M8 ..
Moderatori: Emilio Vendramin, Riccardox, Massimiliano Liti, Sergio Frascolla, Michele Azzali, Ferruccio Lobba
SWITAR premetto che ho 3 corpi digitali tra cui la incriminata M8.....
detto questo sembra che il digitale sia la morte della fotografia "pura" e chi lo acquista sembra che abbia tradito la causa.
Personalmente penso che le due tecnologie possano convivere, anzi, si possono sfruttare al meglio le peculiarità specifiche di ogni corpo.
Per chi usa il telemetro, che già richiede un approccio mentale alla fotografia in controtendenza, la M8 rappresenta la continuità del sistema con pochissime differenze rispetto alla M7.
Io, che sono molto più portato ad usare la reflex, ero un pò timoroso nell'acquisto di un oggetto cosi controverso fin dagli inizi....poi però ora lo preferisco spesso alla 5D per le sue peculiarità e per poter usare ottiche M davvero entusiasmanti rispetto ai super-veloci ma enormi Canon.
Penso che forse Enea poteva giocarci un altro pò, prenderci un pò di confidenza e forse avrebbe visto anche i vantaggi....ma se ha deciso di renderla rispetto la sua scelta senza che debba diventare per forza un esempio per alcuno. E' la sua scelta che si sarà fondata su decenni di esperienze e di gusti personali ormai maturi.
Nessuna battaglia sul digitale/pellicola e nessun cipiglio quindi, solo che aver preso una M8, averci passato una notte insieme per poi renderla per mancanza di feeling, è una esperienza che ha un significato per Enea e basta.
Fabio
p.s. per carità Switar, è solo un confronto di idee e di pensieri che Enea ha scelto di condividere e che si sente un pò incerto e "solo" in questa fase di cambiamento delle certezze che si avevano anche solo fino a pochi mesi fà in ambito fotografico.
detto questo sembra che il digitale sia la morte della fotografia "pura" e chi lo acquista sembra che abbia tradito la causa.
Personalmente penso che le due tecnologie possano convivere, anzi, si possono sfruttare al meglio le peculiarità specifiche di ogni corpo.
Per chi usa il telemetro, che già richiede un approccio mentale alla fotografia in controtendenza, la M8 rappresenta la continuità del sistema con pochissime differenze rispetto alla M7.
Io, che sono molto più portato ad usare la reflex, ero un pò timoroso nell'acquisto di un oggetto cosi controverso fin dagli inizi....poi però ora lo preferisco spesso alla 5D per le sue peculiarità e per poter usare ottiche M davvero entusiasmanti rispetto ai super-veloci ma enormi Canon.
Penso che forse Enea poteva giocarci un altro pò, prenderci un pò di confidenza e forse avrebbe visto anche i vantaggi....ma se ha deciso di renderla rispetto la sua scelta senza che debba diventare per forza un esempio per alcuno. E' la sua scelta che si sarà fondata su decenni di esperienze e di gusti personali ormai maturi.
Nessuna battaglia sul digitale/pellicola e nessun cipiglio quindi, solo che aver preso una M8, averci passato una notte insieme per poi renderla per mancanza di feeling, è una esperienza che ha un significato per Enea e basta.
Fabio
p.s. per carità Switar, è solo un confronto di idee e di pensieri che Enea ha scelto di condividere e che si sente un pò incerto e "solo" in questa fase di cambiamento delle certezze che si avevano anche solo fino a pochi mesi fà in ambito fotografico.
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- Iscritto il: ven lug 06, 2007 4:36 pm
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Scusami Alberto, mi fa tanto piecere che con la M8 ti trovi benissimo e sono daccordo con te che le macchine bisogna conoscerle, ma rabbrividisco al pensiero che si possa parlare di B&N digitale tranne che la foto resti al monitor ma se si deve stampare????
Certo non mi dirai che il B&N digitale è come il b&n analogico, e allora mi chiedo dove va la fotografia se anche noi "Vecchi" nel parlare di una macchine se pur splendida ma digitale e quindi con un'altra filosofia la consigliamo anche per il bianco e nero????
Con stima
Fabio
Certo non mi dirai che il B&N digitale è come il b&n analogico, e allora mi chiedo dove va la fotografia se anche noi "Vecchi" nel parlare di una macchine se pur splendida ma digitale e quindi con un'altra filosofia la consigliamo anche per il bianco e nero????
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Fabio
- santecastignani
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D'accordo, ma con una eccezione: la destinazione tipografica, che non è poi così infrequente. Se devi scattare in BN per un catalogo, una rivista, o un libro, il BN digitale è eccellente.fabiosavagnone ha scritto:Scusami Alberto, mi fa tanto piecere che con la M8 ti trovi benissimo e sono daccordo con te che le macchine bisogna conoscerle, ma rabbrividisco al pensiero che si possa parlare di B&N digitale tranne che la foto resti al monitor ma se si deve stampare????
Certo non mi dirai che il B&N digitale è come il b&n analogico, e allora mi chiedo dove va la fotografia se anche noi "Vecchi" nel parlare di una macchine se pur splendida ma digitale e quindi con un'altra filosofia la consigliamo anche per il bianco e nero????
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Fabio
Rimane fuori solo la stampa d'autore, ma il giorno in cui risolvessero questo problema, finirebbero gli argomenti per gli analogisti? Non credo, la differenza forse è altrove...
Ciao,
Sante
- lucaghedini
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- Felice Volpe
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- Iscritto il: lun ago 13, 2007 9:29 am
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Sarà una lunga querèlle tra gli amatori della pellicola e i nuovi digitalisti (che brutto neologismo). E ognuno ha e avrà sempre a suo favore tonnellate di argomenti. Io sono stato in prevalenza un leichista e tra le leica ho privilegiato le macchine a telemetro ma deluso sia dal sistema DMR, rivelatosi troppo pesante che dalla M8 per le sue note deficienze in attesa di tempi futuri migliori sono approdato alla Canon 5D che pur non essendo una macchina perfetta soddisfa le mie esigenze. Ma da vecchio leichista non ho voluto perdere la qualità degli obiettivi leica e così le ho appiccicato sopra un summicron 50 R con un adattatore. E il futuro? Voglio ricordare agli amici del forum la storia della riproduzione musicale domestica che mi sembra emblematica. Negli anni 60 compaiono i transistor e lentamente ma inesorabilmente spingono gli apparecchi a valvole termoioniche fuori mercato, tanto che persino mostri sacri come Marantz e Mc Intosh si buttano sul transistor. Verso la metà degli anni 80 un coraggioso costruttore inglese rimette sul mercato un apparecchio a valvole e altrettanto lentamente ci si accorge che il vecchio, caldo suono delle valvole ha ancora molto da dire. I costruttori ricominciano a progettare nuovi apparecchi e oggi coesistono le valvole ed i transistor; la circuitazione si è perfezionata, i materiali si sono rinnovati utilizzando nuove tecnologie, ed oggi la scelta tra l'uno e l'altro sistema è condizionata dal gusto, dal tipo di musica che l'acquirente predilige e dal suo personale concetto di musica. In ogni caso fa un buon acquisto. Fra una diecina d'anni si vedrà se la vecchia pellicola si sarà rifatta viva, magari rinnovata e potenziata o se il prepotente digitale avrà confinato i suoi culturi in malinconici club a rievocare i fasti passati e a lamentare che il rifornimento di pellicole si fa sempre più difficile e che le vecchie gloriose macchine non ce la fanno più.
Io personalmente spero vivamente che il corso della storia segua il modello della resurrezione delle valvole e che i due sistemi coesistano offrendo il meglio di se stessi. Ne saremmo tutti contenti.
Ciao.
Felice
Io personalmente spero vivamente che il corso della storia segua il modello della resurrezione delle valvole e che i due sistemi coesistano offrendo il meglio di se stessi. Ne saremmo tutti contenti.
Ciao.
Felice
Felice Volpe
photographus vulgaris
photographus vulgaris
Questo post mi fa venire in mente il film "minority report" di Spilberg...
Come sapete il film è ambientato nel futuro, e la acqusizione di immagini si è fatta addirittura tridimensionale (olografica)...
E che fa la moglie del protagonista in almeno un paio di scene??
Se ne esce dalla camera oscura con una bella stampa appena lavata e ancora bagnata... luce rossa e tutto il resto!
Grandioso
Come sapete il film è ambientato nel futuro, e la acqusizione di immagini si è fatta addirittura tridimensionale (olografica)...
E che fa la moglie del protagonista in almeno un paio di scene??
Se ne esce dalla camera oscura con una bella stampa appena lavata e ancora bagnata... luce rossa e tutto il resto!
Grandioso
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- Iscritto il: ven lug 06, 2007 4:36 pm
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Si è verissimo quello che dici, Sante, il b&n digitale per un catalogo è ottimo ( anche se per me non eccezionale) ma se si deve fare una bella mostra, e qui rispondo a Luca, la stampa fine art a gett di inchiostro per me è inguardabile ed inaccettabile tranne se parliamo della stampa ai pigmenti di carbone.
Ciao
Fabio
Ciao
Fabio
- lucaghedini
- Messaggi: 125
- Iscritto il: mer lug 18, 2007 10:36 am
Il giudizio che vado a dare è in primis su me medesimo.
Sono partito per prendere una digitale per fare anche bianco e nero, avevo una D100, ciò pensato quasi un anno e poi ho preso la M8 mia prima Leica, che è la macchina a me più intonata che abbia mai provato, il 28Cron è l' obiettivo migliore che ho mai avuto.
Quando sono andato a prenderla ho chiesto al negoziante lumi sulla tenacità della finitura nera, lui parlando tira fuori una scatola di legno con spazio per più corpi M e dentro c' è una MP a la carte, laccata nera con vulcanite, non ho osato neanche toccarla ma l' ho in testa ancora oggi, capisco perchè chi è abituato a tanto faccia fatica a trovare una digitale con cui costruire una durevole relazione materiale.
Sono partito per prendere una digitale per fare anche bianco e nero, avevo una D100, ciò pensato quasi un anno e poi ho preso la M8 mia prima Leica, che è la macchina a me più intonata che abbia mai provato, il 28Cron è l' obiettivo migliore che ho mai avuto.
Quando sono andato a prenderla ho chiesto al negoziante lumi sulla tenacità della finitura nera, lui parlando tira fuori una scatola di legno con spazio per più corpi M e dentro c' è una MP a la carte, laccata nera con vulcanite, non ho osato neanche toccarla ma l' ho in testa ancora oggi, capisco perchè chi è abituato a tanto faccia fatica a trovare una digitale con cui costruire una durevole relazione materiale.
Quando il dito indica la luna io guardo il miracolo dell' evoluzione, il saggio il grosso sasso.
Ciao Matteo
Ciao Matteo
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- Messaggi: 106
- Iscritto il: ven lug 06, 2007 4:36 pm
- Località: Palermo
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Hei!!!!Luca, in questo forum bisogna proprio stare attenti a quali termini si usano...?..!
Per "bella mostra" intendevo dire non una mostra della serie quattro amici al bar, ma una mostra seria.... sai forse a Bologna non si usa ma nella mia Palermo, purtroppo, ci sono una decina di mostre alla settimana di gente che espone e non sa neanche perchè si trova li e propone delle cose che lasciano esterefatti per la loro qualità (negativamente parlando).
Ovviamente la tua mostra ai pigmenti di carbone stampata su carta Hahnemule Photo Rag, che mi sarebbe piaciuto molto vedere, dimostra solo solo per il supporto che hai scelto una conoscenza del mezzo fotografico (in generale) ed una ricerca della qualità.
Aggiungo però che nel mio studio io stampo sia ai pigmenti sia con il metodo tradizionale e ti dico che ovviamente la stampa ai pigmenti è il top per la stampa digitale b&n però, per me, se paragonato ad una stampa su carta Bergeer oppure Oriental a gradazione fissa ed il tutto condito con l'uso di un ingranditore a luce fredda e magari un leggero viraggio al selenio finale ( sensa dare intonazione alla stampa).......beh allora continuo a dire che non c'è storia
Con stima
Fabio
N:B Salutami il Sig.Ricci di Photoprisma è un caro amico di vecchia data
Per "bella mostra" intendevo dire non una mostra della serie quattro amici al bar, ma una mostra seria.... sai forse a Bologna non si usa ma nella mia Palermo, purtroppo, ci sono una decina di mostre alla settimana di gente che espone e non sa neanche perchè si trova li e propone delle cose che lasciano esterefatti per la loro qualità (negativamente parlando).
Ovviamente la tua mostra ai pigmenti di carbone stampata su carta Hahnemule Photo Rag, che mi sarebbe piaciuto molto vedere, dimostra solo solo per il supporto che hai scelto una conoscenza del mezzo fotografico (in generale) ed una ricerca della qualità.
Aggiungo però che nel mio studio io stampo sia ai pigmenti sia con il metodo tradizionale e ti dico che ovviamente la stampa ai pigmenti è il top per la stampa digitale b&n però, per me, se paragonato ad una stampa su carta Bergeer oppure Oriental a gradazione fissa ed il tutto condito con l'uso di un ingranditore a luce fredda e magari un leggero viraggio al selenio finale ( sensa dare intonazione alla stampa).......beh allora continuo a dire che non c'è storia
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Fabio
N:B Salutami il Sig.Ricci di Photoprisma è un caro amico di vecchia data