Lietissimo che vi sia piaciuto questo "miniracconto" in tre parole, in realtà trovo spesso difficile costruire una storia con solo tre fotografie.
In questo caso è proprio tutto costruito perché le tre foto non potrebbero essere più diverse fra loro per collocazione spazio-temporale, e anche dal punto di vista tecnico: la prima risale all'autunno del 1992, è una scansione da pellicola diapositiva in bianco e nero dell'Agfa, un esperimento che tentai una volta sola, con risultati non del tutto convincenti. Il luogo è il cimitero di Villandro, un paese dell'Alto Adige. Ci sono tornato dopo trent'anni ed è ancora così. Nikon FM2, obiettivo 135 mm.
La seconda è uno scatto Leica digitale dell'anno scorso, al cimitero militare austroungarico di Slaghenaufi, in Trentino. Il nome della località si pronuncia com'è scritto pur essendo di chiara derivazione tedesca, ci sono perfino delle persone che si chiamano così (un'impiegata della mia banca per esempio...
). Si trova sull'altopiano di Lavarone.
Qui più di cent'anni fa si sono svolti furiosi combattimenti, più che altro noi Italiani abbiamo bombardato intensamente, sono morti in tanti. C'era un ospedale militare bellissimo (ci sono le foto in un piccolo museo all'aperto), tutto in vetro perché i chirurghi militari ci dovevano vedere bene... ma ben nascosto nella foresta. Non venne mai scoperto ma dovettero abbandonarlo verso la fine della guerra perché gli Italiani stavano arrivando...
Oggi non c'è più niente, si stenta a credere alle foto e ai cartelli esplicativi. Rimane solo una piccola cappella in legno e il cimitero, molte lapidi non portano il nome, altre sono di ufficiali o anche di alti gradi dell'esercito del Kaiser. Anche al giorno d'oggi comitati storico-militari austriaci vengono per commemorare gli eventi, anche dei parenti e discendenti dei soldati morti portano fiori e nastri colorati con le bandierine del paese di appartenenza. Infatti l'esercito austroungarico era multietnico, le bandierine sulle tombe sono perfino coi colori della Russia. La mia foto è lavorata in bianco e nero ma nell'originale i nastrini sono bianchi e azzurri, gialli e rossi. Chissà da dove veniva 'sto ragazzo, poveretto.
Insomma il posto è interessante, anche commovente, ci sono delle belle passeggiate da fare a bassa quota sull'altipiano.
La terza è sempre del 2023, scattata nella chiesa di San Bernardino alle Ossa in pieno centro a Milano. Sono i resti dei pazienti morti dell'antico Ospedale del Brolo e anche di condannati a morte per decapitazione, assieme ad ossa di nobili appartenenti a famiglie milanesi. Insomma tutti insieme nella morte, tutti deceduti prima del 1600.
Interessante quello che dice Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di ... _alle_Ossa
La chiesa si trova davanti a Piazza Fontana, luogo tristemente noto per altri motivi, assai più recenti.