La migliore carta
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
- valerio.falzetti
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Re: La migliore carta
Calibrare il monitor e profilare la stampante con un workflow da seguire di persona, in casa o presso terzi, fare prove su prove per determinare la giusta risposta su carta.
Insomma dindini da spendere, tanti, alcuni proprio per contenere i costi optano per i fotolibri, ma è un altra cosa secondo me.
Personalmte stampo, non molto come vorrei, presso un laboratorio Epson di cui ripongo la massima fiducia, ma in ogni caso spesso sono lì con il titolare con il quale ho fatto amicizia.
Pigmenti carbone ed ampia scelta della carta da valutare caso per caso.
Ora anche per il colore, in questo caso ancora più complicato...
Vale
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Insomma dindini da spendere, tanti, alcuni proprio per contenere i costi optano per i fotolibri, ma è un altra cosa secondo me.
Personalmte stampo, non molto come vorrei, presso un laboratorio Epson di cui ripongo la massima fiducia, ma in ogni caso spesso sono lì con il titolare con il quale ho fatto amicizia.
Pigmenti carbone ed ampia scelta della carta da valutare caso per caso.
Ora anche per il colore, in questo caso ancora più complicato...
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Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.
Ansel Adams
Ansel Adams
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Re: La migliore carta
Da quello che so ,se un file esce da un Cpu con monitor calibrato , chi stampa dovrebbe essere in grado di riprodurre il file perfettamente ,avendo i profili colore della carta che usa . Personalmente quando faccio stampare qualcosa , cerco sempre di verificare a schermo "prima" con il monitor dello stampatore,ed eventualmente correggere prima eventuali dominanti.
Massimiliano
Fotografo la realtà ma non la trovo , cerco sempre oltre.
A volte esiste ,altre volte no , ma continuo a cercare ...
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A volte esiste ,altre volte no , ma continuo a cercare ...
- Michele Azzali
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Re: La migliore carta
La mia esperienza è diversa, ho un vecchio iMac 24 che calibro regolarmente con Spider.
Stampo inkjet in BN con la 3880 Epson, coi profili forniti dai produttori delle carte. Non ho alcuna dominante, il BN è perfetto con gli inchiostri "di serie", senza nessun piezo (ma la stampante ha 4 neri, sempre al carbone, oltre alle cartucce colore).
Naturalmente la stampante la dominante ce la metterebbe (fredda) di suo, ma è sufficiente controbilanciare il tono in direzione opposta per avere un BN neutro. E poi cambia da carta a carta. Le mie stampe le hanno viste tutti durante i nostri vari incontri, soprattutto quelli post-Bassano. Anzi, aggiungo che sperimentando e salvandosi dei preset o template che dir si voglia nel programma (io uso Lightroom), si può regolare con accuratezza la tonalità che più ci piace, compresa ovviamente quella che a noi, e non ad uno spettrofotometro, pare neutra.
Aggiungo un'impressione assolutamente personale: troppo spesso si parla male della stampa digitale per averla provata una volta, magari con una stampante comprata al supermarket, o aver visto quelle di qualcuno che ha fatto così.
La difficoltà in camera chiara è grande e il bagaglio di conoscenze, di esperienza, di carta buttata e di arrabbiature richiesto per ottenere dei risultati cosiddetti "fine art" (termine orrendo ed illusorio, ma così ci capiamo meglio), non si acquisisce in pochi giorni ed è certamente pari a quello richiesto per stampare con ingranditore e bacinelle, cosa che ho fatto per un ventennio. Il fatto che a stampare sia una macchina collegata ad un computer fa credere a molti che sia tutto automatico. E se il risultato non è all'altezza delle nostre aspettative la conclusione è immediata: "la stampa digitale in BN deve ancora progredire, ancora non ci siamo". Ma chi ci dedica tempo e passione i risultati li ottiene eccome. Proprio come in camera oscura (secondo me anche meglio, ma qui mi attiro pericolose reazioni...)
Gli inchiostri piezo li ho provati (quelli americani, ma ci sono anche quelli italiani della nota ditta romagnola) e li ho trovati estremamente scomodi, laboriosi, quasi masochistici (siringhe, cartucce, macchie, ugelli intasati...) pur avendo una alta qualità.
L'invito ovviamente è quello di trovare il proprio sistema preferito, che sia analogico o digitale (nessuno dei quali sarà comodo e veloce), ma prima bisogna aver visto delle stampe fatte "come si deve", sia in un caso che nell'altro.
Ed esiste anche il sistema "misto": c'è chi stampa in digitale un internegativo di grande formato per ottenere poi delle copie analogiche per contatto (al platino, all'argento...)
Stampo inkjet in BN con la 3880 Epson, coi profili forniti dai produttori delle carte. Non ho alcuna dominante, il BN è perfetto con gli inchiostri "di serie", senza nessun piezo (ma la stampante ha 4 neri, sempre al carbone, oltre alle cartucce colore).
Naturalmente la stampante la dominante ce la metterebbe (fredda) di suo, ma è sufficiente controbilanciare il tono in direzione opposta per avere un BN neutro. E poi cambia da carta a carta. Le mie stampe le hanno viste tutti durante i nostri vari incontri, soprattutto quelli post-Bassano. Anzi, aggiungo che sperimentando e salvandosi dei preset o template che dir si voglia nel programma (io uso Lightroom), si può regolare con accuratezza la tonalità che più ci piace, compresa ovviamente quella che a noi, e non ad uno spettrofotometro, pare neutra.
Aggiungo un'impressione assolutamente personale: troppo spesso si parla male della stampa digitale per averla provata una volta, magari con una stampante comprata al supermarket, o aver visto quelle di qualcuno che ha fatto così.
La difficoltà in camera chiara è grande e il bagaglio di conoscenze, di esperienza, di carta buttata e di arrabbiature richiesto per ottenere dei risultati cosiddetti "fine art" (termine orrendo ed illusorio, ma così ci capiamo meglio), non si acquisisce in pochi giorni ed è certamente pari a quello richiesto per stampare con ingranditore e bacinelle, cosa che ho fatto per un ventennio. Il fatto che a stampare sia una macchina collegata ad un computer fa credere a molti che sia tutto automatico. E se il risultato non è all'altezza delle nostre aspettative la conclusione è immediata: "la stampa digitale in BN deve ancora progredire, ancora non ci siamo". Ma chi ci dedica tempo e passione i risultati li ottiene eccome. Proprio come in camera oscura (secondo me anche meglio, ma qui mi attiro pericolose reazioni...)
Gli inchiostri piezo li ho provati (quelli americani, ma ci sono anche quelli italiani della nota ditta romagnola) e li ho trovati estremamente scomodi, laboriosi, quasi masochistici (siringhe, cartucce, macchie, ugelli intasati...) pur avendo una alta qualità.
L'invito ovviamente è quello di trovare il proprio sistema preferito, che sia analogico o digitale (nessuno dei quali sarà comodo e veloce), ma prima bisogna aver visto delle stampe fatte "come si deve", sia in un caso che nell'altro.
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Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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Re: La migliore carta
Direi che le considerazioni di Michele centrano l'argomento alla perfezione e sono fondate su di una notevolissima esperienza. La stampa in proprio sia analogica che digitale, richiede molta pazienza e applicazione. Diversamente occorre rivolgersi ad un laboratorio professionale di fiducia o ad uno stampatore europeo tipo quello scelto e consigliato da Leica.
Ciao angelo
Re: La migliore carta
A proposito di spesa da sostenere per le stampe digitali, io trovo che siano inferiori a quelle che si sostengono con l'analogico, infatti non è necessario fare subito una stampa di grandi dimensioni ma basta farne una di dimensioni ridotte, ovviamente sulla stessa carta e si avrà un risultato perfettamente sovrapponibile, uso la R3000 della Epson e ne sono soddisfatto come probabilmente lo sarei se usassi la Canon della serie Pro, non sono le stampanti ad avere mancanze, ma noi stampatori! Ciao Rino
Gastone Dissette
E' facile non fare nulla, il difficile è farlo bene|
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Re: La migliore carta
Dopo diverse prove sono arrivato ad un workflow che mi da soddisfazioni in bn e mi consente di usare diverse carte. Stampante epson 2100 inchiostri pigmentati originali e gestione degli stessi con quad tone rip. Con le curve già presenti per i miei inchiostri ottengo ottimi bn ad una spesa minima.
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- Paolo Aufieri
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Re: La migliore carta
Si, io stesso lo utilizzo su IOS
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- Iscritto il: sab gen 02, 2016 11:58 pm
Re: La migliore carta
Vorrei proporre il mio contributo in questa conversazione ... Là profilatoio e delle carte in realtà è la taratura di un ambiente di lavoro che parte del monitor passa attraverso il settaggio dei software es ps o lr ma anche semi Rip e/o Rip e infine alla stampante carta da utilizzare. Questo processo di lavorazione ha molte variabili quali luce ambiente, temperatura, umidità conservazione delle carte e usura delle macchine che vanno a modificare e correggere il nostro profilo icc. Le stampanti professionali quindi dalla 4900 epson in su hanno la possibilita di effettuare delle linearizzazioni e pertanto possono ripristinare e parametri di partenza previa profilazione durante l'installazione della macchina. Questo comporta che il profilo sia qualche cosa di estremamente personale e poco condivisibile perché rappresenta un ambiente specifico. Le stampanti dalla 3880 epson a scendere non consentono la linearizzazioni (che si effettua con un rip) pertanto non potendo tarare queste stampanti su un profilo di installazione l'usura del lavoro della stampante andrà a rendere via via meno efficiente il profilo icc che andrà prodotto spesso per garantire la qualità delle stampe sopratutto come ripetibilità dei risultati. Questo è il motivo per cui i profili canned (quelli scaricati dai siti dei produttori) spesso non vanno bene ... La stampa ai pigmenti di carbone, con gli attuali inchiostri hdr epson e Lucia Canon ha meno ragione di essere ... Tutti i monitor dovrebbero essere tarati ma, esistono diversi tipi di tarature, pertanto tarare un monitor non è indice di risultato neutro ... Ci sono anche qui diversi particolari da curare es. io ho un monitor che lavora a 80 candele/m, D50, 5000 k, perché con questa configurazione stampo le carte rag tendenti al tono caldo ma ho memorizzato anche altri parametri che uso con carte diverse.