DOMANDA
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- Roberto Crenna
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- Mario Grazioso
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Oppure:
"Ode alla vita" una poesia di Martha Medeiros
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
"Ode alla vita" una poesia di Martha Medeiros
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Ciao
Mario
Mario
- Roberto Crenna
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- Andrea De Sanctis
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E' uno dei tanti equivoci di internet,in realtà Pablo Neruda ha scritto una poesia intitolata "ode alla vita" ed è questa:
L'intera notte
come un'ascia
mi ha colpito il dolore
ma il sogno è passato
lavando come un'acqua oscura
pietre insanguinate.
Oggi di nuovo son vivo.
Di nuovo ti sollevo, vita, sulle mie spalle.
Oh, vita, coppa chiara,
improvvisamente ti riempi
di acqua sporca, di vino morto,
di agonia, di perdite,
di commoventi ragnatele,
e molti credono che quel colore d'inferno
manterrai per sempre.
Non è certo.
Passa una notte lenta, passa un solo minuto
e tutto cambia.
Si riempie di trasparenza la coppa della vita.
Il grande lavoro spetta a noi
Da un solo colpo nascon le colombe
Ritorna la luce sulla terra.
Vita, i poveri poeti
ti credono amara,
non son saliti con te
dal letto
col vento del mondo
Han ricevuto i colpi
senza trovarti
sono stati perforati
da un buco nero
e si son trovati sommersi
nel dolore di un pozzo solitario.
Non è vero, vita,
sei
bella
come le cose che amo
ed hai tra i seni
profumo di menta
Vita,
sei
una macchina piena,
felicità, suono
di tempesta, tenerezza
d'olio delicato.
Vita,
sei come una vigna:
accumuli la luce e la distribuisci
trasformata in grappolo
Colui che ti rinnega
che aspetti
un minuto, una notte
un anno breve o lungo
che esca
dalla sua solitudine bugiarda
che indaghi e lotti, congiunga
le sue mani ad altre mani
che non ceda nè aduli
alla sfortuna,
che la ricostruisca dandole
forma di muro,
come gli scalpellini la pietra.
che tagli la sfortuna
e si faccia con essa pantaloni.
La vita
aspetta noi tutti
che amiamo
il selvaggio profumo
di mare e di menta
che ha tra i seni.
L'altra,della brasiliana Medeiros è,erroneamente,attribuita a Neruda per il titolo uguale,qualcuno arriva a dire che non è una poesia,ma un discorso di Neruda...
Ciao
L'intera notte
come un'ascia
mi ha colpito il dolore
ma il sogno è passato
lavando come un'acqua oscura
pietre insanguinate.
Oggi di nuovo son vivo.
Di nuovo ti sollevo, vita, sulle mie spalle.
Oh, vita, coppa chiara,
improvvisamente ti riempi
di acqua sporca, di vino morto,
di agonia, di perdite,
di commoventi ragnatele,
e molti credono che quel colore d'inferno
manterrai per sempre.
Non è certo.
Passa una notte lenta, passa un solo minuto
e tutto cambia.
Si riempie di trasparenza la coppa della vita.
Il grande lavoro spetta a noi
Da un solo colpo nascon le colombe
Ritorna la luce sulla terra.
Vita, i poveri poeti
ti credono amara,
non son saliti con te
dal letto
col vento del mondo
Han ricevuto i colpi
senza trovarti
sono stati perforati
da un buco nero
e si son trovati sommersi
nel dolore di un pozzo solitario.
Non è vero, vita,
sei
bella
come le cose che amo
ed hai tra i seni
profumo di menta
Vita,
sei
una macchina piena,
felicità, suono
di tempesta, tenerezza
d'olio delicato.
Vita,
sei come una vigna:
accumuli la luce e la distribuisci
trasformata in grappolo
Colui che ti rinnega
che aspetti
un minuto, una notte
un anno breve o lungo
che esca
dalla sua solitudine bugiarda
che indaghi e lotti, congiunga
le sue mani ad altre mani
che non ceda nè aduli
alla sfortuna,
che la ricostruisca dandole
forma di muro,
come gli scalpellini la pietra.
che tagli la sfortuna
e si faccia con essa pantaloni.
La vita
aspetta noi tutti
che amiamo
il selvaggio profumo
di mare e di menta
che ha tra i seni.
L'altra,della brasiliana Medeiros è,erroneamente,attribuita a Neruda per il titolo uguale,qualcuno arriva a dire che non è una poesia,ma un discorso di Neruda...
Ciao
Andrea
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
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- Ario Arioldi
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- Andrea Podesta'
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Ottima Ario, sei dotato di un ottimo senso di "realismo" !Ario Arioldi ha scritto:Lentamente muore...chi non cambia la marca...chi preferisce il nero su bianco...
qui più di uno è a rischio
Ciao,
Ario
Un saluto
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
- Domenico Caminiti
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Ario Arioldi ha scritto:Lentamente muore...chi non cambia la marca...chi preferisce il nero su bianco...
qui più di uno è a rischio
Ciao,
Ario
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
- Mario Grazioso
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Roberto Crenna ha scritto:
quindi e' di Martha Medeiros ?
I suppose....
Rob
P.S.: mi sembrava ....infatti.....piu' "spirituale" che "materialista"....
o no ?
Una non esclude l'altra, Roberto.
Infatti sia Pablo Neruda che la Medeiros hanno scritto una poesia con lo stesso titolo.
Una frase della poesia in questione (quella della Martha Medeiros) è contenuta nella canzone "Per non morire mai” del cantante Nek, che piace tanto alla mia nipotina Fede ma che in un'intervista attribuisce erroneamente la frase a Neruda.
Se però la tua domanda era tesa solamente a conoscere l'autore dei versi riportati da Danio a pag .2 del presente 3D, ebbene quei versi sono della Medeiros.
Ciao
Mario
Mario
- Roberto Crenna
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- Iscritto il: gio nov 20, 2008 12:36 pm
- Località: Parabiago (Mi) - Ranco (Va)
io penso che e' il risultato finale e quello che conta trovo ancora nella pellicola quella magia che nel digit non trovo sempre se non fai una serie di passaggi settaggi particolari ed artificiosi che mi condizionano psicologicamente xche voglio ottenere quello che ottengo sviluppando e stampando in camera oscura questo e' il mio pensiero cioe' mi e capitato di vedere una mostra a roma world press photo dove c'erano foto scattate sia in digit che pellicola (parlo del bn) ma io ho trovato in quelle a pellicola un fascino unico quello della vera fotografia addirittura preferisco scattare in pellicola e scansionare e poi stampare a getto d' inchiostro che in un certo qualmodo rimane quella caratteristica della cosidetta magia della pellicola
ma sara' solo un fissazione chi lo sa'
ma sara' solo un fissazione chi lo sa'
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- Iscritto il: gio dic 13, 2007 3:28 pm
- Località: ROMA
qui più di uno è a rischio
Si potrebbe parafrasare a questo punto una vecchia canzone (non ricordo di chi), : " Era già tutto previsto.... ", tutto per bene, la scomparsa dei crt, l'avvento del digitale insieme alla comparsa degli Lcd, si potrebbe provare a vedere direttamente, o a lavorare un file foto sun un Crt, con una signora scheda video (ho visto ad esempio un Vaio equipaggiato con una G Force), e poi forse, come disse una volta Qualcuno, non sarebbe male del tutto aspettare le foto dal laboratorio, non dal pecionatorio tipo 100 foto al giorno levano il medico di torno. E' vero la foto va costruita attesa, secondo me se poi vogliamo la velocità di raffica, abbiamo due scelte, o facciamo del cinema o ci compriamo una Aek 47, ciao a tutti Ottaviano
Ps. Per il grandissimo Mauro , stai tranquillo Non Pasdaran. Ciao
Si potrebbe parafrasare a questo punto una vecchia canzone (non ricordo di chi), : " Era già tutto previsto.... ", tutto per bene, la scomparsa dei crt, l'avvento del digitale insieme alla comparsa degli Lcd, si potrebbe provare a vedere direttamente, o a lavorare un file foto sun un Crt, con una signora scheda video (ho visto ad esempio un Vaio equipaggiato con una G Force), e poi forse, come disse una volta Qualcuno, non sarebbe male del tutto aspettare le foto dal laboratorio, non dal pecionatorio tipo 100 foto al giorno levano il medico di torno. E' vero la foto va costruita attesa, secondo me se poi vogliamo la velocità di raffica, abbiamo due scelte, o facciamo del cinema o ci compriamo una Aek 47, ciao a tutti Ottaviano
Ps. Per il grandissimo Mauro , stai tranquillo Non Pasdaran. Ciao
Ottaviano
HEISEMBERG
HEISEMBERG