amati35 ha scritto:caro Matteo,
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Invece, negli obiettivi da compatta il microtiraggio di pochi millimetri unito al microsensore fa sì che la prospettiva sia più normale, cioè non quella di un 7 millimetri su un 24x36, ma tutto è ricalcolato come in miniatura (esattamente nello stesso modo in cui tutto - focali, etc. - è ricalcolato in più grande se si confronta il formato 35mm con il grande formato).
È così?
Beh, allora la discussione è finita: le ottiche M (ed R pure!) sarebbero ovviamente molto più versatili su un sensore FF. Questa almeno è la mia opinione, se poi uno preferisce fare una foto con un campo da 35 che però ha la resa prospettica di un 28 croppato... più drammatica, naturalmente...
O forse, come sempre, non ho capito nulla... però il crop, comunque, non me ne frego...
Ciao, Claudio
Questo tuo non fregartene del crop mi spinge a farti partecipe di alcune mie riflessioni sui suoi limiti e su alcune sue caratteristiche che temo siano non molto aprezzate.
In' anzi tutto una cosa che molti sembrano dare per scontata non è del tutto vera, spesso sento parlare di "prospettiva di un' ottica", in realtà la prospettiva nel senso più proprio del termine è una pura questione di geometria euclidea, la restituzione prospettica in fotografia, ragionando rispetto ad obbiettivi corretti almeno quanto può esserlo quello di un telefonino, dipende essenzialmete dall' angolo inquadrato, da cui dipende anche la posizione del fotografo o se preferite P.V. ,punto di vista.
Ora una cosa che sento sempre dire è che la prospettiva di un 35mm su un 24X36 sarebbe diversa da quella di un 28X1.33=37, 24 per semplicità dialettica consentitemi di considerarlo equivalente ad un 35mm, ora questa affermazione può trarre facilmente in inganno, in realtà, escludendo le caratteristiche peculiari della resa ottica e limitandoci alla sola prospettiva, così non è, se si postula che il nostro fotografo fotograferà, ad esempio, la stessa piazza dallo stesso punto e con la stessa inquadratura, N.B. non considero fattori esterni come variazioni di luce ecc.
Ciò perchè l' angolo di campo dei due accopiamenti ottica macchina, da cui dipende il rapporto campo inquadrato/distanza di ripresa, è sostanzialmente il medesimo, e quindi sono anche congruenti gli angoli reciproci dei vari raggi e assi visuali, cioè i prolungamenti delle linee rette tra loro parallele nella realta ma concorrenti, cioè idealmente convergenti, tutte in un' unica fuga per ogni fascio di rette parallele.
Ciò purtroppo ci priva della possibilità di sfruttare la drammaticità di un 28mm su M8, derivante dalla compressione dei suddetti angoli, (è una cosa per capire veramente la quale si dovrebbe partendo da pianta e prospetto provare a disegnare prospettive via via sempre più drammatiche dello stesso edificio, aumentando l' angolo di campo e riducendo in proporzione la distanza tra fotografo e soggetto, in prospettiva PV-LT, linea di terra), poichè prorio perchè il crop riduce l' angolo di campo dovendo essere la loro somma con esso di 180° inevitabilmente crescono. Detto così è come un cane che abbaia e anche un po' approsimativo, ma il modo più chiaro e corretto che mi è venuto in mente.
In effetti quindi geometricamente non ci sono differenze tra la prospettiva di un 28mm su M8 e di un 35mm su MP, mentre ce ne sono molte tra la prospettiva delle foto che possiamo fare usando lo stesso obbiettivo su M8 e MP.
Ora in passato si è parlato del rapporto tra profondità di campo e dimensione del sensore, in realtà questa è una questione attinente alle regole dell' ottica non a quelle della prospettiva, però è indubbiamente vero che aumentado l' apertura massima di un obbiettivo la profondità di campo diminuisce. Non posso fare a meno di notare come per il formato 24X36 la luminosità massima (Nocty), e per cosi dire "migliore" (Cron50), sia individuabile sulla lunghezza focale dei 50mm, che per 1.33 fa 66.5, offrendo la medesima resa ottica con due differenti angoli di campo e impianti prospettici.
Quando il dito indica la luna io guardo il miracolo dell' evoluzione, il saggio il grosso sasso.
Ciao Matteo