Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
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- Claudio Di Menno
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Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Ciao a tutti,
sto provando lo sviluppo Stand in Rodinal (1+100 1h, 20°C.), ho cercato su vari Forum ed ho trovato la stessa ricetta per cuocere più piatti (per esempio per FP4, FP4@400, HP5, HP5@800, HP5@1600).
Al di là del funzionamento dello sviluppo Stand e del suo effetto compensatore, vi risulta che esso debba essere calibrato a seconda della pellicola e dell'esposizione ? Se si, in che modo ?
grazie
sto provando lo sviluppo Stand in Rodinal (1+100 1h, 20°C.), ho cercato su vari Forum ed ho trovato la stessa ricetta per cuocere più piatti (per esempio per FP4, FP4@400, HP5, HP5@800, HP5@1600).
Al di là del funzionamento dello sviluppo Stand e del suo effetto compensatore, vi risulta che esso debba essere calibrato a seconda della pellicola e dell'esposizione ? Se si, in che modo ?
grazie
Cordialità,
Claudio
Claudio
- nikarlo
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Bisogna fare delle prove,
perché personalmente ho trovato differenze introdotte anche dal tipo di tank e quantità di liquido utilizzato.
perché personalmente ho trovato differenze introdotte anche dal tipo di tank e quantità di liquido utilizzato.
- Mauro Mascherino
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Lo stand si basa sul principio dell'esaurimento dello sviluppo, quindi in teoria non c'è da modificare nulla. Io ho fatto diversi sviluppi con diverse pellicole ed i risultato sono sempre stati soddisfacenti. Però, che io sappia, lo stand classico è 1:200 e non 1:100. La differenza non è di poco conto, nel primo caso lo sviluppo arriva ad esaurimento dopo un'ora, nel secondo potrebbe non essere così dala la concentrazione maggiore. L'unica variazione da me adottata è un capovolgimento dopo mezz'ora al solo scopo di evitare difformità di sviluppo ai bordi.
Ciao
Mauro
(Wetzlar 2011)
Mauro
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- andreame1973
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Confermo quello che dice Mauro, se ti interessa ho appena postato nella sezione bianco e nero due immagini sviluppate esattamente così.
Ciao
Andrea
Andrea
- Giuliano Guarnieri
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Ciao Claudio,
nelle concentrazioni più estreme 1:100 - 1:200 ho sempre avuto degli effetti di "fiammate" particolarmente evidenti in caso di zone ampiamente chiare a contatto con zone scure (es. la testa del soggetto e il cielo). Lo chiamano "bromide drag" e lo interpreto come se la pellicola andasse a "prendere in prestito" dello sviluppo non utilizzato nelle zone di pellicola adiacente.
La soluzione è quella che altri hanno scritto ossia di dare una agitata ogni 30 minuti ma questo va ad inficiare l'effetto adiacenza e la grana.
La mia ricetta, sperimentata su una trentina di pellicole negli ultimi 6 mesi è
HP5+
Rodinal stand
400 asa 5cc+400cc H2O 1 ora @20°C
800 asa 6cc+400cc H2O 1:10 ora @20°C
1600 asa 6cc+400cc H2O 1:30 ora @20°C
Nelle situazioni estreme (es. teatro con luci fortemente contrastate) l'esposizione a 1600 asa e sviluppo stand è molto meglio della Neopan 1600! Compensa le alte luci ed esalta il microcontrasto nelle zone d'ombra.
Ho postato recentemente una foto di un fotoriparatore (a 800 asa) e credo che l'effetto sia molto evidente soprattutto sul viso dove il dettaglio è estremo (con uno sviluppo "normale" si sarebbe probabilmente impastato)
Ho testato la FP4+ a 125 asa 5+400 1 ora ed è venuta bene
Visti i risultati della Hp5+ speravo di poter tirare la Neopan1600 a 6400 (la speranza è l'ultima a morire!) ma già a 1600 in stand era peggio della HP5
Ho letto che lo sviluppo stand non si sposa bene con le pellicole di ultima generazione (TMax e Delta) ma a parte l'esperienza minima con la Neopan non posso certificartelo
Ho provato ieri un HP5 in rullo 6x6 con HC110 in diluizione 1:100 per 1 ora a 20°C, la grana è inesistente ma mi pare un pò sottosviluppata forse dovrò provare a 1:64
Vabbè, credo di non aver dimenticato niente di quello che ho sperimentato negli ultimi tempi...
Ciao a tutti
GG
nelle concentrazioni più estreme 1:100 - 1:200 ho sempre avuto degli effetti di "fiammate" particolarmente evidenti in caso di zone ampiamente chiare a contatto con zone scure (es. la testa del soggetto e il cielo). Lo chiamano "bromide drag" e lo interpreto come se la pellicola andasse a "prendere in prestito" dello sviluppo non utilizzato nelle zone di pellicola adiacente.
La soluzione è quella che altri hanno scritto ossia di dare una agitata ogni 30 minuti ma questo va ad inficiare l'effetto adiacenza e la grana.
La mia ricetta, sperimentata su una trentina di pellicole negli ultimi 6 mesi è
HP5+
Rodinal stand
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800 asa 6cc+400cc H2O 1:10 ora @20°C
1600 asa 6cc+400cc H2O 1:30 ora @20°C
Nelle situazioni estreme (es. teatro con luci fortemente contrastate) l'esposizione a 1600 asa e sviluppo stand è molto meglio della Neopan 1600! Compensa le alte luci ed esalta il microcontrasto nelle zone d'ombra.
Ho postato recentemente una foto di un fotoriparatore (a 800 asa) e credo che l'effetto sia molto evidente soprattutto sul viso dove il dettaglio è estremo (con uno sviluppo "normale" si sarebbe probabilmente impastato)
Ho testato la FP4+ a 125 asa 5+400 1 ora ed è venuta bene
Visti i risultati della Hp5+ speravo di poter tirare la Neopan1600 a 6400 (la speranza è l'ultima a morire!) ma già a 1600 in stand era peggio della HP5
Ho letto che lo sviluppo stand non si sposa bene con le pellicole di ultima generazione (TMax e Delta) ma a parte l'esperienza minima con la Neopan non posso certificartelo
Ho provato ieri un HP5 in rullo 6x6 con HC110 in diluizione 1:100 per 1 ora a 20°C, la grana è inesistente ma mi pare un pò sottosviluppata forse dovrò provare a 1:64
Vabbè, credo di non aver dimenticato niente di quello che ho sperimentato negli ultimi tempi...
Ciao a tutti
GG
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Nobile argento, mica sputazzi di inchiostro!
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- Mauro Mascherino
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Giuliano, ma questo non è uno stand classico, la soluazione è troppo concentrata. Viene meno l'effetto esaurimento e si perde tanto della gamma tonale. Per carità, ognuno sperimenta le proprie formule, ma così il principio del sviluppo stand non è rispettato ed il risultato non è quello per cui è stato messo a punto, ferma restando la bontà del risultato. C'è da dire inoltre che i negativi stand sono, per la loro naturale debolezza (cosa che ne fa la forza ) inadatti alla scansione, per cui i migliori risultati vengono fuori con la stampa chimica.Giuliano Guarnieri ha scritto: HP5+
Rodinal stand
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GG
Ciao
Mauro
(Wetzlar 2011)
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- Matteo Riondato
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Incredibile come su RFF proprio in questi giorni abbia letto l'esatto opposto riguardo a scansione e sviluppo stand con il rodinal: si sosteneva come, pur avendo uno scarso contrasto, si avesse la completa gamma tonale a disposizione, con cui si poteva meglio giocare poi in PP. Io non ne so nulla quindi non so giudicare la validita' delle posizioni.
Ciao!
Matteo Riondato (Rionda)
Bassano '09, '10, '11.
http://www.flickr.com/photos/rionda
http://www.riondabsd.net/
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Credo che tutte e due le posizioni siano corrette, dipende, semplicemente, dalla qualità dello scanner.
Ciao
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Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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- Giuliano Guarnieri
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Confermo che il contrasto è basso ma con PS basta simulare un maggior contrasto e poi in stampa su carta (nobile argento..) suggerisco di partire da 90 Magenta in su (su testa colori Durst)
Saluti
GG
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- Claudio Di Menno
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Matteo Riondato ha scritto:Incredibile come su RFF proprio in questi giorni abbia letto l'esatto opposto riguardo a scansione e sviluppo stand con il rodinal: si sosteneva come, pur avendo uno scarso contrasto, si avesse la completa gamma tonale a disposizione, con cui si poteva meglio giocare poi in PP. Io non ne so nulla quindi non so giudicare la validita' delle posizioni.
Matteo, ho letto anche io quel Topic e mi sono fatto l'idea che sull'argomento sia molto difficile trovare informazioni certe. L'unica è sperimentare.
Claudio
Cordialità,
Claudio
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- Mauro Mascherino
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
In verità un fondamento 'scientifico' sull'argomento c'è. Vedo se sono in grado di trasmetterlo.
Uno scanner ha una gamma dinamica catturabile media effettiva di circa 3.0D (alcuni modelli arrivano a 3.6-3.7). Questa gamma dinamica è mappata direttamente sul convertitore AD dello scanner stesso, per cui i bit (da 12 a 16 per canale) sono rigidamente allocati, in modo lineare, su questi circa 3.0D. Per "sfruttare meglio" i bit a disposizione, quindi, occorre "riempire bene" tutta la gamma dinamica: il che, tradotto in termini di aspetto dei negativi, significa avere negativi "ricchi", che vadano da un velo poco consistente ad alteluci (neri su negativo) dense, vicine alla massima capacità di cattura dello scanner (Dmax). In questo modo (ed ottimizzando l'esposizione dello scanner "a destra", ove questa sia regolabile) il file in uscita avrà "tutti i bit ben allocati" e l'immagine risultante sarà più ricca in gradazioni e quindi più facilmente ottimizzabile senza incorrere in posterizzazioni o compressioni tonali.
Un negativo "piatto", invece, riuscirà a occupare solo una piccola porzione della gamma dinamica dello scanner, sfruttando quindi solo "una parte" dei bit a disposizione. Alla fine, il software (o persino lo stesso driver) di scansione espanderà comunque i toni catturati fino ad utilizzare tutti i livelli (stretching dell'istogramma), ma con compromessi qualitativi che non avvengono nel primo caso.
Ovviamente in CO tutti questi problemi non ci sono.
Uno scanner ha una gamma dinamica catturabile media effettiva di circa 3.0D (alcuni modelli arrivano a 3.6-3.7). Questa gamma dinamica è mappata direttamente sul convertitore AD dello scanner stesso, per cui i bit (da 12 a 16 per canale) sono rigidamente allocati, in modo lineare, su questi circa 3.0D. Per "sfruttare meglio" i bit a disposizione, quindi, occorre "riempire bene" tutta la gamma dinamica: il che, tradotto in termini di aspetto dei negativi, significa avere negativi "ricchi", che vadano da un velo poco consistente ad alteluci (neri su negativo) dense, vicine alla massima capacità di cattura dello scanner (Dmax). In questo modo (ed ottimizzando l'esposizione dello scanner "a destra", ove questa sia regolabile) il file in uscita avrà "tutti i bit ben allocati" e l'immagine risultante sarà più ricca in gradazioni e quindi più facilmente ottimizzabile senza incorrere in posterizzazioni o compressioni tonali.
Un negativo "piatto", invece, riuscirà a occupare solo una piccola porzione della gamma dinamica dello scanner, sfruttando quindi solo "una parte" dei bit a disposizione. Alla fine, il software (o persino lo stesso driver) di scansione espanderà comunque i toni catturati fino ad utilizzare tutti i livelli (stretching dell'istogramma), ma con compromessi qualitativi che non avvengono nel primo caso.
Ovviamente in CO tutti questi problemi non ci sono.
Ciao
Mauro
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
grazie Mauro, chiarissimo!
Cordialità,
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Ciao,Mauro Mascherino ha scritto:Giuliano, ma questo non è uno stand classico, la soluazione è troppo concentrata. Viene meno l'effetto esaurimento e si perde tanto della gamma tonale. Per carità, ognuno sperimenta le proprie formule, ma così il principio del sviluppo stand non è rispettato ed il risultato non è quello per cui è stato messo a punto, ferma restando la bontà del risultato. C'è da dire inoltre che i negativi stand sono, per la loro naturale debolezza (cosa che ne fa la forza ) inadatti alla scansione, per cui i migliori risultati vengono fuori con la stampa chimica.Giuliano Guarnieri ha scritto: HP5+
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GG
avevo provato soluzioni più diluite ma ho sempre avuto degli effetti di "bromide drag". Come ho avuto conferma da "standisti" trovati su internet, il limite di questa tecnica è quando ci sono soggetti che occupano ampie aree del negativo che sono a contatto con altre zone ampie ma di tonalità opposta. Ho sperimentato che con una soluzione meno concentrata (1:66) si previene l'effetto indesiderato. Hai qualche esempio da far vedere di stand 1:200? Sempre pronto a ricredermi e soprattutto ad imparare dall'esperienza altrui (mi risparmio qualche rullino )
Saluti
GG
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- Mauro Mascherino
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
Ecco una immagine test, scattata apposta poichè presentava un fortissomo contrasto. Come si vede le luci sono belle piene e le ombre leggibilissime. Ho tribolato un po' per la scansione, confermando la mia 'antipatia' per quest'ultima con lo stand.
Pellicola Fp4 4x5 pollici, Rodinal 1:200 per 1 ora a 20° .
Come si vede c'è un bordo più scuro a sx (Bromide Drag), da qui la necessità di fare un capovolgimento dopo 30 m, cosa che da li in poi ho sempre fatto.
Per scandire le immagini sono convinto che la tua variazione sullo stand canonico sia necessaria.
Pellicola Fp4 4x5 pollici, Rodinal 1:200 per 1 ora a 20° .
Come si vede c'è un bordo più scuro a sx (Bromide Drag), da qui la necessità di fare un capovolgimento dopo 30 m, cosa che da li in poi ho sempre fatto.
Per scandire le immagini sono convinto che la tua variazione sullo stand canonico sia necessaria.
Ciao
Mauro
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- Giuliano Guarnieri
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Re: Rodinal Stand, una ricetta per tutte le stagioni ?
ne ho postato anch'io una nella sezione bianco e nero con dei bromide drag ignobili
Ciao
GG
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