VASCA TERMOSTATATA AUTOCOSTRUITA
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
VASCA TERMOSTATATA AUTOCOSTRUITA
Salve a tutti.
Volendo sviluppare le dia in modo casalingo ho cercato sul mercato una sviluppatrice tipo Jobo, ovviamente usata. La reperibilità è scarsa e il prezzo raramente scende sotto i 200 €. Acquistandola on line, inoltre, non si è certi del corretto funzionamento, in particolare del termostato, fondamentale per l'ottenimento di una certa temperatura, che può risultare starato.
Per tali motivi, visto che me la cavo con il fai da te, ho realizzato una vasca termostatata in grado di mantenere con precisione ( tolleranza di 0,2 °C ) la temperatura durante il processo di sviluppo.
Il "cuore" del sistema è il termostato che deve avere una sensibilità alle variazioni di temperatura adatta alo scopo. Ho trovato su Ebay un apparecchio prodotto e commercializzato in UK avente la sensibilità di 1/10 °C, capace di pilotare sia un riscaldatore, quando la temp. scende sotto un dato valore, sia di azionare un apparato di refrigerazione, quando la temp. supera un valore assegnato. Tutto ciò permette di mantenere la T entro un certo range. Io non ho sfruttato questa seconda modalità per non complicare ulteriornente la costruzione. Tuttavia ho constatato che si riesce lo stesso a mantenere la temp. entro il range programmato utilizzando solo la funzione "hot".
Il costo del termostato si aggira sui 45 €.
Occorre, poi, procurarsi un contenitore di circa 30 litri che abbia dimensioni idonee a contenere i vari recipienti ( bottiglie e tank ) in modo che vi sia un sufficiente ricircolo di acqua. A tale scopo ho acquistato una pompa a immersione da 250 l/ora presso un rivenditore di articoli per acquari ( 11 € ). Sempre in tali negozi si trovano i riscaldatori. Il problema è che, almeno per quelli che io ho trovato in commercio, essi sono dotati di termostato di sicurezza incorporato, onde evitare il pesce "bollito", che non consente di andare oltre i 32 - 34 °C. Questi apparati, pertanto, non permettono i 38°C di norma utilizzati, anche se non indispensabili, nell'E6.
Per "tagliar la testa al toro" ho utilizzato una comune resistenza da scaldabagno da 1500W. Ovviamente occorre accertarsi che il termostato adottato sia in grado di "reggere" questo carico.
L'uso di una resistenza di tale tipo consente di riscaldare fino ai 38°C in un tempo piuttosto breve, sui 40 min.
La plastica della vasca, nella zona in cui viene collocata la resistenza, è stata rinforzata e protetta dal calore con una lamiera. Io ho usato acciaio inox ma va bene anche normale acciaio zincato, che si lavora meglio. Una "gabbietta" in rete zincata racchiude la resistenza per evitare contatti accidentali.
La vasca è completata da una sorta di "coperchio" forato in cui sono inseriti i vari recipienti ( vanno bene le comuni bottigliette in plastica per EstaThe ecc. ) e la tank. Il materiale del coperchio è plexiglass ( costo 5 € ), che si lavora con facilità.
Il costo totale della vasca termostata, compreso cavo elettrico, spine, eventuali interruttori, viteria ecc., si aggira sui 110 - 120 €. Si può spendere anche meno se si dispone già di una parte del materiale, quali viti ( in ottone o inox ), mater. elettrico o anche la resistenza che si può svitare da uno scaldabagno non più usato.
In ogni caso la spesa, escluso il nostro "sudore" che è per definizione "agratis", è sensibilmente inferiore al costo di una Jobo e si è certi, previa opportuna taratura, che si ha veramente la temperatura voluta.
Un altro vantaggio risiede nella possibilità di utilizzare la vasca non solo per lo sviluppo delle dia o delle negative ma, con un "coperchio" fatto ad hoc, anche per lo sviluppo delle carte, inserendovi le bacinelle o gli appositi drums ( almeno per i formati usuali ).
Un consiglio: occhio ai cablaggi elettrici. La vasca contiene ACQUA. Se non si ha una certa confidenza con gli assemblaggi elettrici è meglio, solo relativamente a questo aspetto della realizzazione, rivolgersi a un esperto.
Comunque posso assicurare che la vasca è più complicata a descriversi che a farsi.
A chi interessa posso inviare foto e chiarimenti sui dettagli costruttivi.
ANALOGICI TENIAMO DURO!! E' VERO CHE ORNANO CI ABBANDONA , CHE KODAK PARE NON FACCIA PIU' IL KIT E6, MA E' PUR VERO CHE LO TROVIAMO DA TETENAL E PARE ANCHE DA FUJI ( UN TRE BAGNI ), NO?!
Riccardo
P.S. ho tentato di allegare immagini, ma non ci sono riuscito. Qulcuno può aiutarmi?
Volendo sviluppare le dia in modo casalingo ho cercato sul mercato una sviluppatrice tipo Jobo, ovviamente usata. La reperibilità è scarsa e il prezzo raramente scende sotto i 200 €. Acquistandola on line, inoltre, non si è certi del corretto funzionamento, in particolare del termostato, fondamentale per l'ottenimento di una certa temperatura, che può risultare starato.
Per tali motivi, visto che me la cavo con il fai da te, ho realizzato una vasca termostatata in grado di mantenere con precisione ( tolleranza di 0,2 °C ) la temperatura durante il processo di sviluppo.
Il "cuore" del sistema è il termostato che deve avere una sensibilità alle variazioni di temperatura adatta alo scopo. Ho trovato su Ebay un apparecchio prodotto e commercializzato in UK avente la sensibilità di 1/10 °C, capace di pilotare sia un riscaldatore, quando la temp. scende sotto un dato valore, sia di azionare un apparato di refrigerazione, quando la temp. supera un valore assegnato. Tutto ciò permette di mantenere la T entro un certo range. Io non ho sfruttato questa seconda modalità per non complicare ulteriornente la costruzione. Tuttavia ho constatato che si riesce lo stesso a mantenere la temp. entro il range programmato utilizzando solo la funzione "hot".
Il costo del termostato si aggira sui 45 €.
Occorre, poi, procurarsi un contenitore di circa 30 litri che abbia dimensioni idonee a contenere i vari recipienti ( bottiglie e tank ) in modo che vi sia un sufficiente ricircolo di acqua. A tale scopo ho acquistato una pompa a immersione da 250 l/ora presso un rivenditore di articoli per acquari ( 11 € ). Sempre in tali negozi si trovano i riscaldatori. Il problema è che, almeno per quelli che io ho trovato in commercio, essi sono dotati di termostato di sicurezza incorporato, onde evitare il pesce "bollito", che non consente di andare oltre i 32 - 34 °C. Questi apparati, pertanto, non permettono i 38°C di norma utilizzati, anche se non indispensabili, nell'E6.
Per "tagliar la testa al toro" ho utilizzato una comune resistenza da scaldabagno da 1500W. Ovviamente occorre accertarsi che il termostato adottato sia in grado di "reggere" questo carico.
L'uso di una resistenza di tale tipo consente di riscaldare fino ai 38°C in un tempo piuttosto breve, sui 40 min.
La plastica della vasca, nella zona in cui viene collocata la resistenza, è stata rinforzata e protetta dal calore con una lamiera. Io ho usato acciaio inox ma va bene anche normale acciaio zincato, che si lavora meglio. Una "gabbietta" in rete zincata racchiude la resistenza per evitare contatti accidentali.
La vasca è completata da una sorta di "coperchio" forato in cui sono inseriti i vari recipienti ( vanno bene le comuni bottigliette in plastica per EstaThe ecc. ) e la tank. Il materiale del coperchio è plexiglass ( costo 5 € ), che si lavora con facilità.
Il costo totale della vasca termostata, compreso cavo elettrico, spine, eventuali interruttori, viteria ecc., si aggira sui 110 - 120 €. Si può spendere anche meno se si dispone già di una parte del materiale, quali viti ( in ottone o inox ), mater. elettrico o anche la resistenza che si può svitare da uno scaldabagno non più usato.
In ogni caso la spesa, escluso il nostro "sudore" che è per definizione "agratis", è sensibilmente inferiore al costo di una Jobo e si è certi, previa opportuna taratura, che si ha veramente la temperatura voluta.
Un altro vantaggio risiede nella possibilità di utilizzare la vasca non solo per lo sviluppo delle dia o delle negative ma, con un "coperchio" fatto ad hoc, anche per lo sviluppo delle carte, inserendovi le bacinelle o gli appositi drums ( almeno per i formati usuali ).
Un consiglio: occhio ai cablaggi elettrici. La vasca contiene ACQUA. Se non si ha una certa confidenza con gli assemblaggi elettrici è meglio, solo relativamente a questo aspetto della realizzazione, rivolgersi a un esperto.
Comunque posso assicurare che la vasca è più complicata a descriversi che a farsi.
A chi interessa posso inviare foto e chiarimenti sui dettagli costruttivi.
ANALOGICI TENIAMO DURO!! E' VERO CHE ORNANO CI ABBANDONA , CHE KODAK PARE NON FACCIA PIU' IL KIT E6, MA E' PUR VERO CHE LO TROVIAMO DA TETENAL E PARE ANCHE DA FUJI ( UN TRE BAGNI ), NO?!
Riccardo
P.S. ho tentato di allegare immagini, ma non ci sono riuscito. Qulcuno può aiutarmi?
- riccardo78
- Messaggi: 704
- Iscritto il: mar ott 23, 2007 11:14 pm
- riccardo78
- Messaggi: 704
- Iscritto il: mar ott 23, 2007 11:14 pm
In senso inverso alla tua esperienza: io non ho ancora provato i negativi.
Le dia si possono sviluppare anche a temperature inferiori a quella canonica di 38°C, con l'ovvio aumento dei tempi di trattamento. In ogni caso la temperarura va mantenuta, in particolare per 1° sviluppo e sviluppo cromogeno, con una tolleranza di pochi decimi di grado ( l'entità dipende dal tipo di trattamento ). Ciò non significa che non si possa raggiungere lo scopo con un semplice bagnomaria.
Certo è che l'operazione non è agevole e soprattutto non garantisce, a mio avviso, la costanza dei risultati.
Con una vasca: si riempie d'acqua, si mettono i vari recipienti, si accende e... ce ne andiamo. Torniamo dopo poche decine di minuti e troviamo i chimici esattamente alla temperatura voluta.
Le dia si possono sviluppare anche a temperature inferiori a quella canonica di 38°C, con l'ovvio aumento dei tempi di trattamento. In ogni caso la temperarura va mantenuta, in particolare per 1° sviluppo e sviluppo cromogeno, con una tolleranza di pochi decimi di grado ( l'entità dipende dal tipo di trattamento ). Ciò non significa che non si possa raggiungere lo scopo con un semplice bagnomaria.
Certo è che l'operazione non è agevole e soprattutto non garantisce, a mio avviso, la costanza dei risultati.
Con una vasca: si riempie d'acqua, si mettono i vari recipienti, si accende e... ce ne andiamo. Torniamo dopo poche decine di minuti e troviamo i chimici esattamente alla temperatura voluta.
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- Iscritto il: dom dic 30, 2007 10:59 pm
- Località: Bari
Io ho preso dei termostati da acquario e li attacco, mediante ventose, all'interno di un secchio d'acqua.
Ciao.
Ciao.
"Un centesimo di secondo di qua, un centesimo di secondo di là, messi uno dietro l'altro non faranno mai più di uno, due, tre secondi rubati all'eternità" Robert Doisneau
Vincenzo (alias Makopokù)
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