Oh Gesù d'amore acceso...un macigno nello stagno tranquillo?
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- Abboretti Massimiliano
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chissa' se lassu' i crucchi ne sanno qualcosa..............pero' mi pare assurdo che "pestino una m.......a" sopratutto sulla parte meccanica...
Ciao ciao da Massimiliano.
http://www.flickriver.com/photos/146415 ... teresting/
http://abborettimassimiliano.wordpress.com/
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- Roberto Piero Ottavi
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Stefano, credo, quantunque non sia il mio lavoro, che eventuali errori di tangenza possano essere trascurabili e ti spiego perchè.
Quando ho constatato che la base del comparatore appoggiava stabilmente sulla flangia portaottica senza alcuna possibile oscillazione ho semplicemente controllato che il tastatore cadesse nel punto di intersezione delle diagonali dell'area (fotogramma e sensore).
Un eventuale errore di non normalità dell'asta del comparatore con il piano di riscontro, quindi, credo che possa considerarsi trascurabile a meno che anche la flangia non sia montata non parallelamente al piano di riscontro ma non ho voluto ruotare l'asse di 90° e di 180° per non avere altre sorprese.
Come lo struzzo...
Sono curioso di conoscere i tuoi dati di domani.
PS
Inutile raccomandarti di andarci molto cauto perchè se il comparatore è come il mio e sulla testa ha la solita cuspide... il vetrino è molto sottile e sotto ci sono le microlenti
Per Sergio: in realtà la mia prima M8 (3.100.666 - dicembre 2006) non mi ha evidenziato problemi di sorta mentre la seconda M8 (il numero di serie non fa testo ma è una produzione giugno 2007) va benissimo dal 50 mm a salire (anche con il 135 mm) ma con i grandangolari, soprattutto quelli spinti, è sempre al limite del fuoco e mi costringe a chiudere di un paio di stop.
Potrebbe, hai ragione, essere il posizionamento un pò disinvolto del vetrino di protezione posto davanti al sensore, e mi piace credere che sia così, ma mi risulta che il vetro è in pratica un corpo unico con il sensore e quindi...?
Per Yellow: beh se è per questo, tu non c'eri ancora ma ti assicuro che di quelle cose a cui ti riferisci ne hanno già pestata più d'una, a partire dalla taratura dell'infinito del telemetro che, su almeno 1000 macchine, è stata fatta con il banco di taratura della pellicola...
Ciao anche a te
Roberto
Quando ho constatato che la base del comparatore appoggiava stabilmente sulla flangia portaottica senza alcuna possibile oscillazione ho semplicemente controllato che il tastatore cadesse nel punto di intersezione delle diagonali dell'area (fotogramma e sensore).
Un eventuale errore di non normalità dell'asta del comparatore con il piano di riscontro, quindi, credo che possa considerarsi trascurabile a meno che anche la flangia non sia montata non parallelamente al piano di riscontro ma non ho voluto ruotare l'asse di 90° e di 180° per non avere altre sorprese.
Come lo struzzo...
Sono curioso di conoscere i tuoi dati di domani.
PS
Inutile raccomandarti di andarci molto cauto perchè se il comparatore è come il mio e sulla testa ha la solita cuspide... il vetrino è molto sottile e sotto ci sono le microlenti
Per Sergio: in realtà la mia prima M8 (3.100.666 - dicembre 2006) non mi ha evidenziato problemi di sorta mentre la seconda M8 (il numero di serie non fa testo ma è una produzione giugno 2007) va benissimo dal 50 mm a salire (anche con il 135 mm) ma con i grandangolari, soprattutto quelli spinti, è sempre al limite del fuoco e mi costringe a chiudere di un paio di stop.
Potrebbe, hai ragione, essere il posizionamento un pò disinvolto del vetrino di protezione posto davanti al sensore, e mi piace credere che sia così, ma mi risulta che il vetro è in pratica un corpo unico con il sensore e quindi...?
Per Yellow: beh se è per questo, tu non c'eri ancora ma ti assicuro che di quelle cose a cui ti riferisci ne hanno già pestata più d'una, a partire dalla taratura dell'infinito del telemetro che, su almeno 1000 macchine, è stata fatta con il banco di taratura della pellicola...
Ciao anche a te
Roberto
Ultima modifica di Roberto Piero Ottavi il lun nov 26, 2007 11:16 pm, modificato 1 volta in totale.
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
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- Giuseppe Toffoli
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non credo che il piano di riscontro del ccd sia posteriore altrimenti introducerebbe degli effetti indesiderati all'immagine durante il percorso ottico, da aggiungere che la misura della posizione del piano pellicola delle non M8 deve tener conto dello spessore della pellicola stessa in quanto l'emulsione è rivolta verso l'ottica....
il risultato comunque non cambia, le 2 M8 hanno piani in diversa posizione.
il risultato comunque non cambia, le 2 M8 hanno piani in diversa posizione.
- Roberto Piero Ottavi
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"il risultato comunque non cambia, le 2 M8 hanno piani in diversa posizione."
E' quello che mi ha lasciato sorpreso, appunto, a prescindere dai singoli valori (che secondo me hanno una importanza abbastanza relativa) sono le differenze tra i due corpi che mi hanno preoccupato molto di più che non il verificare i 27,5 mm teorici.
Il macigno nello stagno sta allargando i suoi cerchietti... non sarà mica uno "tzunamy" ?
Ciao
E' quello che mi ha lasciato sorpreso, appunto, a prescindere dai singoli valori (che secondo me hanno una importanza abbastanza relativa) sono le differenze tra i due corpi che mi hanno preoccupato molto di più che non il verificare i 27,5 mm teorici.
Il macigno nello stagno sta allargando i suoi cerchietti... non sarà mica uno "tzunamy" ?
Ciao
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Per misurare correttamente un'altezza o spessore si usa un truschino misuratore sulla cui estremità viene posto un tastatore che messo a zero sul piano va rimesso a zero sul piano da misurare e si legge la misura non sul comparatore ma sul truschino.
Appunto è un comparatore e non un misuratore.
Se non si dispone dell'attrezzatura si può usare un comparatore azzerato su dei blocchetti johnson a 28 mm e successivamente verificare la differenza sul corpo macchina,poi aggiustare il tiro coi blocchetti fino a quando la differenza è nulla, a questo punto la somma dei johnson è la misura accurata.
Non ho sottomano la calcolatrice ma un'inclinazione di pochi gradi su 28mm di profondità sono sicuro che cambia le cose.
Aspetta,faccio il conto..
Fatto 0,02mm per 2 gradi di inclinazione,0,1mm per 5 gradi.
Troppo poco,le macchine sono evidentemente differenti.
Ciao,Stefano.
Appunto è un comparatore e non un misuratore.
Se non si dispone dell'attrezzatura si può usare un comparatore azzerato su dei blocchetti johnson a 28 mm e successivamente verificare la differenza sul corpo macchina,poi aggiustare il tiro coi blocchetti fino a quando la differenza è nulla, a questo punto la somma dei johnson è la misura accurata.
Non ho sottomano la calcolatrice ma un'inclinazione di pochi gradi su 28mm di profondità sono sicuro che cambia le cose.
Aspetta,faccio il conto..
Fatto 0,02mm per 2 gradi di inclinazione,0,1mm per 5 gradi.
Troppo poco,le macchine sono evidentemente differenti.
Ciao,Stefano.
I cointon li defaut 'pe de perfecion e'llie sa donà de favorabio non
Caro Andrea, non solo i russi, anche i teutonici di Wetzlar usavano sottiliandreadesanctis ha scritto:Si scherzava,Mario,per sdrammatizzare.
I russi usavano anche dei sottilissimi fogli d'ottone,non solo sui corpi,ma anche nei barilotti degli obiettivi.
Ciao
spessori di ottone soprattutto nelle ottiche svitabili fra una lente e l'altra,
come da me verificato in un 90 Elmarit M matricola 2.427xxx.
Ciao.Loriano.
Loriano Meggiato
- Felice Volpe
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- Ario Arioldi
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Nel link qui sotto ci sono alcune considerazioni relative alle tolleranze che aiutano a capire le dimensioni del problema, se di problema si tratta.
Ciao,
Ario
http://www.imx.nl/photo/leica/film_plane_register.html
Ciao,
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- Michele Azzali
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- Iscritto il: mer mag 02, 2007 10:39 am
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- Contatta:
Mi sa che questa è la fine delle mie velleità sui summilux (il noctilux non lo prendo neanche in considerazione), ed è un peccato, perchè il nuovo 35 asferico mi attirava parecchio. Il 40/1,4 Voigt però non mi sembra si comporti male sulla mia, appena posso la metto alle corde. Ciao,
Spesso quello che cerchi è dentro di te... oppure nel frigo!
http://www.photomaz.com/
https://www.instagram.com/photomaz59/
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- santecastignani
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- Iscritto il: sab apr 28, 2007 7:46 pm
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Ovviamente la scoperta allarga il range delle tolleranze, ma non credo sia la causa dei problemi di cui si sente in giro.
Faccio un esempio pratico: Roberto aveva un 35/1,4 asferico che sfuocava di brutto; me lo affida, scopro la causa, e lo taro con spessori sulla mia M8; glielo ritorno, e mette a fuoco perfettamente su entrambi i corpi, salvo smentita.
Ricordo anche che gli errori di tiraggio danneggiano maggiormente le focali corte, quindi quanto sopra rappresenta una indicazione rassicurante.
La prova da fare è solo una: un obiettivo buono, messo all'infinito, su entrambe le macchine; se ingrandendo molto il file si notano differenze di resa, siamo oltre la tolleranza, altrimenti no.
Aggiungo anche che le ottiche che finora ho verificato e/o corretto sul mio esemplare di M8 vanno benissimo anche su film, anche perché il sensore mostra scostamenti che la pellicola non riesce a rilevare.
Non mi fiderei comunque ad appoggiare nessun oggetto metallico ai sensori...
La saga continua
Faccio un esempio pratico: Roberto aveva un 35/1,4 asferico che sfuocava di brutto; me lo affida, scopro la causa, e lo taro con spessori sulla mia M8; glielo ritorno, e mette a fuoco perfettamente su entrambi i corpi, salvo smentita.
Ricordo anche che gli errori di tiraggio danneggiano maggiormente le focali corte, quindi quanto sopra rappresenta una indicazione rassicurante.
La prova da fare è solo una: un obiettivo buono, messo all'infinito, su entrambe le macchine; se ingrandendo molto il file si notano differenze di resa, siamo oltre la tolleranza, altrimenti no.
Aggiungo anche che le ottiche che finora ho verificato e/o corretto sul mio esemplare di M8 vanno benissimo anche su film, anche perché il sensore mostra scostamenti che la pellicola non riesce a rilevare.
Non mi fiderei comunque ad appoggiare nessun oggetto metallico ai sensori...
La saga continua
- Roberto Piero Ottavi
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"Roberto aveva un 35/1,4 asferico che sfuocava di brutto; me lo affida, scopro la causa, e lo taro con spessori sulla mia M8; glielo ritorno, e mette a fuoco perfettamente su entrambi i corpi, salvo smentita. "
Sì, Sante, mette a fuoco perfettamente anche a f/1,4 su entrambe le M8 (oltre che su ambedue le RD-1 sebbene il telemetro non sia quello di Leica) e questo conferma le tue capacità.
Ma chi un Sante a portata di mano non ce l'ha che cosa deve fare, pagare i 400 Euro che il servizio assistenza mi aveva domandato per sistemare un errore tutto di Leica?
Se lo stesso incidente fosse successo con Canon, Nikon o addirittura con Sony non solo mi avrebbero fatto il lavoro gratis ma mi avrebbero anche chiesto umilmente scusa.
Forse sono andato a cercare il pelo nell'uovo oltre il limite? Può anche darsi che sia così.
A guardare però i dati opportunamente riportati nel link che Ario Arioldi ci ha proposto mi sembra di non essere stato poi così ingiustamente pignolo.
Al di là di questo, se osserviamo i dati delle mie misure "casalingherecce", non possiamo non constatare come le tolleranze, con il passare degli anni, sulle macchine a pellicola si siano decisamente allargate.
Le uniche macchine che spaccano il centesimo di mm sono le due M3...
Poi c'è da tenere in debito conto anche un altro fattore determinante: nel caso delle Leica analogiche si tratta di apparecchi completamente assemblati partendo da singoli componenti mentre nel caso della M8 a Solms, nella più ottimistica delle presunzioni, al massimo viene assemblato un pacchetto di schedine che arrivano chissà da dove.
Si ha un bel dire che Leica impone uno standard qualitativo che deve essere rispettato dai fornitori ma purtroppo non è sempre così e la recente contestazione a riguardo delle ottiche leica (il minuscolo è voluto) destinate a determinate digitali ne è la dimostrazione.
Prima della contestazione ufficiale quante macchine sono andate tranquillamente al reparto spedizioni? Nessuno può dirlo con esattezza, neppure a Solms.
Le mie misure non debbono creare il panico, probabilmente ho fatto il farmacista (con le scuse alla Farmacia Centrale De Sanctis di Orta Nova) ma una cosa è certa: non ci sono più certezze ,
Sempre più spesso abbiamo la conferma che ormai, anche con Leica, bisogna avere un pò di fortuna (il prezioso Summilux Ein Stuck da te sistemato è solo uno dei tanti casi di mala-leicità) ma credo che, quando un Cliente posa sul banco del Dealer quasi 5.000 Euro, vorrebbe non doversi toccare di nascosto il cornetto rosso che si è portato in tasca...
Buona giornata
Sì, Sante, mette a fuoco perfettamente anche a f/1,4 su entrambe le M8 (oltre che su ambedue le RD-1 sebbene il telemetro non sia quello di Leica) e questo conferma le tue capacità.
Ma chi un Sante a portata di mano non ce l'ha che cosa deve fare, pagare i 400 Euro che il servizio assistenza mi aveva domandato per sistemare un errore tutto di Leica?
Se lo stesso incidente fosse successo con Canon, Nikon o addirittura con Sony non solo mi avrebbero fatto il lavoro gratis ma mi avrebbero anche chiesto umilmente scusa.
Forse sono andato a cercare il pelo nell'uovo oltre il limite? Può anche darsi che sia così.
A guardare però i dati opportunamente riportati nel link che Ario Arioldi ci ha proposto mi sembra di non essere stato poi così ingiustamente pignolo.
Al di là di questo, se osserviamo i dati delle mie misure "casalingherecce", non possiamo non constatare come le tolleranze, con il passare degli anni, sulle macchine a pellicola si siano decisamente allargate.
Le uniche macchine che spaccano il centesimo di mm sono le due M3...
Poi c'è da tenere in debito conto anche un altro fattore determinante: nel caso delle Leica analogiche si tratta di apparecchi completamente assemblati partendo da singoli componenti mentre nel caso della M8 a Solms, nella più ottimistica delle presunzioni, al massimo viene assemblato un pacchetto di schedine che arrivano chissà da dove.
Si ha un bel dire che Leica impone uno standard qualitativo che deve essere rispettato dai fornitori ma purtroppo non è sempre così e la recente contestazione a riguardo delle ottiche leica (il minuscolo è voluto) destinate a determinate digitali ne è la dimostrazione.
Prima della contestazione ufficiale quante macchine sono andate tranquillamente al reparto spedizioni? Nessuno può dirlo con esattezza, neppure a Solms.
Le mie misure non debbono creare il panico, probabilmente ho fatto il farmacista (con le scuse alla Farmacia Centrale De Sanctis di Orta Nova) ma una cosa è certa: non ci sono più certezze ,
Sempre più spesso abbiamo la conferma che ormai, anche con Leica, bisogna avere un pò di fortuna (il prezioso Summilux Ein Stuck da te sistemato è solo uno dei tanti casi di mala-leicità) ma credo che, quando un Cliente posa sul banco del Dealer quasi 5.000 Euro, vorrebbe non doversi toccare di nascosto il cornetto rosso che si è portato in tasca...
Buona giornata
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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Molto interessante l’iniziativa sperimentale di Roberto.
Chiedo a Roberto se la differenza di distanza del sensore dalla flangia sia di segno concorde con l’errore di focheggiatura dei grandangolari da lui riscontrato (la sua M8 più recente dovrebbe focheggiare più vicino dell’altra).
Validissimo il suggerimento di Sante.
Per evitare di lavorare con l’infinito quando fuori fa freddo, un altro metodo che potrebbe seguire Roberto per misurare la differenza della distanza flangia-sensore sulle sue due M8 è il seguente:
1) prendere un obiettivo (135 mm) dotato di attacco filettato e fissarlo ad un treppiede;
2) telemetrare con la prima M8 un soggetto dotato di profondità (righello inclinato) e scattare una foto a tutta apertura;
3) senza muovere o regolare l’obiettivo ed il soggetto, sostituire il corpo macchina e scattare una seconda foto;
4) osservando le due immagini, valutare la differenza di distanza di focheggiatura (ovviamente non misurata lungo il righello fotografato, ma lungo l’asse dell’ottica);
5) calcolare la quantità x=f/L, ove f è la lunghezza focale mentre L è la distanza di focheggiatura dal piano del sensore; non occorre una gran precisione nel rilievo di L (più o meno 10 mm);
6) calcolare la quantità y pari al quadrato di x;
7) il prodotto tra y e la differenza di distanza di focheggiatura fornisce la differenza della distanza flangia-sensore. (Calcoli più complessi fornirebbero un risultato leggermente più accurato.)
Esempio.
- quantità rilevate:
f=135 mm
L=3000 mm
differenza di distanza di focheggiatura = 10 mm (la distanza diminuisce nel passaggio dalla prima alla seconda M8)
- quantità calcolate:
x=0.045
y=0.002025
differenza di distanza flangia-sensore: 0.020 mm (la distanza aumenta passando dalla prima alla seconda M8)
In questo modo (o col metodo di Sante), si esegue la misura direttamente sul piano sensibile del sensore, senza che la misura stessa sia incorrettamente condizionata da eventuali differenze di spessore di sensori e vetrini.
Ciao a tutti, e buon lavoro ai fortunati possessori di due M8.
Carlo
Chiedo a Roberto se la differenza di distanza del sensore dalla flangia sia di segno concorde con l’errore di focheggiatura dei grandangolari da lui riscontrato (la sua M8 più recente dovrebbe focheggiare più vicino dell’altra).
Validissimo il suggerimento di Sante.
Per evitare di lavorare con l’infinito quando fuori fa freddo, un altro metodo che potrebbe seguire Roberto per misurare la differenza della distanza flangia-sensore sulle sue due M8 è il seguente:
1) prendere un obiettivo (135 mm) dotato di attacco filettato e fissarlo ad un treppiede;
2) telemetrare con la prima M8 un soggetto dotato di profondità (righello inclinato) e scattare una foto a tutta apertura;
3) senza muovere o regolare l’obiettivo ed il soggetto, sostituire il corpo macchina e scattare una seconda foto;
4) osservando le due immagini, valutare la differenza di distanza di focheggiatura (ovviamente non misurata lungo il righello fotografato, ma lungo l’asse dell’ottica);
5) calcolare la quantità x=f/L, ove f è la lunghezza focale mentre L è la distanza di focheggiatura dal piano del sensore; non occorre una gran precisione nel rilievo di L (più o meno 10 mm);
6) calcolare la quantità y pari al quadrato di x;
7) il prodotto tra y e la differenza di distanza di focheggiatura fornisce la differenza della distanza flangia-sensore. (Calcoli più complessi fornirebbero un risultato leggermente più accurato.)
Esempio.
- quantità rilevate:
f=135 mm
L=3000 mm
differenza di distanza di focheggiatura = 10 mm (la distanza diminuisce nel passaggio dalla prima alla seconda M8)
- quantità calcolate:
x=0.045
y=0.002025
differenza di distanza flangia-sensore: 0.020 mm (la distanza aumenta passando dalla prima alla seconda M8)
In questo modo (o col metodo di Sante), si esegue la misura direttamente sul piano sensibile del sensore, senza che la misura stessa sia incorrettamente condizionata da eventuali differenze di spessore di sensori e vetrini.
Ciao a tutti, e buon lavoro ai fortunati possessori di due M8.
Carlo
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Fatte le misure:
M2 -Min 27,99,max 28,01.
M6 -Min 28,03,max 28,06.
Fed 3-Min 28,70,max 28,77.
Le misure sono state eseguite tenendo sul piano di riscontro il piano pellicola e tastando tutto la circonferenza della flangia porta ottica.
Qualcuno conosce le tolleranze ammesse?
Ciao,Stefano.
M2 -Min 27,99,max 28,01.
M6 -Min 28,03,max 28,06.
Fed 3-Min 28,70,max 28,77.
Le misure sono state eseguite tenendo sul piano di riscontro il piano pellicola e tastando tutto la circonferenza della flangia porta ottica.
Qualcuno conosce le tolleranze ammesse?
Ciao,Stefano.
I cointon li defaut 'pe de perfecion e'llie sa donà de favorabio non
- Giuseppe Toffoli
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Ario Arioldi ha scritto:Nel link qui sotto ci sono alcune considerazioni relative alle tolleranze che aiutano a capire le dimensioni del problema, se di problema si tratta.
Ciao,
Ario
http://www.imx.nl/photo/leica/film_plane_register.html
Register
Nominal: 27.9 From: 27.96 To: 27.93
Film plane flat
Nominal: 0.13 From: 27.83 To: 27.80
Film plane bulging
Nominal: 0.16 From: 27.80 To: 27,77
BFD
Nominal: 27.80 From: 27.82 To: 27.78
- Roberto Piero Ottavi
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M2 -Min 27,99,max 28,01
M6 -Min 28,03,max 28,06
Fed 3 -Min 28,70,max 28,77
Come vedi non solo i valori di scostamento sono praticamente trascurabili ma le ghiere portaottica sono molto prossime al pianparallelismo.
Anche la Fed 3 non scherza!
Valori ben diversi da quelli da me misurati sulle M8...
ATTENZIONE
Sconsiglio i curiosi ad effettuare queste misure sulle M8 in loro possesso perchè, come ho già detto in precedenza e come ha giustamente raccomandato il buon Sante, meno giocate con il sensore e meglio è...
Ciao
M6 -Min 28,03,max 28,06
Fed 3 -Min 28,70,max 28,77
Come vedi non solo i valori di scostamento sono praticamente trascurabili ma le ghiere portaottica sono molto prossime al pianparallelismo.
Anche la Fed 3 non scherza!
Valori ben diversi da quelli da me misurati sulle M8...
ATTENZIONE
Sconsiglio i curiosi ad effettuare queste misure sulle M8 in loro possesso perchè, come ho già detto in precedenza e come ha giustamente raccomandato il buon Sante, meno giocate con il sensore e meglio è...
Ciao
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