Workflow analogico in un mondo digitale

si parla di pellicole, processi, materiali, attrezzature, sviluppo, stampa, fotografia analogica

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Emiliano
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale

Messaggio da Emiliano » ven lug 27, 2012 8:36 pm

Roberto Frieri ha scritto: - a che definizione conviene fare la scansione e con quale tipo di scanner?
- i file ottenuti fino a che punto sono "lavorabili" tramite software? E che dimensione avranno?
- partendo dalla scansione di un immagine 24x36, fino a che formato riuscirò poi a stampare con la mia inkjet?
- di norma alla risoluzione ottica massima permessa dallo scanner, quindi niente interpolazioni. Per la pellicola 35mm utilizzo un Nikon Coolscan V ED (4000 dpi di risoluzione ottica).
- sono molto lavorabili (ma non so se ho ben capito cosa intendi), con il mio posso salvarli in jpg, dng o tiff. Le dimensioni variano, diciamo dai 70 ai 130 mb a seconda del tipo di immagine (almeno nella mia esperienza).
- ho fatto stampare fino a 50x70 senza perdite di qualità, oltre non sono andato ma non dovrebbero essereci problemi
.
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Roberto Frieri
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale

Messaggio da Roberto Frieri » ven lug 27, 2012 9:16 pm

Emiliano ha scritto:
Roberto Frieri ha scritto: - a che definizione conviene fare la scansione e con quale tipo di scanner?
- i file ottenuti fino a che punto sono "lavorabili" tramite software? E che dimensione avranno?
- partendo dalla scansione di un immagine 24x36, fino a che formato riuscirò poi a stampare con la mia inkjet?
- di norma alla risoluzione ottica massima permessa dallo scanner, quindi niente interpolazioni. Per la pellicola 35mm utilizzo un Nikon Coolscan V ED (4000 dpi di risoluzione ottica).
- sono molto lavorabili (ma non so se ho ben capito cosa intendi), con il mio posso salvarli in jpg, dng o tiff. Le dimensioni variano, diciamo dai 70 ai 130 mb a seconda del tipo di immagine (almeno nella mia esperienza).
- ho fatto stampare fino a 50x70 senza perdite di qualità, oltre non sono andato ma non dovrebbero essereci problemi
Grazie per la risposta.
70-130 MB, paragonati ai 10,6 MB di un file DNG della M8, sono davvero tanti.
Un Nikon Coolscan sarebbe ottimo, ma decisamente troppo costoso per le mie tasche. Dovrei orientarmi verso qualcosa di economico, tipo uno scanner piano con supporto pellicola: ma la qualità delle scansioni molto inferiore?
Probabilmente, per chi scatta a pellicola occasionalmente, risulta più conveniente inviare le pellicole a chi offre sviluppo e scansione a pagamento. Non ho mai fatto ricerche approfondite in merito, ma credo che l'Ilford Lab non sia l'unico disponibile.
Roberto Frieri
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Emiliano
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale

Messaggio da Emiliano » ven lug 27, 2012 9:41 pm

Roberto Frieri ha scritto:70-130 MB, paragonati ai 10,6 MB di un file DNG della M8, sono davvero tanti.
Un Nikon Coolscan sarebbe ottimo, ma decisamente troppo costoso per le mie tasche. Dovrei orientarmi verso qualcosa di economico, tipo uno scanner piano con supporto pellicola: ma la qualità delle scansioni molto inferiore?
Probabilmente, per chi scatta a pellicola occasionalmente, risulta più conveniente inviare le pellicole a chi offre sviluppo e scansione a pagamento. Non ho mai fatto ricerche approfondite in merito, ma credo che l'Ilford Lab non sia l'unico disponibile.
Gli scanner piani "economici" di norma non offrono grandi prestazioni sul 35mm, vanno invece molto meglio sul medio formato. Ho ordinato ieri un Epson V750 Pro per un grosso lavoro di scansione su vecchi negativi di vari formati, sulla carta non dovrebbe essere male.
Probabilmente, come dici tu, è più conveniente far scandire la pellicola in qualche laboratorio specializzato.
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BigBlock46
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale

Messaggio da BigBlock46 » ven ago 03, 2012 3:47 pm

Roberto Frieri ha scritto:
Alberto (muralto) ha scritto:...La fai sviluppare da un comune laboratorio colore e poi fai (o fai fare) le scansioni...
Anch'io ero combattuto all'idea di lasciare la pellicola cos'ì come ora invece sono combattuto dall'idea di tornare ad utilizzarla.
Mi perseguita il dubbio che, una volta scansionati i singoli scatti, non riuscirò ad utilizzare al meglio l'immagine su file.
Ad esempio:
- a che definizione conviene fare la scansione e con quale tipo di scanner?
- i file ottenuti fino a che punto sono "lavorabili" tramite software? E che dimensione avranno?
- partendo dalla scansione di un immagine 24x36, fino a che formato riuscirò poi a stampare con la mia inkjet?
Dopo aver scattato un paio di rullini ho capito alcune cose fondamentali.Ovvero:
-Bisogna trovare un laboratorio che sviluppi in tank ed usi tutte le accortezze necessarie (lavoro professionale)
-una scansione "decente" per stampe 20x30 o poco più deve essere fatta ad almeno 3200dpi. e pesano tanto
-I file sono poco lavorabili , non quanto un dng per intenderci, un po' di più se il formato della scansione è in .tiff (ma sono 300/500mb a foto)

Gli aspetti negativi nel tornare all'analogico ci sono, e sono tanti , non ultimo il costo delle pellicole e del processo di sviluppo e stampa; si parla di 30€ circa a rullino per un lavoro fatto a regola d'arte.
Però quando ho aperto i primi file scattati mi sono emozionato, la foto su pellicola ha un fascino antico e un aspetto che le foto digitali non hanno.
Partirò per le vacanze portandomi dietro una M4 con summicron 50 , e la piccola 4/3 con 14/50.
Vediamo un po' cosa uscirà fuori.
Buone vacanze a tutti
Massimiliano
Fotografo la realtà ma non la trovo , cerco sempre oltre.
A volte esiste ,altre volte no , ma continuo a cercare ...

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Giorgio
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale

Messaggio da Giorgio » dom set 16, 2012 9:29 pm

Sono partito anche io per le vacanze con una 4/3 e due M a pellicola. Ora ho 3 rullini da far sviluppare e tanta voglia di ricominciare con la pellicola.

La differenza tra il digitale e la pellicola ora mi appare come la differenza tra il 35 mm e il 6x6 di qualche tempo fa.

Sto persino pensando di fare un corso avanzato di camera oscura.....
Ciao,
Giorgio

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