Elmar-M 24/3,8 asph > Elmarit 24/2,8 asph AGGIUNTE FOTO
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Personalmente 24 mm è una focale ottimale come medio grandangolare, personalmente mi piace maggiormente rispetto al 28, ma egoisticamente io volevo considerare alla luce del crop della m8, dove diventa un 35 mm, quale usereste maggiormente?
Quale dei due potrebbe avvicinarsi alla resa del 35 summicron sulla M8? Conseguentemente credo, ma correggetemi pure se sono in errore, scegliendo fra i due il migliore considerando le resa complessiva dell'ottica, si potrebbe affermare che anche su FF dovrei un domani trovarmi una resa analoga (angoli estremi a parte).
Grazie per i vostri test e disponibilità.
Antonio
Quale dei due potrebbe avvicinarsi alla resa del 35 summicron sulla M8? Conseguentemente credo, ma correggetemi pure se sono in errore, scegliendo fra i due il migliore considerando le resa complessiva dell'ottica, si potrebbe affermare che anche su FF dovrei un domani trovarmi una resa analoga (angoli estremi a parte).
Grazie per i vostri test e disponibilità.
Antonio
- Francesco Lepri
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Nessuno dei due. Per trovare quel che cerchi, ti occorre il Summicron 28..antonio coppola ha scritto:(...)
Quale dei due potrebbe avvicinarsi alla resa del 35 summicron sulla M8?
Francesco (finalmente un "muso" degno del Summarit della Leica S2)
www.francescolepri.com
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france.lepri@gmail.com
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- Domenico Caminiti
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Dai, non è possibile affermare ancora che il 24 sulla M8 diventa un 35, rimane un 24 con un angolo di campo di un 35.
Nessuno dei due può avvicinarsi al 35 Summicron (che a sua volta su M8 rimane un 35 con angolo di campo di un 47 circa), non si possono paragonare due focali così diverse.
A mio parere neanche il 28 Summicron, nonostante il breve divario di escursione, può accostarsi al 35 Summicron, credo che ogni focale vada paragonata con i pari escursione, anche se di luminosità differente come nel caso di questo post.
Ciao.
Nessuno dei due può avvicinarsi al 35 Summicron (che a sua volta su M8 rimane un 35 con angolo di campo di un 47 circa), non si possono paragonare due focali così diverse.
A mio parere neanche il 28 Summicron, nonostante il breve divario di escursione, può accostarsi al 35 Summicron, credo che ogni focale vada paragonata con i pari escursione, anche se di luminosità differente come nel caso di questo post.
Ciao.
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
- Francesco Lepri
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- Iscritto il: ven apr 27, 2007 7:30 pm
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Caro Domenico, posto che su codesto concetto di base siamo perfettamente d'accordo, ritengo che, essendosi Antonio espresso in termini di resa che si avvicini - e non che si sovrapponga - a quella del Cron 35, il mio suggerimento sia - in pratica, ovverosia a parità o quasi di angolo di campo inquadrato - tutto meno che fuorviante..Domenico Caminiti ha scritto:Dai, non è possibile affermare ancora che il 24 sulla M8 diventa un 35, rimane un 24 con un angolo di campo di un 35...
Francesco (finalmente un "muso" degno del Summarit della Leica S2)
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Roberto, mio padre ha 90 anni suonati.Roberto Piero Ottavi ha scritto:No Aldo, al limite posso essere più vecchio, la grandezza è un'altra cosa, lo sosteneva anche il Bonapartepossibile che tu sei tanto più "grande di me?
vagli a parlare di vecchiaia e poi vedi che occhio di bue ti fa
Roberto, siamo sempre e solo dei ragazzi, un po cresciuti, ma e' lo spirito che ci anima che conta
Un saluto, Aldo Claudio.
aldoclaudio.medorini@gmail.com
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- Ario Arioldi
- Messaggi: 2274
- Iscritto il: lun apr 30, 2007 4:35 pm
- Località: Locate di Triulzi (MI)
Se posso, vorrei approfittare della piega che ha preso questo thread, per tentare di chiarire col contributo di tutti un dubbio che mi arrovella ed a cui non ho saputo ancora trovare una risposta convincente.
Si dice spesso che un 35 mm ( o qualunque lente di altra lunghezza focale) rimane un 35 mm a prescindere dal formato del supporto su cui l'immagine viene catturata (18x24. 25x36, APS, APSC, 4/3 e così via).
Al di la della evidente tautolgia, la lunghezza focale è una specifica caratteristica ottica/geometrica della sola lente, mi piacerebbe invece capire che cosa secondo voi cambia e cosa invece resta sostanzialmente immutato nell'uso fotografico spostando una data lente da un formato di cattura ad un altro.
Io onestamente di cose che cambiano ne vedo tante ma di cose che restano immutate francamente molto meno, e non mi riferisco all'impronta tipica di un obbiettivo specifico, ma alle caratteristiche proprie della lunghezza focale.
Si dice spesso che un 35 mm ( o qualunque lente di altra lunghezza focale) rimane un 35 mm a prescindere dal formato del supporto su cui l'immagine viene catturata (18x24. 25x36, APS, APSC, 4/3 e così via).
Al di la della evidente tautolgia, la lunghezza focale è una specifica caratteristica ottica/geometrica della sola lente, mi piacerebbe invece capire che cosa secondo voi cambia e cosa invece resta sostanzialmente immutato nell'uso fotografico spostando una data lente da un formato di cattura ad un altro.
Io onestamente di cose che cambiano ne vedo tante ma di cose che restano immutate francamente molto meno, e non mi riferisco all'impronta tipica di un obbiettivo specifico, ma alle caratteristiche proprie della lunghezza focale.
Ciao, Ario
Amicus Plato, sed magis amica veritas.
www.arioarioldi.net
http://www.flickr.com/photos/arioarioldi/
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Come ho cercato di spiegare (e non è facile senza stampe sottomano) quella che su questo tipo di fotoconfronto sembra ben poca cosa, quando operativamente entri in luci complesse può fare la differenza tra una foto scolpita e una graffiata... che all'occhio attento non sfugge, sono i dettagli fini che prendono forma grazie a quella apparentemente leggera tendenza ad aprire le ombre, poichè in essi si annida la possibilità di reggere l'ingrandimento pur mantenendo gradevole la stampa.Roberto Piero Ottavi ha scritto:Sarà forse colpa della mia miopia interpretativa ma, caro Cesare, io fatico moltissimo a vedere questa magia Leica in qualsiasi ottica asferica."...quella che invece restituisce la magia della classica fotografia Leica..."
Il mio parere resta che le due ottiche si comportano esattamente come due asferici (ovviamente perchè lo sono) e a vantaggio dell'Elmarit resta un diaframma abbondante di maggior luminosità ed una capacità di aprire leggermente di più le ombre: altro non sono riuscito ad apprezzare.
Due parametri che a mio modestissimo avviso non giustificano la differenza di prezzo e di ingombro del 24/2,8.
Il confronto tra il 24 Elmar-M e un'ottica Japan considerando il 24 Elmarit un Summiliux, inoltre, mi sembra onestamente tirato un pò per i capelli ed eccessivo ma si tratta pur sempre di pareri personali e come tali da prendere.
Ciao
E' nell'utilizzo vero che le differenze emergono, Sul tuo selciato si percepisce solo quel mezzo diaframma in più di tolleranza, ma in altri casi, credimi, fa la differenza.
Posto inutilmente (cosa vuoi vedere a monitor...) un paio di scatti fatti in luce difficile a Venezia, stampati A3+ reggono proprio per la capacità dell'elmarit di scolpire i dettagli, i materiali del cappotto, della maglia, del volto... che restano composti nelle varie sfumature e quindi reali. Con ottiche magari più incise ma più dure la stampa sarebbe ben più fastidiosa, soprattutto alla lunga osservazione. Trattato bene l'elmarit (o almeno il mio) è si un asferico, ma ha anche una buona dose di "magia leica", tenendo sempre conto che per i grandangolari è più difficile essere ariosi, e di respiro rispetto ad un normale o un tele. Ciao
ciao Cesare
www.1cesar.it
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- Domenico Caminiti
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Caro Francesco, ma la mia opinione non è espressa con riferimento alla tua, ho detto sostanzialmente che a mio parere è errato affermare che su un sensore non full frame, come nel caso del fattore 1,33 della M8, un 24 diventi un 35 ed è evidente che tu non abbia detto ciò.Francesco Lepri ha scritto:Caro Domenico, posto che su codesto concetto di base siamo perfettamente d'accordo, ritengo che, essendosi Antonio espresso in termini di resa che si avvicini - e non che si sovrapponga - a quella del Cron 35, il mio suggerimento sia - in pratica, ovverosia a parità o quasi di angolo di campo inquadrato - tutto meno che fuorviante..Domenico Caminiti ha scritto:Dai, non è possibile affermare ancora che il 24 sulla M8 diventa un 35, rimane un 24 con un angolo di campo di un 35...
Resto in ogni caso dell'opinione che pur potendosi ravvisare delle similitudini di resa tra 28 e 35 Summicron, siano di fondo due obiettivi con caratteristiche differenti e che l'eventuale propensione della più ampia escursione focale in virtù del crop suddetto non sia in ogni caso giustificabile da una differenza di campo inquadrato di soli 7mm, mia ulteriore aggiunta quest'ultima non con riferimento alla tua opinione.
Ancor prima ho in ogni caso perso il filo del discorso, si disquisiva sulla resa dell' Elmar-M 24/3.8 che entro un determinato range di luminosità può tranquillamente e senza alcun timore reverenziale definirsi succedaneo all' Elmarit-M 24/2.8, con tutti gli ulteriori vantaggi che RPO ha elencato, si è giunti poi ad affermare che, scontatamente, si può fotografare anche con altro.
Ciao
Domenico
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri , affettuosi ed umani da intenerirvi e sarà impossibile credere che lì non vi sia un'anima. (Théophile Gautier)
- Roberto Piero Ottavi
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Credo proprio di si', Pino, ma chi può, oggi, vantare certezze?
Se si vuol soddisfare determinati interrogativi (e aprirne di molto meno tranquillizzanti) basta leggere la normativa CEE in materia di "Made in"...
Sapevi che per poter affermare che un prodotto e' Made in casa propria e' sufficiente che solo una piccola parte lo sia realmente e che tra le "operazioni" sufficienti a poterlo scrivere c'è ad esempio il confezionamento dopo la verifica di conformità?
Qui ormai e' una questione di Dogmi: o credi a tutto oppure a nulla e in questi caso ti rovini inutilmente l'esistenza.
Io dopo averci perso fin troppo tempo del non più molto che anagraficamente mi resta ho deciso di guardare solo se un obiettivo mi soddisfa oppure no, fregandomene altissimamente di dive e' stato costruito
Ciao
Se si vuol soddisfare determinati interrogativi (e aprirne di molto meno tranquillizzanti) basta leggere la normativa CEE in materia di "Made in"...
Sapevi che per poter affermare che un prodotto e' Made in casa propria e' sufficiente che solo una piccola parte lo sia realmente e che tra le "operazioni" sufficienti a poterlo scrivere c'è ad esempio il confezionamento dopo la verifica di conformità?
Qui ormai e' una questione di Dogmi: o credi a tutto oppure a nulla e in questi caso ti rovini inutilmente l'esistenza.
Io dopo averci perso fin troppo tempo del non più molto che anagraficamente mi resta ho deciso di guardare solo se un obiettivo mi soddisfa oppure no, fregandomene altissimamente di dive e' stato costruito
Ciao
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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Conosco purtroppo molto bene la norma in questione, ampiamente sfruttata anche e soprattutto dalle aziende italiane (il made in italy, anche se virtuale, tira sempre...), e concordo con te sul fatto che occorre guardare solo il risultato, era davvero pure curiosità. Ovviamente a mio parere qualche differenza nei risultati c'è, ritengo il summicron 28 e l'elmarit 28 IV serie ad esmpio superiori otticamente e come qualità di immagine complessiva al 28 elmarit asferico, e potrei continuare con i summarit, con alcuni zoom leica R ecc...I risultati di queste ottiche costruite da terzi sono certamente ottimi (e ci mancherebbe, certo non li regalano), ma le ottiche davvero made in germany secondo me hanno qualcosa in più. Sono sottigliezze è vero, ma forse sono proprio queste nuance a dare un senso concreto ad usare ancora Leica, altrimenti basterebbe una panasonic GF1 o qualsiasi reflex nipponica per essere più che soddisfatti.
- Roberto Piero Ottavi
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Lo sai bene, Pino, che questo e' un discorso che non mi trova d'accordo tout court.
L'imprinting Japponese spesso salta all'occhio prepotentemente (anche se questo non e' sempre detto che dipenda da chi costruisce materialmente un obiettivo ma piuttosto da chi impone determinati standard) ma non mi sembra sia il caso dell'Elmar 24.
Tenetevi forte: il mio monitor non mi permette, ad esempio, di apprezzare, nei due scatti proposti poco sopra da Cesare, assolutamente nulla di più di quanto non sia ottenibile con una D-Lux4 o con una GF-1 e quindi ho l'impressione che ormai le differenze vere siano talmente sottili da ridurre il numero di coloro che possono realmente apprezzarle, alle dita di una mano.
La masturbazione lenticolare e' dietro l'angolo, pronta a ridurre, secondo gli antichi canoni confessionali, il potere separatore dell'occhio di chi in queste amenità ama trastullarsi eccessivamente e sempre più spesso si tratta di persone che giocano con le ottiche ma fotografano poco o nulla.
La mia affermazione e' ovviamente convinta ma non rivolta assolutamente a nessuno di coloro che sono intervenuti in questo ed altri interventi a riguardo.
Ciao
L'imprinting Japponese spesso salta all'occhio prepotentemente (anche se questo non e' sempre detto che dipenda da chi costruisce materialmente un obiettivo ma piuttosto da chi impone determinati standard) ma non mi sembra sia il caso dell'Elmar 24.
Tenetevi forte: il mio monitor non mi permette, ad esempio, di apprezzare, nei due scatti proposti poco sopra da Cesare, assolutamente nulla di più di quanto non sia ottenibile con una D-Lux4 o con una GF-1 e quindi ho l'impressione che ormai le differenze vere siano talmente sottili da ridurre il numero di coloro che possono realmente apprezzarle, alle dita di una mano.
La masturbazione lenticolare e' dietro l'angolo, pronta a ridurre, secondo gli antichi canoni confessionali, il potere separatore dell'occhio di chi in queste amenità ama trastullarsi eccessivamente e sempre più spesso si tratta di persone che giocano con le ottiche ma fotografano poco o nulla.
La mia affermazione e' ovviamente convinta ma non rivolta assolutamente a nessuno di coloro che sono intervenuti in questo ed altri interventi a riguardo.
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Roberto - Site Admin
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Re: ricordo
... e questa è un'altra da scrivere nel marmo.Francesco Lepri ha scritto:..e chi sa farlo, scatta fotografie. Comunque..AlClaMed ha scritto:(...)
Tanto succederà che chi può compra il Summilux.
Chi non ci arriva compra l'Elmarit.
Chi ancora non ci arriva compra L'Elmar
E ancora peggio ci sarà chi compra il VL.
Riccardo
riccardox.2@libero.it
http://riccardomasi.tumblr.com/
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
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- Michele Azzali
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Cerco di rispondere ad Ario, anche se son cose già lette più volte e siamo pure “Off Topic”.
Hai chiesto cosa cambia “nell’uso fotografico”, cioè nella pratica, dal momento che nella teoria è assodato che, a parità di obiettivo, al variare del formato cambia solo l’angolo del campo inquadrato (cioè, per buttarla sul ridere, all’obiettivo non gliene frega niente di cosa gli sta dietro, si comporta sempre allo stesso modo).
Ho notato, in questi anni di frequentazione del forum ma non solo, che ci sono due scuole di approccio allo scatto: la prima considera una potenziale fotografia in base all’angolo di campo inquadrato, molti hanno l’ ”occhio” sul 35 mm, o sul 50 o altro, e sanno già più o meno quanto campo, della scena che vedono, la foto abbraccerà. La resa prospettica passa in secondo piano, cioè è una conseguenza della scelta dell’inquadratura.
La seconda scuola invece considera per prima cosa la distribuzione nello spazio degli oggetti e quanto occorrerà avvicinarsi ad essi per scattare, ed in base a queste considerazioni sceglie l’ottica (grossolanamente: le focali corte allontanano e quelle lunghe avvicinano). Il campo abbracciato è qui accettato come una conseguenza della prima scelta.
I seguaci della prima scuola (io sono fra questi) usando ad esempio la M8, si sono trovati un po’ sbilanciati. Abituati al formato 24x36 ma dovendo ragionare in termini di crop (usare un 35 mm come un 50), hanno constatato che i loro soggetti erano un po’ più piccoli, un po’ più lontani (perché ritratti col 35), e hanno dovuto abituarsi alla nuova resa.
I secondi, in numero minore per la verità, hanno fatto secondo me meno fatica, dal momento che la resa prospettica di ogni obiettivo è rimasta la stessa e solo il campo inquadrato è un po’ più piccolo, ma è comunque evidenziato dalle cornicette (più o meno precise) e quindi immediatamente apprezzabile.
Questo succede solo fotografando con macchine come le Leica M, perché in un mirino reflex o in un monitor “live view” si valutano immediatamente sia l’inquadratura che la resa prospettica, e le “vecchie abitudini” si perdono più facilmente .
I concetti sono arcinoti, spero di averli esposti in modo più pratico del solito, per lo meno io noto questo nell'uso sul campo.
Scusate, torniamo pure alla focale 24 mm...
Hai chiesto cosa cambia “nell’uso fotografico”, cioè nella pratica, dal momento che nella teoria è assodato che, a parità di obiettivo, al variare del formato cambia solo l’angolo del campo inquadrato (cioè, per buttarla sul ridere, all’obiettivo non gliene frega niente di cosa gli sta dietro, si comporta sempre allo stesso modo).
Ho notato, in questi anni di frequentazione del forum ma non solo, che ci sono due scuole di approccio allo scatto: la prima considera una potenziale fotografia in base all’angolo di campo inquadrato, molti hanno l’ ”occhio” sul 35 mm, o sul 50 o altro, e sanno già più o meno quanto campo, della scena che vedono, la foto abbraccerà. La resa prospettica passa in secondo piano, cioè è una conseguenza della scelta dell’inquadratura.
La seconda scuola invece considera per prima cosa la distribuzione nello spazio degli oggetti e quanto occorrerà avvicinarsi ad essi per scattare, ed in base a queste considerazioni sceglie l’ottica (grossolanamente: le focali corte allontanano e quelle lunghe avvicinano). Il campo abbracciato è qui accettato come una conseguenza della prima scelta.
I seguaci della prima scuola (io sono fra questi) usando ad esempio la M8, si sono trovati un po’ sbilanciati. Abituati al formato 24x36 ma dovendo ragionare in termini di crop (usare un 35 mm come un 50), hanno constatato che i loro soggetti erano un po’ più piccoli, un po’ più lontani (perché ritratti col 35), e hanno dovuto abituarsi alla nuova resa.
I secondi, in numero minore per la verità, hanno fatto secondo me meno fatica, dal momento che la resa prospettica di ogni obiettivo è rimasta la stessa e solo il campo inquadrato è un po’ più piccolo, ma è comunque evidenziato dalle cornicette (più o meno precise) e quindi immediatamente apprezzabile.
Questo succede solo fotografando con macchine come le Leica M, perché in un mirino reflex o in un monitor “live view” si valutano immediatamente sia l’inquadratura che la resa prospettica, e le “vecchie abitudini” si perdono più facilmente .
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Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
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- Ario Arioldi
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- Iscritto il: lun apr 30, 2007 4:35 pm
- Località: Locate di Triulzi (MI)
In buona sostanza, seguendo il ragionamento di Michele, non vi è alcun modo di utilizzzare una stessa focale su due formati di cattura diversi ed ottenere lo stesso risultato, o cambia il campo inquadrato o cambia la prospettiva o cambia, aggiungo io, la PDC. Tutto questo a meno di non fotografare solo oggetti bidimensionali, caso che non mi pare sia di particolare interesse in questo discorso.
Ma se è così non è vero che un 35mm rimane comunque un 35mm, nell'uso e nel risultato, ovviamente.
Ma se è così non è vero che un 35mm rimane comunque un 35mm, nell'uso e nel risultato, ovviamente.
Ciao, Ario
Amicus Plato, sed magis amica veritas.
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