A prescindere dai miei rapporti con Leica che non vanno molto oltre i vostri, credetemi, è arrivato il momento di fare una cruda ma reale analisi della situazione per meglio comprendere il perchè Leica sia una delle poche aziende che può, entro certi limiti, permettersi di fare "orecchie da mercante" ai nostri "petita" e mai come nel caso di Leica il termine "orecchie da mercante" appare più calzante.
Gli ultimi ragionamenti, quand'anche apparentemente logici, sono dettati da una inevitabile scarsa conoscenza di quello che in realtà è il mercato Leica nel mondo.
Leica costituisce un fenomeno tutto a sè, completamente anomalo rispetto a tutte le altre ditte al mondo e affiancato soltanto da qualche marchio di alta orologeria, al punto che c'è chi in Germania ne ha fatto l'oggetto della propria tesi di Laurea in Economia Aziendale.
Il fenomeno, trasferito all'utenza finale, non è così come lo si dipinge spesso noi "incauti acquirenti" anche se l'esorbitante aumento del prezzo del Noctilux è molto probabilmente dovuto a ciò che detto.
E' necessario fare una considerazione importantissima e senza la quale in effetti la sopravvivenza di Leica ha veramente del magico:
In Leica la fetta degli "appassionati del marchio" come spesso li chiamiamo noi "Sudisti d'Europa" costituisce forse, ad essere ottimisti, il 30% della piattaforma Clienti.
In poche parole non glie ne può fregare de meno se noi appassionati del marchio non comperiamo più perchè i prezzi sono troppo alti.
Il mercato Leica, almeno a partire dalla fine degli anni '80, è risultato costituito per un 10% (in rapido continuo calo) da professionisti del reportage (la M8 è stata concepita proprio per recuperare i professionisti del reportage che avevano abbandonato la Leica in favore di un molto più comodo e ormai indispensabile digitale ed erano migrati verso Canon e Nikon), da un altro 30% appunto da noi affezionati e nostalgici appassionati innamorati del marchio (ma non facciamo testo perchè la quasi totalità dei "bohemiens du Leica" compra quasi esclusivamente usato e quindi non porta aumento di vendite all'origine), e il rimanente 60% da persone che non acquistano una Leica per il piacere di usarla ma per il gusto di averla al braccio, da persone che anche se la M8 costasse non 4 ma 10.000 Euro ne comprerebbero comunque due, una nera e l'altra cromata per accompagnarla meglio al colore dell'abbigliamento, da persone che la M7 l'hanno sempre portata sulla spalla con lo stesso spirito con cui portano al polso un vecchio Panerai o un Rolex d'oro, da coloro che in banchina a Montecarlo o a Miami Beach non possono posare sul cruscotto della loro Porsche altra fotocamera se non una Leica Hermès e non ultimo da collezionisti non utilizzatori che comunque una serie speciale sono disposti a pagarla 20.000 dollari senza battere ciglio e magari pure litigando per averla.
La fortuna di Leica (e la ragione della sua sopravvivenza oggi) è proprio tutta in questa anomala distribuzione dei Clienti che non si ritrova in nessun'altro brand al mondo.
Insomma, parliamoci chiaro, il grosso dei numeri non siamo certamente noi fotografi a farlo e se partiamo da questo presupposto qualsiasi ragionamento sulla opportunità di aumentare o meno i listini cade come una pera troppo matura
perchè Leica non ha mai seguito e tutt'ora non segue le normali regole del mercato.
Tutto qui e il riferimento alle digitali di fascia prosumer o inferiori non regge perchè si tratta nella totalità di prodotti costruiti interamente da Panasonic e attualmente in Leica ci sono solo tre linee di produzione corpi: quello della M7. quello della MP e quello della M8.
Tutto il resto è leggenda metropolitana...
Più chiaro ora?
Ciao