Workflow analogico in un mondo digitale
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Workflow analogico in un mondo digitale
Da qualche tempo sto meditando di tornare all'analogico
Mi chiedevo: quali sono ,al giorno d'oggi ,i migliori rullini per colore e bn?
E poi ancora , fermo restando che non svilupperò in casa , dopo aver fatto sviluppare i negativi, come si gestiscono? Si passano in uno scanner e si trasferisce tutto sul computer?
Grazie mille per le risposte.
Mi chiedevo: quali sono ,al giorno d'oggi ,i migliori rullini per colore e bn?
E poi ancora , fermo restando che non svilupperò in casa , dopo aver fatto sviluppare i negativi, come si gestiscono? Si passano in uno scanner e si trasferisce tutto sul computer?
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Massimiliano
Fotografo la realtà ma non la trovo , cerco sempre oltre.
A volte esiste ,altre volte no , ma continuo a cercare ...
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- Alberto (muralto)
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Se vuoi un consiglio da uno che ci capisce poco (:? )...usa la Kodak BW400CN, è comodissima e ne esce un bellissimo bianco-nero !
La fai sviluppare da un comune laboratorio colore e poi fai (o fai fare) le scansioni.
La fai sviluppare da un comune laboratorio colore e poi fai (o fai fare) le scansioni.
Alberto Grifantini
http://www.flickr.com/photos/muralto/
"....Quel che io vedo non è quello che vedi tu. E non è solo una questione di prospettiva, io vedo ciò che voglio farti vedere, tu ciò che credi di dover vedere. E che in fondo vuoi vedere..."
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- Matteonibo
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Concordo con Alberto, se non sviluppi tu, quella che garantisce risultati migliori in laboratorio è anche secondo me la Kodak BW400CN. Neri belli chiusi, ottimo contrasto e grana finissima per essere una 400 iso.
Se invece sviluppi in casa ce ne sono tante belle... o meglio ci sono tante accoppiate interessati, ognuna con risultati e caratteristiche differenti. Bisogna vedere quello che ti piace o quello che cerchi. Ti consiglio di fare un giro su flickr e mettere nel campo della ricerca una accoppiata esempio hp5 id-11 oppure acros rodinal o trix d76 o tmax d76 etc etc.
Per il colore a me piacciono molto le kodak portra sia 160 che 400 e la ektar 100.
CIao Matteo
Se invece sviluppi in casa ce ne sono tante belle... o meglio ci sono tante accoppiate interessati, ognuna con risultati e caratteristiche differenti. Bisogna vedere quello che ti piace o quello che cerchi. Ti consiglio di fare un giro su flickr e mettere nel campo della ricerca una accoppiata esempio hp5 id-11 oppure acros rodinal o trix d76 o tmax d76 etc etc.
Per il colore a me piacciono molto le kodak portra sia 160 che 400 e la ektar 100.
CIao Matteo
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Grazie per le risposte , proverò con le kodak consigliatemi.
Sicuramente non svilupperò in casa . Quindi secondo voi conviene far sviluppare i negativi da un buon laboratorio (se me ne indicate uno buono a Genova sarei felice) e poi farseli anche digitalizzare su un supporto (DVD o scheda ).Oppure digitalizzarseli da solo con uno scanner?
Sicuramente non svilupperò in casa . Quindi secondo voi conviene far sviluppare i negativi da un buon laboratorio (se me ne indicate uno buono a Genova sarei felice) e poi farseli anche digitalizzare su un supporto (DVD o scheda ).Oppure digitalizzarseli da solo con uno scanner?
Massimiliano
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- andrelocat
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Ciao.BigBlock46 ha scritto:Da qualche tempo sto meditando di tornare all'analogico
Mi chiedevo: quali sono ,al giorno d'oggi ,i migliori rullini per colore e bn?
E poi ancora , fermo restando che non svilupperò in casa , dopo aver fatto sviluppare i negativi, come si gestiscono? Si passano in uno scanner e si trasferisce tutto sul computer?
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Da qualche mese mi sviluppo i negativi in casa e mi da tantissime soddisfazioni...
La sensazione più bella è quando estrai il negativo dalla tank..
Hai bisogno solo di una cinquantina d'euro di materiale e il gioco è fatto, inoltre è più difficile da spiegare che da fare!
Pensaci...
.A
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Non ho spazio ed ho una moglieandrelocat ha scritto:Ciao.BigBlock46 ha scritto:Da qualche tempo sto meditando di tornare all'analogico
Mi chiedevo: quali sono ,al giorno d'oggi ,i migliori rullini per colore e bn?
E poi ancora , fermo restando che non svilupperò in casa , dopo aver fatto sviluppare i negativi, come si gestiscono? Si passano in uno scanner e si trasferisce tutto sul computer?
Grazie mille per le risposte.
Da qualche mese mi sviluppo i negativi in casa e mi da tantissime soddisfazioni...
La sensazione più bella è quando estrai il negativo dalla tank..
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Massimiliano
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Non essere pigro Massimiliano, io carico la tank la sera quando fuori è già scuro sotto le coperte (cinque minuti, gli unici al buio), poi quando ho mezz'ora (non occorre di più) sviluppo sul lavabo del bagno, magari in una sera successiva, nella mezz'ora di lavaggio faccio altro, e infine gli ultimi tre minuti di imbibente e lo stendere la pellicola ad asciugare. In pratica è davvero poco l'impegno, finchè si tratta di sviluppare solo il film. Certo, ben altro sarebbe se volessi stampare, qui sì che con il tempo, lo spazio e la moglie dovresti fare i conti. Ciao. Pier Maria
Pier Maria Lorenzi
http://www.sbooi.it
"Lo primero que todo es tener una maquina que a uno le guste, la que mas le guste a uno... Y que sea el minimo, lo indispensable y nada mas."
Sergio Larrain, secondo me uno dei più grandi. (Ma anche Sarah Moon non scherza...)
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
personalmente mi viene da consigliarti di trovare un laboratorio che stampi a mano, e a quel punto il migliore, secondo il mio punto di vista, è l'ilford hp5..
altrimenti il Kodak che ti hanno già consigliato va benissimo..
altrimenti il Kodak che ti hanno già consigliato va benissimo..
Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Concordo sulla pellicola cromogenica (emulsione BN che si rivela in chimici colore quindi trattabile da qualsiasi lab) ma non sulla Kodak BW400CN, per me la peggior pellicola mai prodotta quasi priva di passaggi tonali e di conseguenza spesso espressione di un "contrasto" esasperato ed innaturale il quale, tra l'altro, priva lo scatto della zona di gamma tonale intermedia tra il punto di nero e quello bianco, sopratutto in presenza di luce diurna.
Piuttosto ti consiglio la Ilford XP2, un filo di grana (che comunque non disturba) in più, espressione però di un BN più "caldo" e con buoni passaggi tonali.
Ciao
Piuttosto ti consiglio la Ilford XP2, un filo di grana (che comunque non disturba) in più, espressione però di un BN più "caldo" e con buoni passaggi tonali.
Ciao
Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Massimiliano, non vorrei insistere, ma sviluppare una pellicola 400 ASA, una volta acquisito il processo, è una cosa veramente da 10'.
Io proverei.
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Giovanni
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
La ilford la conosco , ne ho ancora un paio di rullini scaduti.Riccardox ha scritto:Concordo sulla pellicola cromogenica (emulsione BN che si rivela in chimici colore quindi trattabile da qualsiasi lab) ma non sulla Kodak BW400CN, per me la peggior pellicola mai prodotta quasi priva di passaggi tonali e di conseguenza spesso espressione di un "contrasto" esasperato ed innaturale il quale, tra l'altro, priva lo scatto della zona di gamma tonale intermedia tra il punto di nero e quello bianco, sopratutto in presenza di luce diurna.
Piuttosto ti consiglio la Ilford XP2, un filo di grana (che comunque non disturba) in più, espressione però di un BN più "caldo" e con buoni passaggi tonali.
Ciao
Massimiliano
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- andrelocat
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
anch'io ho una moglie ..BigBlock46 ha scritto:
Non ho spazio ed ho una moglie
Comunque ti basta una mensolina,o uno scatolone dove mettere tutto quando non lo usi..
È veramente una bella soddisfazione svilupparsi il negativo.
Ciao.
.A
Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Ciao,
Come ti hanno già consigliato altri, sviluppare un film da soli è facilissimo, non hai bisogno di chissà quali spazi, costa poco, ed è molto appagante, perché ti fa usare il cervello anche in fase di ripresa (che dico, anche in fase di scelta delle pellicola..). Niente di più bello davvero. Prova, vedrai,e ci dirai!!
Ciao!
Come ti hanno già consigliato altri, sviluppare un film da soli è facilissimo, non hai bisogno di chissà quali spazi, costa poco, ed è molto appagante, perché ti fa usare il cervello anche in fase di ripresa (che dico, anche in fase di scelta delle pellicola..). Niente di più bello davvero. Prova, vedrai,e ci dirai!!
Ciao!
Federico
- Roberto Frieri
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Anch'io ero combattuto all'idea di lasciare la pellicola cos'ì come ora invece sono combattuto dall'idea di tornare ad utilizzarla.Alberto (muralto) ha scritto:...La fai sviluppare da un comune laboratorio colore e poi fai (o fai fare) le scansioni...
Mi perseguita il dubbio che, una volta scansionati i singoli scatti, non riuscirò ad utilizzare al meglio l'immagine su file.
Ad esempio:
- a che definizione conviene fare la scansione e con quale tipo di scanner?
- i file ottenuti fino a che punto sono "lavorabili" tramite software? E che dimensione avranno?
- partendo dalla scansione di un immagine 24x36, fino a che formato riuscirò poi a stampare con la mia inkjet?
Roberto Frieri
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Re: Workflow analogico in un mondo digitale
Ciao a tutti io la butto li :
E provare un processo di inversione, trovare un vecchio proiettore e rivedere le immagini al muro ?
Ciao
E provare un processo di inversione, trovare un vecchio proiettore e rivedere le immagini al muro ?
Ciao
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Bruno
Bruno