Ma chi vi credete di essere?
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- Roberto Piero Ottavi
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Ma chi vi credete di essere?
Ma chi vi credete di essere, voi spietati sostenitori tout court della fotografia digitale, voi che avete trovato finalmente nei vostri files DNG quella asettica nitidezza che così totalmente vi ha ammaliato, voi che sostenete che finalmente le stampe non debbono più essere spuntinate, voi che avete svenduto in Ebay, con un illogico "compralo subito" a 1300 Euro spedizione compresa la vostra M7 o proponete la vostra M6 "like new" a 1000 Euro, voi che, come i compagni di Ulisse al canto delle sirene, non ragionate più, voi che nell'arco di neppure un anno avete stabilito che la pellicola non è più in grado di competere con un buon sensore, chi vi credete d'essere?
E chi vi credete di essere, voi irriducibili menti a senso unico, voi che date dell'imbecille a chi scatta in digitale, voi che precludete qualsiasi obiettività per non volerla usare nel guardare i risultati ottenibili oggi con un sensore dell'ultima generazione, voi che definite come vera solo la fotografia analogica lasciando intuire che tutta l'altra "fotografia" sia falsa, voi che appollaiati sullo scagno di un tradizionalismo spesso soltanto ostentato mostrate non senza una punta di snobbismo il pollice verso, voi che perseverate in un arroccamento che oggi traballa, chi vi credete d'essere?
Scrivere con la luce dipende forse dalla carta del quaderno o dal tipo di penna che usate?
Il mondo degli uomini, inteso riduttivamente come fallofori, è diviso in due grandi sottospecie, due categorie che non si incontreranno mai: i fallofori che stravedono per le donne bionde e quelli a cui piacciono le donne dai capelli corvini ma non per questo una o l'altra categoria di oggetti del desiderio deve necessariamente essere definita come quella delle donne vere...
Poi, se si fa candid camera, si scopre che sotto sotto... il pellicolaro monoteista ha passato più di qualche ora a cercare di ottenere sotto l'ingnanditore, senza riuscirci, mascherature umanamente impossibili e che il difensore a spada tratta del sensore digitale ha invano cercato di far sputare alla sua stampante quei neri profondi che solo la carta baritata riesce ancora a regalare.
Insomma, gli uni impazziscono per le bionde ma scoprono che anche le brune regalano emozioni per niente male e gli altri sostengono che le vere donne sono soltanto quelle mediterranee ma non disdegnano certamente una notte con una platinata californiana.
Ma, scusatemi, visto che comunque di donne meravigliose in entrambi i casi si tratta, perchè non gustare il meglio di entrambe le categorie?
Una notte con la Ferilli e l'altra con la Stone e la vita diventa meno monotona perchè comunque in entrambi i casi mica parliamo di bambole gonfiabili... parliamo di gnoccone da urlo in grado di soddisfare, seppur in modo diverso, la nostra voglia di... fotografare e quello che ci dà l'una non ci dà l'altra e quindi il segreto, se non si vuol rinunciare a qualche cosa, sta nel gustarsi entrambe senza limitazioni mentali.
Ciao
E chi vi credete di essere, voi irriducibili menti a senso unico, voi che date dell'imbecille a chi scatta in digitale, voi che precludete qualsiasi obiettività per non volerla usare nel guardare i risultati ottenibili oggi con un sensore dell'ultima generazione, voi che definite come vera solo la fotografia analogica lasciando intuire che tutta l'altra "fotografia" sia falsa, voi che appollaiati sullo scagno di un tradizionalismo spesso soltanto ostentato mostrate non senza una punta di snobbismo il pollice verso, voi che perseverate in un arroccamento che oggi traballa, chi vi credete d'essere?
Scrivere con la luce dipende forse dalla carta del quaderno o dal tipo di penna che usate?
Il mondo degli uomini, inteso riduttivamente come fallofori, è diviso in due grandi sottospecie, due categorie che non si incontreranno mai: i fallofori che stravedono per le donne bionde e quelli a cui piacciono le donne dai capelli corvini ma non per questo una o l'altra categoria di oggetti del desiderio deve necessariamente essere definita come quella delle donne vere...
Poi, se si fa candid camera, si scopre che sotto sotto... il pellicolaro monoteista ha passato più di qualche ora a cercare di ottenere sotto l'ingnanditore, senza riuscirci, mascherature umanamente impossibili e che il difensore a spada tratta del sensore digitale ha invano cercato di far sputare alla sua stampante quei neri profondi che solo la carta baritata riesce ancora a regalare.
Insomma, gli uni impazziscono per le bionde ma scoprono che anche le brune regalano emozioni per niente male e gli altri sostengono che le vere donne sono soltanto quelle mediterranee ma non disdegnano certamente una notte con una platinata californiana.
Ma, scusatemi, visto che comunque di donne meravigliose in entrambi i casi si tratta, perchè non gustare il meglio di entrambe le categorie?
Una notte con la Ferilli e l'altra con la Stone e la vita diventa meno monotona perchè comunque in entrambi i casi mica parliamo di bambole gonfiabili... parliamo di gnoccone da urlo in grado di soddisfare, seppur in modo diverso, la nostra voglia di... fotografare e quello che ci dà l'una non ci dà l'altra e quindi il segreto, se non si vuol rinunciare a qualche cosa, sta nel gustarsi entrambe senza limitazioni mentali.
Ciao
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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- Ario Arioldi
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Una notte con la Ferilli e l'altra con la Stone
E si, basta accontentarsi.
Ciao,
Ario
Ciao,
Ario
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cos'hai mangiato a colazione...??
Alberto Grifantini
http://www.flickr.com/photos/muralto/
"....Quel che io vedo non è quello che vedi tu. E non è solo una questione di prospettiva, io vedo ciò che voglio farti vedere, tu ciò che credi di dover vedere. E che in fondo vuoi vedere..."
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- Roberto Piero Ottavi
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No Ario, non dobbiamo accontentarci, dobbiamo fotografare di più e dimenticarci non come ma con che cosa lo facciamo e scrivere con la luce.
Che usiamo un pennello di baffi di topo o il dito poco importa, quello che conta è quello che alla fine riusciamo a trasmettere.
A colazione? Un cappuccino con un cornetto incartato in una foto digitalizzata di Bresson...
Ciao
Che usiamo un pennello di baffi di topo o il dito poco importa, quello che conta è quello che alla fine riusciamo a trasmettere.
A colazione? Un cappuccino con un cornetto incartato in una foto digitalizzata di Bresson...
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- Ario Arioldi
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Roberto,Roberto Piero Ottavi ha scritto:No Ario, non dobbiamo accontentarci, dobbiamo fotografare di più e dimenticarci non come ma con che cosa lo facciamo e scrivere con la luce.
Che usiamo un pennello di baffi di topo o il dito poco importa, quello che conta è quello che alla fine riusciamo a trasmettere.
A colazione? Un cappuccino con un cornetto incartato in una foto digitalizzata di Bresson...
Ciao
la mia risposta si riferiva ironicamente a quanto riportato come oggetto "una notte con la Ferilli ed una con la Stone", per il resto non posso che essere daccordo.
Io ad esempio ho riscoperto qualche anno fa il piacere della fotografia grazie al digitale, sono approdato alla Leica con la M8 ed ora mi sto riavvicinando all'analogico con una M6 che affiancherà, ma non sostuirà, le digitali; per completare l'opera ricomincerò a svilupparmi anche i negativi.
Buona domenica,
Ario
- massimo ginesi
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ebbeh, ma se per biondo intendi californiano è ovvio che tu sia fuorviato... il vero biondo sta a nord est....
ho letto con interesse e piacere i due topic, esprimo il mio modesto contributo.
Ho sempre fotografato, molto, con pellicola e -per ragioni di povertà studentesc a- l'ho fatto per lunghi anni con una om1 e un paio di ottiche.
Nel corso degli ultimi 15 anni le povertà personali sono diminuite ed il trend del mercato mi ha portato a poter utilizzare un buon corredo nikon e, successivanente, veri sogni di gioventù come hasselblad e leica.
ho anche parallelamente usato ildigitale, partendo da una camedia da 1 mega sino alla d200 di oggi.
Non trovo superiorità nell'uno o nell'altra, sono imho mezzi equivalenti per esprimere una sensazione.... se parliamo di semplice fotografia fatta per passione, con alcuni campi in cui è più versato l'uno o l'altro.
Concordo con le tesi di medorini sulla scarsa plasticità e tridimensionalità del sensore per i ritratti ( l'85 ZF sta più su f6 ed f3 che su d200) ma se sono a far raffiche di foto ad un airone o in macro preferisco la versatilità della d200 (dove tra l'altro il 400 si "allunga" un pò... mentre in montagna uso assai più volentieri la m6 o al limite la rolleina piuttosto che una digitale che rischia di lasciarmi presto senza pile.
tuttavia amo la mia P5000 come taccuino per gli appunti da portarmi ovunque ed in viaggio, se non è un viaggio prettamente fotografico, la d200 con un 18/200VR (anatema....) rimane per me la soluzione più versatile.
certo mi piace anche uscire con una corpo a pellicola, 20 50 e 105 ai e divertirmi a vedere, una sorta di slow photo in tempi in cui si corre e lo zoom tuttofare, sharpening e crop ci illudono di essere tutti diventati fotografi da national geographic...
ma non credo davvero esista un meglio ed un peggio.... esiste il proprio modo di fotografare e di sentire.
Mi sono chiesto se prendere la d3 e dare una svolta alle mie ottiche anche in digitale (il dx mi sta stretto, soprattutto nel fattore di moltiplicazione e nel penoso mirino a spioncino, per quanto la d200 sia migliorata assai..): ho concluso che mi godrò il wide screen della mia f6 con una borsata di rulli e quei soldi (che sono per me oggettivamente troppi) me li godrò in viaggi.
Forse il mercato corre troppo, ma a noi nulla vieta di fermarci un pò...
saluti
max
ho letto con interesse e piacere i due topic, esprimo il mio modesto contributo.
Ho sempre fotografato, molto, con pellicola e -per ragioni di povertà studentesc a- l'ho fatto per lunghi anni con una om1 e un paio di ottiche.
Nel corso degli ultimi 15 anni le povertà personali sono diminuite ed il trend del mercato mi ha portato a poter utilizzare un buon corredo nikon e, successivanente, veri sogni di gioventù come hasselblad e leica.
ho anche parallelamente usato ildigitale, partendo da una camedia da 1 mega sino alla d200 di oggi.
Non trovo superiorità nell'uno o nell'altra, sono imho mezzi equivalenti per esprimere una sensazione.... se parliamo di semplice fotografia fatta per passione, con alcuni campi in cui è più versato l'uno o l'altro.
Concordo con le tesi di medorini sulla scarsa plasticità e tridimensionalità del sensore per i ritratti ( l'85 ZF sta più su f6 ed f3 che su d200) ma se sono a far raffiche di foto ad un airone o in macro preferisco la versatilità della d200 (dove tra l'altro il 400 si "allunga" un pò... mentre in montagna uso assai più volentieri la m6 o al limite la rolleina piuttosto che una digitale che rischia di lasciarmi presto senza pile.
tuttavia amo la mia P5000 come taccuino per gli appunti da portarmi ovunque ed in viaggio, se non è un viaggio prettamente fotografico, la d200 con un 18/200VR (anatema....) rimane per me la soluzione più versatile.
certo mi piace anche uscire con una corpo a pellicola, 20 50 e 105 ai e divertirmi a vedere, una sorta di slow photo in tempi in cui si corre e lo zoom tuttofare, sharpening e crop ci illudono di essere tutti diventati fotografi da national geographic...
ma non credo davvero esista un meglio ed un peggio.... esiste il proprio modo di fotografare e di sentire.
Mi sono chiesto se prendere la d3 e dare una svolta alle mie ottiche anche in digitale (il dx mi sta stretto, soprattutto nel fattore di moltiplicazione e nel penoso mirino a spioncino, per quanto la d200 sia migliorata assai..): ho concluso che mi godrò il wide screen della mia f6 con una borsata di rulli e quei soldi (che sono per me oggettivamente troppi) me li godrò in viaggi.
Forse il mercato corre troppo, ma a noi nulla vieta di fermarci un pò...
saluti
max
(gullich) - la meta è il viaggio (R. Karl)
una volta che il vostro file dng jpg tiff che sia.. esce dalla digitale non e piu scrivere con la luce ma scrivere con un codice binario...poi che sia un immagine, anche bellissima (non tolgo niente), è un altra cosa.
ma non c'e la matrice, l'originale...
la vostra digitale per me forma immagini allo stesso livello di una tavoletta grafica, il problema è che l'informatica viaggia troppo in fretta tanto che non si fa in tempo a cambiare il nome delle cose...
ciao
ma non c'e la matrice, l'originale...
la vostra digitale per me forma immagini allo stesso livello di una tavoletta grafica, il problema è che l'informatica viaggia troppo in fretta tanto che non si fa in tempo a cambiare il nome delle cose...
ciao
- Felice Volpe
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- Iscritto il: lun ago 13, 2007 9:29 am
- Località: Genova
- Danio Cabrini
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- Iscritto il: dom giu 03, 2007 5:32 pm
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La mia impressione è che Roberto sia in preda più allo sconforto di uno smarrimento che appare comunque comprensibile piuttosto che alla convinzione che tenta di esprimere con questa riflessione...Avere la moglie e pure l'amante può essere piacevole per un verso,ma sotto sotto esprime un malumore che può far esplodere le contraddizioni che esso cela....
La velocità con cui il mercato attuale sotterra a suon di novità capra e cavoli
può far perdere facilmente la bussola ai più deboli,inebetiti dal canto delle sirene di una economia che per sopravvivere è costretta a creare continuamente falsi bisogni per nuovi profitti..Le macine della storia le muoviamo noi fino ad un certo punto oltre il quale il loro progetto sembra essere diabolico vista la spietatezza....Certamente viviamo un epoca di transizione non certamente esaltante,paradossalmente involutiva nonostante la tecnologia dilagante che però ci trasfigura e ci fa perdere il contatto con la realtà.....Il segreto sta nel contenuto,non nel mezzo...E' l'uomo che smarrisce se stesso....Com'è possibile che ragazzini filmino violenze di gruppo e le sbattano un secondo dopo in faccia al mondo o che si precipitino divertiti a fotografare il corpo martoriato di una compagna di scuola finita sotto le ruote di un bus?Forse il futuro sarà digitale,chissà..
A me piace pensare che un pittore per comporre il proprio quadro ricorra ancora ai pennelli e ai colori fatti di terre e di ossidi,cosi come un musico suoni il proprio strumento riconoscendone la fisicità caratteristica....
Chissà....
Ciao, Danio
La velocità con cui il mercato attuale sotterra a suon di novità capra e cavoli
può far perdere facilmente la bussola ai più deboli,inebetiti dal canto delle sirene di una economia che per sopravvivere è costretta a creare continuamente falsi bisogni per nuovi profitti..Le macine della storia le muoviamo noi fino ad un certo punto oltre il quale il loro progetto sembra essere diabolico vista la spietatezza....Certamente viviamo un epoca di transizione non certamente esaltante,paradossalmente involutiva nonostante la tecnologia dilagante che però ci trasfigura e ci fa perdere il contatto con la realtà.....Il segreto sta nel contenuto,non nel mezzo...E' l'uomo che smarrisce se stesso....Com'è possibile che ragazzini filmino violenze di gruppo e le sbattano un secondo dopo in faccia al mondo o che si precipitino divertiti a fotografare il corpo martoriato di una compagna di scuola finita sotto le ruote di un bus?Forse il futuro sarà digitale,chissà..
A me piace pensare che un pittore per comporre il proprio quadro ricorra ancora ai pennelli e ai colori fatti di terre e di ossidi,cosi come un musico suoni il proprio strumento riconoscendone la fisicità caratteristica....
Chissà....
Ciao, Danio
- Umberto Renzi
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- Iscritto il: mer mag 02, 2007 2:20 pm
- Località: Lecco
- Alberto Bari
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:34 pm
- Località: torino
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Quante volte ho sentito dire ... " per provare il digitale ho affiancato alla mia Leica M6 (oppure alla mia Nikon F6) una compattina Olympus, così vedo come mi trovo senza spendere troppo, se non mi piace rinuncio!"
Con questo armenicolo in mano che nulla ha a che vedere con una Leica M8 o con una Nikon D200, che ti scostringe a fotografare a braccia tese osservano il piccolo schermo, sicuramente chiunque di questi signori ne uscirebbe deluso dichiarando " il digitale non fa per me, meglio la pellicola!"
Grazie !
Sarebbe come per un digitalista Leica M8 munito ... che si approccia alla pellicola con una compattina autofocus "Nikon one touch zoom 90 AF" da 119 euro, rullino in omaggio compreso!
Altri investono cifre molto maggiori e saltano subito sul cavallo d M8 ..... ma scattano in Jpeg e stampano il file così com'è, senza alcun intervento ...... è un po' come scattare con la M6 e poi far sviluppare e stampare il negativo dal minilab dell'iper mercato nel tempo che dedichi allo shopping : ovvio che la delusione non può che essere palese!
Una fotocamera digitale seria, un file RAW lavorato con cura, una stampa ink jet su R2400, una carta Harman baritata ..... ed ecco che tutto cambia e ci troviamo di fronte ad una bella lotta con la pellicola!
Una Leica M8, identica come modus operandi alla tua fida M6 ... ed ecco che il sapore della fotografia che hai sempre provato come leicista lo puoi continuare ad assaporare !
.... e quando esce la M9 e tu sai che con la M8 ti trovi benissimo ... nessuno ti obbliga a svenderla per avere il nuovo modello!
Con questo armenicolo in mano che nulla ha a che vedere con una Leica M8 o con una Nikon D200, che ti scostringe a fotografare a braccia tese osservano il piccolo schermo, sicuramente chiunque di questi signori ne uscirebbe deluso dichiarando " il digitale non fa per me, meglio la pellicola!"
Grazie !
Sarebbe come per un digitalista Leica M8 munito ... che si approccia alla pellicola con una compattina autofocus "Nikon one touch zoom 90 AF" da 119 euro, rullino in omaggio compreso!
Altri investono cifre molto maggiori e saltano subito sul cavallo d M8 ..... ma scattano in Jpeg e stampano il file così com'è, senza alcun intervento ...... è un po' come scattare con la M6 e poi far sviluppare e stampare il negativo dal minilab dell'iper mercato nel tempo che dedichi allo shopping : ovvio che la delusione non può che essere palese!
Una fotocamera digitale seria, un file RAW lavorato con cura, una stampa ink jet su R2400, una carta Harman baritata ..... ed ecco che tutto cambia e ci troviamo di fronte ad una bella lotta con la pellicola!
Una Leica M8, identica come modus operandi alla tua fida M6 ... ed ecco che il sapore della fotografia che hai sempre provato come leicista lo puoi continuare ad assaporare !
.... e quando esce la M9 e tu sai che con la M8 ti trovi benissimo ... nessuno ti obbliga a svenderla per avere il nuovo modello!