Faccio una premessa che lascierà qualcuno perplesso ma per quanto mi riguarda è la pura verità: trovo le stampe digitali migliori di quelle analogiche. Ovviamente non quelle fatte con la stampantina da supermarket, o da Trony o da Euronics o centri commerciali. Andrea ha già ristretto la scelta a quelle due o tre che rappresentano il top e sono ancora gestibili in casa, cioè da un fotoamatore. Oltre andiamo sui plotter fotografici, ma gli inchiostri sono gli stessi. La spesa per una stampante “pro” si aggira sul migliaio di euro o poco meno, tanto per capirci. La decisione di Andrea non fa altro che confermare una tendenza che tanto tendenza non è, ma direi un fatto ormai conclamato: in camera oscura non stampa più nessuno. Non sono un partigiano digitalista, ho stampato per quasi vent'anni in camera oscura, credo di sapere quello che dico e riconosco una stampa ben fatta. Usavo la Ilfobrom Galerie come carta migliore (piena d'argento e... di barite!)
Prima dei nostri ritrovi del forum (Bassano, Venezia, Modena e via discorrendo) ho invitato più e più volte i partecipanti a presentarsi con stampe analogiche per un franco confronto: non ne ho mai vista una. Ma non per motivi di qualità. Per briga, perchè si stampa dall'amico, perchè non si trova la carta, eccetera.
Per avere una stampa analogica di qualità elevata occorre avere in casa un laboratorio assolutamente privo di polvere, a tenuta di luce assoluta (sembra facile...), con acqua corrente eccetera. Qunidi non dipende (in certa misura) da ingranditore e obiettivo.
Le mie stampe analogiche avevano sempre il granellino di polvere, o il peletto del maglione, o un leggero sottosviluppo (magari dovuto alla temperatura del bagno), o erano un po' curvate se non quasi accartocciate, ci sarebbe voluta anche una smaltatrice. Non parlo di carte politenate, che quelle non reggono il confronto neanche con le digitali di bassa qualità, ma di signore baritate in medio/grande formato.
Premessa tutta 'sta pappardella sugli inconvenienti dell'analogico (se mi legge Giancarlo Fundarò mi lincia, ma lui ha un laboratorio!), secondo me le stampe analogiche sono sicuramente confrontabili con quelle digitali. Solo che ci vuole la carta "giusta", gli inchiostri "giusti", eccetera. Stampo in digitale da poco meno di dieci anni, ho seguito i vari progressi tecnologici, ho provato gli inchiostri a base d’acqua, quelli a pigmenti, quelli al carbone, il Quad Tone Rip, l’Hp, la Epson, gli intasamenti degli ugelli, le cartucce ricaricabili e quant'altro il mercato offre.
Ed ora che ho reso il mio parere molto più autorevole
dirò che sono arrivato alla Epson Stylus Pro 3880, ai suoi inchiostri a pigmenti e alle carte di tipo “Rag”.
La 3880 è davvero professionale, può stampare su qualsiasi supporto, di qualsiasi spessore (anche molto grosso), ha cartucce molto capaci che non si consumano mai, e gestisce fino al formato A2. Di contro è costoso l’acquisto (ma non la gestione), le cartucce sono care, è pesante ed ingombrante, non è wireless. Ma non la cambierei. La stessa qualità la dà la R3000, orientata più verso “fotoamatori evoluti”, usa gli stessi inchiostri (quindi stessa qualità), stampa fino all’A3+, non è così grossa (di poco) e costa meno. La 3800 credo sia fuori produzione.
Andrea Bertollo ha scritto:Sul forum si parla un sacco della 3800 ma non ho trovato nessuna info sulla Canon pixma pro 1 che non è a pigmenti di carbone, ma in cambio ha 12 inchiostri e una tecnologia 5-6 più avanti.
E’ il motivo per cui ho preferito Epson a Canon: migliore diffusione, maggior facilità a trovare i consumabili. Acquistare cartucce Canon è un’impresa, almeno dalle mie parti. L'Hp oggi fa solo plotter.
Il confronto fra le due tecnologie passa in secondo piano se una non si trova! E poi alla fine non credo che ci siano differenze qualitative, stampe alla mano, tali da dover giustificare una scelta decisa.
Anche per quanto riguarda i profili dei produttori di carte, che poi si devono caricare, sono più diffusi per Epson e HP, o per lo meno è la mia esperienza.
Una cosa importante da sapere invece è se si stamperà di più a colori o in BN. Nel senso che a colori vanno leggermente meglio le stampanti con inchiostri "Dye" cioè a base d'acqua, mentre per il BN sono leggermente meglio le "Pigment". Chiarisco che ambedue le tipologie sono "inkjet", cioè a getto di inchiostro. Non conosco Canon per i motivi suesposti per cui non so che inchiostri usa. Il fattore "durata nel tempo" delle stampe per me è secondario.
Spero di aver contribuito a chiarire un po’ le idee, scusate lo sproloquio e le vanterie in cui sono caduto nell’esporre le mie conoscenze.
So che ci sono altri che hanno esperienza in merito, è il momento di parlarne.