Temperatura colore - Automatismo e post prod. o misurazione

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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Gian Maria Vescovi
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Temperatura colore - Automatismo e post prod. o misurazione

Messaggio da Gian Maria Vescovi » dom mar 07, 2010 7:55 pm

Ciao,
in tema di bilanciamento del bianco non mi sono mai fatto grossi problemi impostando l'M8 in automatico e aggiustando in post produzione con una lettura spot su aree chiare o con il cartoncino grigio.
Ultimamente discutendo con un conoscente mi ha fatto presente che sarebbe meglio impostare la temperatura colore manualmente dopo una lettura con uno strumento adeguato.
Ora, a parte che mi sembra di aver trovato solo Sekonic che produce un lettore professionale che è anche piuttosto caro, voi come vi comportate?
Grazie a per farmi conoscere il vostro punto di vista.
Ciao
Gian Maria Vescovi, Neoleichista & Neofotografo Soddisfatto

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » dom mar 07, 2010 8:18 pm

Il tuo "conoscente" viaggia sulla Enterprise di Star Treck oppure se la vuole leggermente tirare...
Ovvio che teoricamente il suo ragionamento non fa una grinza perchè chi se la sente di contestare la maggior attendibilità di una lettura su di un termocolorimetro professionale ma...
Ma te l'immagini vantare la discrezione e la praticità di una M8 o di una M9 e poi doversi portare dietro uno strumento grande come due Lunasix e un cartoncino grigio 18% dove, ad ogni differente situazione, andare a guardare quello che legge e riportarlo sulla macchina?
A questo punto vale la pena, se proprio uno è maniacalmente deviato, di settare la macchina con la misurazione manuale della macchina stessa su una superficie bianca ma questo sistema può andare bene come no (prove fatte e spostamenti anche di 300 Kelvin che non sono poi pochissimi...).
Praticamente è molto più rapido e valido lasciare che la macchina si bilanci il bianco in automatico nelle situazioni di luce mista oppure, in caso di luce solo diurna, impostare al limite la temperatura colore su Daylight e apportare le leggere correzioni nel momento in cui apri il file DNG e lo stesso vale per la luce artificiale incandescenza e per la luce fluorescente.
Perchè andarsi a complicare la vita che è già abbastanza complicata di suo? :D
Ciao
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Gian Maria Vescovi
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Messaggio da Gian Maria Vescovi » dom mar 07, 2010 8:47 pm

Grazie Roberto,
in effetti non ho mai riscontrato grossi problemi con gli aggiustamenti in PS successivi anche andando un po' a occhio...
Ciao
Gian Maria Vescovi, Neoleichista & Neofotografo Soddisfatto

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Messaggio da Ario Arioldi » dom mar 07, 2010 9:03 pm

Non è poi così difficile identificare in un qualsivoglia fotogramma una porzione che si sa essere ragionevolmente neutra dal punto di vista cromatico, su cui posizionare il contagocce per bilanciare il bianco.
E' in ogni caso un buon punto di partenza per affinamenti successivi.
Ciao, Ario
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pgradaelli
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Messaggio da pgradaelli » dom mar 07, 2010 11:56 pm

Non complicarsi la vita: come non essere d'accordo? Tempo fa ho comprato un aggeggino che si chiama Expodisc, una specie di lente con superficie sfaccettata che si mette davanti all'obiettivo per regolare poi manualmente il bilanciamento del bianco. Io l'ho fatto un paio di volte (D Lux-4) e poi ho lasciato perdere: il sistema è molto efficace ma occorre fermarsi, misurare, regolare e poi finalmente scattare. E se cambia la luce, devi rifare tutto. Forse in studio può essere utile, ma io l'ho messo in un cassetto e lì sta.
A proposito del bilanciamento del bianco, ho notato (D-Lux4, Pana L1 e GF1, purtroppo niente M8) che l'automatico risponde quasi sempre meglio degli altri settaggi tipo luce giorno, tungsteno, nuvole, ecc., che mi danno - non sempre, è vero - dominanti più difficili da togliere di quelle del bilanciamento auto.
Saluti.
Piergiorgio Radaelli

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Messaggio da Antonello Lombardi » lun mar 08, 2010 7:19 am

Ho acquistato una specie di expodisc in forma di tappo frontale e lo uso con le reflex quando faccio foto di paesaggi, magari con il treppiedi, o in interni con presenza di più fonti luminose ma generalmente in PP individuare in RGB un punto di grigio neutro è un sistema semplice e affidabile.
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » lun mar 08, 2010 8:51 am

OT
Quando scrivete M8 tra parentesi, se non volete che poi nel messaggio si trasformi in una faccina che ride, dovete staccare la seconda parentesi con uno spazio perché 8 seguito da una parentesi tonda chiusa corrisponde proprio ai due caratteri di questo emoticon.
(pero' facendo un preview si vede...)
Ciao
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Messaggio da francesco1466 » lun mar 08, 2010 9:04 am

Quando realizzo un album di matrimonio una delle esigenze più importanti è quella di avere un perfetto bilanciamento del bianco in tutti gli scatti finali, perchè l'abito della sposa non può essere una volta bianco, un'altra giallino e una terza rosa...

Non uso Leica digitale, ma il discorso è lo stesso: scatto in raw con bilanciamento auto, e sistemo in PP la tonalità corretta per gli scatti scelti.

Se invece so che la scena non cambierà come luci ( ad esempio in teatro o in un set all'aperto), posso anche scattare in jpeg con la premisurazione in macchina.

Uscendo dall'esperienza personale, mi domando : ma il sekonic conosce la risposta cromatica del sensore che uso, o una certa percentuale di errore c'è comunque ? Perchè a quel punto tanto vale fidarsi degli automatismi...
Francesco
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Luca Puntin
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Termocolorimetro

Messaggio da Luca Puntin » lun mar 08, 2010 10:57 pm

francesco1466 ha scritto: ... Uscendo dall'esperienza personale, mi domando : ma il sekonic conosce la risposta cromatica del sensore che uso, o una certa percentuale di errore c'è comunque ? Perchè a quel punto tanto vale fidarsi degli automatismi...
Tempo fa ho fatto delle ricerche "di mercato" sui termocolorimetri:
ne esistono di economici ( come il Gossen Sixtycolor, oggettino "vintage" da circa 100 Euro, senza batterie e quindi con fotocellula al selenio) e di professionali, come il citato Sekonic, i
Minolta Color Meter IIF e IIIF, il Gossen Color Master 3F ed il Broncolor FCC . Si puo' anche utilizzare l' apposito accessorio sui Gossen Mastersix e Profisix. I prezzi vanno dai 250 Euro ad oltre 700.
Chiaramente, fotografando a pellicola in situazioni di luce "dubbia", tali strumenti hanno la loro innegabile utilita' per l' ottenimento di risultati professionali e sono praticamente indispensabili nella ripresa cinematografica, dove si viaggia a 24 fotogrammi al secondo ed e' meglio evitare sprechi di pellicola.
Col digitale e' arrivato il WB ( White Balance, ovvero il bilanciamento automatico del bianco, alias la regolazione automatica della temperatura colore) e da quel momento il mercato dei filtri e' crollato verticalmente, riducendosi agli Skylight, ai polarizzatori ed a pochi altri dedicati al bianco e nero ed a chi ancora predilige studiare l' effetto che si avra' in stampa in fase di ripresa.
Le fotocamere di impronta piu' professionale, oltre a proporre la modalita' automatica ed alcuni presettaggi tipici ( incandescenza, neon, ombre , ecc. ) forniscono la possibilita' di settare manualmente la temperatura colore in gradi Kelvin.
Fino qui nulla di nuovo. Nella mia seppur breve esperienza fotografica, ho notato che la luce delle lampade al neon ha uno spettro che non puo' essere definito semplicemente con la temperatura colore, poiche' e' discontinuo, ovvero non contiene tutte le lunghezze d' onda: cio' e' inteso nel senso che scomponendo l' emissione fluorescente stile "arcobaleno" ci sono degli intervalli scuri intervallati da altri piu' o meno spiccati e pertanto non basta una compensazione uniforme, ma un filtraggio selettivo. A questo punto il settaggio "ad hoc" per il fluorescente dovrebbe dare un risultato migliore dell' automatico e, soprattutto, del manuale. Credo che filltri tipo FL-D, FL-W ed FL-B possano aiutare molto la fotocamera a bilanciare correttamente tale tipo di luce. Un' altra situazione "difficile" e' la luce miscelata: diurna che entra dalla finestra e lampade ad incandescenza nell' ambiente interno in cui si sta fotografando: qui, a rigor di logica ( le lampade ad incandescenza hanno uno spettro continuo, spostato verso le temperature - colore piu' basse ) un buon compromesso dovrebbe essere possibile sia in automatico che, ancor meglio, in manuale.
Diversoe', ovviamente, il caso in cui le luci d' ambiente siano fluorescenti: sara' da valutare la convenienza dell' uso di un flash di riempimento, con temperatura colore e spettro di emissione piu' simile alla luce diurna di quanto non lo sia la luce fluorescente.
Certo che se la luce miscelata ha una netta predominanza di una delle due sorgenti, i problemi sono relativamente pochi, a meno che il soggetto principale non sia illuminato da un lato da un tipo di luce e dall' altro da quella diversa.
Ho provato a fotografare un lampadario bianco, con vetro bianco opalino, contro un soffitto bianco con lampadine ad incandescenza al suo interno; risultato: dominante rossastra. Passando al controllo manuale la dominante si attenuava attorno ai 3000 Kelvin, ma spingendo oltre ( piu' in basso ) compariva la dominante azzurra. Potete far a meno di crederci, ma i risultati migliori sono stati quelli ottenuti lasciando il WB su auto ed aggiungendo un bel filtrone Wratten 80A (un bel azzurrone intenso da +2 stop).
A questo punto viene da domandarsi: i filtri sono veramente diventati inutili nella fotografia digitale ?

Ciao.

Luca

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Messaggio da Ario Arioldi » mar mar 09, 2010 9:21 am

A mia esperienza, soprattuto in caso di illuminazione arificiale "mista", fotocamere digitali capaci di centrare il bilanciamento corretto del bianco non ce ne sono (ammesso poi che esista il bilanciamento del bianco perfetto in assoluto).
Nel caso di sessioni di scatto nello stesso ambiente credo che la cosa più semplice ed utile da fare sia quella di riprendere almeno una volta in quella situazione un cartoncino grigio neutro e poi, in post produzione, bilanciare il bianco su quello e copiare l'impostazione su tutti gli altri scatti della sessione, in due click si risolve il problema.
Ciao, Ario
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Gianpaolo Natale
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Messaggio da Gianpaolo Natale » mar mar 09, 2010 9:33 am

Mi dice un amico particolarmente esperto, e sintetizzo abbondantemente il suo pensiero, che oggi il colorimetro ha senso solo nella cinemafotografia, dove se non misuri la temperatura colore corri il rischio di buttare chilometri di pellicola (e di rifare scene molto costose). Nella fotografia analogica è roba da professionisti, in quella digitale è pressochè inutile.
Ciao,
Gianpaolo Natale

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Re: Termocolorimetro

Messaggio da nikarlo » mar mar 09, 2010 11:21 am

Luca Puntin ha scritto: A questo punto viene da domandarsi: i filtri sono veramente diventati inutili nella fotografia digitale ?
Assolutamente no, perché una post elaborazione del bianco porta sempre ad un'amplificazione o attenuazione dei vari segnali RGB del sensore, con conseguente aggiunta del rumore.

La mia bestia, più che i neon sono le lampade al sodio, sono terribili per la fotografia, spesso se riprese con macchine con una stretta latitudine cromatica. Ho risolto fotografando una 21 tacche Gretag illuminata dalle lampade al sodio e facendo un profilo "3200k" con ACR Calibrator con la 5dmk1 e con il nuovo DNG profile editor con la 5dmk2, il tutto finemente corretto giocando con la luminosità e la saturazione dei singoli colori nel pannello HSL di Camera raw/Lightroom.
Ciao,
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Messaggio da Alberto Bari » mar mar 09, 2010 12:16 pm

Io lascio sempre il bilanciamento del bianco in automatico, scatto in DNG poi apro con Capture One, eseguo prima il bilanciamento del bianco usando il contagocce se nel campo inquadrato ho dei grigi o dei bianchi non bruciati, poi eseguo gli altri interventi ossia esposizione, nitidezza, inquadratura ecc., poi torno al bilanciamento del bianco per dare il tocco finale più caldo o più freddo in base ai miei gusti.
Se sto lavorando su una serie di scatti devo dare uniformità anche nel colore, quindi il bilanciamento lo eseguo sulla prima foto e poi col copia-incolla lo trasferisco a tutte le altre.
Ciao,
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Re: Termocolorimetro

Messaggio da francesco1466 » mar mar 09, 2010 6:04 pm

nikarlo ha scritto: Assolutamente no, perché una post elaborazione del bianco porta sempre ad un'amplificazione o attenuazione dei vari segnali RGB del sensore, con conseguente aggiunta del rumore.
Verissimo in jpeg, in raw ne sono molto meno convinto.

Poi un amico mi sottolinea il fatto che io la faccio facile, uso Fuji...
Francesco
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Re: Termocolorimetro

Messaggio da nikarlo » mar mar 09, 2010 6:23 pm

francesco1466 ha scritto: Verissimo in jpeg, in raw ne sono molto meno convinto.
invece il discorso non cambia:
sia nell'elaborazione all'interno della macchina (jpg)
che nell'elaborazione da parte di un software (raw)
per bilanciare il bianco si va sempre ad amplificare ed attenuare i segnali dei singoli canali del sensore, andando a perdere o stiracchiare eccessivamente delle informazioni. Un filtro aiuterebbe.
Poi sarebbe da valutare il decadimento di qualità dell'immagine ottenuta per l'assorbimeno di luce del filtro, per l'inserimento di un'altra superficie aria-vetro etc etc, però da un punto di vista di segnale il filtro aiuta.
Ciao,
Carlo.
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