Riflessioni sul formato ... un nuovo modo di pensare
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
Supporre non costa nulla e quindi io provo in questo modo.
Data per scontata la regola di Katz sulla profondità di campo, mi verrebbe da ragionare nel modo seguente.
Prendiamo un obiettivo che risolva 100 l/mm e una pellicola che faccia altrettanto.
Nel piano di messa a fuoco l'obiettivo raggiungerà la massima risolvenza e spostandosi leggermente avanti o indietro la risoluzione calerà. Poichè quella della pellicola è sempre di 100 l/mm si percepirà immediatamente lo stacco.
Se per assurdo prendiamo una pellicola in grado di risolvere soltanto 10 l/mm, l'obiettivo non esprimerà le sue potenzialità nel piano di messa a fuoco e sarà capace di 10 l/mm anche spostandosi un po' da esso.
Per questo lo stacco fuoco fuori fuoco si percepirà di meno con una sensazione di maggiore profondità di campo.
In realtà è solo un'illusione, visto che tutto è meno nitido.
Se invece ci si riferisce alla profondità di campo non come sensazione (anche se lo è sempre), ma come mantenimente di una nitidezza decente, allora il supporto più risolvente consentirà di estendere maggiormente (per la formula di Katz) l'area in cui questa si mantiene.
Però con un più percepibile stacco fuoco-fuori fuoco.
Il disorso vale anche al contrario, cioè se l'obiettivo ha meno risolvenza.
Difatti se si osservano le foto delle usa e getta sembra tutto a fuoco e non solo per la scarsa luminosità, ma anche perchè tutto fa più schifo, con stacchi meno percepibili.
Sul digitale però ho le idee confuse.
Io la mia l'ho detta, come disse il commissario Winchester dei Simpson
Data per scontata la regola di Katz sulla profondità di campo, mi verrebbe da ragionare nel modo seguente.
Prendiamo un obiettivo che risolva 100 l/mm e una pellicola che faccia altrettanto.
Nel piano di messa a fuoco l'obiettivo raggiungerà la massima risolvenza e spostandosi leggermente avanti o indietro la risoluzione calerà. Poichè quella della pellicola è sempre di 100 l/mm si percepirà immediatamente lo stacco.
Se per assurdo prendiamo una pellicola in grado di risolvere soltanto 10 l/mm, l'obiettivo non esprimerà le sue potenzialità nel piano di messa a fuoco e sarà capace di 10 l/mm anche spostandosi un po' da esso.
Per questo lo stacco fuoco fuori fuoco si percepirà di meno con una sensazione di maggiore profondità di campo.
In realtà è solo un'illusione, visto che tutto è meno nitido.
Se invece ci si riferisce alla profondità di campo non come sensazione (anche se lo è sempre), ma come mantenimente di una nitidezza decente, allora il supporto più risolvente consentirà di estendere maggiormente (per la formula di Katz) l'area in cui questa si mantiene.
Però con un più percepibile stacco fuoco-fuori fuoco.
Il disorso vale anche al contrario, cioè se l'obiettivo ha meno risolvenza.
Difatti se si osservano le foto delle usa e getta sembra tutto a fuoco e non solo per la scarsa luminosità, ma anche perchè tutto fa più schifo, con stacchi meno percepibili.
Sul digitale però ho le idee confuse.
Io la mia l'ho detta, come disse il commissario Winchester dei Simpson
- Alberto Bari
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:34 pm
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Roberto, non ho effettuato esperimenti in tal senso con misurazioni scientificamente accettabili, ma poichè in ultima analisi è l'occhio umano che, osservando una fotografia, visualizza le zone più o meno a fuoco, ebbene il mio occhi ti da ragione : le fotografie scattate con la M8 hanno, a parità di diaframma, una profondità di campo apparente maggiore rispetto alle stesse immagini scattate con la M6, e questo ovviamente croppando la fotografia M6 in maniera tale da visualizzare il medesimo angolo di campo.
L'altra impressione, dovuta secondo me alla maggior risoluzione del sensore, è uno sfocato che sembra essere più leggibile rispetto a quello ottenuto su pellicola, quindi più bello.
L'altra impressione, dovuta secondo me alla maggior risoluzione del sensore, è uno sfocato che sembra essere più leggibile rispetto a quello ottenuto su pellicola, quindi più bello.
Anch'io sono convinto che più di qualsiasi formula o ragionamento sia l'occhio a dare il verdetto.albertobari ha scritto:Roberto, non ho effettuato esperimenti in tal senso con misurazioni scientificamente accettabili, ma poichè in ultima analisi è l'occhio umano che, osservando una fotografia, visualizza le zone più o meno a fuoco, ebbene il mio occhi ti da ragione : le fotografie scattate con la M8 hanno, a parità di diaframma, una profondità di campo apparente maggiore rispetto alle stesse immagini scattate con la M6, e questo ovviamente croppando la fotografia M6 in maniera tale da visualizzare il medesimo angolo di campo.
L'altra impressione, dovuta secondo me alla maggior risoluzione del sensore, è uno sfocato che sembra essere più leggibile rispetto a quello ottenuto su pellicola, quindi più bello.
Ti ringrazio quindi per l'esperienza, così come ringrazio anche RPO.
- gianniansaldi
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pur essendo un convinto emmeottista, sul "più bello" non me la sento di darti ragione... ma sono gusti, quindi...albertobari ha scritto:ovuta secondo me alla maggior risoluzione del sensore, è uno sfocato che sembra essere più leggibile rispetto a quello ottenuto su pellicola, quindi più bello.
à la guerre comme à la mer
gianni ansaldi
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- Alberto Bari
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Hai ragione, Gianni, ho utilizzato un termine improprio!gianniansaldi ha scritto:pur essendo un convinto emmeottista, sul "più bello" non me la sento di darti ragione... ma sono gusti, quindi...albertobari ha scritto:ovuta secondo me alla maggior risoluzione del sensore, è uno sfocato che sembra essere più leggibile rispetto a quello ottenuto su pellicola, quindi più bello.
Intendevo esprimere il concetto di " più preciso, più leggibile" che è diverso dal "più bello" che ho scritto, infatti non sempre la precisione coincide con la bellezza. In questo caso, come giustamente scrivi tu, si entra nell'ambito dei gusti personali.