sviluppo "Stand"

si parla di pellicole, processi, materiali, attrezzature, sviluppo, stampa, fotografia analogica

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manuel.zanetti
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sviluppo "Stand"

Messaggio da manuel.zanetti » mar mar 31, 2020 2:18 pm

Buongiorno al Forum,
ogni tanto leggo di persone che sviluppano i loro rullini con questa diluizione.
Qualcuno mi sa dare ulteriori spiegazioni e il perchè si utilizza?

Grazie a tutti.
Manuel Zanetti

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madeva
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da madeva » mar mar 31, 2020 6:31 pm

Ciao Manuel,

io lo utilizzo, a volte, ovvero in casi particolari come:

- tiraggi
- esposizioni a diversi ASA all'interno della stessa pellicola
- sviluppo contemporaneo di pellicole diverse (per tipo e/o per ASA)
- assenza di info sui tempi e concentrazione dello sviluppo necessario (nel caso di pellicole ignote)
- pigrizia :-)

Da quello che so si può fare con pochi chimici, io uso il Rodinal.

In pratica lo stand consiste nel fare una soluzione molto leggera (tipicamente 1+100 o 1+200), agitare il primo minuto e poi lasciare ferma la tank (stand) da 1 a 2 ore. A volte si usa il semi-stand, ovvero con un ribaltamento a metà del tempo.
Funziona sul principio che il chimico è molto leggero e quindi non aggressivo sulla pellicola, pertanto agendo con delicatezza riesce a sviluppare anche i dettagli che in un tiraggio si andrebbero a perdere. Allo stesso tempo, essendo la concentrazione molto bassa, il tempo di permanenza nel chimico deve essere molto lungo, per dare al chimico il tempo di esaurirsi e fare il suo lavoro. Di fatto 1 o 2 ore a volte sono un'invariante, dato che spesso il chimico si esaurirà prima. Ma tenendo un tempo così lungo si ha la certezza che qualunque pellicola tu metta dentro, si svilupperà.

Occhio però, perchè non è la soluzione per ottenere il miglior risultato, per come è concepito infatti lo stand è per definizione un compromesso.
ciao,
Massimo

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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da Emilio Vendramin » mar mar 31, 2020 7:16 pm

Massimo ha già detto tutto.
Ho usato questo procedimento un paio di volte, ma l'ho abbandonato, dopo l'iniziale curiosità, perché il risultato, come è stato detto sapeva troppo di compromesso e poco di qualità.
Anche io avevo usato Rodinal vecchia formulazione su film Beggher 400@400.
Come diluizione 1 a 100 e tempo un'ora.

Se non lo hai già fatto cerca il termine "stand" in CAMERA OSCURA.
Ci sono molte discussioni sull'argomento.
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Franco Felici
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da Franco Felici » mar mar 31, 2020 7:58 pm

Oltre a quanto giustamente detto sopra da Massimo e scusandomi in anticipo con chi dovesse trovare ridondante questo mio intervento, aggiungo che in teoria i trattamenti stand e soprattutto i cosiddetti semi-stand, in cui si riducono i tempi di agitazione, dovrebbero aumentare in fase di sviluppo l'acutanza, ovvero il gradiente al bordo fra due microzone a diversa densità. Questo perché nelle zone di passaggio tra nero e bianco si dovrebbe riuscire ad aumentare artificialmente, durante il processo chimico di sviluppo, il microcontrasto.

Provo a spiegarmi meglio (sono cose che imparai nei miei studi giovanili di tecnica della camera oscura decenni fa, su testi come quelli di Andreas Feininger, e ora sinceramente faccio qualche fatica a raccontarle in poche parole).

Cominciamo col ricordare che l'azione della soluzione di sviluppo o rivelatore consiste nel ridurre ad argento metallico tutti gli ioni argento dei cristalli in cui si è formata l'immagine latente per azione della luce, in modo da ottenere il completo annerimento di quelli precedentemente esposti, lasciando intatti quelli non esposti. Quindi quando la soluzione di sviluppo è piuttosto diluita e in assenza di agitazione, essa si consuma più velocemente nelle zone che nel negativo risulteranno scure (ovvero le alte luci nell'immagine originale) e meno in quelle più chiare corrispondenti alle ombre. Se concentriamo la nostra attenzione sui bordi di queste due zone adiacenti, una scura e l'altra chiara, ovvero le due "due microzone a diversa densità" che menzionavo sopra, avremo una situazione in cui il margine della zona più scura sarà a contatto con la soluzione di rivelatore dell'adiacente parte chiara (che si starà esaurendo molto più lentamente), mentre succederà il contrario al margine della zona più chiara. Il risultato è che i margini scuri verranno sviluppati di più delle loro adiacenti zone scure, al contrario i margini chiari risulteranno ancora più trasparenti del resto della zona chiara, con un aumento dell'acutanza (e quindi della nitidezza percepita) per il cosiddetto "effetto bordo" o "effetto adiacenza". Questo processo può essere aumentato ulteriormente tramite l'aggiunta di ioduro di potassio (KI) alla soluzione di sviluppo.

Il risultato è analogo a quello riprodotto via software da programmi tipo Photoshop e simili quando si applica il filtro "contrasta bordi", ma viene ottenuto chimicamente. Personalmente ho utilizzato molto spesso in passato KI e la tecnica semi-stand, riducendo significativamente i tempi di agitazione rispetto a quelli normali, con risultati davvero molto soddisfacenti, soprattutto per le pellicole a grana fine.


Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Ciao!
Franco (già "Contarex")

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manuel.zanetti
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da manuel.zanetti » gio apr 02, 2020 4:31 pm

madeva ha scritto:
mar mar 31, 2020 6:31 pm
Ciao Manuel,

io lo utilizzo, a volte, ovvero in casi particolari come:

- tiraggi
- esposizioni a diversi ASA all'interno della stessa pellicola
- sviluppo contemporaneo di pellicole diverse (per tipo e/o per ASA)
- assenza di info sui tempi e concentrazione dello sviluppo necessario (nel caso di pellicole ignote)
- pigrizia :-)
Interessante Massimo; capisco che possa essere inteso come un procedimento di compromesso ma sul discorso "tiraggi" potrebbe essere interessante per avere una grana meno accentuata senza dovere per forza utilizzare sviluppi fino granulanti.
Soprattutto con il Rodinal che con la finezza di grana non ci azzecca proprio.
Hai esperienze in merito Massimo?

Grazie.
Manuel Zanetti

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manuel.zanetti
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da manuel.zanetti » gio apr 02, 2020 4:52 pm

Contarex ha scritto:
mar mar 31, 2020 7:58 pm
Oltre a quanto giustamente detto sopra da Massimo e scusandomi in anticipo con chi dovesse trovare ridondante questo mio intervento, aggiungo che in teoria i trattamenti stand e soprattutto i cosiddetti semi-stand, in cui si riducono i tempi di agitazione, dovrebbero aumentare in fase di sviluppo l'acutanza, ovvero il gradiente al bordo fra due microzone a diversa densità. Questo perché nelle zone di passaggio tra nero e bianco si dovrebbe riuscire ad aumentare artificialmente, durante il processo chimico di sviluppo, il microcontrasto.

Provo a spiegarmi meglio (sono cose che imparai nei miei studi giovanili di tecnica della camera oscura decenni fa, su testi come quelli di Andreas Feininger, e ora sinceramente faccio qualche fatica a raccontarle in poche parole).

Cominciamo col ricordare che l'azione della soluzione di sviluppo o rivelatore consiste nel ridurre ad argento metallico tutti gli ioni argento dei cristalli in cui si è formata l'immagine latente per azione della luce, in modo da ottenere il completo annerimento di quelli precedentemente esposti, lasciando intatti quelli non esposti. Quindi quando la soluzione di sviluppo è piuttosto diluita e in assenza di agitazione, essa si consuma più velocemente nelle zone che nel negativo risulteranno scure (ovvero le alte luci nell'immagine originale) e meno in quelle più chiare corrispondenti alle ombre. Se concentriamo la nostra attenzione sui bordi di queste due zone adiacenti, una scura e l'altra chiara, ovvero le due "due microzone a diversa densità" che menzionavo sopra, avremo una situazione in cui il margine della zona più scura sarà a contatto con la soluzione di rivelatore dell'adiacente parte chiara (che si starà esaurendo molto più lentamente), mentre succederà il contrario al margine della zona più chiara. Il risultato è che i margini scuri verranno sviluppati di più delle loro adiacenti zone scure, al contrario i margini chiari risulteranno ancora più trasparenti del resto della zona chiara, con un aumento dell'acutanza (e quindi della nitidezza percepita) per il cosiddetto "effetto bordo" o "effetto adiacenza". Questo processo può essere aumentato ulteriormente tramite l'aggiunta di ioduro di potassio (KI) alla soluzione di sviluppo.

Il risultato è analogo a quello riprodotto via software da programmi tipo Photoshop e simili quando si applica il filtro "contrasta bordi", ma viene ottenuto chimicamente. Personalmente ho utilizzato molto spesso in passato KI e la tecnica semi-stand, riducendo significativamente i tempi di agitazione rispetto a quelli normali, con risultati davvero molto soddisfacenti, soprattutto per le pellicole a grana fine.


Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Ciao!
Questo Franco è molto interessante! Ho cominciato ad usare il Rodinal proprio per avere un bordo più marcato. Se usando la diluizione stand posso accentuare questo effetto, la cosa mi solletica molto.


Tra la tua risposta e quella di Massimo lo sviluppo stand lo trovo interessante. Presumo anche che non sia tutto oro quello che luccica. Se viene definito un " compromesso" da qualche parte avrò indubbiamente dei lati negativi. Quali possono essere Franco?

Grazie.
Manuel Zanetti

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madeva
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da madeva » gio apr 02, 2020 4:55 pm

manuel.zanetti ha scritto:
gio apr 02, 2020 4:31 pm
madeva ha scritto:
mar mar 31, 2020 6:31 pm
Ciao Manuel,

io lo utilizzo, a volte, ovvero in casi particolari come:

- tiraggi
- esposizioni a diversi ASA all'interno della stessa pellicola
- sviluppo contemporaneo di pellicole diverse (per tipo e/o per ASA)
- assenza di info sui tempi e concentrazione dello sviluppo necessario (nel caso di pellicole ignote)
- pigrizia :-)
Interessante Massimo; capisco che possa essere inteso come un procedimento di compromesso ma sul discorso "tiraggi" potrebbe essere interessante per avere una grana meno accentuata senza dovere per forza utilizzare sviluppi fino granulanti.
Soprattutto con il Rodinal che con la finezza di grana non ci azzecca proprio.
Hai esperienze in merito Massimo?

Grazie.
Manu, ho fatto delle Hp5 a 1600ASA sviluppate in Rodinal 1+100 stand. appena ho un attimo ti mando le scansioni.
ciao,
Massimo

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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da manuel.zanetti » ven apr 03, 2020 11:31 am

Grazie mille Massimo, saranno per me utilissimi proprio per vedere il risultato. Hp5 tirata a 1600 è proprio la situazione in cui mi trovo.
Grazie ancora a tutti per i Vs commenti.

Un saluto.
Manuel Zanetti

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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da Franco Felici » ven apr 03, 2020 12:05 pm

manuel.zanetti ha scritto:
gio apr 02, 2020 4:52 pm
Presumo anche che non sia tutto oro quello che luccica. Se viene definito un " compromesso" da qualche parte avrò indubbiamente dei lati negativi. Quali possono essere Franco?
Caro Manuel, considera che l'agitazione contribuisce ad ottenere un maggior contrasto del negativo, dovuto alla maggiore circolazione che consente un più uniforme rinnovo di sviluppo fresco sulla superficie della pellicola, quindi se si riduce l'agitazione si riduce anche il contrasto generale. Inoltre va tenuto presente che un eccessivo "effetto adiacenza", che fa risaltare i bordi tra le zone chiare e quelle scure, potrebbe con alcune tipologie di soggetti risultare artificioso (quasi come se i bordi fossero stati accentuati con una matita) e di conseguenza poco consigliabile.

Ciao,
Franco (già "Contarex")

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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da ric1854 » ven apr 03, 2020 5:11 pm

Riguardo all'uso del Rodinal, ritengo che sia uno sviluppo non adatto al tiraggio in quanto, per quel che ne so, è uno sviluppo di superficie. Aumenta fortemente il contrasto più che lo sfruttamento della sensibilità, in altre parole le zone in ombra risultano sottosviluppate. Personalmente uso il Microphen non diluito con il quale uso HP5 a 1600 iso. Con questo ottengo una buona leggibilità anche nelle ombre, è uno sviluppo energico ma compensatore. La grana è abbastanza fine ma non è secca come quella ottenuta con il Rodinal ( R09, che è un semi-rodinal, non è esattamente la formula originale ). Il tiraggio va fatto con sviluppi appositi, anni fa la Paterson fabbricava l'Acuspeed dedicato ai tiraggi ma ahimè esiste solo nella memoria di anziani appassionati come me.

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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da nikarlo » dom apr 05, 2020 12:43 pm

ric1854 ha scritto:
ven apr 03, 2020 5:11 pm
Personalmente uso il Microphen non diluito con il quale uso HP5 a 1600 iso.
Quante volte lo riutilizzi e che durata hai notato della soluzione pronta?
Ne ho diverse buste, anche di perceptol...
Ciao,
Carlo.
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da Emilio Vendramin » dom apr 05, 2020 9:32 pm

Ho un paio di Beggher Pancro 400@400
Vorrei provare lo stand con HC110 in diluizione 1+31
Qualcuno ha esperienze in merito?
Grazie.

P. S.
Ho sviluppato con modalità stand anni addietro, con Rodinal, non ricordo il film ma era sicuramente un 400 ASA.
Il risultato non fu entusiasmante......
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da manuel.zanetti » lun apr 06, 2020 10:34 am

Emilio Vendramin ha scritto:
dom apr 05, 2020 9:32 pm
Ho un paio di Beggher Pancro 400@400
Vorrei provare lo stand con HC110 in diluizione 1+31
Qualcuno ha esperienze in merito?
Grazie.

P. S.
Ho sviluppato con modalità stand anni addietro, con Rodinal, non ricordo il film ma era sicuramente un 400 ASA.
Il risultato non fu entusiasmante......
Sono l'ultimo del forum che ti possa rispondere Emilio ma da quello che ho capito direi che la diluizione 1+31 dell'HC110, che a ricordo è la "B", sia ancora troppo energico per uno sviluppo Stand. Forse 1+63 o addirittura oltre. Rimaniamo in attesa di conferme.
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da Emilio Vendramin » lun apr 06, 2020 10:45 am

manuel.zanetti ha scritto:
lun apr 06, 2020 10:34 am
Emilio Vendramin ha scritto:
dom apr 05, 2020 9:32 pm
Ho un paio di Beggher Pancro 400@400
Vorrei provare lo stand con HC110 in diluizione 1+31
Qualcuno ha esperienze in merito?
Grazie.

P. S.
Ho sviluppato con modalità stand anni addietro, con Rodinal, non ricordo il film ma era sicuramente un 400 ASA.
Il risultato non fu entusiasmante......
Sono l'ultimo del forum che ti possa rispondere Emilio ma da quello che ho capito direi che la diluizione 1+31 dell'HC110, che a ricordo è la "B", sia ancora troppo energico per uno sviluppo Stand. Forse 1+63 o addirittura oltre. Rimaniamo in attesa di conferme.
Giusto.
Giustissimo.
Ho scritto una sciocchezza, sarà il periodo che mi condiziona.
In rete ho trovato un'uica indicazione che potrebbe essere convincente.
Si parla di 600ml di acqua + 6ml di HC110 con tempo di sviluppo 60 minuti ed un ribaltamento iniziale unico di 15 secondi.
Continuo a cercare ancora un po' e ... in settimana ci provo.
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Re: sviluppo "Stand"

Messaggio da ric1854 » lun apr 06, 2020 11:54 am

NIkarlo: Quante volte lo riutilizzi e che durata hai notato della soluzione pronta?
Ne ho diverse buste, anche di perceptol...

Il Microphen ha una durata notevole anche usato ( ha molto solfito di sodio ). Almeno sei mesi ( ben chiuso, gas, e bottiglia scura )
Con un litro ci sviluppi tranquillamente 8 pellicole ( forse anche di pù ) . Unica avvertenza aumenta ogni volta un pò il tempo di sviluppo. Con Hp5 ( sviluppo nuovo ) a 1600 faccio 11 min a 20° agit. primi 30 sec poi 10 sec al min. Con Tri-x, che ho usato poco, a 1600 ho provato con 12 min. Poi prova a incrementare il tempo del 5% - 10 % occorre provare.

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