Summicron 35 > Summilux 35 : Incredibile...

fotocamere che possono utilizzare ottiche Leitz/Leica, monitor, scanner, software fotografico

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Stefano Jorio
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Messaggio da Stefano Jorio » sab apr 12, 2008 10:44 am

Buongiorno,ma sul barilotto non è segnata la lunghezza focale effettiva?
Ciao,Stefano.
I cointon li defaut 'pe de perfecion e'llie sa donà de favorabio non

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » sab apr 12, 2008 11:31 am

Ma no, Stefano, le ottiche a quel tempo non riportavano la lunghezza focale sul barilotto, solo sull'anello frontale ma era indicatico.
Ecco la foto del nonnetto

Immagine

Ciao
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.

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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » sab apr 12, 2008 2:33 pm

Cari Amici,

Alcune considerazioni personali,innanzitutto escludo un errore da parte di Roberto,sia volontario che involontario,l’avrei ritenuto possibile se ne avesse parlato solo sul forum,ma ,sapendo con quanto orgoglio tiene alla rivista Leicapassion, posso affermare che se avesse avuto anche solo un piccolissimo dubbio ,avrebbe tolto quelle immagini dalla rivista piuttosto che esporsi al rischio di passare per un giocatore delle tre carte,sono quindi certissimo che quelle prove le ha ripetute più volte,e ne è rimasto sorpreso lui per primo.
Posso rassicurare Daniele e Danilo che non hanno detto una bestialità quando hanno attribuito i diversi risultati alla maggiore lunghezza dell’asferico rispetto all’otto lenti,come ho già detto non ritengo di annoiarvi con complesse formule fisiche,tra l’altro sono riuscito finalmente a trovare,in una libreria di Bologna ,il famoso testo di Arthur Cox “ottica fotografica” Ciapanna editore che avevo perso durante un trasloco nel 1992,ben 550 pagine di fisica applicata alla fotografia,ma per semplificare,si definisce lunghezza focale la distanza del centro ottico dell’obiettivo dal piano di messa a fuoco quando il soggetto è all’infinito,a brevi distanze subentrano altri parametri,per cui varia anche la lunghezza focale effettiva,ma è indubbio che in un obiettivo fisicamente più lungo il soggetto è più vicino al centro ottico e di conseguenza il campo inquadrato è minore,a parità di distanza effettiva soggetto-fotocamera,ma NON in maniera così eclatante come nell’esempio di RPO.
A Stefano ricordo che Leica indica la lunghezza focale effettiva solo sulle ottiche da 50mm in su,tra i miei numerosi 50 solo il Noctilux è un 50mm reale,attestato dal numero 00 dopo a letterina “m”,ben tre sono 52,2 mm,un Summilux è 51,6 mm,ma se 2,2mm su un 50 non sono significativi,certamente lo sono su una focale,sia pur moderatamente,grandangolare,se immaginiamo che il 35 asferico sia in realtà un 36,5 mm e l’ottica di RPO un 33,5 , la differenza di angolo di campo è notevole e ,per me, spiega benissimo il fenomeno riscontrato.
Ricordo ancora una volta che nel 1958 sono stati prodotti solo 10 Summicron 35 mm e che Leitz comunica che l’otto lenti parte dal Nr.1.640.000 ca e termina col Nr.2.316.000 ca ,mentre i lotti di obiettivi di quell’anno vanno dal Nr. 1.548,001 a 1.645.3000, l’obiettivo di Roberto è 1.631.182,quasi 9000 numeri in meno del primo 35 “ufficiale” ,ma non è il più vecchio dei 35/2 ,sul Leica Magazine Nr. 02/1994 si parla di un collezionista di Treviso,Sig. Zuccon quale possessore del più vecchio 35/2 con Mat, 1.630.830,sul Nr. 04/1994 un anonimo lettore manda una lettera firmata in cui dice di possederne uno col Nr. 1.630. 809.
Ritengo che questi esemplari siano dei prototipi, poi considerando il fatto che quello di RPO focheggia correttamente senza occhialini, penso che,volutamente, non sia stato tarato per mettere a fuoco solo con gli occhiali e pertanto sia stato necessario realizzare una focale leggermente più corta,proprio per garantire la corretta focheggitura con un dispositivo atto ad usarlo sulla M3 sprovvista di cornici per il 35mm.

Ciao
Andrea

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SWITAR
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Messaggio da SWITAR » sab apr 12, 2008 6:01 pm

In effetti a dare per presunto l'errore di RPO sono stato molto indelicato e anche approssimativo, ci tengo però a sottolineare 2 cose.
La prima è che questo non aveva nulla a che vedere con la fiducia che ripongo da sempre nei suoi confronti, semmai valutavo la cosa come evento fortuito.
La seconda è che ho avuto piacere a leggere la sua risposta, per quanto inalberata fosse è stata molto diretta. Odio chi non dice e cova dentro oppure chi trattiene qui e sputa altrove.
Parlare in faccia è sempre un bene, sono i famosi calci nel c u l o che mi piace dare e anche ricevere.
Marco

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zed
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Messaggio da zed » sab apr 12, 2008 7:28 pm

Scusate l' ignoranza ma se è un "35mm" con gli occhiali quando li togli non è normale che si accorci, fin quasi a diventare un "28mm", tenete presente che l' unico occhialuto che ho visto è il 90 macro.
carlo riggi ha scritto:
Roberto Piero Ottavi ha scritto: A proposito della prospettiva se l'hai scattate alla stessa distanza deve essere per forza identica.

Io non la penso assolutamente così ma non ho voglia di polemizzare.
Roberto, premetto che non ho alcuna competenza e leggo alcune vostre considerazioni con ammirata deferenza... :-)
Tuttavia io ho sempre pensato quello che hanno detto altri amici, e cioè che la prospettiva dipenda unicamente dalla distanza.
Mi piacerebbe conoscere i validi argomenti, che sicuramente avrai, contrari a questa mia convinzione empirica. Ma se pensi che per questo sia necessario polemizzare mi ritiro in buon ordine. :-)

Ciao
Carlo
Non voglio dilungarmi ma il fatto è che Roberto per pospettiva intendeva anche l' insieme degli effetti, degli inavitabili errori ottici e relativi pagliativi tecnici, introdotti dai progettisti nella realizzazione dei vari obbiettivi, sulla "forma delle linee" nell' immagine, che può cambiare da un modello di ottica ad un altro anche a parità di lunghezza focale.
I tuoi amici, con cui concordo, sostengono invece che la prospettiva intesa come proiezione geometrica, scienza del rendere il dato della profondità nel disegno, e di ricavare le proiezioni ortogonali da un' immagine, non varia al variare dell' angolo di campo, ma solo alla traslazione del punto di vista.

Tieni presente che in fotogrammetria si deve tenere conto dell' errore ottico per la restituzione ortogonale, e che io preferisco la "prospettiva" del Summicron 50mm a quella del pari focale Nikkor 50mm f1/1.4D, al punto di fare still life col telemetro, perchè la curva dei corpi cicolari , un piatto su di un tavolo ad esempio, mantiene maggiormente la sua corrispondenza rispetto l' asse delle proiettanti, che disegnandola in CAD è assoluta, ma in fotografia risente della non perfetto attraversamento del vetro ottico da parte della luce.

P.S.: scusate ho detto una fesseria avevo capito che il campo cambiasse con lo stesso obbiettivo :oops: :oops: :oops:
Quando il dito indica la luna io guardo il miracolo dell' evoluzione, il saggio il grosso sasso.

Ciao Matteo

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » sab apr 12, 2008 8:41 pm

Per Marco:
"Odio chi non dice e cova dentro oppure chi trattiene qui e sputa altrove."
Caro Marco io so di essere a volte inopportuno, altre sanguigno, altre ancora sanguinoso... ( :oops: ) ma da me non avrai che risposte schiette e mai trasversali o scritte in politichese perchè non ne sono proprio capace, purtroppo perchè in determinati casi la diplomazia aiuta molto e la schiettezza viene spesso presa per rabbia o peggio per superbia.
E' per questo che, lo dico a te ma indirettamente a tutti, difficilmente sono uno che trattiene ma certamente non sputo altrove. :D

Per Zed:
"ma se è un "35mm" con gli occhiali quando li togli non è normale che si accorci, fin quasi a diventare un "28mm""
No Matteo, gli occhiali servivano solo a permettere di avere l'inquadratura del 35 nella M3 che ne era priva in quanto le cornici di serie erano 50-90-135 (la M2 successiva invece aveva 35-50-90).
Non è che aggiungessero ovviamente una cornice ma rimpicciolivano il coefficiente di ingrandimento del mirino portandolo di fatto da 0,91 a circa 0.72 e quindi facendo vedere la cornice del 50 come quella del 35.
Gli occhialini non influiscono sulla lunghezza focale ma solo sul coefficiente di ingrandimento dell'oculare e sulla taratura del telemetro che, avendo gli occhialini anche una lente aggiuntiva che va a posizionarsi davanti alla finestrella dell'immagine fantasma del telemetro (quella più piccola quadrata) ne variano leggermente il comportamento alterando la messa a fuoco.
In tutti i 35 Summicron 8 lenti, meno che nell'esemplare anomalo che possiedo il quale, oltre ad abbracciare un campo maggiore, focheggia correttamente sia con gli occhiali montati che senza.
Misteri...
Ciao

Ciao
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Giorgio
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Messaggio da Giorgio » sab apr 12, 2008 11:01 pm

Non potrebbe essere dovuto ad un qualcosa di simile a quello che avviene con le ottiche IF (messa a fuoco interna)?

Mi spego.

Le ottiche IF hanno una focale diversa in relazione alla distanza di ripresa.

Ad infinito in genere hanno una focale uguale a quella dichiarata, ma nelle distanze ravvicinate la focale, almeno sui tele, diminuisce.

Potrebbe essere dovuto dunque alla distanza di messa a fuoco?

Forse mi è sfuggito, ma oltre alla foto in interni, le foto in esterni, ad infinito, rivelano lo stesso problema riscontrato in interni?

p.s. aggiungo una piccola domanda per RPO: come mai non hai testato il summicron asf. e/o il summilux pre-asf.?

(è solo una curiosità, l'articolo l'ho divorato e trovato interessantissimo:wink: ).
Ciao,
Giorgio

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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » dom apr 13, 2008 12:29 am

Caro Giorgio,
Possiamo fare tante ipotesi,ma resta il fatto che è una peculiarità solo del Summicron di Roberto,o almeno è l'unico caso conosciuto.
Quanto alle prove di altri 35mm,anch'io avevo scritto che mi sarebbe piaciuto vedere il 35 preasferico,magari con matricola oltre i 3.400.000,ma sono stati testati già 7 obiettivi,è qualcosa che non si trova nelle riviste a pagamento che si limitano ad una massimo due ottiche,per cui ,a mente fredda dico che sarei stato contento anche se ne avesse provati solo due o tre.
Il problema del Summilux preasferico è che moltissimi esemplari devono essere modificati per poterli usare sulla M8,le alette posteriori che proteggono l'ultima lente non permettono di usare questo gigante di luce all'infinito,devono essere limate e non è un'operazione da fare a cuor leggero,in più,a parte i primissimi con passo filtri da 41mm,usano i maledetti filtri serie VII da inserire nel suo paraluce 12504,e non è facile trovarli.

Ciao
Andrea

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Pierangelo
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Messaggio da Pierangelo » dom apr 13, 2008 1:11 am

Mi sembra impossibile avere una profondità di fuoco ad f.2 come quella che presenta lo scatto del 35 Summicron 8 lenti, lo sfuocato così lo può avere un 28mm. a f.2 ma non un 35mm.
Avevo notato la differenza delle sequenze pubblicate e avevo attribuito la cosa ad un refuso poi conoscendo la tua precisione e leggendo il tuo sucessivo intervento posso pensare ad un esemplare di prova e sono curioso di un confronto con un 28mm. a f.2 per verificare il meraviglioso sfuocato ottenuto sulla libreria di sfondo.
Ciao e grazie per questa curiosità che hai pubblicato.
Pierangelo
Ultima modifica di Pierangelo il dom apr 13, 2008 1:24 am, modificato 1 volta in totale.

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Giorgio
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Messaggio da Giorgio » dom apr 13, 2008 1:23 am

andreadesanctis ha scritto:Caro Giorgio,
Possiamo fare tante ipotesi,ma resta il fatto che è una peculiarità solo del Summicron di Roberto,o almeno è l'unico caso conosciuto.
Quanto alle prove di altri 35mm,anch'io avevo scritto che mi sarebbe piaciuto vedere il 35 preasferico,magari con matricola oltre i 3.400.000,ma sono stati testati già 7 obiettivi,è qualcosa che non si trova nelle riviste a pagamento che si limitano ad una massimo due ottiche,per cui ,a mente fredda dico che sarei stato contento anche se ne avesse provati solo due o tre.
Il problema del Summilux preasferico è che moltissimi esemplari devono essere modificati per poterli usare sulla M8,le alette posteriori che proteggono l'ultima lente non permettono di usare questo gigante di luce all'infinito,devono essere limate e non è un'operazione da fare a cuor leggero,in più,a parte i primissimi con passo filtri da 41mm,usano i maledetti filtri serie VII da inserire nel suo paraluce 12504,e non è facile trovarli.

Ciao
Ovviamente sono pago così, ma mi incuriosiva molto il summilux pre asf., mentre il summicron asf. sarà probabilmente simile al summilux asf.

A proposito del summilux pre asf., io ho l'ultimissima serie, anni '90, anche per questo è necessaria la modifica di cui parli?

E' una cosa complessa, o si può tentare di far da soli?

Non ho l'M8, ma non si sa mai....
Ciao,
Giorgio

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Andrea De Sanctis
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Messaggio da Andrea De Sanctis » dom apr 13, 2008 1:37 am

Potrebbe anche darsi che il tuo vada bene su una M8,purtroppo non esistono dati sulle matricole idonee,è una scoperta che fece RPO a Bassano in occasione del primo Leicapassion day,un 35 Lux che immediatamente toccava qualcosa,muovendo la ghiera di messa a fuoco,il 35 Lux primissima serie di Roberto va benissimo,il mio del 1979 per un nonnulla non raggiunge l'infinito,ad Arezzo,a fine Settembre ho visto un esemplare made in Germany mat oltre 3.600.000 che andava benissimo.
La modifica da fare è la stessa necessaria per i Nokton 35/2 neri,cioè accorciare un poco le alette che proteggono la lente posteriore,si può fare da soli,ma occorre una certa abilità.
Se ti capita una M8 tra le mani,metti il 35mm sulla minima distanza di messa a fuoco,lo innesti, e molto lentamente muovi la ghiera verso l'infinito,se non tocca nulla va bene,altrimenti ha le alette troppo lunghe.

P.S. Leggi questa discussione:

viewtopic.php?t=815&highlight=attenzione+summilux

Ciao
Andrea

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albertospa
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Messaggio da albertospa » lun apr 14, 2008 12:18 am

Scusatemi non avevo letto questi post e avevo lasciato questo nella sezione bar:
"Grazie Roberto a te e a tutti quelli che hanno collaborato per questo numero di Leicapassion.
Veramente strano il comportamento dell'otto lenti! Da non crederci. In pratica varia la sua lunghezza focale con il variare della messa a fuoco, un pò come succede con gli zoom, dove accorciando la messa a fuoco aumenta il campo inquadrato. Anche con le ottiche macro succede più o meno la stessa cosa. Se prendiamo un 100 e un 200, all'infinito l'uno inquadrerà il doppio del campo dell'altro, mentre a 50 cm. non sarà più così, la differenza sarà ridotta. Non so se queste considerazioni centrino qualcosa ma mi piacerebbe dare una spiegazione al fenomeno che trovo veramente strano in un grandangolo".

Sumaron
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Messaggio da Sumaron » lun apr 14, 2008 3:27 pm

Esprimo anch'io il mio parere su alcuni dei punti toccati in questo thread, allineandomi ad alcune delle opinioni già espresse, e contraddicendone altre.

Secondo la definizione comunemente data al termine "prospettiva", questa dipende solo dal punto di osservazione (e dalla direzione di vista). In termini pratici, se la posizione del corpo macchina non cambia, la prospettiva non muta al variare della lunghezza focale dell'ottica montata.

Secondo la definizione comunemente data al termine "lunghezza focale", per obiettivi con lenti immobili l'una rispetto all'altra tale lunghezza non cambia al cambiare della distanza di focheggiatura. Semmai cambia l'angolo inquadrato, non la lunghezza focale.

E veniamo al punto più interessante, ovvero le due immagini del post di apertura di questo thread.
Ho fatto un paio di calcoli basati sul rapporto tra le ampiezze dei campi inquadrati nelle due immagini, sulla lunghezza focale del Summilux impiegato (supposta pari a 35 mm), e sulla distanza di messa a fuoco (ho assunto pari a 110 cm la distanza tra soggetto a fuoco e piano del sensore, interpretando arbitrariamente in questo modo l'indicazione "poco più di un metro dall'ottica" riportata a pag. 21 dell'ultimo numero di Leicapassion). Ho lasciato incognita la lunghezza focale della prima ottica (Summicron). Risultato: la prima ottica ha una lunghezza focale di 27.6 mm (tranquillamente arrotondabile a 28 mm).
Ipotizzando poi per il Summilux una lunghezza focale diversa da 35 mm, ho ottenuto le seguenti possibili accoppiate di valori di lunghezze focali di Summicron e Summilux:
25.2 - 32.0
(27.6 - 35.0)
29.2 - 37.0
31.6 - 40.0
35.0 - 44.3
Dal confronto tra le altre immagini pubblicate su Leicapassion ed ottenute con ulteriori 35 mm, emerge che il Summilux impiegato ben difficilmente ha una lunghezza focale molto diversa da 35 mm. Ne concludo che il Summicron n. 1631182 è molto più un 28 mm che un 35 mm, nonostante il dato di targa. Come osservato da Sergio Lovisolo, anche la sua maggiore profondità di campo rispetto al Summilux, a pari apertura, avvalora questa tesi.
La maggiore profondità di campo di un 28 mm rispetto ad un 35 mm potrebbe poi essere la responsabile della corretta (od almeno accettabile) focheggiatura del Summicron di RPO con e senza occhiali, come già evidenziato da andreadesanctis.

Ciao.
Carlo

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Roberto Piero Ottavi
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Messaggio da Roberto Piero Ottavi » lun apr 14, 2008 3:35 pm

Debbo dire che il tuo ragionamento non fa una piega!
Appena ho un attimo di tempo voglio fare una comparazione tra questo strano animaletto, il 28/2,8 Elmarit asf. e l'Ultron 28/1,8 asf.
Poi controlliamo campo, profondità di campo e sfuocati.
Ma sono prove che richiedono tempo e pazienza ed io in questo momento non ne ho... :oops:
Ciao e grazie per il contributo.
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Messaggio da Sumaron » ven apr 18, 2008 8:47 am

Grazie RPO. Attendo il responso delle tue verifiche.

Intando intervengo di nuovo per commentare un intervento postato più sopra in questo thread. Chi non fosse interessato ai dettagli, può direttamente saltare all'ultimo paragrafo (in grassetto).
... la mia opinione è che la focale del 35/2 con occhialini sia leggermente diversa da quella senza,lo deduco dal fatto che il 35 8 lenti mette a fuoco fino a 70cm sulla M2/4/5/6/8 ed MP,mentre la versione occialini sulla M3 focheggia da 65 cm,sarebbe noiosissimo,e per la formattazione praticamente impossibile,riportare le formule di ottica fisica che dimostrano che,la lunghezza focale di un obiettivo cambia al variare della messa a fuoco,e pertanto il 35 per la M3,essendo in grado di focheggiare a minor distanza di quello per le altre M,ha una focale effettiva leggermente diversa.
E' comprensibile che un grandangolare con occhialini focheggi più vicino di uno senza, come pure che un tele con occhialini abbia una minima distanza di messa a fuoco tendenzialmente maggiore di quella della corrispondente versione senza occhialini. Cercherò di giustificare qui sotto questa affermazione.

Quando su un obiettivo senza occhialini si cambia la distanza di messa a fuoco da infinito ad un generico valore L, la camma dell'obiettivo fa subire alla rotella del telemetro un avanzamento che non dipende dalla lunghezza focale dell'obiettivo (la lunghezza focale, sia detto per inciso, a sua volta non dipende dalla distanza di messa a fuoco).
L'avanzamento della rotella durante la suddetta manovra coincide con l'avanzamento del gruppo di lenti dell'obiettivo solo se la lunghezza focale dell'obiettivo è di 50 mm. Questa fu una scelta progettuale del sistema Leica M, centrata appunto sulla lunghezza focale un tempo considerata standard. Sussiste la seguente correlazione tra distanza di messa a fuoco L e necessario avanzamento della rotella - per obiettivo senza occhialini - per passare dal fuoco all'infinito al fuoco alla distanza L:

Tabella 1 (obiettivi senza occhialini, di qualunque lunghezza focale)
L [m] avanzamento rotella [mm]
1.500 1.788
1.000 2.786
0.884 3.200 (limite M3)
0.700 4.196
0.699 4.200 (limite M2)
0.650 4.584 (ipotetico)
0.522 6.000 (ipotetico)

L'allungamento dell'obiettivo è minore dell'avanzamento della rotella nel caso dei grandangolari (<50 mm), maggiore per le lunghe focali (>50 mm).
Se un corpo Leica M è in grado di telemetrare da infinito ad 1 m, è in grado di fare ciò con le ottiche di qualsiasi lunghezza focale costruite senza occhialini.

L'aggiunta degli occhialini altera la minima distanza di messa a fuoco raggiungibile con un determinato corpo Leica M. Per un 35 mm costruito in due versioni - senza occhialini e con occhialini per cornice da 50 mm - la camma della versione senza occhialini si sposta come mostrato nella precedente Tab. 1. La camma con versione occhialuta si sposta invece come indicato nella seguente tabella:

Tabella 2 (35 mm con occhialini per cornice da 50 mm)
L [m] avanzamento rotella [mm]
1.500 1.252
1.000 1.950
0.884 2.240
0.700 2.937
0.699 2.940
0.651 3.200 (limite M3)
0.650 3.209
0.522 4.200 (limite M2)

Per un 135 mm costruito in due versioni - senza occhialini e con occhialini per cornice da 90 mm - la camma della versione senza occhialini si sposta ancora come indicato in Tab. 1. La camma della versione con occhialini si sposta come segue:

Tabella 3 (135 mm con occhialini per cornice da 90 mm)
L [m] avanzamento rotella [mm]
1.500 2.682
1.274 3.200 (limite M3)
1.000 4.180
0.996 4.200 (limite M2)
0.884 4.800 (ipotetico)
0.700 6.294 (ipotetico)
0.699 6.300 (ipotetico)
0.650 6.875 (ipotetico)
0.522 9.000 (ipotetico)

La minima distanza di messa a fuoco dei primi corpi Leica M3, con ottiche senza occhialini, è di circa 1 m. Poniamo che la massima corsa della rotella di una M3 (primo tipo) sia di 3.2 mm. In linea di principio, sarebbe stato possibile realizzare un'ottica adatta a focheggiare fino a 0.7 m, ma il telemetro della M3 avrebbe perso l'accoppiamento con la camma di un'ottica senza occhialini prima di raggiungere tale distanza di messa a fuoco. I 135 mm senza occhialini focheggiano fino a 1.5 m, forse perché ci si accorse che la ridotta profondità di campo di un 135 mm f/4 a 1 m non consentiva di focheggiare sufficientemente bene col telemetro. La limitazione della focheggiatura a 1.5 m era tuttavia imposta unicamente dall'obiettivo, non dalle esigenze di accoppiamento meccanico col telemetro.

Con la comparsa degli occhialini sui 35 mm si sfruttò la possibilità di far scendere la minima distanza di messa a fuoco con corpo M3 - normalmente accoppiato fino ad 1 m - fino a 0.65 m (il valore fornito dai calcoli sarebbe di 0.651 m, v. Tab. 2).
La M2, nata normalmente accoppiata fino a 0.7 m, aveva forse una massima corsa della rotella di 4.2 mm (1 mm superiore a quello della M3 primo tipo), sufficiente a focheggiare fino a 0.70 m (i calcoli dicono 0.699 mm, v. Tab. 1) un qualunque obiettivo senza occhialini, ma insufficiente per conservare l'accoppiamento fino a 0.65 m con un ipotetico 35 mm senza occhialini costruito appositamente per allungarsi al punto da focheggiare fino a tale distanza (4.584 mm > 4.2 mm, v. Tab. 1). Sarebbe stato pure possibile costruire uno speciale 35 mm con occhialini per cornice da 50 mm in grado di rimanere accoppiato al telemetro di una M2 fino a 0.522 m (v. Tab. 2); tuttavia tale obiettivo avrebbe perso a 0.651 m l'accoppiamento col telemetro di una M3 (4.2 mm > 3.2 mm). Ovviamente i vari Summaron e Summicron 35 mm con occhialini potevano focheggiare fino a 0.65 m anche su M2 sfruttando solo parte della corsa della rotella di quest'ultima.
Il Summilux 35 mm senza occhialini focheggiava fino ad 1 m (corsa della rotella = 2.786 mm, v. Tab. 1), mentre con occhialini per cornice da 50 mm focheggiava fino a 0.65 m (corsa della rotella = 3.209 mm, v. Tab. 1). Non conosco il motivo per il quale la versione senza occhialini non arrivasse fino a 0.7 m (corsa della rotella = 4.196 mm, v. Tab. 1), come per i coevi Summaron e Summicron 35 mm. Forse sul Summilux erano presenti vincoli dimensionali interni che impedivano di incrementare la corsa della camma di circa 1 mm rispetto alla versione con occhialini.

Come già ricordato, la minima distanza di messa a fuoco dei 135 mm senza occhialini era di 1.5 m. Questi obiettivi sfruttavano solo i primi 1.788 mm della corsa della rotella del telemetro (v. Tab. 1).
Quando si introdussero sul 135 mm gli occhialini per cornice da 90 mm, non fu necessario aumentare la minima distanza di messa a fuoco in quanto, con occhialini, la corsa della camma, pur passando da 1.788 mm a 2.682 mm (v. Tabb. 1 e 3), rimaneva inferiore alla massima corsa della rotella di una M3 e, a maggior ragione, di una M2. Grazie alla residua corsa della rotella ed alla maggior facilità di focheggiatura con gli occhialini per cornice da 90 mm, sarebbe forse stato possibile ridurre la minima distanza di messa a fuoco ad 1 m. Tuttavia il 135 mm con occhialini aveva anche un'apertura maggiore (f/2.8) dei 135 mm senza occhialini (f/4, f/4.5,...). Forse si ritenne che l'aumentata base telemetrica equivalente potesse far fronte all'incremento di massima apertura, ma non all'ulteriore riduzione di profondità di campo che si riscontra ad una minore distanza di focheggiatura. Inoltre un ipotetico Elmarit 135 mm f/2.8 con occhialini focheggiabile ad 1 m sarebbe stato accoppiabile con una M2 (4.2 mm > 4.180 mm, v. Tab. 3), ma avrebbe perso l'accoppiamento col telemetro di una M3 a 1.274 m (v. Tab. 3).

Per chi volesse verificare i risultati sopra riportati, preciso che la Tab. 1 è stata ottenuta con la formula della lente sottile (o di Gauss), per una lunghezza focale di 50 mm. Le Tab. 2 e 3 sono state ricavate moltiplicando i valori della seconda colonna dalla Tab. 1 per 35/50 e, rispettivamente, 135/90. I dati riportati nelle tre tabelle e le massime corse della rotella dei corpi M3 ed M2 (3.2 mm e 4.2 mm) non sono da prendere come oro colato. Sono però in buon accordo con i rilievi che chiunque può eseguire su obiettivi e corpi Leica M.

Conclusione:
Ottiche Leica M coeve costruite nelle versioni con occhialini e senza occhialini, qualora dotate di diverse minime distanze di messa a fuoco, non sono necessariamente diverse. Pur potendolo essere in linea di principio, con ogni probabilità sono tra loro identiche.

Ciao.
Carlo

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