Ciao a tutti,Andrea De Sanctis ha scritto:Ovviamente sottocrivo tutto il pensiero di Sante,non credo però cesseranno le polemiche,purtroppo ci sono i digitalisti che non hanno mai visto una Leica in vita loro,ma si sentono in dovere di criticare la M8,il management,ecc.
scrivo talmente poco che dovrei ogni volta ripresentarmi. Ve lo risparmio.
Anch'io tutto sommato sottoscrivo la disamina di Sante, ma non mi mi va di liquidare con essa le critiche alla macchina e, soprattutto, al management.
Una cosa è il piacere soggettivo, un'altra sono i limiti di una macchina uscita con un progetto ancora immaturo e dallo sviluppo zoppicante.
Non sono uno dei "digitalisti che non hanno mai visto una Leica in vita loro", ma le mie Leica M e R si sono sempre fatte amare per la loro solidità, la loro discrezione, la loro precisione e affidabilità. Sono queste caratteristiche che me ne hanno fatto sopportare il "prezzo" (non solo economico), in favore di un piacere d'uso e una "fiducia" nel mezzo impagabili.
Con una M6 e un 35 avrei affrontato senza tema qualunque situazione, anche la più irripetibile. Con una M8, senza almeno una compattina di scorta, non andrei tranquillo neppure alla comunione del nipotino.
Dove sono la precisione (neanche le cornicette si sono premurati di riprogettare), la discrezione (con quello scatto terrificante, parlo della M8, non so la 2) e l'affidabilità (batterie che durano pochissimo, immagine a monitor ballerina, rumorini elettrici in fase di scatto, telemetro facile a stararsi e, dulcis in fundo, aggiornamenti firmware killer?..).
Io, dopo aver a lungo tentennato, ho deciso di tenermi la mia M8 e di usarla come sia possibile, e proprio per le ragioni sentimentali, ma anche qualitative (a patto di non esagerare con gli iso), lucidamente espresse da Sante. Sono contento di averla tenuta, e in fondo sono contento che esista una macchina così, che mi permette di usare la telemetro anche in digitale. Ma lasciatemi il diritto di criticare un management che ha puntato - intelligentemente, dal suo punto di vista - sulla nostra passione e sulla nostra indulgenza, per darci in mano un prodotto ancora largamente incompiuto.
Ciao
Carlo