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Monobagno

Inviato: mer apr 28, 2021 9:42 am
da gianniansaldi
Eccomi qui.
Dopo tanti anni di digitale e centinaia di migliaia di scatti , ho tirato fuori la M3 e la CL e ho ricominciato a scattare foto vere.
Uso hp5 e sviluppo con il monobagno della ars-imago.
I primi negativi mi sembrano soddisfacenti.
Se lo avete usato, cosa ne pensate?
Uso quello perché dove sviluppo non ho acqua calda e non pensare ala temperatura mi agevola molto.

Re: Monobagno

Inviato: mar mag 04, 2021 11:35 pm
da copacetix
funzionare funziona. non sono sicuro che il negativo, fissato in questo modo, duri anni, anzi, probabilmente non sarà così.
i monobagno nascevano dall'esigenza dei fotoreporter di inviare in fretta e furia i loro scatti alle testate, non era necessario che i negativi perdurassero.
se si tratta di scatti importanti, io svilupperei con i tre bagni e secondo tutti i crismi.

Re: Monobagno

Inviato: dom lug 11, 2021 10:55 pm
da Emilio Vendramin
Indubbiamente una opportunità in più

Re: Monobagno

Inviato: ven lug 16, 2021 6:21 am
da Mauro Mascherino
Con tutte le pecche del mio monitor che non è tarato, che lo scatto è pubblicato in jpeg, che è piccolo, ecc l'immagine mi appare troppo contrastata e 'dura'. Se è voluto tutto bene ma se è un effetto collaterale di questo sviluppo a me non intrigherebbe molto usarlo. Credo anche che, come già detto, il fissaggio sia tale da non consentire una archiviazione ottimale. Ma non l'ho mai usato ed ho espresso solo un pensiero teorico.

Re: Monobagno

Inviato: lun feb 13, 2023 8:42 pm
da ric1854
Concordo con Mauro Mascherino, anche se sperimentare è sempre interessante. Nel caso del bianco e nero, se non si hanno impellenti necessità di velocizzare ( ma allora .... il digitale ), il processo non è complesso per cui conviene farlo con tutti i crismi.

Re: Monobagno

Inviato: mer feb 15, 2023 12:30 pm
da luciano.xxk
Nello sviluppo del BN ci si avvale con grande vantaggio della modulazione del tempo di sviluppo (dando per fissati diluizione, temperatura ed agitazione), in modo da conformare il contrasto del negativo al nostro gusto, oltre che al contrasto della scena.

Con poco sforzo, il fotografo riesce dunque a pervenire ad una catena di lavoro che è quella che massimizza i risultati per le sue esigenze estetiche.

Il monobagno costringe invece a privarci di questo trimmer, affidando la quantità di annerimento che si otterrà a parità di esposizione all'"incrocio degli effetti" tra sviluppo e fix, che lavorando insieme non consentono dunque di decidere di lavorare per un determinato IC, (o gamma, o come lo si preferisca chiamare).

Più che altro, mi pare un'occasione perduta.