, con passo filtri 60mm; Germany. Lenti di maggior diametro, correzione più spinta della aberrazione sferica, nuovi trattamenti, spingono le performance di questo giovane campione verso traguardi più ambiziosi. Non ne ho alcuna esperienza diretta, ma chi me ne ha riferito ne esalta nitidezza e brillantezza.

ELMARIT 60/2,8 macro 1:2, nessuna modifica ottica tra prima e seconda serie, tuttora prodotta. Germany. Versatilissimo, criticato da alcuni per la resa modesta ai diaframmi chiusi (utili in macro), esaltato da altri per la resa puntigliosa e piacevolissima alle aperture più comuni. Ottica preferita da Salgado, per dirne una. Non soffre di alcuna caduta di resa alle grandi distanze, così da poter essere utilizzato come vero standard, dove la luminosità 2,8 non sia troppo limitante.

80mm SUMMILUX f:1,4 una delle migliori declinazioni possibili della media focale; immagini tipicamente Summilux, colori trasparenti, strepitosa tridimensionalità. Perfino migliore, a giudizio di chi scrive, del leggendario 75/1,4 M.

90mm ELMARIT f:2,8 (prima versione, passo 54mm e seconda versione, 55mm, entrambe con paraluce telescopico in due sezioni);
E' il 90mm di esordio del sistema Leicaflex, uno schema a 5 lenti che coniuga nitidezza altissima e plasticità inconfondibile. Anche sotto tortura (soffietto tutto allungato per rapporti di riproduzione estremi) non batte un ciglio, e sfodera immagini di primo livello. Autentico capolavoro.

90mm ELMARIT f:2,8 (ultima versione prodotta, con paraluce in un solo pezzo);
Secondo un copione ormai consolidato, l'ultima versione acquista qualcosa in contrasto, incisione e resistenza al flare, e paga il tutto con un incremento di secchezza non sempre gradito. Quattro lenti, stesso schema della versione M tuttora prodotta.

90mm SUMMICRON f:2 (prima versione, non asferico); un ottimo obiettivo, dalla resa assai simile al contemporaneo svitabile della linea M. Plastico e nitido, non aggressivo nei colori, ha fatto la gioia di generazioni di fotografi.

90mm SUMMICRON f:2 APO-ASPH (versione attuale); stesso schema del modello per M, porta al massimo livello oggi concepibile i parametri di nitidezza, contrasto, correzione dalle aberrazioni, ecc. Insomma, le migliori proprietà organolettiche possibili: poi, tocca al sommelier!

100mm MACRO ELMAR f:4; eccellente obiettivo macro della vecchia scuola. Non troppo luminoso, resa semplicemente perfetta in tutte le situazioni. Suo tallone d'Achille, la caduta di resa tipica di tutti i Leica, ai diaframmi più chiusi: per un macro potrebbe essere un limite. Per tutto il resto, vetro meraviglioso.

100mm APO MACRO ELMARIT f:2,8; probabilmente l'obiettivo più performante della sua categoria. Se se ne sopporta l'incredibile secchezza, può ripagare con immagini straordinariamente dettagliate. Gode di uno sfuocato peculiare e inconfondibile, che può anche piacere molto. Unico limite oggettivo, non ama troppo il controluce.

135mm ELMARIT f:2,8; nelle due versioni (Wetzlar/Canada) coniuga correzione ottica e bellezza dell'immagine. Secondo alcuni, il miglior medio tele Leica R. Attualmente a prezzi di svendita, ne approfitti chi può.

Ed eccoci giunti all'epilogo di questa succinta trattazione.
Esamineremo le lunghe focali Leica e tireremo le conclusioni.

Elmar 180 f:4; piccolo e maneggevole, fornisce eccellenti prestazioni a buon mercato. Non così piacevole come il 3,4, non plastico come il 2,8, raccomandato a chi ama incisione e contrasto.

180 Apo Telyt f:3,4; nato per applicazioni militari, uno dei primi apocromatici di larga diffusione. Immagini meravigliose, nei vicini come nei lontani; colore saturo e vivacissimo, piacevolezza forse irraggiungibile.

180 Elmarit f:2,8 prima serie, da 1325 grammi; un chilo e passa di vetro per un'ottica ancora degna del massimo rispetto. Lungi dall'essere aggressivo, il nonnetto dei 180 ha il pugno di ferro in un guanto di velluto. Non correttissimo ai massimi diaframmi, dà il meglio di sé nella figura umana, dove coniuga sapientemente nitidezza e delicatezza.

180 Elmarit f:2,8 seconda versione; alleggerito di 500 grammi, modernizza le prestazioni, sempre nel solco della tradizione Leica. Immagini brillanti ed equilibrate, in un size molto più umano.

180 Apo Elmarit f:2,8; è l'erede dell'Apo Telyt sopra descritto, uno dei maggiori successi Leica. Onestamente il sottoscritto non ha mai avuto il piacere di provarlo, e si astiene dal commentare le prestazioni del nuovo gioiello. Relata refero, qualche cultore del 3,4 lamenta nel nuovo uno sfocato meno piacevole.

180 Apo Summicron f:2; probabilmente il miglior 180 di tutti i tempi, nella somma delle prestazioni. Mai sperimentato di persona, ma viste molte immagini francamente incredibili. Sarebbe interessante un confronto con altri mostri similari tipo il Canon 200/1,8...

Telyt-R 250 f:4, prima versione da 1,41 Kg;
Simile nell'impostazione al primo 180 f:2,8, non è un mostro di correzione, ma genera immagini straordinariamente piacevoli, specie nella figura umana.

Telyt-R 250 f:4 seconda versione; obiettivo dalla resa bellissima; molto maneggevole, ha la mf minima a soli 1,7 metri. Non più prodotto, è molto ricercato dagli intenditori.

Apo Telyt-R 280 f:2,8; la risposta Leica ai vari 300/2,8 giapponesi; ottica entrata nella leggenda, praticamente perfetta.

Apo Telyt-R 280 f:4; nato per alleggerire il precedente, non ne tradisce in alcun modo l'altissima qualità.

Telyt-R 350 f:4,8; fratello maggiore del 250 seconda versione, ne condivide la piacevolissima impronta. Un bellissimo pezzo non più prodotto.

Telyt 400 f:6,8 lungo fuoco; usabile anche sul Visoflex, si tratta di un obiettivo antico, ma capace di riservare piacevolissime sorprese. Composto da due sole lenti (doppietto acromatico), è in grado di fornire immagini brillanti e contrastate specie con soggetti naturalistici e umani. Meno appropriato l'uso per dettagli architettonici, opere d'arte, ecc.

Apo Telyt-R 400 f:2,8 un mostro nato con grandi ambizioni, tutte pienamente centrate. Ai vertici della categoria.

Telyt-R 560 f:6,8 lungo fuoco; valga quanto già detto per il simile 400 mm.

Telyt-S 800 f:6,3; un cannone da sette chili, contornato da un'aura di leggenda.
Naturalmente non ho mai avuto il privilegio di provarlo (costava decine di milioni), ma le immagini che ne ho visto pubblicate ne dicono meraviglie.

Sistema tele componibile si tratta di un sistema composto da due diverse teste e tre moduli di fuoco, che permettono di comporre obiettivi da 280/400/560/800mm, tutti con correzione apocromatica, e f: da 2,8 a 5,6. Non ne ho esperienza diretta, ma sembra che si tratti del nec plus ultra del settore...

Gli zoom

Vario Elmar 21/35 f:3,5/4 una delle ultime realizzazioni, asferico; immagini di qualità uguale o superiore alle corrispondenti focali fisse. Un capolavoro.

Vario Elmar 28/70 f:3,5/4,5; fece scandalo per la produzione Sigma, ma in realtà si tratta di un ottimo obiettivo, molto nitido e brillante, da sconsigliare solo per chi abbia bisogno di scattare a 28mm senza distorsioni evidenti. Per il resto un ottimo acquisto.

Vario Elmar 35/70 f:3,5; la prima e la seconda versione (rispettivamente Japan e Germany) condividono uno schema ottico in sole otto lenti. Nitido e contrastato, ha portato nella categoria degli zoom una impronta e una qualità assolutamente soddisfacenti anche per il fine palato del leichista. L'ultima versione è da preferire per la realizzazione meccanica più accurata e resistente.

Vario Elmar 35/70 f:4; ultima versione, sempre giapponese, del classico zoom corto Leica. Leggero e maneggevole, è accreditato di una resa di tutto rispetto.

Vario Elmar-R 80/200 e 75/200 f:4,5; molto simili, prodotti entrambi dalla Minolta, oggi sono certamente superati, ma non per questo privi di piacevolezza, specie ai prezzi cui si trovano al momento...

Vario Elmar-R 70/210 f:4; sempre Minolta, un poco più moderno per resa e prestazioni. Da non disprezzare.

Vario-Apo-Elmarit-R 70/180 f:2,8; con il suo prezzo di 5500 euro e il suo peso di un paio di chili, poteva non essere un capolavoro?!?!

Vario Elmar-R 80/200 f:4; ultima versione, ancora prodotta, dello zoom medio tele di Leica; sempre Japan, probabilmente gruppo Kyocera. Una resa eccellente e irreprensibile, davvero al passo coi tempi.

Vario Elmar-R 105/280 f:4,2 altro mostro di qualità assoluta, e prezzo adeguato.
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/

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